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01 gennaio 2009

Luci natalizie

Con la speranza che in questo 2009 qualcosa (la Divina Provvidenza?) possa salvarci dalle fosche prospettive che ci hanno regalato gli ultimi due inquinatissimi anni, voglio mettere come primo post dell'anno nuovo una proposta per Chieti già pubblicata su chietiscalo.it.

L'idea è di Paolo Miscia, che ha suggerito una decorazione natalizia per il Parco di via Maiella: una sagoma d'albero di Natale che si vedrebbe dalla valle e dall'autostrada. La punta potrebbe arrivare sul belvedere della Civitella dove sorgevano gli antichi templi italici.

Un'idea semplice e simpatica che avrebbe un effetto molto più suggestivo di tante banali luminarie commerciali. Miscia suggerisce anche di piantare alberi e mimose trasformando così il 'parco di via Maiella', in perenne stato di abbandono, in un piccolo bosco profumato. Approvo.

Buon 2009
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2 commenti:

@enio ha detto...

Al parco di via Majella nei primi giorni di dicembre ho visto due operai che facevano dei lavori... può darsi che questa estate venga riaperto. Non è un granchè così ma con qualche piccola modifica potrebbe diventare un posto abbastanza frequentato.Nella baracca si potrebbe mettere un bar e dei tavolini lì davanti, dove la gente andrebbe a prendere il fresco.Per la crisi che si abbatterà nel 2009 sull'Italia e su Chieti non credo che le cose scritte da te servano a qualcosa, tanto a Chieti non viene mai nessuno e quelli che ci abitano, causa mancanza di parcheggi e strutture se ne vanno fuori, quando non vanno a farsi una passeggiata a Pescara.I buoi, secondo me, ormai sono scappati dalla stalla e con i pannicelli caldi, dubito che si riuscirà a farceli rientrare. Finchè a Chieti e il titolare della Casina dei Tigli ad organizzare le serate dei teatini, in maniera chietina purtroppo, le cose non cambieranno di una virgola.Conumque io i miei auguri te li faccio di vero cuore per il 2009.

Anonimo ha detto...

Non condivido affatto l'intervento di @enio, "i buoi ormai sono scappati" ... si può e si deve fare di più, ognuno facendo la sua parte, a cominciare dagli amministratori per finire con i cittadini ... e fare la propria parte non significa solo parlare o fare critiche (anche costruttive) vascheggiando sotto i portici o in piazza, ma fare i fatti, in concreto, nell'agire, nelle più varie forme, ma in concreto.
Saluti a tutti
Eugenio