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12 novembre 2007

Il nuovo sito web del comune

Il Comune di Chieti ha aperto il nuovo sito web. Un evidente miglioramento rispetto al vecchio. Il Comune ci ha fatto attendere molto, ma alla fine la presenza istituzionale di Chieti è stata rinnovata con una modica spesa. Volendo fare un confronto economico col milionario portale Italia.it costato agli italiani circa 78 centesimi pro-capite, qui siamo a meno di 5 centesimi pro-capite.

Diversi giudizi sul prodotto sono stati già espressi dai blogger teatini e anche dalla testata telematica PrimaDaNoi. E' evidente che s'era creata una forte attesa rispetto all'evento. Le critiche espresse nel blog di Maxime mi sembrano condivisibili, tuttavia non mi azzardo a dire niente sulla struttura e sulla grafica del sito e non saprei neanche se a quel prezzo si poteva fare meglio. Ripensando a quello che mi era stato detto alcuni mesi fa da un "bene informato" so che si poteva fare anche peggio.

Quel che invece non può essere sottaciuto è il servizio che il sito svolge. Non c'è bisogno di essere esperti di informatica per capire che un sito può anche essere scadente nella grafica e scarno nella struttura, riuscendo tuttavia a svolgere un dignitoso servizio. Questo accade quando il sito contiene le giuste informazioni e consente al cittadino di effettuare operazioni a distanza (inoltrare istanze, pagare tributi, verificare l'esito di un procedimento, leggere una delibera, acquisire un certificato, visionare il piano regolatore e, magari, anche visure catastali visto che ora sta passando ai comuni anche la competenza sul catasto). Rispetto a questa prospettiva il nuovo sito del comune di Chieti non fa niente. Ci sono i bandi di gara, sì, ma quello è un servizio che non riguarda il cittadino medio. Delle delibere si possono avere solo gli estremi e questa sembra una presa in giro, fa solo perdere tempo prezioso a chi penserà di non essere riuscito a trovare il pulsante per aprire o scaricare il file. Anch'io ho fatto molti tentativi prima di convincermi che qualcuno aveva realizzato un data-base di soli titoli. Un lavoro di cui non si capisce l'utilità.

Io credo che i realizzatori del sito abbiano fatto diversi lavori inutili, basta guardare la mappa di Chieti che non è una semplice cartina stampabile, bensì una grossa immagine trascinabile, che tuttavia non può essere interrogata in base ad uno stradario; dunque un lavoro complesso e assolutamente inutile visto che le mappe di google sono molto più efficienti e liberamente disponibili, bastava linkare Google Maps. Ma capisco benissimo che qualcosa ci dovevano pur mettere dentro quel contenitore. Il problema, per questo sito come anche per il vecchio, non sta nella professionalità di chi l'ha realizzato che, ripeto, io non sono in grado di giudicare. Il problema sta in chi pensa che un capoluogo di provincia collocato in un'area ricca di commerci, di agenzie formative e di ambizioni turistiche possa investire 2500 euro sul fronte della comunicazione elettronica. Volutamente non uso la parola "sito-web" che è ormai antica perché viviamo in tempi di reti civiche, di e-government, di documenti elettronici con firma digitale per i quali esistono precisi obblighi di legge. Fare un bel sito, con belle foto, ricchi elenchi di links e qualche effetto speciale non serve a niente.

Credo quindi che non c'è da fare alcun processo ai realizzatori del sito e credo che sia una grande sciocchezza quella di chi, come al solito, grida ai soldi sprecati. Il problema è a monte, sta nella volontà e nella capacità di progettare e di governare i cambiamenti e che dovrebbe almeno cercare di mantenere il passo coi tempi. Questo è mancato, purtroppo. Ne possiamo fare una colpa all'amministrazione? dal punto di vista formale sicuramente sì, perché il governo della città non è scindibile dalle responsabilità, però quella colpa non si concentra solo in alto, Chieti sul fronte delle nuove tecnologie sembra molto arretrata a tutti i livelli e non solo perché la maggioranza dei cittadini non avverte nemmeno l'esigenza di usare i nuovi strumenti, neanche i giovani diplomati o laureati usano la posta elettronica (parlo di quella semplice e non di quella "certificata" imposta alle amministrazioni) e perfino da certe critiche provenienti dagli utenti della rete emergono esigenze che a me paiono curiose: la richiesta del forum (così i funzionari del comune invece di lavorare si mettono a chiacchierare con gli sfaccendati del web, ne basta uno a far perdere l'intera giornata), il nome di un funzionario già andato in pensione (ma lasciatecelo pure, gli farà solo piacere), il tormentone dei soldi sprecati (l'amico dell'amico lo faceva bello uguale per pochi euri), le foto di vetture mal parcheggiate e c'è addirittura chi vorrebbe che le lettere al sindaco siano rese pubbliche sul sito abrogando al volo l'art.15 della Costituzione...

In conclusione il sito non è quello che avrei voluto, ma queste critiche sono peggio. Non voglio aggiungere alla delusione di un sito web generazione 1.0 anche il terrore che l'alternativa a questa amministrazione comunale dalle vedute molto limitate sia costituita da chi oggi la critica con tali argomenti.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima analisi, come al solito. Mi preme solo ribadire che io non ho mai contestato il prezzo che è stato pagato per la realizzazione del nuovo sito web.

Anonimo ha detto...

Complessivamente condivido il giudizio. Non direi però che "Fare un bel sito, con belle foto, ricchi elenchi di links e qualche effetto speciale non serve a niente". La questione è se il comune intendeva aprire una finestra verso i cittadini oppure dipingere un Trompe-l'oeil sulla facciata del Municipio.

La finestra ci fa guardare dentro e la si può usare anche come sportello per chiedere un documento e pagare l'ici - sarebbe bello - ma se dentro c'è solo un gran casotto... chissà, forse è meglio che abbiano dipinto una finta finestra con le tendine a fiorellini.

Buona vita

mastro Gen d'Alf

Anonimo ha detto...

molto interessante questo articolo, mi piace molto il tuo blog, ci trovo un sacco di spunti intelligenti e interessanti.

http://blog.libero.it/leonebbloogg/

leone