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23 maggio 2010

Grandi opportunità

Finora ho scritto nel blog solo piccoli suggerimenti dettati dal buon senso. Nei limiti della mia immaginazione non avrei mai potuto concepire le vere grandi opportunità che ora ci vengono offerte.

Non so se l'immagine riesce a darne un'idea: il campanile di San Giustino si staglia sul panorama della valle come apparirà nei prossimi anni. Sarà fantastico. No, state tranquilli: la cupola bianca non è una moschea e il pinnacolo a strisce non è il minareto (qui non vogliamo cose pericolose) è l'inceneritore termovalorizzatore di ultima generazione: funziona a biomasse pirolizzate. Se ne potranno servire tutti gli addetti allo smaltimento (legale o abusivo) di rifiuti tossici pericolosi. Nella zona dello Scalo ce ne sono molti e in futuro non avranno più bisogno di incendiare i depositi.

Accanto all'inceneritore c'è la centrale nucleare "Sugar Baby", così denominata perché sorge sul sito dell'ex-zuccherificio. E' un modello piccolo rispetto alla futura megacentrale di Termoli. Le scorie nucleari verranno trasportate direttamente a Bussi usando la linea ferroviaria. I materiali radioattivi casualmente dispersi lungo i binari potranno essere raccolti dagli abitanti che potranno metterli direttamente dentro il lampadario per risparmiare sulla bolletta della luce.



L'acqua del fiume Pescara utilizzata per il raffreddamento del reattore verrà riversata a valle per innaffiare gli orti. In tal modo i clienti del Casinò potranno ammirare un panorama spettacolare di pomodori azzurri, lattuga rosa shocking e zucchine fosforescenti. Altro che fiori di Sanremo. Il consigliere Ginefra, promotore dell'opzione nucleare a Chieti, ha già prenotato per i suoi 314 elettori una cena a base di pesce al mercurio radioattivo, una pietanza che diventerà la specialità gastronomica della zona. Ottima se accompagnata da cerasuolo al plutonio solforato proveniente dalle vigne dell'Eni.

Si annunciano ottime prospettive anche per le strutture sanitarie: Chieti ha appena perso il reparto di neonatologia, ma le novità annunciate renderanno necessario un super-reparto per le malformazioni congenite oltre al potenziamento di oncologia. Buone speranze anche per nuovi reparti di psichiatria che si gioveranno degli effetti collaterali del Casinò (per uno che ci trova il colpo di fortuma ce ne sono 100 che si fanno prendere dalla paranoia dello jellato cronico). Così il San Camillo potrà riaprire per accogliere i malati terminali e il problema di Villa Pini si risolverà grazie all'aumento di pazienti psichiatrici.

Ah, dimenticavo: l'impianto che sta dietro la centrale nucleare, quello con grosse cisterne verdi, dovrebbe essere la futura raffineria Centro-Oliis. La faranno a Chieti perché a Ortona, nonostante gli sforzi profusi dal sindaco e dall'assessore provinciale al turismo, non ci sono riusciti, gli ortonesi dovranno accontentarsi della discarica di amianto. Gli altri comuni della zona si sono schierati tutti contro. Così, per poter raffinare il bitume solforoso estratto in mare e nei pozzi della Val di Foro non restava che Chieti, unica città che non si farà sfuggire l'opportunità del petrolio. C'è anche chi propone di realizzare la raffineria al posto dell'attuale Villaggio Mediterraneo, visto che questo tipo di sviluppo farà sicuramente scappare tutti gli studenti universitari rendendo inutili i palazzoni.

Vedete quindi che a Chieti non mancano le persone geniali e abbiamo anche la fortuna che i teatini l'hanno capito. Ora per Chieti è finita l'era dei cantieri stradali per rifare strade, piazze e fogne. Ora si annuncia un futuro letteralmente "radioso".

5 commenti:

nonno enio ha detto...

proprio un quadro desolante della nostra città in un ipotetico "prossimo venturo". C'è solo d'augurarsi che la gente preposta a decidere si renda conto che col nucleare non si scherza.Noi che non riusciamo neanche a smaltire l'immondizia... con le scorie radiattive poi !!!!

Zacco ha detto...

Tutto quello che vuoi, l'importante è che sopra al casinò ci deve stare scritto chiaro e tondo Casinò di Chieti, davanti alla raffineria una targa con scritto Centro Oli di Chieti e così pure alla centrale nucleare. No che dopo si comincia con l'area metropolitana e ci dicono che sta vicino a Pescara.

@enio ha detto...

@Zacco

io spero solo che lo vadano a fare nel garage di Ginefra!Comunque il rischio c'è, avendo bisogno di acqua di raffreddamento... useranno quella della Pescara!

Stud. ha detto...

Ciao Tom (mi pare di aver capito che ti chiami così).
Sono una studentessa fuorisede residente a Chieti, ho letto il tuo blog, soprattutto gli interventi relativi all'università, e non posso che essere in pieno accordo con te.

Pur vivendo nella tua città solo da quest'anno ho potuto scontrarmi con la poca organizzazione, con la diffidenza dei teatini verso gli studenti, con i bar che chiudono alle venti, con la mancanza di strutture, eventi, opportunità per noi studenti.

Sembra che i tuoi concittadini non comprendano che possiamo essere una ricchezza (sia sociale che materiale!), e per questo mi sono trovata in pieno accordo con alcuni tuoi post nei quali parlavi dell'esigenza di far diventare Chieti "Città universitaria".

Qualche settimana fa c'è stato un concerto a Chieti alta, e c'era davvero tanta gente, per la prima volta quelle strade addormentate erano davvero sveglie...e questo mi ha fatto capire che con un pochino di impegno tutto si può fare.

L'università c'è, e funziona alla grande...è la città che manca!

Aspetto tue proposte!

Tom P. ha detto...

@ Stud

Benvenuta e grazie dell'intervento.
Voglio raccogliere le tue considerazioni e riproporle in un prossimo post.

Sono convinto anch'io che tutto è possibile con un po' di impegno e buona volontà.