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09 luglio 2007

Connessioni Wi-Fi e sito web

L'idea dei collegamenti WiFi non è nuova, l'avevo già inserita in un post di molti mesi or sono. Chieti è una città universitaria e non può permettersi di trascurare questo tipo di servizi.

La stessa proposta era stata fatta anche dal sito de Il teatino che suggeriva di attivare un sistema Wi-Fi alla Villa Comunale. Sarebbe un modo per consentire agli studenti di incontrarsi all'aperto mantenendo l'accesso alla rete internet da computer portatili. La rete oggi è anche un fondamentale strumento di studio e questo a Chieti dovrebbere essere ben noto visto che il nostro ateneo ha dato vita anche ad una Università Telematica.

Ora sul sito dell'Associazione IL MURO c'è una proposta ancora più specifica riguardo alla possibilità di sviluppare un sistema WiFi a basso costo con una tecnologia denominata FON. Non conosco questo sistema però sarebbe il caso che qualcuno se ne occupasse.

Maxime, autore della proposta, non sembra molto ottimista al riguardo e ce lo dice con un giudizio non proprio lusinghiero sull'attuale sito web del Comune di Chieti. Un giudizio probabilmente condiviso da chiunque vi sia andato a cercare qualche informazione. Anch'io ne avevo parlato in un post di gennaio.

Ovviamente il sito è un problema ben diverso da quello della fornitura di connessioni ad internet. Un sito si può cambiare, forse si sta già preparando qualcosa di nuovo, ma proprio per questo sono diventato più pessimista di Maxime. Infatti parlando con un amico che riveste un ruolo non secondario nell'amministrazione comunale mi sono permesso di segnalargli l'importanza che il sito non sia una semplice vetrina con tanti link ed altri effetti speciali; il sito comunale a mio avviso dev'essere una finestra attraverso la quale il cittadino possa interagire con gli apparati amministrativi.

L'immagine mostra uno dei servizi offerti dall'eccellente sito del Comune di Jesi.

Per raggiungere questo risultato occorre che nel progetto di rinnovo del sito web siano coinvolti TUTTI i settori dell'amministrazione. Il sito infatti sarà funzionale solo se dietro c'è una gestione informatizzata delle procedure burocratiche. Solo così il sito può diventare uno sportello telematico e svolgere servizi utili, altrimenti resta una vetrina, che potrà sembrare bella o brutta, ma sarà pressoché equivalente all'utilità di un depliant. Davvero poco oggi che la tecnologia consente di offrire in via telematica servizi di ogni genere e nel web si può proporre un vero municipio telematico.

L'informatizzazione delle procedure burocratiche non sarebbe utile solo al cittadino, ma potrebbe rendere molto più efficiente tutto l'apparato amministrativo. Per esempio la promessa di realizzare di un URP (Ufficio Relazioni col Pubblico) che era nel programma elettorale dell'attuale amministrazione, diventa facilmente realizzabile se l'addetto è in grado di ottenere informazioni certe ed immediate da un sistema elettronico, resta invece utopistica se chi si relaziona col pubblico deve svolgere ricerche personali o telefoniche per ogni informazione richiesta. Inoltre l'informatizzazione è ormai un obbligo di legge giacché le pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto essere già dal 2006 in grado di elaborare documenti "originali" in formato digitale.

La risposta a queste mie (quasi banali) osservazioni è stata sconfortante perché mi è stato detto:
- che il sito web realizzato dalla vecchia amministrazione ha ricevuto un importante premio a livello nazionale, ciò dimostra che è già un ottimo prodotto e le critiche provengono evidentemente da persone non qualificate a giudicare;
- che il rinnovo del sito è stato commissionato a veri esperti che faranno un lavoro egregio basato anche sulle competenze di figure altamente qualificate già in servizio nel comune oltre che sugli ottimi impianti tecnologici di cui il comune è già dotato;
- e che (dulcis in fundo) l'informatizzazione della procedure burocratiche non sarà realizzabile neanche nei prossimi anni perché la maggior parte degli impiegati si rifiuta di usare gli strumenti informatici e si rifiuta anche di aggiornarsi professionalmente.

Vogli augurarmi di aver parlato con la persona sbagliata, ma se prima speravo in un aggiornamento del sito, ora spero solo che non vengano spesi troppi soldi per quello che molto probabilmente sarà solo un semplice restyling.

Chieti non è Jesi, ma non possiamo sperare nemmeno sul Wi-Fi per far uscire gli studenti delle loro stanze?
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Tommaso, il sistema FON (http://www.fon.com/it), a grandi linee, è costituito da un normale router wifi collegato ad una ADSL cui però hanno accesso tutti gli aderenti alla rete FON. FON è dunque una rete wifi "spontanea", non istituzionale, in cui ognuno concede l'accesso a chiunque passi per strada ed abbia aderito a FON. Il vantaggio di concedere l'accesso alla propria connessione ADSL sta nel fatto di poter accedere, andando in un'altra città o comunque spostandosi da casa, ad altre connessioni aperte ai "Foneros". Dunque FON, nel caso che analizzi, cioè l'accesso alla Villa, non è nulla di diverso da una connessione wifi aperta. Il problema è che FON non è legale in Italia perchè non rispetta i requisiti di legge (mi sembra sia la legge antiterrorismo di Pisanu....) di tracciabilità degli utenti e di mantenimento dei log di accesso.
Quello che servirebbe alla Villa, invece, è una connessione wifi messa a disposizione gratuitamente ai cittadini che per accedere devono però ritirare delle password presso il Comune o presso la Casina o dove vuoi in modo da poter identificare i vari accessi rispettanso dunque la legge.
Ciao

Tom P. ha detto...

Caro Max,
ti ringrazio per le precisazioni che mi sembrano davvero importanti, infatti non avevo capito che si parlava di un sistema non legale.

Quindi direi che dobbiamo restare alla vecchia proposta del wi-fi istituzionale.

Da quello che dici mi viene anche un'altra idea: sarebbe bello che alla nuova Casina dei Tigli ci fosse un internet-point. Anche come servizio a pagamento sarebbe comunque apprezzabile poter navigare stando seduti all'aperto ai tavolini della casina o accedere con un portatile dalle panchine degli archetti. Credo che questo lo possa fare un qualunque gestore della struttura.

Anonimo ha detto...

Il problema che non si affronta mai nei discorsi teorici è il costo di tali sistemi WIFI e i ricavi per chì l'idea e la mette poi in pratica. Se qualcuno si recasse col suo portatile nell'unico Internet Point funzionante a Chieti ( il bar Perilcorso ) e lo facesse con un suo portatile si potrebbe tranquillamente connettere solo che gli fanno pagare due o tre euro all'ora la connessione. Il discorso diventa interessante se strutture pubbliche ( previa registrazione per la legge antiterrorismo in comune o in un luogo preposto )come la biblioteca comunale si attrezzasse con un suo ripetitore WIFI e permettesse a tutti gli iscritti di accedere con il semplice ID ( numero della tessera della biblioteca ) e una PW e di connettersi per un tempo più o meno lungo da stabilire. Questo è realtà in tantissime città italiane oggi, in altre addirittura srtando seduto sul balcone o in albergo ciò è possibile. Io quest'estate col mio nuovo portatile, un Acer mi sono collegato stando seduto in casa tranquillamente tramite il router di un "qualcuno" abitante nello stesso palazzo gratis 24 ore su 24 ore per almeno una ventina di giorni.( adesso o tim tuttocompreso al costo di 100 euro ogni due mesi e ho il mio access poit protetto sul mio wifi tramite scheda e numero identificativo ) Tutto dipende dal segnale che arriva al portatile e son sicuro che se avessi tempo e voglia facendo un giretto per Chieti di questi point transmission se ne troverebbero così tanti da far gridare ohhhhhhhhhhhhhhh miracolo. Comunque a Chieti scordianoci queste cose, vuoi per l'ignoranza dell'amministrazione comunale e dei componenti facenti capo ad essa, affaccendati in altre faccende ( basta guardare il sito ufficiale una autentica ca..ta che non serve praticamente a nessuno )e vuoi per la mancanza cronica di soldi. Basti pensare che non li hanno trovati, negli ultimi due anni, neanche per rifare i cessi ( vespasiani ) alla villa comunale dove non è raro vedere qualche persona andare a pisciare dietro la fratta.