Il cittadino per legge è obbligato a conoscere le legge, però se vuole compiere il suo dovere di cittadino deve pagare. Non basta quello che ha già pagato per far funzionare gli organi legislativi e amministrativi della Regione, compreso le laute indennità dei consiglieri e le laute "pensioni" dei consiglieri onorari ed emeriti (ultima invenzione della Regione Abruzzo), non basta che il sito web della Regione sia stato realizzato con i soldi di tutti, il cittadino deve pagare per leggere il BURA sul web.
Io ho segnalato quest'assurdità in un post del 5 gennaio. Il 31 gennaio c' è stata l'inchiesta di PrimaDaNoi che poi ha avviato anche una petizione. Poi è intervenuto anche il consiglio provinciale di Chieti, e infine una proposta di legge regionale depositata da consiglieri della stessa maggioranza (Santroni, La Morgia, Orlando), ma sembra che non c'è niente da fare: la CASTA dei politici abruzzesi (attivi, onorari ed emeriti) evidentemente considera leggi e decreti come beni privati. E su questo non molla. Un'autentica vergogna!
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