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28 luglio 2012

Gli alleati della morte a Vallemare


Ci sono striscioni esposti nelle strade tra Santa Filomena, Megalò, il distributore di metano, Villareia, Vallemare e sulla via di Cepagatti. Sono piccoli segni di una protesta (e di una forte preoccupazione) per la realizzazione di un impianto per bruciare residui organici (olii usati, c'è scritto su un cartello). Su altri cartelli c'è scritto "informati". Non è facile perché le informazioni su queste cose non si trovano facilmente. Chi le realizza sa di non avere argomenti per quietare le paure della gente, quindi lavora nel silenzio, nasconde le informazioni, svia.

C'erano altre lenzuola simili a Brecciarola per il timore di un misterioso impianto di trattamento dei rifiuti. Non dovrebbe essere un inceneritore e non dovrebbe essere molto dannoso, quello di Brecciarola, ma dobbiamo usare il condizionale perché la chiarezza non c'è mai. Poi nessuno ci assicura che un impianto non subisca trasformazioni successive, ampliamenti e non diventi pericoloso in un secondo momento.

Altre lenzuola stanno appese da molto tempo a San Silvestro per le antenne mai rimosse. Mentre a Chieti, sul lato della montagna, passerà l'elettrodotto (il più imponente che sia mai stato realizzato nelle nostre zone) e nella zona di San Martino sulla Marrucina si sta preparando uno stoccaggio sotterraneo di gas. Se non ho capito male qualcosa che dovrebbe assomigliare a quello previsto (e per fortuna mai realizzato) nell'area terremotata dell'Emilia. Là il terremoto ha fatto emergere acque e fanghi dal sottosuolo, chissà cosa sarebbe successo se ci fosse stato anche gas compresso. Non è stata quella la causa del terremoto, ci hanno detto, infatti il gas là non c'era perché la Regione Emilia Romagna aveva negato l'autorizzazione. Qui da noi si può fare. Intorno a Chieti si fa di tutto. Qui da noi le autorizzazioni non si negano anzi, a Chieti, in consiglio comunale c'è perfino chi chiedeva una centrale nucleare, forse sperava in un primato mondiale del peggio.

Il gasdotto che deve risalire la penisola ha trovato il parere contrario della Regione Marche, per l'Abruzzo un gasdotto che attraversa il Parco Nazionale più grande d'Europa va benissimo e anche se la zona (parliamo dell'aquilano) è sismica, va bene lo stesso. Idem per le trivelle in mare: la Puglia si oppone, l'Abruzzo no. L'Abruzzo ora rischia di sacrificare Punta Aderci e il Lago di Bomba. Anche la riserva del Borsacchio è in pericolo, ne parla Dacia Maraini sul Corriere della Sera, ma gli abruzzesi sanno cos'è Punta Aderci e Borsacchio?

A Chieti quasi nessuno sa della centrale a biomasse di Vallemare. Non se ne parla. Il fumo entrerà direttamente nelle nostre finestre e nei nostri polmoni.

Vallemare, Cepagatti, Villanova sono il giardino sotto il nostro colle panoramico. Anche il più ottuso nimbista starebbe a protestare. Ma si sa, siamo nella città della camomilla. Hanno disintegrato gli stabilimenti ex-Burgo a due passi dall'Ospedale e dall'Università senza alcuno scrupolo per l'amianto disperso nell'ambiente. Credo che in una città di persone pensanti si sarebbero incatenati ai cancelli. A Chieti chiamano il gabibbo o le iene per lo scandalo del filobus. Adesso il filobus non c'è, ma pare che non interessa più a nessuno, adesso si discute degli uffici comunali a Chieti Scalo (che scandalo! non fraintendetemi, trovo scandaloso che ci sia una discussione su una cosa tanto banale) e si discute fortemente, animatamente di cartelli stradali. A volte mi viene da pensare che davvero ce lo meritiamo di diventare il concentrato di tutte le più dannose diavolerie immaginabili.



Davanti alla chiesa di Vallemare c'è un o striscione che riporta una citazione biblica. E' un invito alla riflessione, un brano tratto da uno dei libri più belli e poco conosciuti della Bibbia:

Smettete di ricercare la morte con gli errori della vostra vita,
e di attirarvi la rovina con le opere delle vostre mani,
perché Dio non ha fatto la morte,

non gode per la rovina dei viventi.
Egli ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c'è veleno mortifero,
né il regno dell'Ade è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Ma gli empi con i gesti e con le parole chiamano la morte,
credendola amica, si consumano per essa
e con essa hanno stretto alleanza,
perché sono degni di essere del suo numero.


[Sapienza - 1,12-16]

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