Una
frattura apertasi sul fondale oceanico davanti alle coste del Brasile sta
rilasciando enormi quantità di petrolio.
Questa volta a provocare il disastro è stata una trivellazione della
Chevron. La situazione somiglia molto alla marea nera di un anno fa nel Golfo
del Messico. Però questa volta la notizia resta quasi clandestina, non si trova nelle testate giornalistiche e in TV non
se ne parla. Ovviamente la potete trovare nel preziosissimo insostituibile blog di MariaRita D'Orsogna.
Difficile
capire se il silenzio su un fatto così grave può essere casuale, dovuto soltanto alla minore importanza del
Brasile rispetto alle coste della Florida, oppure se c’è un’intenzione di occultarlo e di
evitare un nuovo allarme, come quello suscitato dal gravissimo incidente
del Golfo del Messico. Il disastro del Golfo del Messico aveva tenuto il mondo in apprensione per mesi e generato conseguenze che mettevano in difficoltà i trivellatori.
Ora la situazione si ripete. La colpa non è di chi cerca di informarci e neanche del pessimismo ambientalista. La ricerca del petrolio si sta spingendo verso attività sempre più pericolose. Non c'è niente di sicuro, sappiatelo e fatelo sapere. Ci riguarda direttamente. Nessuno
qui in Abruzzo è riuscito a limitare il pericolo, siamo ancora sotto la
minaccia dei petrolieri.
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