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01 giugno 2011

Blog che vanno e che vengono

Il mio blog come tutte le attività amatoriali è incostante. Per un certo periodo ho preferito spendere più tempo nella lettura, soprattutto quella vera che può nutrire l'animo. Ora, tornando a curiosare tra le vicende di Chieti scopro un nuovo blog (www.chietidomani.it) bello nel nome, luminoso nella grafica e intrigante nella presentazione, con la dichiarata presunzione di essere il "pensatoio", think tank o cenacolo intellettuale della città. Insieme a questa novità (in realtà il blog è attivo da mesi, sono io ad averlo scoperto solo adesso) ci sono anche siti scomparsi o temporaneamente oscurati. 


Stupisce la scomparsa di alcuni blog nominativi di importanti esponenti politici. Per un comune cittadino il blog è un passatempo, un vezzo e, se vale qualcosa, un generoso regalo alla collettività, per un politico dovrebbe essere un dovere verso gli elettori. Ma tutto sembra andare all'incontrario. Alcuni politici sprovvisti di un proprio strumento di comunicazione utilizzano il blog collettivo di Chietiscalo.it che offre loro un'ampia visibilità, ma poi invece di ringraziare e sostenere chi ha lavorato per creare quella piazza virtuale si indispettiscono, pretendono l'applauso e l'ossequio, allergici ad ogni critica.


Il nuovo blog ChietiDomani si annuncia aperto ai diversi pensieri, diverse ipotesi di lavoro, multiformi punti di vista, di credo politico, etico e religioso. Lodevole intento che si espone però al rischio di generare una babele. A mio modesto parere il principio democratico e la pari dignità delle diverse opinioni è fondamentale per tutte le istituzioni pubbliche, ma in casa propria ciascuno può vivere anche delle sue personali convinzioni; le aziende funzionano meglio quando c'è un dirigente che sa prendere le decisioni e assumersi le responsabilità (parlo di aziende private e sono convinto che mai il modello aziendale debba ispirare la pubblica amministrazione, pubblico e privato non sono la stessa cosa e ogni commistione è dannosa perché genera sempre qualche sospetto). Come le aziende anche i giornali devono avere una linea e anche il blog deve avere una identità riconoscibile.

La collaborazione tra persone che esprimono idee diverse è una grande ricchezza, il guazzabuglio farebbe solo perdere tempo al lettore. Credo che il pluralismo non dev'essere garantito dal singolo progetto (sia esso blog personale, collettivo o testata giornalistica) perché il pluralismo sta nell'insieme, un insieme ricco se ognuno provvede a curare bene il proprio contributo, illustrando al meglio il proprio punto di vista, sempre personale e mai obiettivo. La presunzione di obiettività è solo presunzione quando non è un deliberato inganno.

In ChietiDomani ho trovato affermazioni che mi lasciano perplesso: "Bisognava spendere dei soldi per fare un referendum? L'acqua è pubblica è tale deve rimanere." Sono convinto anch'io che l'acqua deve rimanere pubblica e la distribuzione dell'acqua dev'essere affidata alla pubblica amministrazione (vincolata al principio democratico) con esclusione di qualunque ipotesi aziendale o privatistica, ma è proprio per questo che c'è il referendum, senza il quale la privatizzazione era già stabilita per legge ed era stabilito anche che l'imprenditore privato a cui viene data in gestione l'acqua pubblica deve avere la certezza di un profitto, negando così il principio fondamentale dell'economia liberale che ammette il profitto solo come remunerazione di un rischio.

Forse l'autore (?) voleva esprimere il mio stesso pensiero o forse no. Credo che non si possa fare un "pensatoio" per frammenti. Putroppo per mettere in scrittura pensieri compiuti e articolati ci vuole tempo e fatica. Il risultato, come nel caso del blog mai banale di Antonio Ciancio, è sempre di una certa lunghezza e richiede una lettura attenta a cui molti non sono disponibili, ma qualità e quantità non stanno facilmente insieme.

In ChietiDomani comunque c'è una proposta molto bella e la riporterò anche nel mio blog col giusto risalto.

Spero che il nuovo blog-pensatoio abbia la forza di andare avanti, di produrre proposte trovando anche nuovi collaboratori (magari rubandoli al gran guazzabuglio di facebook). Vorrei aggiungere una nota sui commenti, ma non lo farò, dico solo che se non c'è filtro hanno avuto fortuna. Che possa continuare.  

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