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08 novembre 2024

Padre Camillo e Padre Quirino

Padre Quirino se n'è andato a 86 anni. Era un frate, col saio e i sandali, un vero francescano. Ora giornali e Tv lo salutano come un personaggio autorevole: Rettore della basilica aquilana di Collemaggio, Direttore del Centro Studi Celestiniani, fondatore di un Movimento Celestiniano, organizzatore di una mensa per i profughi (Fraterna Tau), responsabile della Caritas... Padre Quirino è stato un grande animatore di iniziative, in gran parte ispirate a san Pietro da Morrone, il Papa che fece costruire la meravigliosa Basilica di Collemaggio: il cammino del Fuoco del Morrone, la cerimonia di apertura della Porta Santa, la festa della Perdonanza, la rivista della Perdonanza...
Nel corso degli anni ha incontrato Papa Giovanni Paolo II°, madre Teresa di Calcutta e anche il Dalai Lama, ma per me padre Quirino resta il simpatico fraticello di quando eravamo bambini. 


Veniva nella nostra scuola e ci faceva riunire intorno al pianoforte per farci cantare. A me non piaceva cantare, sono sempre stato un po' stonato, ma lui non era un severo direttore di canto, era sempre scherzoso e sorridente. Con lui era tutta una burla, ma lo era anche quando veniva Padre Camillo, il suo confratello, parroco del convento di Santa Maria, fondatore di una squadra di pallavolo, l'impavida che divenne una gran squadra e nessuno ora potrebbe sospettare che tutto era nato nel cortiletto di Santa Maria.

Padre Camillo lo ritrovai alle scuole medie come professore di religione. Ora mi dicono che abbiamo perso entrambi. Padre Camillo D'Orsogna se n'è andato pochi mesi fa.

Padre Quirino me lo ricordo in bici lungo la salita che risale dal porto di Ortona. Agile come il don Matteo della televisione, ma non era una fiction. Padre Camillo era l'animatore sportivo. 

Dove la ritroveremo più una coppia così formidabile?
Non ci sono neanche le parole per descrivere quel clima in cui i "padri" erano ragazzi giocherelloni pieni di entusiasmo ed energia.


Solo due anni fa Chieti aveva perso un altro straordinario frate, Padre Lorenzo Polidoro. 


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13 ottobre 2024

I petrolieri tornano alla carica

Petrolieri tornano alla carica per lo stoccaggio di metano da 157 milioni di MC a S.Martino sulla Marrucina (CH).

Avviata al Ministero dell'Ambiente la richiesta di proroga per la V.I.A. nazionale, osservazioni entro il 24 ottobre.

Commissione VIA nazionale chiede chiarimenti su sismicità indotta e perdite di gas in atmosfera, quello che avevamo già denunciato anni fa inascoltati.


Forum H2O "Tra nuovi gasdotti, stoccaggi e pozzi di metano a Bomba l'Abruzzo rischia di diventare un piccolo paradiso delle fossili in piena crisi climatica".

Il Ministero dell'Ambiente lo scorso 9 ottobre ha avviato la fase pubblica per le osservazioni in merito alla richiesta avanzata dalla Gas Plus Storage per vedersi prorogare il decreto di Valutazione di Impatto Ambientale del 2014 relativo alla realizzazione di uno stoccaggio di gas da 159 milioni di MC a S.Martino sulla Marrucina (CH).

Solo ora la Commissione V.I.A. nazionale, con ben 10 anni di ritardo, accogliendo di fatto tutti i dubbi che già allora avevamo posto sull'incredibile prescrizione contenuta nel decreto di VIA del 2014 sulla possibilità  di "controllare" l'entità dei terremoti indotti  dal funzionamento dell'impianto (la rialleghiamo), chiede alla società di chiarire le criticità relative alla possibilità che l'iniezione di gas nel sottosuolo provochi forti e ovviamente non controllabili terremoti indotti, in una zona già a massimo rischio sismico.

Scrive il Ministero "Rispetto all’assetto tettonico dell’area proposta per lo stoccaggio anche a seguito dei sismi che hanno caratterizzato l’Abruzzo negli ultimi anni si chiede di chiarire se quanto avvenuto possa aver influito sulle importanti sorgenti sismogenetiche presenti nell’area marchigiana e abruzzese (vedasi anche richiesta prot. 19477/MATTM del 24.02.2021, acquisita al prot. CTVA/920 del 24.02.2021); tale richiesta peraltro era già prevista dalla prescrizione N.1 del parere CTVA n. 1171 del 01/03/2013 non ha trovato, ad oggi, riscontro adeguato. Tutto questo anche alla luce del fatto che il Comune di San Martino sulla Marrucina è classificato come zona simica 1, ovvero a pericolosità sismica elevata. Si chiedono altresì approfondimenti sulla microsismicità dell’area (background) dell’area del giacimento e la relazione tra contesto sismogenetico naturale e sismicità potenzialmente indotta dalle stagionali attività di stoccaggio. Si segnala a questo proposito il recente lavoro scientifico di revisione pubblicato su Nature Reviews Earth & Environment  che apre nuovi scenari concernenti il ruolo delle attività antropiche collegate all’iniezione/estrazione di fluidi al fine di valutarne l’impatto."

Inoltre il Ministero chiede di approfondire la questione delle perdite di gas dirette in atmosfera. Il metano è un pericoloso gas clima-alterante. Anche su questo aspetto avevamo scritto al Ministero e alle altre autorità competenti già nel 2014, senza ottenere risposte.

Dichiara Augusto De Sanctis del Forum H2O "Fa specie che il ministero arrivi dopo dieci anni a sollevare quei dubbi che, pubblicazioni scientifiche alla mano, avevamo posto senza ottenere risposta già al momento del rilascio del Decreto V.I.A. Allora avevano posto una prescrizione ridicola sul tema, una vera e propria supercazzola per riprendere un film famoso. Infatti il ministro addirittura sosteneva che i terremoti indotti dall'impianto potessero essere modulati, come se esistesse una manopola del terremoto. Poi nel 2016 la compianta Nadia Toffa, con la partecipazione del Prof. Ortolani, aveva girato un servizio sui rischi di sismicità indotta dall'impianto, intervento che in alcuni, evidentemente ignoranti della materia, suscitò scetticismo per non dire di peggio. In generale, a parte questi inaccettabili rischi specifici, l'Abruzzo tra nuovi gasdotti, stoccaggi e pozzi di estrazione come a Bomba, rischia di diventare una piccola capitale delle fossili in piena crisi climatica. È sconcertante"

Chiunque può presentare osservazioni entro il 24 ottobre al Ministero.

Qui tutta la documentazione:
https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Info/419

In allegato la prescrizione del Decreto VIA del 2014 sul "controllo" dell'intensità dei terremoti indotti.

FORUM H2O

28 novembre 2023

Due aree verdi in totale abbandono

Si parla molto di green e di ambiente, ma non tutti sanno che Chieti non dispone solo della Villa Comunale, ci sono due ampie aree verdi che furono attrezzate come parchi pubblici e ora sono diventate giungle urbane.

Il primo parco si trova in una zona molto centrale, a due passi dal Museo della Civitella, l'altro è nei pressi del centro sportivo di Piana Vincolato. Entrambi in totale stato di abbandono e preclusi ad ogni accesso.


Il primo parco fu sistemato e attrezzato ai tempi della famigerata giunta Buracchio. C'erano vialetti pavimentati con lampioni, panchine e fontanelle. Vi si accedeva da tre punti diversi oltre a due accessi secondari. Il cancello principale è in viale Maiella, gli altri si possono raggiungere da via De Turre e da via Baroncini.

Nell'area di via De Turre c'era (e c'è ancora) un campo da calcetto con erba sintetica, due campi da bocce e una casetta di servizio che avrebbe dovuto ospitare l'ufficio del custode e un punto di ristoro. 

Negli anni della giunta Cucullo iniziò l'abbandono, giustificato dall'intenzione di affidarlo ad una gestione privata che prevedeva il pagamento per l'uso del campetto e delle piste da bocce. Una decisione che escludeva di fatto i ragazzi, ma anche gli adulti avevano difficoltà per le prenotazioni. In mancanza di un custode, il cui incarico non fu mai rinnovato, i cancelli erano tenuti permanentemente chiusi. 

31 agosto 2023

Gran Criterium Vetturette 2023

 

La seconda edizione del Gran Criterium Vetturette ci ha dato la possibilità di rivedere alcuni esemplari che  avevano già partecipato alla gara dello scorso anno e altre vetturette dal fascino antico e dal rombo selvaggio.

09 giugno 2023

Le insidie di via De Turre

 

Torniamo a parlare di via DeTurre, la doppia strada dai sensi impossibili. Avevo già inserito una mia proposta in un post pubblicato quattro anni fa. La ripropongo in questo video perché i problemi vanno peggiorando.

26 aprile 2023

Se Chieti viene dimenticata


  Sì, nel nuovo sito ITALIA, appena rinnovato dal Ministero del Turismo che attualmente è guidato da Daniela Garnero (in arte Santanché) sembra che Chieti non esiste.
Alla pagina dell'Abruzzo sono citati solo gli altri tre capoluoghi. I teatini hanno ragione a dichiararsi risentiti. Forse nessuna delle città segnalate ha da offrire ai turisti i siti archeologici e i musei che sono presenti a Chieti. Eppure io credo che non essere presenti in quel portale è meglio, perché è un progetto con cui il governo Meloni-Santanché ha toccato il limite estremo dell'incapacità. Meglio essere dimenticati piuttosto che rinominati come Toast oppure Homosexuell (sic).

Hanno speso NOVE MILIONI per una pacchianata di cui tutti stanno ridendo, un pastrocchio che poteva essere partorito solo dal livoroso ingegno della signora che qualcuno ha già ribattezzato "regina del pecoreccio". 

 Il progetto di promozione del turismo parte malissimo già del nome: "Open to Meraviglia". Orrendo miscuglio di parole che umilia la nostra bella lingua. Un servilismo culturale che diventa ancor più ridicolo se accostato alla recente trovata mussoliniana con cui lo stesso governo vuole sanzionare l'uso di parole straniere. 

  La splendida Venere di Sandro Botticelli ridotta a fumetto disegnato raccattando immagini dal web e scopiazzando le pose di una nota influencer. Al pessimo gusto, percepito da molti come uno stupro al capolavoro di Botticelli, si aggiunge anche ignoranza e incompetenza tecnica: hanno dimenticato di registrare il dominio internet, hanno usato un pessimo traduttore automatico che genera errori di esilarante comicità; hanno vantato i vini italiani mostrando una cantina slovena; hanno usato immagini compresse dall'algoritmo di whatsapp. Di peggio non si poteva fare. Forse l'obiettivo della Santanchè era quello di battere il record finora detenuto da Mariastella Gelmini col suo comunicato sul tunnel dei neutrini.

02 settembre 2022

Ora dobbiamo anche pagare il conto a Rockhopper

Questo blog contiene tutta la storia della trivelle in Abruzzo, delle vivaci proteste degli abruzzesi, e della ritirata dei petrolieri, prima fu l'ENI a rinunciare alla costrozione del Centro-Oli di Ortona, poi la multinazionale straniera dovette rinunciare all'ecomostro di Ombrina Mare. Ci salvammo da una vera catastrofe.

Ho continuato a raccontare qui i guai inflitti dai petrolieri ai nostri amici lucani della Val d'Agri, dove il Centro-Oli s'era già realizzato. Senza dimenticare le vittime e gli strani suicidi. Guai che non finiranno mai. 

Adesso c'è un'altra notizia : l'Italia dovrà risarcire i danni alla Rockhopper

L'Italia dovrà pagare 190 milioni di euro. 

La notizia è doppiamente amara, in primo luogo sono soldi che usciranno dalle nostre tasche, in questo momento già economicamente molto difficile, noi pagheremo a chi voleva distruggere il nostro ambiente marino una cifra dieci volte maggiore ai loro sperati profitti; in secondo luogo questo diventerà un argomento a loro favore, si dirà che paghiamo per colpa degli "ambientalisti": potevamo incassare bei soldini del petrolio, invece non abbiamo nulla e dobbiamo anche risarcire i danni!!!  E sì, questo ci diranno, ma è falso. 

La Rockhopper non era titolare di una concessione. Per legge non ha diritto ad alcun risarcimento. E' come se io avessi il mero desiderio di acquisare l'auto del signor Giovanni che però non me la vuol vendere e decide di farla rottamare. Ho perso un affare! Mi rivolgo al giudice affinché Giovanni mi risarcisca il danno per il mio perduto affare. Nessun giudice accoglierebbe questa tesi, non in un sistema capitalistico che tutela il diritto di proprietà. Finché Giovanni è il padrone decide quel vuole del suo patrimonio. La mancata conclusione di un affare si chiama rischio d'impresa. E' il capitalismo, bellezza! 


Sì, allora perchè l'Italia è stata condannata a pagare un risarcimento?

 

14 maggio 2022

Gran Criterium Vetturette

 

Riproposta a Chieti dopo quasi settant'anni la manifestazione motoristica di auto d'epoca. Erano presenti esemplari bellissimi.

 

16 aprile 2022

Record nazionale di dispersione idrica

Un articolo de il Post elenca i gravi problemi di dispersione dell'acqua potabile in Abruzzo. Le situazioni più gravi si registrano in provincia di Chieti.
L'acqua che si perde è più di quella che arriva nei rubinetti. In questi tempi in cui l'acqua sta diventando un bene molto prezioso la situazione risulta davvero scandalosa. 

A Chieti la dispersione arriva al 71,7 %. Un record nazionale!

Chieti utilizza ancora il serbatoio della Civitella, una grande cisterna ricavata all'interno dell'area archeologica. Dove finisce l'acqua? C'è forse un nesso tra l'enorme spreco d'acqua e i gravi problemi di dissesto della collina?

11 aprile 2022

Tragedia da Far West a Pescara

Non è il primo crimine consumato a Pescara, non è neanche il primo gesto di follia omicida, ma il luogo e le circostanze dell'episodio ci sbattono in faccia una mostruosità di ordinaria banalità: domenica, Piazza Salotto, ora di pranzo, un locale che prepara arrosticini e un avventore che non ha la pazienza di aspettare. 


 Calvo e corpulento, dal video della telecamera di sicurezza sembra un uomo di mezza età. Era già stato in quel locale, tornandoci dimostra di aver apprezzato il servizio, ma stavolta s'è spazientito. Ha colpito il giovane cuoco con un pugno, l'ha steso, poi ha estratto la pistola, si è spinto fin dietro il bancone e ha sparato cinque colpi sul ragazzo accasciato a terra. Tutto sotto gli occhi dell'altra giovane commessa terrorizzata.

Ora possiamo solo pregare per la vita di Yelfri, il cuoco di 23 anni, già padre di due bambini. Descritto come onesto lavoratore, è ricoverato in gravi condizioni. Il brutale pistolero è un abruzzese di 29 anni, emigrato in Svizzera, tornato a poco a Montesilvano. 

A Piazza Salotto si sono incrociati i destini di due giovani, il dominicano che vive a Chieti con la sua famiglia e il folle che torna dalla Svizzera, con amici anche a Chieti, come racconta il suo avvocato. Va tranquillamente in giro con una calibro 22, spara con la ferocia di un gangster per un arrosticino in ritardo, poi passa dai parenti e cerca di fuggire viaggiando in taxi. 

L'hanno arrestato vicino Pesaro. Aveva ancora la pistola con sè. Sembra un film di Tarantino invece è la nostra incredibile bruttissima realtà.

03 novembre 2021

Raffaele Fraticelli


 Si è spenta una voce di Chieti. Raffaele Fraticelli ha incarnato per molti anni la memoria della città. Ha dato voce ai sentimenti popolari nel dialetto locale. Possiamo riascoltarlo qui.

03 aprile 2021

La processione in tempo di Covid

 

Dopo secoli in cui la città ha vissuto ogni anno la processione del Venerdì Santo come evento cruciale della comunità, ora, per la seconda volta, Chieti assiste a una processione sospesa nel vuoto. L'arcivescovo percorre le strade deserte accompagnato da un chierico, due carabinieri in alta uniforme e, seguito a distanza, da quattro incappucciati della Congrega del Santo Sepolcro. 

Durante la processione solitaria dell'anno scorso c'era stato un momento di difficoltà, quando il crocifisso portato a mano dall'arcivescovo s'era sganciato e la statuina del Cristo s'era capovolta. Un piccolo inconveniente che da molti era stato interpretato come presagio di sciagura. A fine aprile del 2020 sembrava essere ormai usciti dalla fase peggiore, ma il presagio purtroppo ha trovato conferma in quel che poi è accaduto nell'autunno e Chieti è diventata uno dei principali focolai del contagio indotto da gennaio 2021 a causa della "variante inglese" del virus. 

22 marzo 2021

Altre ombre su Viggiano

Viggiano era il modello virtuso che i tecnici dell'ENI ci proponevano per poter piazzare anche in Abruzzo le loro trivelle e la loro raffineria di desolforazione (il famigerato Centro-Oli). Noi abruzzesi, grazie alle associazioni ambientaliste e soprattutto grazie al contributo di coraggio e competenza della Professoressa Mariarita D'Orgogna, ci siamo salvati. I nostri amici di Viggiano continuano a subire le gravi conseguenze e di tanto in tanto emergono anche gli aspetti criminali delle strategie dei petrolieri. Solidarietà per i viggianesi.
 

30 dicembre 2020

Un testimone della fuga del re.

Ha 105 anni e vive in Australia: è il testimone oculare di quella notte del 1943 

Incontrò Vittorio Emanuele al porto: «Mi disse di accendere le luci per i reali»

di Alfredo Sitti

ORTONA. Il 28 dicembre 1943 Ortona veniva liberata dall’occupazione nazista. Nel 77esimo anniversario arriva dall’altra parte del mondo una testimonianza di chi quel periodo lo ricorda molto bene. Attilio Gaudio vive a Sidney, oggi ha 105 anni, e nei mesi precedenti a quel dicembre che passò alla storia per la Battaglia di Ortona, fu uno dei testimoni diretti della fuga di re Vittorio Emanuele III dal locale scalo marittimo. È un racconto prezioso quello che l’anziano ultracentenario fornisce al Centro. Lui, che all’epoca era l’addetto al faro, seguì le operazioni che portarono all’imbarco della famiglia reale sulla Baionetta diretta a Brindisi. Quello che accadde la notte del 9 settembre 1943 è un ricordo nitido tramandato a pochi e custodito nella sua memoria, ancora ferrea nonostante l’età avanzata. 

24 dicembre 2020

24 dicembre

Colori del cielo al tramonto di questa vigilia di Natale.