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23 novembre 2017

Un uomo di Stato

"In una società senza dignità, Guido era uno che ne aveva fin troppa, fino a morirne"

Con queste parole Giulio Rapetti, autore noto con lo pseudonimo di Mogol, ha riassunto il rigore dell'uomo e lo sgomento causato dalla sua scomparsa. Intanto si cercano le ragioni che possono aver indotto il generale Guido Conti a mettere fine alla propria esistenza.

Qualcuno ha rievocato la tragedia dell'Hotel Rigopiano, ma anche in quel caso il generale della Guardia Forestale aveva fatto il proprio dovere e non aveva alcuna responsabilità. La delusione dei suoi ultimi giorni era legata al suo nuovo incarico nei cantieri petroliferi della Total. Al riguardo è emersa una corrispondenza con un ambientalista lucano che aveva cercato di metterlo in guardia sulla torbide vicende delle estrazioni petrolifere. Altri interrogativi ruotano intorno alla memoria del computer che il generale aveva fatto cancellare.

Prima di lasciare la divisa il generale Conti aveva anche cercato di salvare la sua amata Guardia Forestale scrivendo una lettera (potete leggerla qui) all'allora premier Matteo Renzi che ha avuto la sciagurata idea di abolirla. 

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