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01 aprile 2010

Capitolo chiuso


Chieti volta pagina e non è una pagina qualunque. Si chiude un capitolo ricco e contrastato della storia di Chieti. Non sappiamo cosa si apre. L'amministrazione Ricci, nel bene e nel male, ha rappresentato un cambiamento. Per qualcuno è stata una primavera che si interrompe nel momento in cui potevano vedersi i primi frutti, per altri è stata un accidente, un intermezzo concitato e confuso. Per me è stata un'occasione mancata, una possibilità di rinnovamento a cui s'è voluto rinunciare fin dall'inizio, senza neanche provarci, per inseguire l'attuale scellerata moda della "politica del fare".

Ci sarà tempo per riflettere, ma il capitolo è chiuso. La distanza dai fatti ci consentirà di elaborare giudizi più sereni. Ora si discute dell'esito elettorale tra la sorpresa di una vittoria così schiacciante del centro-destra e la conferma di quello che era già stato previsto. Sapevamo già che il malcontento nei confronti del sindaco Ricci era simile a quello del Presidente della Provincia, già sconfitto nel giugno scorso col 34,59%.

Ricci ha ottenuto il 33,85. Un bis che forse si poteva evitare mettendo in campo un elemento nuovo: un nuovo candidato oppure una nuova formula di governo affidata allo stesso Ricci. Nulla: la "politica del fare" non si confronta con la gente, non discute con gli alleati, non ammette alternative, vuol solo continuare a fare, non importa come, non importa perché. Il fare si giustifica da solo, è autoreferenziale e pretende l'applauso incondizionato. Ricci si è riproposto in perfetta continuità con ciò che l'aveva già portato in fondo alla classifica dei sindaci di capoluogo (103° su 110). La volontà di affrontare la competizione elettorale restando arroccato sulle proprie convinzioni ha trasformato il voto in un referendum confermativo. Non c'è stato confronto tra le proposte di destra e di sinistra. Così la gente delusa avrebbe votato contro Ricci anche se dall'altra parte ci fosse stato un mister Bean. Il quadro era talmente chiaro che i "moderati" hanno cominciato a trasferirsi sul carro del vincitore, passando tutti dall'altra parte (Aceto, Giampietro, Di Paolo).

L'unico alleato che è rimasto fedele alla coalizione di centro-sinistra, nonostante la chiara previsione della sconfitta, è stato Bassam El Zohbi, assessore IdV. Adesso c'è chi vorrebbe scaricargli addosso tutte le colpe (ha ritardato la proclamazione ufficiale della candidatura, ma quante persone avrebbero votato diversamente se la stessa candidatura si fosse ufficializzata prima?) oppure si cerca di attribuire la colpa ai transfughi. E' il gioco del "dalemone" dove possiamo segnare 33,85 Ricci + 14,4 udc + 7,9 Di Paolo ed ecco la bella vittoria immaginaria col 56,15. Ma il dalemone non considera che i voti non sono i carri colorati di un Risiko, vengono da persone che pensano e hanno un cuore. Quanti comunisti, ecologisti e dipietristi (11 % andato alle urne) avrebbero votato per l'alleanza con Buracchio? A me sembra evidente che in tal modo si regalava a Di Primio una vittoria ancora più netta perché, nonostante qualche punto in meno, avrebbe potuto governare la città con meno intralci.

La prevedibile sconfitta di Ricci non deriva dalle combinazioni numeriche sulla tavola del Risiko. Come ha già scritto Elvio Cugini su Chietiscalo.it non si spiega neanche con un generico "vento di destra", ma deriva da un risentimento popolare covato a lungo. Questo risentimento ha trasformato il consenso conquistato personalmente da Francesco Ricci cinque anni fa in un dissenso che si declinava anche in astio di molti cittadini. Impossibile non vederlo. Purtroppo il sindaco Ricci, uomo colto ed intelligente, continua a non voler vedere. Se è vera la dichiarazione riportata dalla stampa ("la gente mi rimpiangerà") vuol dire che è rimasto prigioniero di quell'idea berlusconiana della "politica del fare" che dovrebbe consentire, autorizzare e giustificare qualunque scelta e qualunque metodo: faccio dunque merito.

Ricci sa di aver lavorato tanto e questo gli dà la certezza che la gente oggi ha sbagliato e che in futuro se ne pentirà. Non viene neanche sfiorato dal dubbio che sia stato lui a sbagliare. e che il responso delle urne abbia un qualche valore politico. Ritengo più probabile che sarà il dottor Ricci a cambiare idea quando tornerà a guardare Chieti a occhio nudo, passeggiando per le strade e parlando con le persone, lontano da coloro che in questi anni l'hanno condizionato per perseguire le loro personalissime strategie del fare (fare affari e costruire clientele) in cui non c'è niente della vera politica che avrebbe potuto cambiare e rilanciare lo spirito della nostra città.

Chissà se l'insuccesso politico di Francesco Ricci non sia dovuto proprio al suo porsi "a viso aperto" in un consesso di persone che il viso aperto non ce l'avranno mai.

Adesso, mentre facciamo al nuovo sindaco Di Primio gli auguri di buon lavoro con l'auspicio che sia davvero un lavoro proficuo per tutta la comunità, ci piacerebbe sperare che Francesco Ricci torni tra i vecchi amici riconoscendo quelli che, tanto nella vittoria di cinque anni fa, quanto nella sconfitta di oggi, l'hanno sempre sostenuto "a viso aperto", vergini di servo encomio e di codardo oltraggio, senza nascondergli critiche ed obiezioni, facendo proposte a vantaggio del bene comune, respingendo le facili illusioni e la tentazione dei tornaconti personali. E' un modo di essere che non si trasformerà mai in potere, ma non ci importa, perché vale più del potere.


2 commenti:

nonno enio ha detto...

nel periodo in cui impera il bipolarismo ( sembra quasi una parolaccia )ci stà che chi non ha fatto "bene" venga messo 5 anni in panchina e si manda in campo un'altra squadra nell'intento di migliorare la situazione di una città, Chieti, che negli ultimi anni è scivolata da capoluogo di provincia a paesello ai margini di una presunta area metropolitana che non ci riguarda.Il sindaco ha fatto tutto quello che poteva, ma con elementi come febo, che remavano contro, spesso ridicolizzando l'intera giunta con le sue dimissioni sempre promesse e mai mantenute, era ineleggibile. Io questo lo avevo previsto in tempi non sospetti, non mi ha sorpreso l'elezione di Di Primio, quanto la sua forte percentuale che ha toccato quasi il raddoppio dell'altro contendente, il SINISTRO Ricci.

Anonimo ha detto...

Capitolo Chiuso?
Oserei dire : Finalmente!!
E adesso torniamo a correrre in avanti dopo 5 anni di retromarcia.

Dai non te la prendere troppo però amico mio.

Posta qualcosa di meno rosicante che stai meglio tu e stiamo meglio tutti.

Tanta Serenità e Gloria a Questa Magnifica Città per un Futuro Migliore.