A sostegno di un recente progetto di legge per il riuso del patrimonio ferroviario in abbandono e per la creazione di una rete nazionale di mobilità dolce, è stata istituita la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, la cui prima edizione si terrà domenica 2 marzo 2008 con iniziative ed eventi sparsi per tutta Italia.
Le informazioni sono reperibili al sito www.ferroviedimenticate.it.
Presso il Dopolavoro ferroviario di Pescara (stazione nuova) alle ore 11,00 è prevista la proiezione di un film argentino con una storia di anziani ferrovieri e di linee dismesse. Mi sembra un'iniziativa bellissima per riportare l'attenzione su un grande patrimonio trascurato. Però nel consultare il programma sono rimasto un po' deluso. l'Abruzzo sembra aver poco da offrire: la linea Sulmona-Terni e il tratto costiero Ortona-Casalbordino.
Il magnifico percorso della Sangritana non viene neanche citato. Forse perché non è una linea completamente dismessa, forse perché è un tesoro completamente sconosciuto. Nel tratto Ortona-Orsogna-Casoli i treni non passano più da molti anni e i pittoreschi caselli sono completamente abbandonati. Peccato che nemmeno un'occasione come questa potrà restituire un po' di attenzione a quelle vie ferrate che attraversano le vigne e gli uliveti lungo la via Marrucina, fino all'alto Sangro.
Le informazioni sono reperibili al sito www.ferroviedimenticate.it.
Presso il Dopolavoro ferroviario di Pescara (stazione nuova) alle ore 11,00 è prevista la proiezione di un film argentino con una storia di anziani ferrovieri e di linee dismesse. Mi sembra un'iniziativa bellissima per riportare l'attenzione su un grande patrimonio trascurato. Però nel consultare il programma sono rimasto un po' deluso. l'Abruzzo sembra aver poco da offrire: la linea Sulmona-Terni e il tratto costiero Ortona-Casalbordino.
Il magnifico percorso della Sangritana non viene neanche citato. Forse perché non è una linea completamente dismessa, forse perché è un tesoro completamente sconosciuto. Nel tratto Ortona-Orsogna-Casoli i treni non passano più da molti anni e i pittoreschi caselli sono completamente abbandonati. Peccato che nemmeno un'occasione come questa potrà restituire un po' di attenzione a quelle vie ferrate che attraversano le vigne e gli uliveti lungo la via Marrucina, fino all'alto Sangro.
Una piccola curiosità: nel data-base delle linee dimesse è citata la ferrovia che collega Chieti Scalo a Chieti alta.
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3 commenti:
Pare che un qualcosa di analogo (minimetropolitana su monorotaia) vogliano riproporla collegando in maniera veloce il Villaggio Olimpico con la città di Chieti Alta. Non hanno specificato chi metterà o dove prenderanno i soldi per una simile realizzazione, visto il tempo che intercorre ( 15 anni appena e non è ancora finita..)tra l'idea e il ripristino della filovia; quindi non c'è da preoccuparsi più di tanto. Le idee i nostri politici le hanno ( oddio, questo significa che leggono molto o navigano spesso su internet ) e sul come realizzarle e in quanto tempo, che sono un po lacunosi. Tant'è che ormai ce li abbiamo a palazzo d'Achille e ce li dobbiamo tenere.
Innanzi tutto mi congratulo per il blog, fatto benissimo e dimostrazione che a Chieti non tutto muore. Purtroppo i vari e disparati casi filovia, collegamento città alta-scalo, uffici spostati nella "Chieti nuova", la svalorizzazione progressiva della "Chieti antica" (eh, a questo punto... peccato che di antico non ci siano solo i reperti storici) presenziano ridondanti da anni ormai (vedi il quindicenne caso filovia. Dai, che tra poco diventa maggiorenne...) e questo senza che i politici mettano in pratica quanto detto e farfugliato, a volte anche in maniera logorante (Ricci, do you remember?). Come ha detto benissimo l'utente che mi precede, questi personaggi le idee (le balle) le hanno, è la messa in pratica che è una dolce utopia. Dunque, occorre aspettare che a palazzo d'Achille arrivi una persona competente? Qui Manzoni direbbe "ai posteri l'ardua sentenza"......ma ai posteri più posteri però. Io personalmente non intendo aspettare, non più. La sfiducia e tanta e con il passare degli eventi è mutata in rabbia, la rabbia di vedere la mia città (che è unica, prima di qualsiasi divisione territoriale) morire, ogni giorno di più. E se i politici non fanno (e non faranno) mai nulla, l'unica speranza siamo noi, i teatini (e non chietini, bada bene). Magari anche questa è un'idea utopica, gloriosa e basta. Ma tentare, alzare la voce su di un blog, far rituonare le proprie idee e, magari, trovare il modo di metterle in pratica, non costa niente.
GIUSTIZIA PER CHIETI!
@ Teatina
grazie degli apprezzamenti.
Sono d'accordo con te sul fatto che a Chieti non tutto muore.
Quanto alle idee io credo che devono affermarsi per il loro valore (se ce l'hanno) e non perché urlate o fatte "rituonare".
saluti e torna a trovarci
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