La situazione politica è alquanto confusa. Il governissimo di Enrico
Letta gode della fiducia di amplissima maggioranza, eppure fuori dal Palazzo
non piace a nessuno. Gli elettori del PD sono tramortiti, il voto
"utile" ha sortito l'effetto contrario, ma non a tutti è chiaro il
come e il perché sia accaduto. I berlusconiani hanno evitato la disfatta per
l'ennesima volta. Ci sono riusciti aggrappandosi al buon PD. E' una scena terribile: si salvano affogandolo.
La stampa lavora alacremente per convincerci che meglio di così proprio non si
poteva.
I vincitori morali delle ultime elezioni, la vera novità, quelli che
dovevano portare il grande rinnovamento sono stati messi (o si sono messi?)
nell'angolo. Pare che non avranno neanche la presidenza delle commissioni di
controllo che tradizionalmente vengono attribuite all'opposizione. E ora
vengono ulteriormente zittiti perché ogni loro parola ha il potere di trasformarsi in
pallottola. Se c'è gente che arriva a compiere gesti estremi è colpa della
campagna d'odio organizzata dai grillini.
La democrazia, stando a quel che diceva il filosofo liberale Karl
Popper, esiste quando i governanti possono essere destituiti senza ricorrere
alla violenza. Grillo sta invocando da anni un rovesciamento democratico. Egli
sostiene che, tra taciti accordi e malcelati intrecci di interessi, il
bipolarismo di facciata è diventato un regime consociativo gestito da una
casta. Perciò continuando a scegliere il meno peggio tra la coalizione di
destra e quella di sinistra si continuerà solo a rafforzare la casta. Ha ragione? Non lo so, ma è un'idea
condivisa da molti ed è legittima.
Con Grillo è nato un
movimento che ha due facce: la prima, qualunquista e populista, si esprime
attraverso gli slogan del vaffaday, cacciamoli tutti, vogliamo il 100%, siete
circondati; la seconda faccia è quella che recupera le idee escluse dalle
agende politiche (ambientalismo, cultura dell'open-source, energie rinnovabili,
prodotti a km0, rispetto per le esigenze locali) e recupera i territori
abbandonati dalla sinistra (difesa della dignità del lavoro, lotta agli abusi
di potere, denuncia dei conflitti di interesse), ma non esiste una
terza faccia violenta o fascista del movimento.
Il linguaggio di Beppe Grillo è rimasto quello del suo repertorio
comico: psiconani, zombi, morfeo e gargamella. Chi pensa che sia un linguaggio
troppo aggressivo forse non ha mai ascoltato un comizio di Bossi o di
Borghezio, un discorso di Gentilini o di Prosperini, forse non gli è mai
capitato di vedere un confronto tra Vittorio Sgarbi e Alessandra Mussolini, non
ha mai visto il rispetto con cui i vari Calderoli, Salvini e Santanché trattano
certe minoranze. A questo link potete vedere con quale
sobrietà di linguaggio si esprimono i giornalisti della coalizione dell'amore.
E' vero che la "cittadina" Lombardi è apparsa piuttosto
altezzosa con quella considerazione un po' sprezzante verso Bersani (discorsi
da Ballarò) e quella dichiarazione d'aver perso la borsetta. Ma vi sembra
davvero più sprezzante della Finocchiaro? L'onorevolissima che si fa portare il
carrello della spesa dalla scorta armata, che non capisce cosa vogliono
"questi signori" mentre va a votare il Marini concordato con Berlusconi, e reagisce come una
santanchè alle valutazioni di Renzi che non la considera adatta alla massima
carica dello Stato.
La "cittadina" Lombardi ha anche mostrato la sua ignoranza
sulle regole costituzionali, ma vi sembravano forse più istruiti gli onorevoli
intervistati dalle Iene sull'art.1 della Costituzione, sull'autore della
Gioconda, sul Darfur o sull'Affanistan?
(qui ci sono altre istruttive interviste su tav e fiscal compact, è triste ma questo è il
livello).
Grillo gridava ai politici "arrendetevi, siete circondati"
(dalla gente) ora però s'accorge che sono stati circondati loro (da allarmismi,
spionaggi e menzogne). I grillini
come cani scacciati dalla chiesa. Gli sparano addosso da ogni parte. Nel
palazzo non ci possono stare quei "cittadini" che vogliono restare
cittadini, con quelle facce da gente ordinaria, da impiegatucci, fattorini,
stagisti, bidelli... Borghezio è scandalizzato di
vedere che la
dottoressa Kyenge ha una faccia da casalinga. A me invece farebbe
piacere se una bidella andasse a sedersi accanto all'onorevolissima Finocchiaro? potrebbe reagire come l'onorevolissima
Gardini che incrociò nei bagni di Montecitorio l'inquietante Luxuria: aaaaaahhhhh!.
La Gardini, quella che non sapeva cos'è la Consob e rispondeva stizzita: beh, me lo
dica lei cos’è la Consob.
Grillo ora s’è accorto che per i signori del Palazzo lui e i suoi
‘cittadini’ sono cani da scacciare. Ma lo erano già prima, quando gli
rifiutarono la tessera del PD e Fassino gli diceva di andarsi a fare un partito
per conto suo. Quando Bersani gli dava del fascista. Quando le commissioni
PD-PDL passavano mesi a studiare una legge elettorale con barriera anti-grillo.
Poi i grillini sono arrivati in Parlamento con un peso decisivo. Forse era il
momento di cambiare idea, ma sembravano proprio come i cani che entrano in
chiesa. Bersani ha portato 8 ossicini, dai che s’accontentano, tanto non c’è altro, prendere o lasciare.
Nella ciotola ci aveva messo anche la cittadinanza ai figli di immigrati nati
in Italia (jus soli: vediamo se ringhiano). E si è ben guardato dal metterci
qualcosa che andasse incontro alle istanze dei grillini (blocco del Tav, banda
larga, incompatibilità di cariche). Niente, non c’era niente, solo una vaga
promessa di cambiamento. Quanti ministri per il M5S erano previsti nella
proposta Bersani? No, i cani non possono fare i ministri, ma potevano almeno proporgli
qualche nome esterno, chessò uno del WWF all’ambiente o uno di Emergency alla
difesa (un keynesiano all’economia sarebbe stato troppo). Ora Marina Sereni,
vicepresidente della Camera ha avuto l’onestà di ammetterlo: "L'idea
non era di fare un governo con il MoVimento 5 Stelle, l'idea era di chiedere al
M5S di consentire che nascesse un governo di centrosinistra".
Bella idea, molto rispettosa dell’esito elettorale. Dovevano rimanere fuori la
porta i grillini, invece hanno cercato di rientrare proponendo Rodotà al quirinale. Rodotà non è grillino, non ci somiglia neanche, ma il PD ha dovuto sbattergli
la porta in faccia altrimenti entrava la puzza di quella marmaglia di comuni cittadini. Che schifo.
1 commento:
@ Tom
Dopo la vittoria di Hollande alle elezioni presidenziali, il caporedattore del settimanale francese "Marianne", che aveva appoggiato il candidato socialista, scrisse un pamphlet dal Titolo "La catastrofe del 6 maggio". Incuriosito dal titolo che trasformava in sconfitta una vittoria sia pure di stretta misura, decisi di comprarlo e di leggerlo. Il giornalista J-F. Kahn rimproverava a Hollande che battere Sarkozy non doveva rimanere l'unico obbiettivo politico e che non aveva senso cantar vittoria se non c'era un progetto di riforme e una visione del futuro. Un anno dopo il PD e la sinistra italiana sono riuscite a fare di peggio: sono riuscite a resuscitare il berlusca e il centrodestra che sembravano alla deriva.
Forse per il PD il M5S è un soggetto ancora poco affidabile, si poteva tuttavia far delle proposte cercare un comune denominatore politico.
Credo comunque che la "große Koalition" sia nata perché ormai siamo "etero-diretti" troppe istituzioni sovrannazionali esercitano un potere effettivo sui singoli paesi della UE ed è quindi impossibile ormai fare un governo dei "cittadini".
Un saluto dalla Germania
Posta un commento