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30 marzo 2014

Un appello contro la svolta autoriataria

Verso la svolta autoritaria

Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali. Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.

Nadia Urbinati
Gustavo Zagrebelsky
Sandra Bonsanti
Stefano Rodotà
Lorenza Carlassare
Alessandro Pace
Roberta De Monticelli
Salvatore Settis
Rosetta Loy
Corrado Stajano
Giovanna Borgese
Alberto Vannucci
Elisabetta Rubini
Gaetano Azzariti
Costanza Firrao
Alessandro Bruni
Simona Peverelli
Sergio Materia
Nando dalla Chiesa
Adriano Prosperi
Fabio Evangelisti
Barbara Spinelli
Paul Ginsborg
Maurizio Landini
Marco Revelli



3 commenti:

Erri ha detto...

Ciao Tom!

Leggendo questo articolo:
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/sites/default/files/rivista/articoli/allegati/Severini%202014.pdf
non ho veramente avuto l'impressione che il parlamento sia stato delegittimato, ma come tu ben sai non sono un costituzionalista...
In Germania c'è una sola camera dei deputati e al Bundesrat siedono alcuni rappresentanti dei Länder (una specie di camera delle regioni) e non mi sembra che la Germania sia uno stato autoritario...

Tom P. ha detto...

Caro Enrico,
ho appena finito di ascoltare Rodotà in una trasmissione condotta da Enrico Mentana. Qualcuno gli aveva rimproverato un cambiamento di idea rispetto al passato, ma lui ha ribadito di non essere contrario a un sistema monocamerale. Il problema infatti non è la conservazione del senato, bensì l'equilibrio dei poteri.

Sull'altra questione non c'è una richiesta di sciogliere il parlamento diventato "abusivo" dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Ovvio che il parlamento non è abusivo perché la dichiarazione di incostituzionalità non lo fa decadere. Tuttavia, per quanto legittimo, è un parlamento che non può dirsi pienamente rappresentativo della volontà popolare perché il sistema con cui è stato formato è risultato contrario ai principi della Costituzione. In questa situazione si dovrebbe tagionare come per un governo "sfiduciato": continua a gestire l'ordinaria amministrazione finché si forma un nuovo governo. Per il parlamento l'ordinaria amministrazione sono le leggi e le riforme improrogabili. Quando Napolitano ha affidato l'incarico a Letta vedeva l'urgenza di una nuova legge elettorale. In questa situazione sembra davvero assurdo che invece di ridefinire il sistema di voto per consentire l'elezione di un parlamento che possa essere pienamente rappresentativo i deputati in carica possano assumere la veste di Assemblea Costituente. Lo stanno facendo, è quel che è peggio è che non discutono, ma obbediscono agli ordini dell'esecutivo che a sua volta dichiara di essere vincolato ad accordi fatti con un condannato formalmente privato perfino del diritto di voto. Non mi sembra una buona cosa.

Anonimo ha detto...

vero...,ma la poltrona conta più della dignità.

luciano pellegrini