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18 luglio 2007

BURA-crazia

I Politici si sono costituiti in CASTA. I loro privilegi non vengono scalfiti dagli insuccessi, dalle critiche, dall'indignazione popolare... Questa ormai non è più una posizione qualunquistica e non è solo una tesi di G.A Stella e S. Rizzo e nemmneo una fissazione di Beppe Grillo e dei suoi milioni di lettori. E' ormai una verità che gli stessi politici riconoscono, ne parlano, ne esaminano gli effetti come nel libro di C. Salvi sui costi della politica e della "parapolitica". Ma quello che sta succedendo in Abruzzo col BURA va anche oltre, è davvero il colmo del colmo. Il BURA è il Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo ed è pubblicato sul web ma inaccessibile ai cittadini (ci vuole l'abbonamento!).

Il cittadino per legge è obbligato a conoscere le legge, però se vuole compiere il suo dovere di cittadino deve pagare. Non basta quello che ha già pagato per far funzionare gli organi legislativi e amministrativi della Regione, compreso le laute indennità dei consiglieri e le laute "pensioni" dei consiglieri onorari ed emeriti (ultima invenzione della Regione Abruzzo), non basta che il sito web della Regione sia stato realizzato con i soldi di tutti, il cittadino deve pagare per leggere il BURA sul web.

Io ho segnalato quest'assurdità in un post del 5 gennaio. Il 31 gennaio c' è stata l'inchiesta di PrimaDaNoi che poi ha avviato anche una petizione. Poi è intervenuto anche il consiglio provinciale di Chieti, e infine una proposta di legge regionale depositata da consiglieri della stessa maggioranza (Santroni, La Morgia, Orlando), ma sembra che non c'è niente da fare: la CASTA dei politici abruzzesi (attivi, onorari ed emeriti) evidentemente considera leggi e decreti come beni privati. E su questo non molla. Un'autentica vergogna!
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