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20 luglio 2008

Settimana Mozartiana 2008

Anche quest'anno c'è stata a Chieti la Settimana Mozartiana. Non ho dedicato nessuna recensione a questo appuntamento, sempre molto apprezzato in città, perché ho potuto goderne una sola serata. Poco per formulare un giudizio. Tuttavia voglio raccogliere la sollecitazione dell'amico Luciano Pellegrini a parlarne nel blog. Egli ci fa notare alcune carenze organizzative:
  • Servizi di bus urbani per collegare i quartieri - ASSENTI
  • Servizi igienici - ASSENTI
  • Pulizia delle strade - INSUFFICIENTE
  • Distribuzione acqua - LIMITATA
e soprattutto ritiene che la nostra settimana mozartiana sembra scollegata dal circuito nazionale delle associazioni e degli eventi dedicati al genio salisburghese, infatti al sito www.mozartitalia.org non c'è traccia dell'evento teatino e non c'è un'associazione locale che possa rappresentarlo e sostenerlo.

La sua proposta è quella di pubblicizzare meglio l'evento invitando anche musicisti di "grosso calibro" il cui costo potrebbe essere meglio sopportato con una cadenza biennale.

Visto che la proposta questa volta non è mia, ve la segnalo ringraziando Luciano Pellegrini per il contributo nello spirito propositivo del blog. Poi aggiungerò qualche mia considerazione nell'area dei commenti.

5 commenti:

Tom P. ha detto...

La mia opinione sulla Settimana Mozartiana è molto positiva, ma parte da un apprezzamento di tipo popolare che prescinde dal livello delle esecuzioni e dal giudizio che potrebbe darne un musicista o un cultore di Mozart.

Nelle serate della Settimana Mozartiana vedo un'occasione di vivere bene la città. Il centro storico è molto animato, ma non chiassoso con le piazze trasformate in salottini. Non c'è aria di partecipare ad un evento importante come potrebbe essere l'assistere ad una rappresentazione alla Scala. Credo che la maggioranza delle persone non viene a Chieti in cerca di una particolare qualità della musica, ma semplicemente per ascoltare musica e godersi una piacevole serata. Ciò che conta è l'accoglienza.

La settimana mozartiana è una formula indovinata, un'ottima miscela di musiche e costumi che ben si accostano alla bellezza del nostro centro storico. La stessa cosa ho colto l'anno scorso nei giorni di ferragosto col Busker Festival. Non mi domando nemmeno se quegli artisti di strada erano i migliori disponibili; c'erano musicanti che forse erano solo improvvisatori con la voglia di far festa: bellissimo!

La città si presta molto a questo modo di fare salotto o festa in strada. Non so se è necessario farne una questione di qualità che cambierebbe la formula. L'ambizione di proiettare la manifestazione sulla ribalta nazionale non solo aumenterebbe i costi, ma vi inserirebbe uno spirito di rivalità e sottoporrebbe tutto a giudizi che avrebbero ragione di essere più severi.

La Settimana Mozartiana è nata così ed è stata una formula ben riuscita che comprende anche la cadenza annuale ad inizio estate. Non vedo la necessità di cambiarla per inseguire ambizioni che forse non ha.

Il Chieti Festival era invece l'occasione per insediare a Chieti un evento con un raggio di risonanza più ampio, mediterraneo, rivolto anche anche un pubblico raffinato ed esperto, ne abbiamo parlato nei commenti al post del 10 luglio anche con Tony Pancella, ideatore della manifestazione, e sappiamo che è stata una grande occasione mancata, purtroppo.

Unknown ha detto...

@ Tom:
Io credo che gli avvenimenti come la settimana mozartiana siano eventi ottimi ed essenziali per Chieti, sopratutto per il turismo di Chieti, visto l'afflusso dei turisti. Ma credo anche una cosa: l'organizzazzione di questi è molto approssimativa nel senso che sono fatti giusto per far contento il cittadino di Chieti che è abbastanza dormiente!
Ben vengano questi eventi, ma con una adeguata pubblicità anche al livello nazionale

Anonimo ha detto...

Condivido le valutazioni di Tom in merito alla Settimana Mozartiana, che non è stata pensata con un "taglio culturale alto", o elitario nelle intenzioni del suo inventore, il M° Sergio Rendine, anzi, l'idea vincente fu proprio quella di far vivere alcuni giorni di festa in città con le musiche di Mozart... l'uovo di Colombo!
Ricordo una delle tante piacevoli conversazioni con il M°Rendine che qui vorrei riportare. Si parlava dei detrattori della manifestazione e delle loro giustificazioni: qualcuno disse "ma che diavolo c'entra Mozart con Chieti??"... bene, la risposta di Rendine fu " ma come, fate una processione per un ebreo morto 2000 anni fà!!!". L'irriverente ma acuta ironia del Maestro ha un suo profondo perchè: Mozart, come Gesù Cristo è patrimonio dell'umanità. Quindi non ha, o non ha più, confini geografici o esclusive territoriali: può e deve essere celebrato in ogni angolo del mondo.
Quindi i paragoni e le affinità con Salisburgo sono abbastanza fuori luogo.
C'è anche da dire che soprattutto negli ultimi anni nella programmazione della Settimana hanno tovato spazio anche molti artisti che con Mozart hanno poco o nulla a che vedere: ed anche qui non ci vedo niente di male, visto che appunto non si tratta di una celebrazione "ufficiale" ed accademica. Lo stesso ChietiFestival collaborò alla Settimana del 2006 portando in cartellone il grande trombettista Roy Hargrove e il celebre pianista jazz Giorgio Gaslini, continuando la proficua collaborazione che la grande apertura mentale e musicale di Sergio Rendine ha reso possibile, e sono certo che i frutti di tale collaborazione si sarebbero moltiplicati nel futuro. Ma forse per puro caso sia il ChietiFestival che il M°Rendine.....

Del ChietiFestival, della sua storia, dei suoi retroscena e della sua fine ne parlero in un'altra occasione, se me ne verrà data la possibilità.

Devo fare però alcune considerazioni, non entrando per ora nel merito delle scelte artistiche.
Da queste parti la dimensione "sagra paesana" tende un pò troppo a prendere il sopravvento, rischiando spesso il grottesco, il fuori luogo, il kitch. Allora bisogna che dietro una manifestazione del genere ci sia una attenta regia, che non basta sia artisticamente competente, ma che riesca a coniugare le "altezze" musicali con altrettanti alti livelli di stile, sobrietà ed efficienza organizzativa, altrimenti dalle stelle si arriva alle stalle in un attimo. Mi riferisco tra l'altro alle mascherate in costume e alla improbabile giostra finto-antica che rimane poi un mese fissa (rumorosa e vuota) a piazza Valignani, alle sagome di cartone, solo per dirne alcune.
Ed il fatto che sia una festa, seppur nobilitata dalle musiche di Mozart, non esime gli organizzatori dal curare gli aspetti di marketing e comunicazione, ed in particolare la cura dell'arredo urbano e la certezza di avere una efficace struttura recettiva cittadina per ospitare le migliaia di persone che arrivano da ogni dove.

Senza nulla togliere agli evidenti meriti della Settimana Mozartiana, oggi qualunque cosa si faccia d'estate funziona da sè, quasi certamente. Il pubblico c'è sempre d'estate, la gente si muove: purchè non si paghi e ci sia da mangiare, il successo è garantito. Se poi magari ci si "acculturi" anche con Mozart è un grande valore aggiunto.
Ma condivido appieno chi sostiene che vada fatta pubblicità a livello nazionale: si può fare molto di più dei soliti tristi manifesti monocromatici, e non credo sia un problema di budget, costa poco oggi fare un bel sito web ed avere una mailing list efficace: avere più visibilità non fa affatto male.
Oggi un sito web può contenere foto, audio, video e raccogliere testimonianze che potrebbero essere messe a disposizione di chiunque.

Ma, al solito, il problema più generale riguarda la mancanza di idee valide ed innovative, e come sempre non saper sfruttare le tante persone capaci che vivono in città e che l'amministrazione dovrebbe considerare come autentiche risorse. Mi riferisco alle tante persone che non sanno solo lamentarsi, ma che provano a fare qualcosa, a proporre delle idee (vedi ad esempio questo ottimo blog ricco di suggerimenti, totalmente ignorato dalle istituzioni). Il politico non ama chi ha idee: la sua indipendenza gli fa paura, sfuggirebbe facilmente al controllo.

Tom dice: "Credo che la maggioranza delle persone non viene a Chieti in cerca di una particolare qualità della musica, ma semplicemente per ascoltare musica e godersi una piacevole serata. Ciò che conta è l'accoglienza. "
Giustissimo: è l'accoglienza il punto debole, i trasporti, i servizi, l'acqua, ecc.: in genere, come dicevo, una mancanza di regia organizzativa.

Chiudo riportando alcuni episodi a me capitati di recente, che solo apparentemente esulano dal contesto della Settimana Mozartiana.

Tornavo da Atene un paio di mesi fà, e per un ritardo del volo riuscii a prendere appena in tempo l'ultimo autobus non-stop da Roma. Con me nell'autobus viaggiavano alcuni ragazzi stranieri con tanto di guida alla mano diretti proprio a Chieti. Quando scendemmo a Chieti Scalo era passata la mezzanotte e con lei tutte le possibilità di arrivare alla parte alta della città...I turisti si aggiravano increduli nel deserto della stazione, chiedendosi perchè un collegamento importante come quello da Roma non avesse uno straccio di navetta-coincidenza. Ed io con loro.

Ieri sera ero al festival del Jazz di Pescara, andando al bar chiesi una bottiglietta d'acqua: me la diedero senza il tappino di plastica, che colava da tutte le parti. Alla mia richiesta di spiegazioni, mi dissero che in base a nuove normative sulla sicurezza (!) e sulle "armi improprie" dovevano obbligatoriamente rimuovere il tappino. Ora tutti conosciamo il potere distruttivo dei tappini di plasica, nuove armi di distruzione di massa.

Ecco come ci facciamo riconoscere.

Un caro saluto a tutti!
(e un grazie di cuore a Luciano Pellegrini per le belle parole in uno scorso post!)

Tom P. ha detto...

@ Tony Pancella

Grazie per il sostanzioso contributo. Ne sono molto lieto anche perché in questi casi vedo che nel blog si possono sviluppare discussioni non banali.

Grazie anche per aver preso il mio blog come esempio positivo.

Quello che dici dei collegamenti tra le due metà di Chieti è sconfortante, ma è una vecchia storia fin troppo nota: Chieti alta si tiene il suo terminal (dove i pulmann per Roma non passano) e Chieti Nuova è collegata con tutti senza avere neanche un piazzale adeguato e se vuoi salire sul colle puoi sempre farlo a piedi. Pazzesco. Ne avevo parlato qui
dicendo che Chieti non può continuare ad essere amministrata come se fosse un paesone, ma tant'è.

Per ridere: se mi resta in tasca un tappino di plastica rischio di essere arrestato?

Anonimo ha detto...

Quest'anno abbiamo toccato il fondo.
Non potevo credere ai miei occhi quando accompagnando alcuni amici Toscani per far loro visitare il Duomo, nell'imbarazzo più totale lo vedevo pieno zeppo di auto, più del solito.
Come se a Siena in piazza del Palio si disegnassero delle belle strisce blu, e via a far parcheggiar auto e pulman..
Meno male che l'han presa a ridere..
In definitiva, tanta gente quanta la disorganizzazione mostrata dal comune.
Come al solito carente in tutto.
Forse sarà l'ultima, si spera, sotto la loro drastica e fallimentare gestione politico-amministrativa cittadina.

Reval72