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01 agosto 2009

Il censimento catastale per la Tarsu


Nell'anno 2009 fu deciso un censimento generale delle gabelle sulla monnezza e tutti i capi famiglia dovettero recarsi a betlemme per depositare il modulo TARSU con i dati catastali. A quell'epoca era governatore della monnezza la Teateservizi srl, che fu ribattezzata Teate-disservizi dagli zeloti riuniti nella locanda telematica di Chietiscalo.it

Scherzi a parte, la lettera che abbiamo ricevuto pochi giorni fa ha creato un'ansiosa corsa agli sportelli di via Vicoli e tante proteste, perché non è piacevole vedersi recapitare a fine luglio una intimazione a comunicare i dati catastali obbligatoriamente entro il 31 luglio. Se la lettera perviene da un'agenzia esattrice di imposte si aggiunge anche il timore di incorrere in errori e sanzioni. Qualcuno ha rinviato la partenza per le vacanze. Altri, che erano già partiti, si prenderanno un colpo al ritorno trovando la lettera con l'intimazione già scaduta. Senza considerare le modalità di tutta l'operazione (si veda l'articolo di Luciano Pellegrini) che hanno contribuito ad aggravare la situazione, come la storia della fotocopia che l'ufficio esige allo sportello. E pensare che quando il comune annunciò l'esternalizzazione dei servizi ero tra quelli che la consideravano una buona occasione per riorganizzarli ed offrire ai cittadini una gestione più efficiente.

Qualcuno dirà che queste sono le inevitabili seccature della burocrazia. Ma prima di inveire contro l'anonimo mostro proviamo a capire meglio. Le regole burocratiche non sono sempre vessatorie. Servono anche a tutelarci rispetto a possibili arbitrii e abusi. L'importante è sapere quello che si sta facendo.

Per esempio la L.241/1990 ai commi 2 e 3 dell'art.18 stabilisce che:

"i documenti attestanti atti, fatti, qualità e stati soggettivi, necessari per l'istruttoria del procedimento sono acquisiti d'ufficio quando sono in possesso dell'amministrazione procedente, ovvero sono detenuti, istituzionalmente, da altre pubbliche amministrazioni. L'amministrazione procedente può chiedere agli interessati i soli elementi necessari per la ricerca dei documenti.
Parimenti sono accertati d'ufficio dal responsabile del procedimento i fatti, gli stati e le qualità che la stessa amministrazione procedente o altra pubblica amministrazione è tenuta a certificare."


I dati catastali sono certificati dall'Agenzia del Territorio anche se le funzioni sono state istituzionalmente trasferite ai comuni perciò le relative informazioni non possono essere richieste agli interessati, ma si deve procedere ad accertamenti d'ufficio.

La lettera della Teateservizi indica una norma che sembrerebbe imporre l'obbligo di comunicare i dati catastali identificativi dell'immobile. Curiosamente si tratta del comma 106 di quella stessa legge finanziaria (L.296/2006) che ha trasferito ai comuni le competenze sul gestione del catasto. Però andando a leggere si scopre che quest'obbligo non riguarda il cittadino, bensì il concessionario del servizio:

106. I soggetti che gestiscono, anche in regime di concessione, il servizio di smaltimento dei rifiuti urbani comunicano annualmente per via telematica all'Agenzia delle entrate, relativamente agli immobili insistenti sul territorio comunale per i quali il servizio e' istituito, i dati acquisiti nell'ambito dell'attivita' di gestione che abbiano rilevanza ai fini delle imposte sui redditi.

Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate citato nella lettera recapitata a tutti i cittadini, oltre a confermare che i soggetti obbligati alla comunicazione sono "gli enti locali che gestiscono la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e le societa' loro concessionarie...", precisa che l'obbligo di comunicazione dei gestori del servizio di smaltimento rifiuti non riguarda "tutti i dati in loro possesso ma esclusivamente le informazioni minime necessarie per effettuare i controlli". Qui si fa riferimento a quei controlli incrociati finalizzati a "rendere piu' incisiva l'azione di contrasto ai fenomeni di evasione realizzati attraverso la locazione di unita' immobiliari non rilevate ai fini dell'imposta di registro e/o non dichiarate ai fini delle imposte sul reddito".

Sembra abbastanza chiaro che
a) la Teateservizi non deve comunicare all'Agenzia delle Entrate l'intero data-base catastale della città perché così facendo andrebbe ad intasare qualche settore dell'anagrafe tributaria e non già a collaborare all'individuazione di evasori della tassa di registro;
b) i dati da comunicare sono quelli già in possesso della società concessionaria, raccolti nella sua ordinaria attività di riscossione del tributo, senza alcuna previsione di raccolte attuate ad hoc o di censimenti generali come quello in atto a Chieti;

A mio modesto parere per adempiere all'obbligo impostole dal comma 106 la Teateservizi avrebbe dovuto procedere ad un semplice incrocio di dati (oggi basta programmare un computer per farlo molto velocemente) in modo da individuare per sottrazione i contribuenti TARSU non proprietari dell'immobile. L'elenco dei contribuenti TARSU dovrebbe essere lo stesso utilizzato per inviare le lettere, mentre le intestazioni di proprietà risultano dall'archivio catastale di cui il comune ha la titolarità di gestione. Un lavoro che avrebbe incontrato qualche difficoltà dove ci sono cointestazioni o volture catastali non aggiornate, ma niente al confronto con la montagna di lettere da inviare, la montagna di moduli da raccogliere e da rielaborare, la valanga di cittadini in cerca di chiarimenti e di informazioni. La Teateservizi avrebbe lavorato meglio senza rovinare la partenza per le vacanze all'intera città.

Perché la Teateservizi non ha seguito questo metodo? qui posso solo avanzare alcune ipotesi:

1) a dirigere la Taeteservizi potrebbero averci messo una mia vecchia collega dell'Ufficio Tasse di Verona che mi istruiva, quando ero un giovane impiegato di primo pelo, spiegandomi che per evitare di fare la rampa di scale che conduceva al polveroso archivio dove tutti gli atti erano allineati in grossi faldoni, bastava inviare una cartolina al contribuente sulla quale era stampigliata l'intimazione di presentare all'ufficio la documentazione richiesta con minaccia di sanzione di £.400.000 in caso di ritardo. A quell'epoca non c'era la L.241/1990 e anche adesso che c'è sono convinto che lei non si sciuperebbe a leggerla.

2) il computer su cui incrociare i dati per ricavare i nominativi dei contribuenti Tarsu non proprietari dell'immobile potrebbe essere affidato agli stessi tecnici che hanno concepito il sito internet della Teateservizi, cioè quella paginetta che linka documenti pdf e doc dove non viene messo neanche l'avviso salvifico affisso nel portone di via Vicoli: IL TERMINE DI CONSEGNA DEL QUESTIONARIO TARSU E' STATO PROROGATO AL 31/8/2009.


3) i dirigenti della Teateservizi sono probabilmente dei bontemponi che si divertono da matti a vedere i cittadini imbufaliti: c'è da ridere a crepapelle davanti alla faccia del Fracchia di turno che dopo aver fatto una lunga fila si sente chiedere la fotocopia, oppure quella del Fantozzi che dopo aver letto nella lettera che le informazioni sono tutte sul sito web e visto che sul sito non c'è nient'altro che il modulo s'è scapicollato per arrivare col suo bravo modulo entro il 31 luglio e solo là trova il cartello di proroga dei termini. Che spasso! Che ridere! Nei prossimi mesi poi ci sarà da divertirsi anche con gli impiegati (fantozzizzati pure loro) che si troveranno pile di moduli sulle scrivanie, pieni di errori e di stramberie dei compilatori più maldestri. Altro spasso: roba da fare un filmino per YouTube a mo' di bullismo scolastico.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perchè tu, che non sei di teateservizi, fai una analisi di questo genere e chi è pagato per questo non si spreca un attimo a pensare?

Che si può fare? Per parte mia invierò una mail al Comune e a Teateservizi esponendo i tuoi concetti, magari un pò più di partecipazione da parte di noi cittadini può aiutare loro a fare meglio... la prossima volta.

Mai disperare.

Grazie
Giustino

Tom P. ha detto...

Su Chietiscalo.it ho trovato un
articolo di Fernando Di Nicola che esamina un altro disservizio della Teateservizi. Adesso anch'io andrò a controllare il contatore dell'acqua e magari ne parleremo spendendo altro tempo sul blog per cose che dovrebbero risolvere gli addetti ai servizi.

Grazie a Giustino anche per la sua volontà di attivarsi.

Luciano Pellegrini ha detto...

Bravo caro amico Tommaso.
Sei stato chiaro ed incisivo.
La risposta di Giustino è semplice MA PESANTE.
D'altronde, modestamente ho cercato di dare dei suggerimenti,come quello importante della Customer Satisfaction,che sicuramente al comune non l'hanno mai sentita,ma ho tradotto la frase specificando quello che Giustino vorrebbe:magari un pò più di partecipazione. Ma al comune questa parola SUONA A MORTO.

Ciao

Luciano Pellegrini