Pagine

19 novembre 2014

Tutto frana in una giostra di parole


Questo blog era nato per Chieti, per fare buone proposte per la città, poi sono arrivate cattive notizie, una peggio dell'altra. Cominciò con l'acqua dei nostri rubinetti in cui erano finiti i veleni di Bussi, poi arrivarono i tentativi di trasformare l'Abruzzo in un distretto minerario, poi è arrivato anche il grande elettrodotto e infine il tracollo economico nazionale. La nuova amministrazione comunale è riuscita a spegnere ogni speranza di ripresa e parlare di Chieti sembrava del tutto inutile.  Così il blog è rimasto piuttosto trascurato, comunque sono contento d'averlo usato per contribuire nel mio piccolo a contrastare gli scellerati progetti petroliferi e le altre minacce che ancora ci assediano. In molti casi ho dovuto mostrare che non c'è solo una divergenza di opinioni tra chi sostiene le ragioni degli speculatori e chi vuol difendere il territorio. C'è anche l'imposizione violenta e talvolta si tratta di violenza apparentemente legittima esercitata da chi sa di non poter prevalere con la ragione e si scaglia contro i cittadini migliori, quelli impegnati nel tentativo di far ragionare, quelli esposti per affermare gli interessi veri della collettività.
Ho cercato di fare la mia parte, ma so che non è una bella lettura quelle delle manganellate agli operai, agli studenti, ai terremotati, forse anche per questo i miei lettori sono diminuiti: meglio rilassarsi con scambi di selfie su facebook. Però il sonno della ragione genera mostri. Non ci conviene, i mostri non li vogliamo e di fronte a una situazione che sta peggiorando non possiamo e non dobbiamo tacere. 


Ora l'elettrodotto è arrivato, la gente comincia a capire, mentre i giornalisi del Centro continuano a nascondere i fatti e a confondere le idee, come hanno sempre fatto sulla vicenda del petrolio, sullo scandalo della Fira, sulla filovia di Pescara... Nei giorni scorsi hanno sbattuto in prima pagina la storia di una bambina di Crecchio spaventata da qualcuno che le ha detto "ciao" con una voce modificata. Hanno messo in copertina una foto enorme della strada sovrapponendoci una maschera da clown, tanto per cavalcare l'onda di panico lanciata da altre sorielle simili accadute in posti lontanissimi da noi. Questo è il giornalismo che abbiamo.

Ma ci sono cose molto serie. Dobbiamo fare i conti col decreto "Sblocca Italia" che è diventato legge "Sporca Italia" e riapre le porte agli inquinatori e alle peggiori speculazioni. Renzi, con la sua leggerezza arrogante, sta trasformando gli incubi dell'era berlusconiana in fatti compiuti. Lo fa tenendo in scacco il suo partito. Lo fa con la grazia delle "soavi viperette" di cui s'è circondato.

Possiamo anche capire che nel PD molti, pur consapevoli della grave situazione e della direzione sbagliata intrapresa da Renzi, vogliono evitare altre scissioni. Ma la situazione è molto pericolosa, lo è per la penisola che non può sostenere altre assurdità (lo dimostrano le recenti catastrofi in Liguria), lo è per una tensione sociale che diventa incontrollabile (come si è visto a Tor Sapienza), lo è per le grandi organizzazioni criminali che non vengono contrastate. La giustizia è ingolfata e quasi paralizzata, le organizzazioni criminali hanno gioco facile, sia nel controllo della vasta rete di scommesse e slot-machine, sia nella penetrazione nei grandi affari (expo, tav, mose). E il governo parla di articolo 18, di riduzione delle ferie dei giudici, di carriera degli insegnanti... non si preoccupa nemmeno della Fiat fuggita a pagare le tasse all'estero. Nel programma report la Gabanelli ha mostrato che gli imprenditori del tessile traslocati in Romania, Moldavia e Transnistria non ne traggono grandi profitti e questo dovrebbe indurre tutto il mondo industriale a riflettere, invece ci tocca leggere del capogruppo PD dell'Emilia Romagna che scarica veleno contro la giornalista, dice che a lui quella t... della Gabanelli gli fa venire l'orchite. Peggio di Brunetta quando si scaglia contro i precari.

Sembra che la folle giostra di parole di questi ultimi anni abbia lo scopo di innescare contrasti: giovani contro anziani, occupati contro disoccupati, autonomi contro statali e tutti insieme contro i privilegiati, che all'inizio erano i politici o i pensionati d'oro, poi i baroni universitari e i magistrati, adesso tutti quelli che hanno un lavoro e non vengono licenziati, poi sarà la volta di quelli che hanno una casa, un orto e alla fine sarà una colpa anche un piatto di minestra.

Sto esagerando? Sì, ma vorrei che certe logiche autodistruttive venissero fermate sul nascere. Non si risolve niente mettendo una categoria contro l'altra. Non si rilancia lo sviluppo del paese lasciando spazio libero ai peggiori speculatori, non si migliora nulla distruggendo l'ambiente nel quale viviamo.

Nessun commento: