Il quotidiano telematico "PrimaDaNoi" ha lanciato una nuova campagna per la trasparenza delle attività istituzionali. L'iniziativa è molto apprezzabile perchè il tema è importante e anche perché una simile iniziativa sull'accessibilità del BURA ha avuto successo, sia pure con una certa fatica.
Nel caso del BURA non si trattava di trasparenza amministrativa, ma di trasparenza legislativa. La legge che non si può leggere era davvero un caso kafkiano, ma il problema delle delibere di cui viene pubblicato solo il titolo non è molto diverso e non trova alcuna possibile giustificazione. A Chieti il contenuto delle delibere manca sia nel sito della provincia, sia in quello del comune.
A proposito del sito municipale un altro articolo di PrimaDaNoi ci informa di una raccomandata inviata al Sindaco di Chieti a nome di diversi blogger con una serie di consigli per migliorare il sito. Tra i firmatari è indicato anche il mio blog, ma in verità io neanche lo sapevo (lo dico ad onore di verità e non per polemica perché so che nel blog non c'è un recapito per contattrami e probabilmente nella lettera sono stato incluso ad honorem, va benissimo). I consigli mi sembrano buoni e corrispondono alle aspettative degli utilizzatori del web, però dubito che possano essere realizzati con le somme investite finora (2500 euro) anche perché un buon sito (o una vera rete civica) non è un prodotto finito: dopo la realizzazione richiede una gestione attenta e continua.
In ogni ente pubblico ci vorrebbe qualche qualche dattilografo o archivista in meno e qualche web-master in più, ma per questo credo che dovremo aspettare un turn-over generazionale.
Nell'attesa proporrei di evitare altri sprechi di denaro pubblico su progetti come "memento" (evito di parlarne per questione di decenza, ma chi ha voglia di indignarsi può leggere qui, qui, qui e qui). Per quanto riguarda internet basta dire ad un impiegato del Comune e della Provincia di inserire il testo completo delle delibere sui siti già esistenti. I 40mila euro ormai sprecati nel blocco-note per spennare i turisti io li avrei usati per pagare lo stipendio a un paio di custodi che ci avrebbero garantito l'apertura dei musei cittadini (magari anche le Terme Romane). Purtroppo i contratti di lavoro sono una cosa talmente banale che poi nessuno può andare a presentarli in qualche conferenza in giro per il mondo. Lo so, ma io sono così banalmente antiquato che continuo a preferire i contratti di lavoro.
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Nel caso del BURA non si trattava di trasparenza amministrativa, ma di trasparenza legislativa. La legge che non si può leggere era davvero un caso kafkiano, ma il problema delle delibere di cui viene pubblicato solo il titolo non è molto diverso e non trova alcuna possibile giustificazione. A Chieti il contenuto delle delibere manca sia nel sito della provincia, sia in quello del comune.
A proposito del sito municipale un altro articolo di PrimaDaNoi ci informa di una raccomandata inviata al Sindaco di Chieti a nome di diversi blogger con una serie di consigli per migliorare il sito. Tra i firmatari è indicato anche il mio blog, ma in verità io neanche lo sapevo (lo dico ad onore di verità e non per polemica perché so che nel blog non c'è un recapito per contattrami e probabilmente nella lettera sono stato incluso ad honorem, va benissimo). I consigli mi sembrano buoni e corrispondono alle aspettative degli utilizzatori del web, però dubito che possano essere realizzati con le somme investite finora (2500 euro) anche perché un buon sito (o una vera rete civica) non è un prodotto finito: dopo la realizzazione richiede una gestione attenta e continua.
In ogni ente pubblico ci vorrebbe qualche qualche dattilografo o archivista in meno e qualche web-master in più, ma per questo credo che dovremo aspettare un turn-over generazionale.
Nell'attesa proporrei di evitare altri sprechi di denaro pubblico su progetti come "memento" (evito di parlarne per questione di decenza, ma chi ha voglia di indignarsi può leggere qui, qui, qui e qui). Per quanto riguarda internet basta dire ad un impiegato del Comune e della Provincia di inserire il testo completo delle delibere sui siti già esistenti. I 40mila euro ormai sprecati nel blocco-note per spennare i turisti io li avrei usati per pagare lo stipendio a un paio di custodi che ci avrebbero garantito l'apertura dei musei cittadini (magari anche le Terme Romane). Purtroppo i contratti di lavoro sono una cosa talmente banale che poi nessuno può andare a presentarli in qualche conferenza in giro per il mondo. Lo so, ma io sono così banalmente antiquato che continuo a preferire i contratti di lavoro.
4 commenti:
Dalle nostre parti c'è un detto che dice che non c'è nessuno più sordo di chi non vuol sentire, pertanto io penso che non valga più neanche la pena di scrivere al primo cittadino sulla qualità del sito della città di Chieti, tanto non risponderà mai a nessuno. Un tipo come lui è abituato a vantarsi sui giornali locali e a leggere la lettera che gli è stata mandata, dai bloggers, c'è poco da vantarsi. A parte il fatto che il sito del comune, secondo me, per i soldi spesi (2500euro) è già fin troppo! Hanno speso 40000 euro per una cazzata come "memento" ( quattro o cinque fotografie e un pò di pagine vuote per inspessire la pubblicazione, insomma il NULLA ) e adesso sono a corto di spiccioli, SOLO GRANDI OPERE ADESSO CI ATTENDONO, tanto alla lunga se non verranno fatte non si ricorderà nessuno delle promesse e lui potrà vantarsene ancora!Una cosa non è stata detta dai blogger e la dico io, detto sito manca di TRASPARENZA e pertanto non RISPETTA i cittadini che volessero leggerlo. Mancano le spese fatte per realizzare le opere cittadine o per la città, mancano le indicazioni sulle gare di appalto e il nome delle ditte che vi hanno partecipato e le motivazioni per cui alcuni grossi lavori sono stati assegnati, per poter controllare ed eventualmente valutare e criticare in apposito forum. Il sito pertanto non risponde alle reali necessità di chi ne dovrebbe usufruire e pertanto ( come i blog di alcuni firmatari della lettera, visitare per rendersi conto, ben misera cosa anch'essi )è un inutile elenco di cose proposte anche in maniera disordinata. Comunque questo è un mio personalissimo parere, che naturalmente conta molto poco, anche perchè chi lo esprime è un dilettante del web, che ha però capacità di intendere e di vedere e quindi criticare.
Questo è un argomento molto delicato.
La trasparenza a Chieti come nel resto d'Italia da quello che posso ricordare non c'è mai stata!
Per quanto riguarda alle delibere del Comune di Chieti, è vero, nel sito si possono vedere solo i titoli.
E' diritto del cittadino poter consultare la varia documentazione che passa nel Consiglio. Sarebbe anche giusto pubblicare le delibere approvate...più che altro per una maggior trasparenza!
@ Enio
Potrei sbagliarmi ma non credo che ci sia insensibilità verso il destino di quei lavoratori. Lì c'è un probema ben diverso che conosciamo tutti: un imprenditore che doveva incassare 14 milioni di euro, deve incassarli a qualunque costo e in qualunque modo, passando attraverso giri bancari, delibere firmate all'ultimo secondo e ora sta ingaggiando anche un braccio di ferro con la magistratura che vorrebbe capirci qualcosa. I lavoratori non c'entrano niente, sono solo "scudi umani" in una guerra tra lecito e illecito. In questi casi il silenzio diventa necessario, anzi è una forma di rispetto verso i lavoratori.
@ Enio
Ognuno si occupa di quel che vuole, anche della C mancante.
Talvolta ho l'impressione che a Chieti l'intensità dei lamenti è inversamente proporzionale all'importanza del problema.
Su Villa Pini mi sembra che la risposta di Gendalf sia condivisibile.
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