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16 ottobre 2007

L'incidente di Francavilla

"...se l'nvestitore fosse stato un giovane o addirittura un giovane ubriaco o cannato lo avrebbero sbattuto in prima pagina. Il nonnetto invece ha avuto poco risalto, quattro righe ed anche in ritardo. Io al suo posto avrei protestato ........ scherzo naturalmente"

scherzando però ci si indovina. Il commento lasciato alla notizia dell'ottantenne pirata teatino sembra ora preveggente. Oggi la foto di Lorena Mucci è sulle prime pagine di tutti i giornali e la notizia è stata data anche dalle maggiori testate nazionali. E' un fatto terribile a cui si stenta a credere: una macchina a fari spenti che percorre a 130 km orari un tratto pedonalizzato di viale Alcione guidata da una donna straniera, ubriaca e senza patente, che aveva già urtato altre auto prima di investire Lorena e di schiantarsi in testa-coda contro un'altra vettura.

Gli incidenti non sono tutti uguali e questo è anche difficile chiamarlo incidente. E' piuttosto una manifestazione di follia. Però è difficile credere che sia solo la scena rocambolesca che ha fatto lievitare la notizia. Dentro c'è, purtroppo, quel dato personale (un dato sensibile secondo la normativa sulla privacy) che è la nazionalità o l'etnia di chi ha causato il fatto. Lo straniero brutto sporco e cattivo.

Vi ricordate la strage di pasqua? quella vettura che sulla via del Fondovalle Alento sbagliò l'imbocco allo svincolo per Guardiagrele e si schiantò frontalmente contro l'ambulanza? non era anche quello un fatto terribile ed incredibile? eppure restò relegato alla cronaca locale. C'era la morte di diverse persone, assurda e improvvisa. C'era lo zampino del diavolo, ma non c'era la paura dello straniero.

I giornalisti fanno il loro mestiere, intingono i loro pennini nel sangue, nel dolore e anche nelle nostre paure e corrono subito via ad inseguire l'ultimo grido. Qualcuno sa come sta il signore investito in via Madonna degli Angeli?

Sarebbe bello se i Blog potessero parlare dei fatti in un modo più umano, più riflessivo di quello che fanno i giornalisti. Il Blog come punto d'incontro potrebbe essere occasione per continuare a ragionare anche dopo che i riflettori della cronaca si sono spenti. Sarebbe utile non accontentarsi di sapere, ma cercare di capire. Perché una macchina imbocca la strada contromano senza vedere un'ambulanza che gli arriva addosso? perché una donna russa che è riuscita a sistemarsi in Italia e ad aprire un negozio a Francavilla sale sull'auto senza patente e guida in quel modo?
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3 commenti:

Erri ha detto...

"I giornalisti fanno il loro mestiere, intingono i loro pennini nel sangue, nel dolore e anche nelle nostre paure e corrono subito via ad inseguire l'ultimo grido." Hai perfettamente ragione Tom. Il modo di scrivere dei giornalisti dipende molto dal "pensiero unico dominante". In Italia si mette in risalto un fatto di cronaca o si sbatte il mostro in prima pagina, se l'autore del fattaccio è straniero. Qui in Germania, avviene il contrario: se una banda di giovani turchi si mette a picchiare un africano o dei tedeschi (come è accaduto di recente)non si dà molta importanza alla notizia, si rimane sul vago, si sottace la nazionalità. Posso immaginare anche l'impaccio di tanti giornalisti che dovevano riferire dell'accoltellamento di un rabbino di Francoforte da parte di un tedesco... ma di origine afghana. Un bruttissimo episodio che però sfugge al cliché: ebreo/straniero = vittima, tedesco = neonazista = criminale.
In Germania e in Italia, in un caso come nell'altro, i giornalisti portano acqua al mulino dei propri padroni(gli editori). La differenza sta solo nell'ideologia...

Anonimo ha detto...

Scusa, se mi intrometto,sono daccordo sul problema degli immigrati,ma la strage di Pasqua e' stata riportata da quasi tutti i tg Nazionali.Ciao Mauro G.

Anonimo ha detto...

Grazie dell'intervento Mauro. Non ricordo notizie nazionali su quel terribile fatto, ma è normale che molte cose sfuggano. Il blog serve anche a riflettere e in questo l'informazioneche ci dài è molto utile. Non c'è niente da scusarsi, anzi, ogni intervento che dice qualcosa di nuovo o porta un'opinione diversa è sempre benvenuto.