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02 settembre 2018

La cattedrale dimenticata

Sotto il pavimento di Piazza San Giustino c'erano mura romane e forse lo si poteva immaginare, poi tra il terriccio giallo e gli antichi mattoni s'è creata un'apertura simile a quelle voragini che talvolta hanno lacerato le strade in varie zone della città.


Gli speleologi che si sono calati nel buco hanno trovato un'ipogeo sconosciuto.
Le fotografie sono incredibili, ci mostrano una cattedrale sotto la cattedrale. Un ambiente perfetto rimasto sigillato e nel silenzio e nel segreto dei secoli.



Gli archi sono magnifici. Hanno sostenuto la piazza, la chiesa e il campanile insieme a tutto il traffico che per decenni ha animato quel luogo: il traffico incessante del parcheggio di vetture, gli scooter, gli autobus degli anni sessanta e settanta che affollavano la piazza quando San Giustino era l'unica autostazione di Chieti, e ancor prima lì passava il tram con le rotaie e le carrozze dei signori e la grande fontana. Tutto sopra quegli archi di mattoni.


Per tutti noi che abbiamo passeggiato sulla piazza e siamo saliti e discesi dalla gradinata della chiesa, il nostro sembrava un camminare coi piedi per terra, non sapevamo di stare tutti sulla soffitta di una grande palazzo sconosciuto.


Dieci anni fa Chieti ci aveva sbalordito col ritrovamento del longobardo e poco prima erano riemersi i mosaici davanti al Teatro Marrucino, ma questa di oggi è una scoperta fantastica. Basta guardare le immagini volgendo la mente al passato per provare le vertigini del lunghissimo tempo trascorso tra le navate pulite di quello spazio irraggiungibile, ma vicinissimo a noi. Uno spazio inimmaginabile.
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AGGIORNAMENTO del 20 settembre 2018 - Lo scavo è stato già richiuso. L'antica cisterna non sarà più visibile per nessuno.

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