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08 agosto 2010

Trollato da un fake?

Tutti i blog di maggior successo devono fare i conti con disturbatori ormai noti come troll; un fenomeno tipicamente internettiano a cui è dedicata anche un'apposita voce di Wikipedia. Per difendersi dai troll si possono attivare particolari filtri oppure si sottomettono i commenti a preventiva approvazione, perdendo però il gusto dell'immediatezza dei messaggi. E' quello che sta accadendo nel belllissimo spazio libero (troppo libero?) di Chietiscato.it,  che è anche il motivo di questo post

Il mio è un blog personale e modesto, eppure nel tempo ho avuto anch'io qualche visita sospetta, qualche commentatore troppo sfottente e troppo insistente.
Era un troll? resta sempre il dubbio che fosse solo un gran maleducato. All'inizio ogni troll si presenta in modo accettabile. Ci vuole un po' a riconoscerlo, a capire che non ci sarà mai alcuna possibilità di dialogo, nessun modo per ricondurlo ad un dialogo accettabile.

Il troll pretende di dettare legge a tutti. Uno mi voleva imporre l'obbligo di inveire contro l'amministrazione comunale e si arrabbiava moltissimo vedendo che continuavo a fare semplici proposte, segnalazioni e al massimo qualche critica pacata con intenti costruttivi, senza mai urlare.

Il troll è infestante, se non riesci ad eliminarlo s'intrufola dappertutto provocando fastidio e nausea negli altri utenti e solo quando tutti sono scappati si decide ad abbandonare le macerie del sito per andare a distruggerne un altro.

Per fortuna nel mio blog dopo il cambio di amministrazione comunale non c'è chi viene ad accusarmi di essere un diprimiano in incognito per il solo motivo che non lancio accuse contro il sindaco Di Primio. Pensavo quindi di godermi un po' di quiete invece nei commenti al mio articolo sul dramma degli aquilani arriva un nuovo attacco:

"questo signore non è solo politicizzato (da polis dice lui) ma fa proprio politica e te la spiattella con le sue storielle da libro cuore, sperando che tu o chi lo legge ci creda".

Non ci trovo niente di male nel fare politica o nel discutere di questioni politiche e ancor meno nel raccontare storielle, ma chiaramente la frase è scritta in modo da far saltare i nervi a chiunque: si rivolge ad un interlocutore che non c'è,  non era neanche intervenuto, inventandosi così un modo per voltare le spalle a quello che lui chiama ironicamente "signore" mentre gli rovescia addosso i suoi sprezzanti giudizi personali.

"Questo signore" sarei io e qualche storiella nel mio blog la racconto pure, ma il post a cui si voleva riferire il commento parlava della situazione dei terremotati, altro che storielle, altro che 'miracoli'. Esponevo considerazioni sbagliate? eresie? ma allora perché non dirmi dove e come avrei sbagliato?  perché non criticare il ragionamento invece di additarmi con disprezzo come l'imbroglione che spaccia storielle patetiche, non credibili, ma create con la mala fede di indurre gli altri a crederci?

La cosa più irritante durante una conversazione (i troll conoscono benissimo il trucco)  è quella di saltare dall'oggetto della discussione all'epiteto personale. Per esempio se l'argomento è la musica il salto può essere questo: ti piace la musica classica? sì, allora sei scemo!
Poi, quando l'altro resta basito, gli dici: che ti sei offeso? ma io stavo solo criticando la musica classica, che a me non piace; deve forse piacermi per forza? che arrogante! e non ti offendere se te lo dico perché sei tu che non lasci esprimere le opinioni, sei proprio intollerante, perciò con te non ci parlo più.

Così facendo si trasforma qualunque dialogo in rissa. Per evitarla ho preferito non reagire e chiedere piuttosto la ragione di tanto sdegno. Lui prima si meraviglia che faccio l'offeso (ecco, ci siamo), poi rincara la dose:
"tu sei un SINISTRO (parteggiavi follemente per le ex giunte senza avercene dato mai una spiegazione logica) noi siamo lontani anni luce dal tuo modo di pensare, permettimelo, un pò da provincialotto."

Il mio castigatore non si accorge nemmeno che proprio nel post che sta commentando avevo ripetuto una delle tante critiche fatte alla passata amministrazione cittadina di centro-sinistra e criticare, sia pur sommessamente, è un po' diverso dal "parteggiare follemente" (senza considerare che siamo anche liberi di "parteggiare follemente" per chi ci pare, o sbaglio?), ma è strano che un lettore lasci un commento senza neanche leggere il post, invece per il troll ciò sarebbe normale perché negando le evidenze riesce a creare il massimo scompiglio nei ragionamenti.

Esige anche la spiegazione logica di una presunta passione, ma sorvoliamo. "Sinistro" è l'epiteto più terribile e ben evidenziato. L'ex sindaco Cucullo lo usava scherzosamente per dire che quelli di sinistra fanno confusione e causano incidenti (sinistri), ma qui non c'è più alcuna ironia, è diventato un anatema, una sorta di scomunica che ti estromette dal genere umano e ti spedisce tra le galassie. Il provincialotto finale è quasi una carezza.

Per indispettire gli animi e seminare zizzania il troll non rinuncia nemmeno alla tecnica delle bambinette più smorfiose: "la verità è che ti stai rodendo d'invidia perché lei è la mia migliore amichetta e non sei tu!". Sì, arriva perfino a questo, controllare per credere.

Raramente il troll è più esplicito di così: "Hai visto che fine hanno fatto questi lettori? Ti sei mai chiesto perchè non si fanno più vedere? La risposta la trovi se rifletti un pò e credo che ormai il tuo blog, come tanti nati e poi morti, parlanti della nostra città abbia fatto il suo tempo."

Ok, mi direte voi, sei stato trollato, in pieno. E invece no, la faccenda non è così semplice, non avrei neanche speso tante parole per una classica incursione di troll. Qui c'è qualcosa di strano perché l'attacco non proviene da un anonimo o qualcuno nascosto dietro un nickname d'occasione, porta la firma (linkata al profilo) di Enio.

Enio (o Nonnoenio) è un blogger, anzi un multi-blogger, nonché frequentatore e commentatore assiduo di tutti i siti teatini. E' lo stesso che in qualche occasione mi aveva manifestato apprezzamento pur sapendo che su tanti argomenti (forse tutti) le nostre opinioni sono divergenti. Inoltre nei suoi blog ama dipingersi come persona tollerante ed aperta al confronto. I suoi articoli sembrano scritti con equilibrio. Una persona così come può agire da troll senza neanche camuffarsi? L'ipotesi più probabile è che ci sia in giro un troll che si diverte ad insultare e  provocare gli altri e vuole anche rovinare la reputazione di Enio. Un fake dunque, così viene chiamato il soggetto che assume una falsa identità nelle discussioni internettiane.

L'ipotesi del Fake-troll sembra eccessiva perché un troll sotto falsa identità non andrebbe mai a colpire dove rischia di essere scoperto dal vero Enio, invece il nostro troll ha già colpito molte volte proprio nei commenti agli articoli pubblicati da Chietiscalo.it  ed è lì che i suoi insulti sono stati così pesanti da  provocare  un cambiamento della politica redazionale. Le provocazioni sono sempre dirette contro i "sinistri", ovviamente, ma come si permette di attaccare dentro lo stesso sito che pubblica gli articoli del vero Enio? E perché il vero Enio non denuncia il furto di identità?

Il mistero si fa sempre più fitto. Non si capisce neanche se stiamo parlando di Enio, di Nonnoenio o di @enio (entità virtuale?): sono due, tre o una medesima persona?  E se fosse un auto-troll ovvero un troll che è fake di se stesso? fantabloggheria? Forse tutto si spiega con uno sdoppiamento di personalità, come Dr Jekyll e Mr Hyde: c'è un serio blogger che scrive di giorno articoletti gentili ed equilibrati, rievoca i suoi amarcord, si commuove per i guai dei terremotati,  si prende perfino la libertà (ad altri non consentita) di criticare il supremo idolo politico, e poi, di notte, si trasforma in un abominevole troll alla disperata ricerca di vittime nelle pagine del web che diventano marciapiedi di prostituzione dove ogni linguaggio è lecito, ogni mazzata è un ghigno di sadico piacere.

Mr. Nonnoenio-Hyde non scrive articoli, si muove solo nel sottobosco dei commenti, pronto a colpire e fuggire. Scrive cose che Dr. Nonnoenio-Jekyll non posterebbe mai nei suoi blog. Si esprime come uno che ai terremotati vorrebbe dare più manganellate di quelle che gli sventurati hanno già preso dalla polizia. Ai politici gli vomiterebbe addosso e non voglio neanche immaginare cosa potrebbe fare ad un "sinistro" (in senso cuculliano) che gli capitasse sotto mano.

Finché non sarà risolto il mistero conviene prendere qualche precauzione, come ha ben fatto la redazione di Chietiscalo.it, e magari al sig. Giustino Zulli consiglierei di non uscire di casa e di non accendere il computer dopo il tramonto. Solo per precauzione perché probabilmente il troll (vero o falso che sia) lontano dalla turpe tastiera assume sembianze più umane e forse, speriamo, anche più urbane.

3 commenti:

nonno enio ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Tom P. ha detto...

LUPUS IN FABULA: nonostante il mio tentativo di sdrammatizzare scherzando un po' con quello che si subisce per scrivere qualche riga sul blog, la reazione è stata pessima.

Ho eliminato l'orribile malaugurio sicuramente disturbante anche per gli altri lettori.

Facciamo i dovuti scongiuri e speriamo che ora sia finita.

nonno enio ha detto...

no comment, perchè qualsiasi cosa si scriva fate finta di non capire o interpretate male!