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17 marzo 2013

Segni di rinnovamento


Gli ultimi giorni ci hanno regalato alcuni segni di rinnovamento che fanno ben sperare.
Il nuovo Papa, un uomo venuto da un paese che sta alla "fine del mondo", ha scelto di chiamarsi Francesco, come il giullare di Assisi, ambientalista e animalista. Il Pontefice s'è mostrato in modo semplice. Le sue parole e la sua cordialità ricordano molto Giovanni XXIII°, il papa buono. Una somiglianza che è stata colta con piacere anche da Mons. Loris Capovilla che fu il principale collaboratore di Papa Roncalli.


L'altro segno di rinnovamento sta nell'elezione di Laura Boldrini alla presidenza della Camera dei Deputati. Nel suo primo discorso ha saputo toccare temi cruciali del nostro tempo di crisi: la povertà (bisogna essere contro la povertà e non contro i poveri, ha detto); il doveroso ascolto della sofferenza sociale dei giovani (una generazione smarrita); la violenza verso le donne (travestita da amore); la condizione disumana e degradante dei detenuti; la piaga della disoccupazione, inoccupazione ed esodo forzato; la scarsa cura del territorio. Un discorso nobile in cui ha invitato i parlamentari a capire il mondo attraverso lo sguardo aperto di chi arriva da lontano (come il nuovo Papa), di un bambino, di un disabile; ha richiamato il Parlamento ai diritti della persona sanciti nella nostra bellissima Costituzione che, come lei ha giustamente ricordato, fu scritta dalla resistenza antifascista.

La nuova presidente ha dimostrato un'autorevolezza che mancava da molto tempo nelle aule della politica per troppi anni invase da faccendieri; ha auspicato un recupero della centralità e della responsabilità del Parlamento, che dev'essere la casa della buona politica (politica che deve tornare ad essere speranza, servizio e passione) e deve agire con trasparenza e sobrietà; ha rievocato la missione europeista di Altiero Spinelli, che dobbiamo proseguire per affermare i principi di libertà, fraternità e pace. Infine Laura Boldrini ha rivolto un ricordo ai morti senza nome custoditi dal Mare Mediterraneo. Problema di cui lei s'era occupata professionalmente come funzionario dell'ONU. Purtroppo sappiamo che nel nuovo Parlamento continuano a sedere alcuni artefici della famigerata legge dei "respingimenti". Il percorso verso la libertà, la fraternità e la pace a tutela della democrazia e anche quello quasi identico a tutela dei valori cristiani troverà ancora molti ostacoli.

Anche il discorso di Piero Grasso, nuovo presidente del Senato, contiene buoni propositi. E' stato proclamato presidente dalla viva voce di Emilio Colombo, uno dei padri costituenti. Anche Grasso ha ricordato  l'importanza della Costituzione italiana (la più bella e la più moderna del mondo) e ha rivolto un saluto a Teresa Mattei, che fu la più giovane donna dell'assemblea costituente, morta solo quattro giorni fa. Una donna, voglio aggiungere io, che mise le sue parole nel meraviglioso articolo 3 e già molto anziana partecipò alle manifestazioni di Genova del 2001.

Per l'esortazione all'impegno sui quattro pilastri di giustizia, diritto, fortezza e concordia Grasso ha usato le parole del giudice Antonino Caponnetto :"fatti forza ragazzo, vai avanti a schiena dritta e a testa alta e segui sempre la voce della tua coscienza". Per la giustizia ha citato una riflessione giovanile di Aldo Moro: "forse il destino dell'uomo non è realizzare pienamente la giustizia, ma di avere perpetuamente della giustizia fame e sete, ed è sempre un grande destino".

Anche Pietro Grasso ha sottolineato l'importanza dell'impegno nella lotta alla criminalità  e l'ha fatto con le parole pronunciate dalla giovane Rosaria Costa al funerale del marito, l'agente Vito Schifani, morto nella strage di Capaci. Quelle parole sono risuonate nell'aula di Palazzo Madama ancora attuali ed appropriate. Parole rivolte ai mafiosi, ma anche a tutti gli affaristi senza scrupoli, ai politicanti senza coscienza, ai giornalisti senza dignità e ai milioni di italiani che si affidano quotidianamente alla furbizia e all'intrallazzo: "vi perdono, ma vi dovete mettere in ginocchio ...dovete cambiare, per la pace, la giustizia, la speranza e l'amore per tutti", ma loro non cambiano - aggiungeva Rosaria Costa. Noi invece vogliamo sperarlo, benché sia deludente vedere che i principali protagonisti della ventata di cambiamento, gli eletti nel Movimento 5 Stelle, sembrano inconsapevoli di ciò che loro stessi hanno provocato. Sembrano incapaci di distinguere la differenza tra guardie e ladri, tra lupi e agnelli. Sappiamo che non tutte le guardie sono coraggiose, non tutti gli agnelli sono innocenti, ma la differenza resta, è enorme: come fanno a non vederlo?

Il discorso di Laura Boldrini ha tracciato un'agenda politica che non ha somiglianze con l'agenda ragionieristica di Monti, tutta da dimenticare. Il governo della sobrietà e del rigore economico in troppe occasioni s'è mostrato saccente e incompetente: dalla pessima riforma del lavoro al recente pasticcio dei marò, figuraccia internazionale.  Laura Boldrini ha tracciato una strada diversa. Per i grillini non basta perché mancano punti che stanno al centro del loro programma (Tav, aerei F35, informazione senza finanziamenti, energia pulita, abolizione degli incarichi multipli, ecc) ma non possono non vedere che è un buon segno per un buon inizio.

Ora speriamo che questi buoni segni non vengano subito oscurati da un D'Alema al Quirinale.



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