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04 giugno 2010

Da Lanciano un forte NO al petrolio


Il progetto dell'Abruzzo regione "mineraria" continua a spingerci verso un degrado irreversibile. Le dimissioni di Scajola non hanno prodotto cambiamenti. Brutte notizie ogni giorno: c'è la disponibilità di Pescara ad accogliere il grande elettrodotto rifiutato da Foggia e c'è la cava a Castelbasso.

L'elettrodotto trasformerà tutta la Val Pescara in un gigantesco snodo energetico. Il cavo interrato arriverà fino a Cepagatti e poi passerà anche sotto Chieti. Difficile capire se i campi magnetici prodotti da un impianto di tale portata possono essere adeguatamente ridotti da qualche metro di terra. E' facile capire che la presenza di questi cavi interrati farà perdere valore ai terreni e alle case.



Al confronto la cava di Castelbasso sembra un problema minore, ma così si svaluta un altro piccolo gioiello del nostro territorio. Un borgo che ha saputo guadagnarsi notorietà grazie a buoni progetti culturali viene travolto dal nuovo che avanza.

L'Abruzzo "minerario" è lo zerbino adatto a nascondere tutte le immondie: discariche, inceneritori, cave, estrazioni petrolifere, elettrodotti, centrali turbogas, raffinerie, ecc. Tutte cose che si possono fare solo in una regione a destinazione mineraria; non abitativa, non agricola, non turistica. E' la nuova orribile visione della nostra terra, la regione dei parchi, sconosciuta alla maggioranza degli italiani e finora, anche per questo, s'era conservata in modo abbastanza naturale. Ora che la natura, l'acqua, la biodiversità e la buona cucina diventano sempre più apprezzati arriva la distruzione.

Domenica scorsa a Lanciano c'è stata una grande manifestazione contro la deriva petrolifera. Quattromila o cinquemila partecipanti. Hanno partecipato tanti sindaci con la fascia tricolore e il Presidente della Provincia di Chieti. Informazioni e interviste anche nel sito di Abruzzolive.tv

Lanciano vive i problemi del territorio. Chieti dorme.

Ho cercato inutilmente il volto del sindaco o di qualche altro rappresentante di Chieti tra le foto pubblicate nel sito di Nuovo Senso Civico. Chieti resta sempre estranea ai problemi della sua provincia. Ufficialmente dovrebbe essere il capoluogo, di fatto non ne fa nemmeno parte. Resta chiusa in se stessa e nelle sue perenni lagnanze.

La recente trovata della centrale nucleare ci rende veri alieni tra gli altri abruzzesi. Torniamo a doverci vergognare di quello che dicono i nostri rappresentanti, come ai tempi del sindaco che faceva l'elogio alla "frittura" degli ebrei, si vantava della demolizione vandalica di opere non gradite e finiva sulle pagine nazionali per la volgarità delle minacce proferite nei confronti dei suoi presunti avversari.

Purtroppo a Lanciano non c'era neanche il Presidente della Regione e non sappiamo se anche lui è sotto l'effetto di una camomilla psichica o se, più probabilmente, deve difendere gli interessi di chi vuole portare avanti gli scellerati progetti minerari.

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