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10 febbraio 2008

Orti sociali

non è un'idea nuova, non è nemmeno originale: gli orti sociali esistono già. Ricordo tanti anni fa quelli di Bologna, ma ce ne sono anche in altre città dell'Emilia e della Toscana. Sono semplicemente terreni situati in zone facilmente raggiungibili, che vengono divisi in piccoli lotti e assegnati gratuitamente a chi ne fa richiesta.

Gli assegnatari sono quasi sempre pensionati che colgono l'occasione per dedicare il tempo ad un'attività che tiene impegnati fisico e mente. E' anche un modo per incontrarsi e scambiarsi consigli, ma la cosa più bella è che consente di avere sempre qualche buon prodotto fresco da usare in cucina o da regalare ai conoscenti. Nessun hobby offre soddisfazioni altrettando tangibili e commestibili!

Per i bambini l'orto può essere un utilissimo gioco didattico perciò anche le scuole in cui già si svolgono esperienze di questo tipo (come la Scuola Elementare di via Bosio) potrebbero essere interessate a farsi assegnare qualche lotto.

Oltre alla natura, che è già una brava maestra, i bambini avrebbero occasioni per parlare con gli anziani, per farsi guidare nell'uso degli attrezzi, sperimentare il compostaggio e la differenza tra una concimazione chimica e una naturale.

Il contatto tra vecchi e giovani è essenziale per la formazione della personalità ed è fondamentale per la trasmissione delle tradizioni e delle identità collettive. Non possiamo lasciare che i nostri figli si nutrano solo di Simpson, Pokemon e Dragonball, mentre qualche badante slava porta a passeggio i nonni. I ghetti generazionali non sono una conquista della modernità, sono soltanto una trappola consumistica.


Vicino ai campi da tennis, sul lato di Madonna degli Angeli, stanno sistemando un'area di verde pubblico con viali e percorso ginnico. Una buona cosa per una città in cui il verde pubblico sembra quasi non esserci, però temo che quel parco rischia di essere abbandonato non appena sarà portato a termine. E non dico questo per mostrare sfiducia, lo dico solo perché questo è già accaduto per il parco sotto la Civitella e per il Parco Fluviale, andato in rovina ancor prima di essere inaugurato. Mancano sempre i soldi e il personale per garantire la manutenzione.
Invece gli orti sociali non richiedono oneri di manutenzione, nè spese per giardinieri: basta una piccola spesa iniziale per una sistemazione a terrazze e per qualche rimessa degli attrezzi.

Chieti potrebbe realizzare orti in ogni quartiere e poi si potrebbe far riferimento a questa rete di orti sociali per un futuro programma di riciclaggio dei rifiuti, ma questo è un argomento che ci riporta ad un problema più grave che tratteremo in un apposito post-icino.
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22 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sembra un'idea eccellente
come al solito,immagino,non la prenderanno minimamente in considerazione..mah
saluti e complimenti

nonno enio ha detto...

Il tuo discorso è applicabile in una città tipo Roma, Milano o Bologna, dove a causa dello scarsissimo verde pro capite, i pensionati si spostano fuori città e si mettono a " fare l'orto", come passatempo o come valvola di sfogo alla monotonia della vita quotidiana di novello disoccupato, dopo aver passato una vita in fabbrica. Ben diversa la situazione quì da noi dove l'agricoltura la fà da padrona e le campagne, che una volta venivano abbandonate, oggi assurgono a centro di sicura ricchezza. In più da da lavorare a diversi stagionali come mi racconta Armando della Mad. della Vittoria che fa fatica, ormai lui 75 nne, a tirare avanti 7 ettari di terra e si serve spesso di stagionali. Questi sono per lo più studenti universitari, qualche volta anche extracomunitari, che si occupano di dargli una mano ad ore. Quindi se una maestra o un insegnante avesse la necessità di mettere in contatto alunni e agricoltura o animali non avrebbe che l'imbarazzo della scelta, da noi ce ne sono di posti! Per quanto riguarda il nascente parco sotto la Via Majella, da te citato, è ancora troppo presto per dire come andrà a finire. Quel parco è la risultante di una operazione di esproprio della campagna Maverelli, dovuta alla canalizzazione delle acque reflue e sotterranee del costone Via De Turre, NOTA ZONA AD ALTISSIMO RISCHIO FRANE, appena bonificata. Sono state canalizzate, con spese immani, tutti gli scarichi fognari dei palazzi della detta via e tutti i canali sotterranei che un tempo erano stati solo ricoperti di terra. Si è ottenuto questo immenso appezzamento di terra su cui adesso si notano solo strade di camminamento, qualche trave per fare il percorso vita e niente altro. Non si vedono persone frequentare questo parco ne di giorno, ne di mattina presto ne di sera e il rischio che diventi un'immensa savana inutilizzata o il ritrovo di sbandati. Io sono un pessimista e il mio parere non fa testo, ma spero ardentemente di sbagliarmi, ma , siccome, sopra casa mia ho un altro parco o ex parco ( da anni inutilizzato )che avrebbe dovuto essere chissà cosa e servire per chissà chi, che oggi è sbarrato da un robustissimo cancello e serrato con catena da un robustissimo lucchetto. E' una vergogna lo so, ma come ho spesso ipotizzato sul mio blog,( http://enioantonio.blogspot.com/ ) spero tanto che l'amministrazione comunale rinsavisca e ce lo rimetti a disposizione negli anni futuri.

Erri ha detto...

Ottima idea. Ma perché assegnare gli orti gratuitamente? Trattandosi di terreni demaniali mi pare invece opportuno che i nuovi "orticoltori" paghino un piccolo obolo al comune, che come tutti sappiamo ha sempre bisogno di rinpinguire le casse...
Questi orti sociali non hanno nulla a che vedere con l'agricoltura. Essi sono per lo più un passatempo, un luogo dove magari ritirarsi durante il fine settimana, dove organizzare un barbe-cue con gli amici. Alcuni potrebbero coltivare ortaggi, altri invece coltivare la propria passione per i fiori. Ciao

Anonimo ha detto...

Cavolo!!!
Sapevo di questa iniziativa in altre città anche piccole.
Io lo passione per la coltivazione di alcune piante e sto giusto cercando un piccolo terreno da dedicare alla coltivazione delle mie piante. Altrove la concessione per un anno è gratuita, si presenta un piccolo progettino di cosa ci si vuole fare e poi decide il comune.
Ad un amico vicino Padova è stato solo chiesto di partecipare con i suoi prodotti ad un paio di manifestazioni organizzate dal comune.
Cmq gli orti urbani esistono in molte realtà ben più piccole della nostra!
Se potessi avere maggiori informazioni tramite questo blog ne sarei felice!

Tom P. ha detto...

Al primo Enrico,

io credo che anche nel caso di assegnazione gratuita il Comune ci guadagna, perché non ha oneri di manutenzione come invece avrà per l'area verde che si vede nella foto.

Comunque mi hai suggerito un argomento che merita di essere messo in discussione perché viviamo nella schizofrenia di voler monetizzare l'hobby, lo sport, il compleanno dei bambini, l'ingresso al museo e perfino le biblioteche pubbliche o i bollettini ufficiali (mi riferisco alla polemica sul servio BURA) e poi si chiede alla gente di fare "volontariato" per servizi di assistenza che sono vere attività di lavoro.

Sono d'accordo con te quando dici che stiamo parlando di un passatempo che non ha nulla a che vedere con la conduzione di un'azienda agricola.

Tom P. ha detto...

Al secondo Enrico

I fiori, certo anche i fiori! Ai floricultori si potrebbe destinare una zona separata dagli orti. Magari più visibile.

Il problema che in questo blog io mi limito a dare qualche suggerimento. Purtroppo nulla mi fa pensare che "lassù", tra quelli che dovevano far ripartire Chieti, ci sia qualcuno disposto a raccogliere questi suggerimenti per trasformarli in vere iniziative della pubblica amministrazione.

Il blog va avanti ormai da più di un anno, con un crescente numero di visitatori (tra i quali per fortuna c'è anche chi esprime apprezzamento per le mie proposte, come Teate'74 che ringrazio dei complimenti) ma dall'alto non ho mai avuto alcun segnale né di apprezzamento, né di semplice presenza.
Chissà cosa intendono i politici quando parlano di "partecipazione". Forse alludono alla presenza di pubblico alle cerimonie o all'applauso al termine dei loro discorsi.

Anonimo ha detto...

la notizia di un nuovo percorso vita a pochi passi dal centro mi ha molto incuriosito. Oggi ci sono andato. La zona in effeti è ampia, molto panoramica, però è tutto recintato e il cancello è chiuso a catena. Non c'è nemmeno il cartello che in genere si trova davanti ai cantieri. Siete sicuri che sarà un parco pubblico?

Paolo G.

Anonimo ha detto...

E'la solita pubblicità della inutile amministrazione comunale che da due anni e mezzo ha inserito la chiave nello start per farci ripartire:
Peccato, siamo ancora al via!!

Comunque non demordete gente, presto vedrete l'articolo su qualche fazioso quotidiano, con la foto di yoghi in prima pagina:

"Innaugurato mega parco stratosferico al centro di Chieti"...e tutti i chietini fanno oh oh oh oh..

Per apparire sui giornali, questi sono sicuramente i primi!!

Poi incuriositi dall'ennesimo proclamo..arrivi sul posto e....cancelli chiusi.
Vedasi Palatricalle.
Vedasi Parco Fluviale.
Vedasi Stadio Angelini.
Vedasi tutto quello che dovrebbe avere una gestione comunale.

Ragazzi qui si parla di gente che ha fatto proclami, perchè è stato ripulito lo stadio comunale G.Angelini dopo due anni di incuria totale.
Cioè dico, dopo due anni di denunce continue sui quotidiani.

E che succede?

Dopo l'assenza di un operaio del comune da ben due anni, ossia da quando si sono insediati loro, questi si fanno una pubblicità pazzesca per aver risolto un problema da loro stessi creato!!

Qui si rasenta la pazzia. Niente di più.

Sempre più in basso...forza ragazzi..che Chieti Riparte..ora è perfino Città del Turismo!!!
Bha!!
Ma con che coraggio fanno certi proclami?
Parlano i numeri dicono loro!
Ma quali numeri?
Ma di quali turisti parlate?
Io vado in giro tutti i giorni e l'unico che si vede con la macchina fotografica è qualcuno che poi scrive sui blog!!!

Ma fate una passeggiata per Chieti a qualsiasi ora del giorno..solo anziani e qualche studente che marina la scuola..e stendiamo un velo pietoso sulla sera.
Dalle 20 in poi deserto!!

Si sente parlare di più posti auto.

Il sindaco rilascia un intervista su un giornale locale in risposta alla domanda circa la pedonalizzazione del centro storico:
Solo dopo la costruzione di un nuovo parcheggio zona terminal, risopnde.

E' uno scherzo?
Ma se quello che c'è è sempre vuoto!!!
Ormai non c'è più neanche il traffico!!

Provate a parlare con qualche commerciante del corso marrucino..e tralasciamo quelli delle altre zone..perchè stanno chiudendo bottega anche gli ultimi irriducibili.

Bisogna far capire a questi signori che la riqualificazione e pedonalizzazione totale del centro storico è l'unica speranza per cercare di riportare Chieti nel ruolo ormai scaduto di capoluogo di provincia.

Un consiglio. Se avete un pò di tempo, andate a fare una passeggiata nella vicina Ascoli Piceno se volete trascorrere una mezza giornata fuori senza far troppi chilometri, magari approfittatene per prendere un thè al " bar meletti ", e vedete con i vs occhi quello che cerco di dirvi a parole.

Prendiamo esempio da loro.
E' l'unico modo per portare qualche turista vero in città ed è anche l'unico modo per cercare di frenare l'inarrestabile emorragia di giovani che vanno via a gambe levate dal capoluogo, per una serie di motivi che posso elencare:

Mancanza di nuove costruzioni decenti con costi contenuti ( vedi manoppello, cepagatti, città s.angelo, spoltore, ecc. ).

Mancanza di identità del proprio luogo di origine e residenza a tal punto da negarne l'appartenenza perfino a se stessi.

Provate a fare un sondaggio personale.
Provate a contare quanti vostri coetanei sono rimasti e quanti sono andati via.
Provate a riflettere un attimo e vedrete che roba.
Tra dieci anni secondo una statistica personale, ma facilmente intuibile dai dati del censimento comunale il 60% degli abitanti di chieti è ultra 60enne, la popolazione scenderà di altre 10mila unità.
Questo si chiama regresso.

Ma d'altra parte cosa bisogna fare quando un amministrazione comunale ha un sindaco al 77esimo posto come indice di gradimento popolare, ed un presidente della provincia 94esimo su 106 provincie.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Non ho parole...non vedo l'ora di svegliarmi da quest'incubo che dura da ormai due anni e mezzo.

Non si tratta di sfogo ma di un semplice spaccato della realtà che si vive oggi a Chieti.

Saluti a tutti.

P.S.Non difendete gli
indifendibili.

- 66100 -

Anonimo ha detto...

OK, OK, d'accordo sul regresso, sul vuoto, su tutto quello che vuoi. Comunque mi sembra che di proclami si vedono solo i tuoi. Di questo parco con percorso vita l'ho letto solo qui e chiedevo a Tom o a Enio (che mi sembra informato bene) se risulta da qualche parte che sia uno spazio pubblico. Tutto qui. Calma eh!

Paolo G.

nonno enio ha detto...

@Paolo

lo spazio dovrebbe ( uso il condizionale ) pubblico e adibito a percorso vita, ma io onestamente non vedo nessuno per adesso farlo. Fino a qualche mese fa c'erano le ruspe e gli operai che stendevano chilometri di tubi per incanalare le acque ed evitare che queste a lungo andare creassero degli smottamenti. Lì vicino c'è un altro parco che parte da via Majella e sale fino alla Civitella, dalla parte del museo. Dopo un'apertura di pochi mesi ( ci andavano dei vecchietti a sedersi sulle panchine quando faceva caldo, oppure qualcuno che ci portava il cane a correre ) non ho visto più nessuno da anni. Il posto è ben tenuto ( pulito e in ordine ) ma un cancellone bloccato da un robusto lucchetto tiene fuori le persone ( considerandole estranee ), secondo quello che si legge sul cartello appeso all'ingresso.Mio fratello tramite conoscenza al comune mi ha detto che manca il personale ( invece io sò che hanno un numero di interinale da sfamare da far paura )e quì qualcuno potrebbe fare certamente il custode.Secondo la stessa fonte del comune, dovrebbero fare entro l'anno almeno i marciapiedi della via Majella. Qualcosa si sta muovendo, ma credo che i soldi da investire per queste opere siano pochissimi.

nonno enio ha detto...

@66100

carissimo anonimo, conosciamo la situazione della città di Chieti e con noi sfondi delle porte aperte. Il problema non è elencare le cose che non vanno ( e ultimamente queste sono tantissime )ma cosa secondo te si dovrebbe fare per migliorare la situazione attuale che è incancrenita al massimo.Pensa che l'altro giorno è tornata a casa mia madre, 82 anni, che ha preso la scala mobile per andare a Chieti, e da via Majella è lunga per una vecchietta seppur arzilla, e si è sentita dire che questa avrebbe funzionato solo a salire.... per tornare a casa si è fatta la via De Turre, tutta in discesa ( peggio di quella del gas ) dissestata a causa dei lavori di rifacimento condutture per tutta la sua lunghezza. Questi sono fatti da denuncia penale, immagina solo se la mamma si inciampicava e cadeva!

Anonimo ha detto...

i complimenti sono assolutamente meritati..e ti invito ad andare avanti lo stesso,anche se,almeno per il momento,chi dovrebbe leggere e fare sue le tue proposte,guarda altrove.Il tempo è galantuomo,almeno cosi si dice.

Concordo con -66100-quando dice:
"Bisogna far capire a questi signori che la riqualificazione e pedonalizzazione totale del centro storico è l'unica speranza"

Theate'74

Anonimo ha detto...

occhio a questi orti sociali, sopratutto alla loro collocazione. Solitamente si vedono nei pressi di strade ad altissimo traffico e non vorrei che un "passatempo" si possa trasformare in "avvelenamento", mangiando i prodotti che vengono coltivati.Oggi tutto è inquinante, l'acqua che beviamo ( cloruri e porcherie varie ), l'aria che respiriamo a causa degli scarichi delle macchine ( nei primi 20' una macchina, prima che la catalittica và a regime, scarica tanti di quegli inquinanti, in primis benzoli a fenoli da ammazzare un toro ). Quindi occhio a scegliersi la posizione dell'orto!

Tom P. ha detto...

@ Angelo55
Anche a me capita spesso di vedere le coltivazioni accanto alle strade ad altissima densità di traffico e mi chiedo quali siano gli effetti di quel trattamento fatto con gli scarichi delle auto. E' un problema che non riguarda solo gli eventuali "orti sociali". Credo che il ragionamento vallga anche per uno spazio dove andare a correre e "ossigenarsi" i polmoni.

Quello che dici delle marmitte catalitiche mi sorprende: se è così sono inutili.

Tom P. ha detto...

@ Paolo G.

mi dispiace di non saper rispondere alla tua domanda. Ho visto il percorso passando su viale Majella, ma non so nient'altro. Non so se quello è un parco pubblico. SE, come dice Enio, è un progetto legato ai lavori di consolidamento della collina allora il Comune di Chieti non c'entra niente: i lavori di consolidamento non sono opere di competenza comunale. Però, come ho già detto, non ho informazioni dirette.

Mi spiace anche che al tuo primo intervento ti sei subito imbattuto nel nostro 66100 che continua a sopravvalutare il mio blog e a ritenere che attaccando da qui l'attuale maggioranza politica locale possa rovesciare le sorti della città. Stavolta se la prende con la troppa pubblicità data alle iniziative. Magari, in realtà se ci stiamo ponendo domande è proprio a causa della mancanza di pubblicità. Anche in questo caso contraddicendolo vedrai che mi beccherò subito la solita accusa di voler difedere i colori politici dell'amministrazione comunale e di voler zittire ogni voce contraria. In realtà mi limito a dire la mia, per quel che vale. Non posso difendere chi ha realizzato il giardinetto perché non so nemmeno chi sia. Io ci avrei fatto gli orti sociali. La carenza di informazione istituzionale non mi piace e i cancelli chiusi nemmeno. Ho imparato che per fare un blog bisogna armarsi di pazienza, forse anche per intervenire, come spero tu voglia continuare a fare.

Anonimo ha detto...

@Tom
Come tu ben saprai le marmitte catalittiche riducono l'inquinamento emesso dalla macchina, ma hanno bisogno di una data temperatura per poter catalizare e fare la loro funzione appieno ( a regime non si supera mai il 90% di abbattimento degli inquinanti, con marmitta nuova e perfettamente funzionante ) e c'è da essere molto perplessi sull'adozione della marmitta catalitica come soluzione ai problemi deli'inquinamento, soprattutto in città. Lo dico nel mio ruolo di ex tecnico, ormai in pensione, che da anni ha lavorato in campo sanitario e ecologico. I modemi motori a benzina hanno bisogno di "antidetonanti".
Eliminato il piombo e introdotta : la marmitta catalitica si è appesantito I'inquinamento cittadino con maggiori emissioni dannose per la salute: tra questi, prodotti cancerogeni, tra cui I'alfabenzopirene e I'alfabenzoantracene, in aggiunta a un maggior volume di prodotti ossidanti. Va detto che la marmitta se è fredda, non funziona: quindi all'awiamento a freddo si hanno tante emissioni pericolose, specie in città. Inoltre la marmitta catalitica è un punto caldo e qualora avvenga una perdita di carburante, nel caso specifico la benzina verde, potrebbe innescare facilmente un incendio ( occhio a parcheggiare su foglie, sopratutto in periodo autunnale ). La sostituzione della marmitta catalitica esaurita è molto costosa e le relative emissioni, incidendo sull'apparato respiratorio, possono provocare allergie. A questo punto ci si può domandare se ci sono rimedi e quali sono. Innanzittutto è necessario, a mio avviso, favorire il gasolio rispetto al motore a benzina. Inoltre è sufficiente un filtro per fermare le particelle di carbonio in sospensione: il filtro è poco costoso e dí facile sostituzione. II rendimento di un motore diesel, oggi, è del tutto paragonabile a quello di un motore a benzina e il consumo è nettamente inferiore: sui 20 chilometri per litro, oltre al minor costo del carburante di circa il 20%. Invece delle campagne senz'auto occorre far rigorosamente rispettare I'obbligo del "bollino blu" ( si pensi che a Milano non si entra senza questo bollino blu di controllo e se lo si fa lo si fà solo a pagamento di un ticket d'ingresso ) per tutte le autodi tutti i tipi; creare 4 0 5 centri di valutazione delle emissioni di benzine e gasolio per un approfondito e completo esame di tutti i componenti delle due tiopologie di parchi macchine , con la consulenza di radiologi, pneumologi e oncologi. Infine mi sembra indispensabilé una corretta e completa informazione, magari con la pubblicazione di tutti questi risultati. II futuro, a mio avvìso, dovrebbe aprirsi ai trasporti urbani a trazione elettrica, metropolitane e filovie o diesel-elettrica. Occorrono incentivi per l'acquisto degli autoveicolí diesel e un serio e approfondíto studio sulla trazione a Gpl e a metano, oltre a íncentivi per l'acquisto di auto elettriche per la città ( a Trento è possibile affittare auto elettriche per spostarsi in città dove è severamente vietato entrare con macchine a benzina o diesel o sotto il valore di "EURO 4" e le macchine dei residenti hanno un'orario di uscita dalla città e un orario di rientro da rispettare rigorosamente pena multe salatissime).Io sono per i monitoraggi di tutti i punti sensibili con centraline che misurino l'inquinamento di CO2, NO2 e PM10 come minimo, 365 giorni all'anno e si prendano provvedimenti in caso di sforamenti altrimenti si ricorreranno a sistemi empirici e poco efficienti, come quelli adottati a Pescara, di spruzzare nottetempo un liquido, mischiato ad acqua, in alcune vie della città per abbattere gli inquinanti creatisi durante la circolazione del giorno....utilizzare il BIOFIX....

Anonimo ha detto...

..."Mi spiace anche che al tuo primo intervento ti sei subito imbattuto nel nostro 66100 che continua a sopravvalutare il mio blog e a ritenere che attaccando da qui l'attuale maggioranza politica locale possa rovesciare le sorti della città. Stavolta se la prende con la troppa pubblicità data alle iniziative"..

Vorrei chiarirti qualche punto fondamentale:

Non ho mai sopravvalutato il tuo Blog.
E' solo uno dei tanti che parlano della ns città.
Nient'altro per quanto mi riguarda.
( Per te non sò !! )


Non vorrei deluderti, ma l'attuale maggioranza politica locale non ha bisogno delle mie spinte per finire nel baratro:
Ci sono già caduti da soli.

Ti premetto che il mio intervento non era rivolto al Paolo G. ma era l'espressione di un opinione personale circa il post " orti sociali ".
Siamo in democrazia...o in regime?
Ho espresso un opinione.

Cerca di contraddire quello che non ti và a genio del mio discorso
senza cadere nella retorica di volermmi fare apparire come il " cattivo " del blog.

.." Ti sei imbattuto nel ns 66100 "

....... " Attento Paolo G. "

" Il ns 66100 è brutto è cattivo "



Per Enio: Se leggi meglio il mio post, e tutti gli altri che ho lasciato ed invito chiunque a farlo, noterai che c'è sempre una proposta.

Con molto piacere scopro che qualcuno l'ha notato:
( Theate 74 )Attenzione a non parlar troppo...potrebbe ritorcersi anche contro di te.

Per l'anonimo:

Dato che riprendi una mia frase, posso esprimere il mio modesto pensiero.

L'identità sociale di un posto, spesso accresce quando vicino c'è nè un altro con potenzialità superiori che però non riesce ad esprimere per i più svariati motivi.
Viene spontaneo, sopprimere questa minaccia, coalizzandosi ed andando contro tutto quello che questa crea o vorrebbe creare.
Si costruisce attorno al potenziale " nemico ", una sorta di odio che accomuna chi lo deve combattere.
Si cerca di far scomparire il vero motivo per cui l'odio si è magistralmente creato ad arte, (..no..no..tranquillo, non parlo di te..Tom..parlo di Area Metropolitana,..non ti agitare, siediti e leggi sereno ) e si porta a far credere a tutti che quel posto ( è il caso della ns città ) è negativo.
Per i più moralmentè deboli, cioè coloro i quali sono privi di una propria identità anche nella vita quotidiana, quest'influenza si fà sentire a tal punto da coinvolgerla in prima persona.
Così succede che c'è chi nega perfino le proprie origini pur di non dire da dove viene.
D'altra parte invece, il caso di chi è cmq privo storicamente, di una sua identità sociale e territoriale, ( francavilla, silvi, ecc. ) e si millanta di essere quello che non è, e di accomunarsi e riconoscersi sotto un identità più definita.

Porto un piccolo esempio per farvi capire quale sottigliezza può nascondersi dietro una banale Pubblicità.
Ricordate il noto concessionario.."paglione"..che fà rima con...non ho detto niente... ( per i meno attenti, quello della "Porsche concessionario di Pescara" a caratteri cubitali e luminosi in pieno territorio di S.Giovanni T. -CH-)..che proprio qualche tempo fà, ho messo io stesso in evidenza come una minaccia territoriale bella e buona?
Bene..ha solamente aperto le danze.
Perchè?
Fate un giro sulla tiburtina a quella che una volta si chiamava Draganora di Chieti e magicamente, proprio vicino la città della musica, dove prima c'era il concessionario Yamaha, è spuntato niente poco di meno che :
Urmet sede di pescara.
Idem al primo come formato dell'insegna luminosa.

Sciocchezze, diranno in tanti.

Vero e proprio scippo dell'identità sociale di un territorio, rispondo.

Per tanti aspetti e soprattuttto per i costi sociali, sarei il primo a cancellare le provincie, ma l'ultimo a cancellare la storia della mia città, come qualcuno stà cercando di fare.

Ultima curiosità dopo vi lascio.

Lo sapevate che da Francavilla a Chieti sono 16..anzi dalla seconda rotonda posta 100 metri più avanti vicino la asl, sono ben 14 km?
Non è questo il problema.
Il problema è che da Chieti a Francavilla i km sono diventati 23!
Non ci credete?
Chiedetelo ai geni della provincia che hanno apposto la nuova segnaletica sulla "meravigliosa" rotonda del Centauro.

Come al solito sempre più in altoooo!!!

Saluti a tutti.

"Non difendete gli indifendibili"


- 66100 -

Anonimo ha detto...

Splendido argomento, Tom, perchè non estendi la discussione chiedendo la pubblicazione su qualche quitidiano? Credo che il gradimento dei lettori possa essere il motore trainante per svegliare l'amministrazione comunale. Una proposta simile l'ho tirata fuori anche io su www.chietiscalo.it, ripresa anche sulla "Cronada d'Abruzzo", circa la possibilità di accordi con società ed enti in quella che in altre città si chiama "Adotta un giardino". Potrebbe essere una buona idea, giardini gestiti ad esempio da banche (che sono le uniche imprese assieme alle assicurazioni ad essere sempre in utile) in cambio di spazi pubblicitari come tabelle su cui sarà scritto: spazio verde offerto da banca ........ Credo che possa essere una soluzione a portata di mano proprio come quella che proponi tu.

Saluti a tutti
Roberto Di Monte

@enio ha detto...

Io porto a conoscenza che la via De Turre è stata riasfaltata, la via Majella è ancora dissestata e mancano i marciapiedi. Qualcosa si sta facendo , ma è ancora niente nei confronti di quello che si dovrebbe fare. Aspetteremo pazientemente, dopo l'intervista proclama sul giornale, il sindaco se ancora non farà niente di quello che ci ha detto, farà meglio ad andarsene . In primis il Filobus e stavolta dovrebbe essere la volta giusta!

Anonimo ha detto...

@ Roberto

orti, fiori, giardini da adottare... Da una piccola idea si può passare all'elaborazione di un piano di Verde Sociale. Si dovrebbe farlo però, non solo discuterne.

Credo che la discussione sui giornali non sarebbe molto diversa da quella che già stiamo cercando di offrire.

Sul sito del Centro c'è uno spazio che si chiame "invia la tua idea vota e commenta". Non mi sembra che ci sia molta discussione: tra le idea più votate ci sono generiche lamentele (Sulmona sembra in declino come Chieti) e una varietà di sciocchezze (c'è la signora che vuol sapere perché non si può fumare dentro la piscina comunale – c’è quello che ritiene che il problema siano i lavavetri ai semafori – c’è chi se la prende con la legge sulla privacy che a suo dire avrebbe vietato l’uso di telecamere di sicurezza nei parcheggi dei centri commerciali)
senza alcuna mediazione giornalistica. Proposte e lamentele buttate là, senza commenti o forse sono io che non ho trovato lo spazio per i commenti.

I giornali di carta mi sembrano ingessati nel loro modulo tradizionale. Fanno da paravento.

L’ultima volta che ho scritto a "Il Centro" mi hanno pubblicato la lettera con modifiche che la rendevano illogica e sgrammaticata (NB la lettera era breve e le modifiche non portavano ad un guadagno di spazio, e la figura dell'analfabeta la fa chi firma).

Per creare discussioni internet è sufficiente anche se da noi ancora usato da pochissimi.

Poi per passare dalle parole ai fatti ci vorrebbe una rappresentanza politica capace di ascoltare e questo purtroppo non c'è. Io proclami politici non ne faccio perché la polemica politica non arricchisce il blog, lo rende solo noioso, ma è evidente che l'attuale amministrazione è sorda. Lo sappiamo. Qualcuno mi ha detto che c'è una commissione comunale che fa riunioni per individuare una zona da adibire a 'sgambamento' animali. Riunioni laboriose e complesse. Voglio sperare che sia solo una barzelletta, ma chissà.

Anonimo ha detto...

é una bellissima idea, il verde a chieti c'é, ma non é sfruttato, tutti i fianchi di questa splendida collina sono rigogliosi di verde, ma alcuni sono campi coltivati, privati, altri non so. il parco sotto la civitella lo conosco bene, un tempo ci portavo la mia prima fidanzata liceale, ma già allora non si capiva bene se era un parco o una zona abbandonata, anni fa, ora non sapevo fosse abbandonato.
a roma ci sono già questi orti sociali, anche lì, ho visto un servizio di geo & geo che ne parlava, un'esperienza molto bella per chi ci lavora e per chi può partecipare o godere lo spettacolo. ne ho visti anche di persona vicino agli acquedotto claudio, in zona tuscolana, cinecittà, e anche lì in mezzo, sono di una bellezza spettacolare, fanno parte del paesaggio, e ne sono naturale compimento.
a presto, sempre belli i tuoi post e le tue idee!
leone

http://blog.libero.it/leonebbloogg/

Anonimo ha detto...

Un saluto a Leone, che ringrazio dell'apprezzamento.

Mentre si continua ad aspettare che lo spazio attrezzato a Piana Vincolato venga aperto al pubblico (quando ancora dovremo aspettare?) vi propongo una piccola lettura sulla coltivazione degli ortaggi in 15 metri quadrati:
qui