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04 marzo 2016

L'abruzzese più pericoloso di Bin Laden

Pare che in Abruzzo ci siano individui pericolosissimi, peggiori di Osama Bin Laden e del califfo Al-Baghdadj messi insieme. La Terna li ha individuati e li porterà alla sbarra. La Terna non è la Cia e neanche una nuova troika, è la società che sta realizzando il super-elettrodotto Villanova-Gissi, un guaio che c'è cascato addosso parecchi anni fa (io ho cominciato a parlarne dal 2010, quando molti dormivano). Era difficile capire a cosa servisse, ma era facile capire che avrebbe portato danni pesantissimi e irreversibili perché non si può fare una linea scoperta (non interrata) da 380mila volt che passa anche vicino ai paesi, accanto alle case e in mezzo alle fattorie. Solo pensarlo è già un crimine. Ora la stanno costruendo e le vittime non sanno a che santo votarsi.

Terna è uno dei tanti mostri contro cui ci tocca combattere. E' un gigante che non rispetta le regole. Ha avuto la fortuna di non incontrare una resistenza orgogliosa e tenace come quella dei valsusini (gli abruzzesi sono timidi e gentili anche nella cattiva sorte), ma una resistenza ovviamente c'è stata, come ci sono state le denunce. Davanti alla prefettura di Chieti c'è ancora il presidio con gli aggiornamenti quotidiani sul disastro che avanza. E cosa s'inventa ora il mostro finanziario per poter meglio schiacciare la timida protesta? chiama gli avvocati (quelli più famosi e costosi) e trasforma le vittime in pericolosi criminali.

Così la signora Silvia Ferrante viene sommersa da 24 denunce e una richiesta di danni da 16 MILIONI per aver intralciato i lavori con la sua pretesa di difendere se stessa, la sua famiglia e la sua proprietà.

"Un pilone di Terna sarà costruito a 80 metri dall'abitazione dei miei genitori e dove abito con mio marito e mio figlio di 5 anni, dopo essere rientrata da Roma proprio per poter vivere nella regione Verde d'Europa".

Questa pretesa di risarcimento danni ai danni delle persone già danneggiate è un evidente paradosso di cui dovrebbe occuparsi anche la stampa nazionale e internazionale perché è uno di quei casi su cui gli americani ci farebbero anche film da oscar, come fecero per Erin Brockovich. Chissà perché in Italia queste cose vengono invece quasi ignorate anche dalla cronaca locale.

Forte di tanta indifferenza e tanto silenzio la Terna ha pensato di poter fare di più per schiacciare la testa agli abruzzesi. Ha preso di mira  altri piccoli proprietari, come i coniugi Del Bello e Colanero da cui pretende 4 MILIONI e il signor Antonio Di Pasquale portato davanti ai giudici con una richiesta da 50 MILIONI !

Nell'intervista rilasciata a Francesca Rapposelli di ChietiToday il signor Di Pasquale fa notare che una cifra del genere è ben più alta della somma delle taglie poste sul capo di criminali come Bin Laden e il califfo Al Bahdadj. Per criminalizzare persone oneste e laboriose della nostra bella regione e farci questa assurda prepotenza (dico farci perché  la faccenda riguarda tutti noi abruzzesi) la Terna ha già speso quasi 100mila euro di spese legali. Tutti soldi che poi dovrà recuperare sulle bollette che ci arriveranno a casa, pagheremo noi i costi della nostra umiliazione, perché ormai viviamo in uno strano tipo di capitalismo nel quale la legge non è più neutrale, non viene posta a garanzia della libera concorrenza che indurrebbe le imprese a non sprecare troppi soldi. Nel nuovo capitalismo che piace anche agli ex-comunisti la legge garantisce agli appaltatori di Stato enormi profitti che non devono e non possono essere messi a rischio. Nel capitalismo classico il rischio faceva parte dell'impresa ed era proprio il rischio economico che giustificava l'eventuale profitto delle imprese di successo. Ora il profitto è diventato un diritto sacro e inviolabile, tant'è che il semplice rischio di riduzione o di ritardo può generare i danni giganteschi che la Terna sta chiedendo ai Brockovich d'Abruzzo.

E tutto questo con buona pace dei principi sanciti dalla Convenzione di Aarhus.

 


La foto è tratta da Chieti Today. Potrebbe interessarti: http://www.chietitoday.it/cronaca/silvia-ferrante-denunciata-terna-attestati-solidarieta.html

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