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31 marzo 2013

Arrivano i grilli parlanti

La politica è fatta di compromessi, ma anche di contrapposizioni. La situazione che si è creata dopo il voto del 24 febbario è complessa. Una nuova forza politica s'è incuneata tra i due blocchi. Il Presidente Napolitano ha concluso le consultazioni senza trovare un possibile premier. Ma possiamo considerare irresponsabili fino all'insulto (al "va 'morì ammazzata") coloro che sono stati eletti per rompere i giochi politici che  sembravano intollerabili e li stanno rompendo davvero? 

Chi mi legge sa che non condivido alcuni metodi e alcuni obiettivi del M5S, non sono un grillino, ma ritengo che su molte cose Grillo ha espresso disagi ed esigenze condivise da una stragrande maggioranza degli italiani e lungamente ignorate da tutti i partiti. Ora dovrebbe accodarsi?




Le espressioni usate dal sindaco di Salerno ci fanno vedere qual è il livello di apertura al cambiamento e cosa pensano i politici della vecchia guardia, responsabili di vent'anni di declino morale, culturale ed economico, che si trovano a dover dialogare con "cittadini" catapultati nelle aule parlamentari. Pretendono reverenza. Reagiscono come il Prefetto di Napoli verso il prete che usava il titolo sbagliato. Chissà quale titolo avrebbe dovuto usare la Lombardi per rivolgersi con adeguata sottomissione a Bersani.

L'ho già detto, non sono un grillino, nono credo che i problemi del paese non si risolvono riducendo le auto blu, dimezzando i parlamentari e azzerando i privilegi. Ma il M5S ha avuto anche questo mandato: punire l'altezzosità della casta. Era necessario visto che basta la presenza di ordinari cittadini nell'aula paramentare ad irritare la nobiltà di casta.

Facile prendersi gioco di loro, come  Talleyrand si prendeva gioco di Napoleone per la sua goffagine nella caccia e nelle cerimonie di corte. C'è il grillino preoccupato dei microchip, c'è quello che viene dal Grande Fratello, c'è la maleducata che non vuol dare la mano alla Bindi e c'è il cappellaio matto.  Poi c'è la figura inquietante e misteriosa di Gianroberto Casaleggio di cui si può dire di tutto.

Non lo so, forse Grillo sta sbagliando tattica, forse stanno spingendo gli equilibri in una direzione pericolosa che potrebbe ridare pieno potere al Cavaliere del bunga-bunga e alle sue cricche di affaristi senza scrupoli, però mi sembra troppo facile e ingiusto fare il tiro al grillino. Inoltre non vedo critiche di sostanza solo questioni di tattica e dettagli personali.

Per dare un giudizio politico proviamo ad ascoltarli (quelli veri, non il falso grillino di Barbara d'Urso). Vi propongo due interventi in Parlamento: uno della capogruppo Roberta Lombardi su questioni di economia e l'altro di Di Battista sulla vicenda dei marò.



Senza fare paragoni offensivi con Razzi, Isidori, Scilipoti, Rosy Mauro, ecc. vi sembrano peggio della media degli vari Schifani, Cicchitto, Casini, Bossi, Salvini e compagnia bella?

A me sembra piuttosto che si comincia a parlare di politica e mi sembra che si voglia farlo (finalmente) nei luoghi e nei modi dovuti. Con la schiena dritta che sua eccellenza il sindaco di Salerno non riesce a sopportare. Credo che anche Bersani dovrebbe lasciar perdere le formule generiche da talk show e cominciare ad affrontare i problemi nello specifico.

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