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17 ottobre 2007

Pesci in faccia e Grilli muti

I politici teatini dei due opposti schieramenti si prendono a pesci in faccia sulle colonne della stampa locale. Più che di pesci si tratta di mogli e delle loro collocazioni lavorative: "Non si fa, non è lecito, non è opportuno..." - si grida da una parte - "Tutto regolare, tutto trasparente, ecco i titoli, gli esami, le prove..." - si risponde dall'altra.

Che tristezza. Qui non siamo più alla politica da paesotto, qui siamo a livelli di lite condominiale con contorno di pettegolezzi: c'era pure la moglie di quell'altro assunta in comune senza concorso...

Non è tutta colpa loro: i politici nostrani seguono una miserabile tendenza voluta e perseguita dall'alto. L'art.324 del codice penale (interesse privato in atti d'ufficio) che puniva con la reclusione fino a 5 anni "il pubblico ufficiale che, direttamente o per interposta persona, o con atti simulati, prende un interesse privato in qualsiasi atto della Pubblica Amministrazione presso la quale esercita il proprio ufficio" è stato cancellato nell'aprile del 1990. Era l'epoca andreottiana (gli anni del C.A.F.) che fu poi travolta dal ciclone di "Mani pulite" e da allora è stato un continuo scivolare verso sempre più discutibili libertà: libertà di prendere interessi privati e di gestire conflitti di interesse; libertà di aggiustarsi le leggi, le liste elettorali, i termini di prescrizione, le sedi di giudizio, le impunità, le incompatibilità; libertà di giudicare i giudici e di imbavagliare la stampa; libertà di svendere il patrimonio pubblico e libertà di nascondere i debiti facendoli impacchettare e recapitare moltiplicati al futuro.

Se la legalità è una gimkana tra i paletti delle norme che ognuno può aggiustarsi opportunamente, tutto diventa legittimo, pulito, anche il cavallo nominato senatore e lo sterco che lascerà tra gli scranni. E' la moralità che dobbiamo recuperare. Allora devo saper dire a mia moglie di non presentare neanche la domanda per un concorso che, grazie ai suoi titoli e alle sue capacità, sicuramente vincerebbe. Se sono preposto all'ufficio che gestisce il concorso devo chiederle questo piccolo sacrificio, perché non sarebbe giusto bocciarla e non ci sarebbe modo di evitare che sulla Pubblica Amministrazione ricada l'ombra di un grande sospetto.

E' davvero piccolo il sacrificio se i meriti dell'interessata esistono davvero. E' davvero grande il sospetto se il popolo non ha smarrito il senso della Res Publica. Ma forse sto facendo un discorso da Grillo. Una cosa da ridere per i giocolieri della politica.
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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Per dirla come dice il vice presidente del consiglio Umberto Di Primio, con il quale concordo pienamente, per il quale «tutto si può dire di questa Giunta di centrosinistra, ma non che non ha il senso della famiglia..., anzi, per meglio dire, che non ha rispetto dei famigliari dei componenti la maggioranza»

Anonimo ha detto...

Ti prego di divulgare lo scempio architettonico della " discesa del Judo". Non è possibile dover accettare, forzatamente, una simile provocazione dettata dalla ignoranza,dalla incapacità e dalla mancanza di rispetto verso il prossimo.E' mai possibile che l'assessore Febo, quando scende dalla Trinità,non si vergogna di rappresentarci?

Anonimo ha detto...

Ormai lo scempio si nota bene sia a Chieti Alta che allo Scalo. Probabilmente Febo non passa dalla discesa del Judo ed a quanto pare non passa neanche per le altre vie della città. Faccio notare che abita a Chieti Scalo e nessuno lo vede mai. Comunque se ci passa e non vede vuol dire che ................. Ognuno pensi quello che vuole.....

Roberto Di Monte
www.chietiscalo.it

Anonimo ha detto...

Il Politico è l'artigiano che tiene in pugno la legge. Ha il potere di crearla, cancellarla, rimodellarla e proclamarla solennemente alle assemblee. Non possiamo chiedergli di restare entro gli argini del proprio manufatto. Sarebbe come chiedere al falegname di non tagliare il legno. Non sarebbe più un falegname così ridotto al compito d'assemblare pezzi pronti alla maniera d'un fattorino.

La politica è affidata a cittadini che devono rispettare le leggi, questo è vero, giacché in democrazia non s'ammette che alcuno sia "legibus solutus", eppure nell'esercizio dell'azione politica essi voleranno al di sopra dei codici e come lo faranno? Forse ispirandosi ad una superiore divinità, ad una specchiata moralità o ai sacri dogmi di qualche ideologia?

No, non illudiamoci, la moralità giace ammuffita nell'ombra delle sacrestie e sono tutte morte le ideologie. Perciò la politica, solitaria anche nei più piccoli municipi, si erge vanitosa e inutile sul podio delle esibizioni dove si mostra in esperimenti creativi, creando senz'arte. Nemmeno l'arte minima del decoro personale.

Gli amministratori politici sono icari avventati, non artisti, perché non c'è arte che non sia ispirata da una Musa. Quale Musa per i nostri politicanti? Solo assemblaggio tecnico di penne e di cera. Solo arido artificio. Tecnicismi da commercialisti. Vanità meschina che vorrebbe mascherarsi con retorici drappi trovando però come unica benda la legittimità, foglia di fico già rinsecchita, caduta dal paniere dell'avversario.

"Posso io far questo per l'unica ragione che anche tu potesti." E così denudandosi a vicenda.

Buona vita

Mastro Gen d'Alf

Anonimo ha detto...

@ Maurizio Scurci

grazie dell'intervento e dello spunto "investigativo". Io non sono un vero teatino e quindi ho avuto bisogno di qualcuno che mi traducesse in termini pratici o da stradario ufficiale la "discesa del judo". Quando là c'era il judo io probabilmente non avevo ancora deciso di poter venire a vivere a Chieti. Ora ho una preziosa informazione in più della vera toponomastica teatina: la "discesa del judo2 è quella che va dalla "Trinità" all'incrocio dell'ex INPS.
In effetti sulla destra di chi scende c'era una scarpata sassosa dedicata ai non pochi sofferenti di allergie alle parietarie e c'era una scalinatella ripida, irregolare e senza appigli. Ora è stato tutto rifatto: consolidamento, sistemazione del terrazzo e finitura con una parete a mattoni. La scalinatella caprese è diventata una regolare gradinata con regolari ringhiere. S'è persa la poesia del luogo? sì, probabilmente, per chi s'era abituato a quel dirupo di fianco alla piazza più centrale del paese, per chi aveva fatto tante arrampicate... sono anch'ioper carattere un conservatore e mi infastidisce vedere che oggi le esigenze di sicurezza sono considerate prevalenti rispetto all'estetica e alla natura delle cose. Ciò nonostante quello a me non sembra uno scempio. Forse si poteva fare meglio, non ho la competenza per dirlo, quando mi sono permesso di fare critiche è stato sempre per stonature molto evidenti. Qui non le vedo francamente e anche se qualcuno mi spiegasse che non è quello lo stile più adatto, comunque non parlerei "provocazione dettata dalla ignoranza, dalla incapacità e dalla mancanza di rispetto verso il prossimo". Tutte le opere, pubbliche o private, incontrano giudizi contrastanti. Io credo che certi termini si addicono più alle opere non fatte perché c'è più ignoranza e mancanza di rispetto nel lasciare la scarpata piena di erbacce e la scalinata senza appoggi che nel cercare di sistemare le due cose, come, bene o male, è stato fatto.
IO spero solo che sulla terrazza affianco al bar ci facciano sistemare l'edicola.

Anonimo ha detto...

Il bando del concorso l'avete visto? guardate sul sito internet del Comune dove c'è proprio lo spazio apposito per i concorsi, guardate se c'è. Alla faccia della trasparenza e regolarità.

Anonimo ha detto...

Per la scalinata della "discesa del judo" direi per quanto visto fin'ora, che i lavori iniziati circa due anni fà non sono stati ancora conclusi e non sò, anzi spero che non facciano in tempo a finirli...perchè questo significherebbe altri due anni di pagliacciate e soprattutto di questa amministrazione comunale che si sta dimostrando la più incompetente degli ultimi anni..peggio solo la DC!!! Forse!!

Io personalmente altri due anni così, per la mia città e da Teatino Vero...non acquisito, faccio proprio fatica a sopportarli.Non so voi!

Il lavoro fatto fin'ora è uno scempio, in completo disguido con il contesto già esistente, ma forse erano avanzati i mattoni dall'altro scempio che si stà compiendo (penso che non ce la facciano neanche lì dopo ormai due anni suonati dall'inizio lavori), tra il carrozziere, che detto tra noi in quella posizione ci sta proprio male e l'arco di porta pescara.

Che Dio salvi Theate...

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