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03 ottobre 2013

Seguire la via maestra

Il voto di fiducia al governo Letta è stato espresso ieri dal PDL dopo aver deliberato all'unanimità la sfiducia. E' l'ultima incredibile dimostrazione di uno stato confusionale dei nostri esponenti politici giunto all'estremo.






Lo stato confusionale è aggravato dalla rabbia (talvolta comprensibile) e dall'odio sociale (sempre inquietante e incomprensibile) e da manifestazioni di ottusa intransigenza come quella del diffamatore Sallusti contro i presunti dissidenti del PDL.

Dopo gli indegni trattamenti riservati da Feltri al collega Boffo, dopo la chiassosa campagna diffamatoria orchestrata l'anno scorso contro Fini, dopo i calzini turchesi del giudice Misiano  e la denigrazione gratuita del giudice Esposito, ora tocca a Cicchitto e Alfano, colpevoli di una fedeltà al padrone che si esprime con consigli meno scellerati degli altri.

Nel frattempo la legge elettorale con cui berlusconiani e leghisti hanno espropriato gli italiani del diritto di scegliere i loro rappresentanti in parlamento non sembra essere in discussione. Quella legge "porcellum" ci ha portato all'attuale condizione miserabile dei rappresentanti politici che  non sono più padroni del proprio cartellino. E così mentre l'Italia scivola verso una depressione economica sempre più grave continuano gli inutili sprechi e viene criminalizzato il dissenso.

Ora, all'insaputa della maggioranza degli italiani, un manipolo di "saggi" designati con procedure extra-costituzionali si riunisce a Francavilla al Mare per riscrivere la Costituzione. Lo fanno senza rispettare le condizioni richieste dall'art.138 (qui una spiegazione del prof. Settis). E lo fanno in segreto, nemmeno i parlamentari possono assistere, i parlamentari che dovrebbero essere gli unici a poter approvare riforme costituzionali, i parlamentari a cui la legge riserva il diritto di entrare anche nelle celle dei detenuti non possono entrare nel centro benessere trasformato in loggia segreta dei "saggi": i parlamentari nominati dai partiti non possono più parlare e nemmeno ascoltare. Tutto questo è troppo grave, è assurdo, paradossale, inaccettabile. E da qui nasce l'iniziativa della manifestazione a Roma di sabato 12 ottobre. Partecipiamo.

Solo il rispetto e l'applicazione delle regole costituzionali può riportarci sulla retta via.

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