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08 marzo 2010

Le carriole aquilane


Anche ieri gli aquilani sono rientrati nel centro storico del capoluogo con secchi e carriole. Hanno dovuto sfondare i recinti della zona rossa perché la città è vietata ai cittadini.



E' un fatto doloroso, un dolore che si aggiunge a quello della tragedia. I reparti della Celere in assetto antisommossa riportano alla memoria altri recinti di un'altra zona rossa di un altra città che fu vietata ai cittadini: Genova 2001. Là ora è arrivata una sentenza di colpevolezza per tutti i servitori dello Stato imputati della "macelleria messicana". Tutti colpevoli di reati ormai prescritti. Tutti colpevoli, ma nessuno sarà punito. La giustizia è arrivata troppo tardi, benché il processo non fosse "breve". Ora la sentenza sancisce quello che tutto il mondo aveva capito benissimo dalle dirette televisive: le scene spaventose di poliziotti che pestavano a sangue pacifici cittadini, si accanivano con ferocia contro le persone che avevano il dovere di proteggere! Erano gli stessi poliziotti che in altre riprese assistevano impassibili ai vandalismi dei black block.

Anche gli aquilani ora chiedono giustizia. Col processo "breve" non l'avranno mai. Il premier era stato chiaro su questo: "non pensiamo al passato". Insieme agli aquilani oggi c'erano anche persone giunte da Viareggio, dove non c'è stato il terremoto e non c'è stato neanche il G8, ma anche là aspettano giustizia per una protezione negata. Come gli operai della Tyssen Krupp. E' questo infatti il filo che lega la vicenda abruzzese alle altre: il concetto di "protezione civile".

Protezione significa proteggere, cioè prevenire, difendere, soccorrere. Sono stati protetti i pacifici manifestanti di Genova? i treni in transito a Viareggio? gli operai delle fabbriche e dei cantieri? le case di Giampilieri? solo per elencare situazioni che normalmente non dovrebbero neanche rappresentare pericoli.



L'Aquila non è stata protetta, né allertata. Prima del 6 aprile, fino alla stessa notte, le autorità sentivano solo il dovere di tranquillizzare. Tranquillizzare tutti, anche chi viveva in case troppo vecchie o prive di certificazioni. Tranquillizzare è un modo per proteggere? Dopo c'è stata una grande e spontanea opera di soccorso prestato da tanti volontari sull'onda dell'emozione. Infine la Protezione Civile trasformata in autorità assoluta. In nome dell'efficienza è stato imposto l'arbitrio, la militarizzazione, i divieti di circolazione e di informazione, l'insindacabilità, la chiusura. Mentre le televisioni (con l'eccezione contestatissima di Michele Santoro e Sandro Ruotolo) mostravano solo gli aquilani felici, in atto di applaudire e ringraziare.

L'informazione non è mai sbagliata quando ci informa di qualcosa, anche se è qualcosa di sgradevole o di marginale. Invece per L'Aquila è stata edulcorata e negata sulla base di una malintesa 'ragion di Stato'. Così oggi molti non riescono a capire come nasce e perché nasce la protesta delle carriole.

L'autocensura ha riguardato anche noi comuni cittadini. Anch'io ho capito che non era opportuno chiedere il costo delle casette o delle palazzine antisismiche costruite fuori da ogni piano urbanistico; né su quali proprietà venivano edificate e chi ne sarebbe diventato proprietario ad emergenza finita. Queste domande attiravano sguardi di disapprovazione anche da parte di persone normali. Domandarsi perché a L'Aquila non venissero seguite le procedure già collaudate per il terremoto dell'Umbria era come sparare sulla Croce Rossa. In situazioni di emergenza tutto diventa un fastidioso questionare di lana caprina. Non si può oltraggiare San Bertolaso. Perciò anch'io, che non sono abituato a tacere, ho capito che su L'Aquila era meglio tacere, soprattutto con chi mi diceva di aver visto con i suoi occhi la grande efficienza e l'operosità dispiegata dalla Protezione Civile. A queste persone animate da sincero orgoglio avrei voluto chiedere se per caso avevano visto anche il bando degli appalti, o le cifre degli assegni, o il rogito dei trasferimenti. Ma sarebbe stata una cattiveria, come rovinare il sogno al bimbo che aspetta i regali di Babbo Natale. No, non ci sono riuscito. Non potevo chiedere perché la Protezione Civile si fosse trasformata in una grande impresa di costruzioni. Cosa c'entra la ricostruzione con la protezione? cosa c'è da proteggere alla Maddalena o alla cava di Chiaiano? Ma fino a ieri erano concetti troppi difficili da spiegare. Ora è evidente che non bisognava tacere, ma urlare.

L'aura miracolosa di San Bertolaso è stata tanto potente che i miracolati si sentivano così ben protetti che hanno un po' esagerato. Si sono fatti scoprire con le mani nella marmellata. Perfino il bimbo più ingenuo ora non riesce più a credere a Babbo Natale. Il sogno è svanito. La lunga catena degli aquilani che ogni domenica vanno a sgombrare con le mani le loro macerie è la prova che la ricostruzione del capoluogo non è mai cominciata. Mentre la giostra dei grandi e facili affari girava vorticosamente intorno alla città distrutta nessuno dava l'ordine di cominciare a rimuovere i detriti. "L'Aquila non é Kabul" si leggeva sulla copertina di un libro-inchiesta, ma pochi italiani frequentano le librerie. L'estrema avarizia del governo era leggibile nelle cifre stanziate, ma pochi italiani leggono le cifre. Gli italiani guardano la televisione. Solo la tenacia di alcuni magistrati e quella degli aquilani rompe adesso, dopo 11 mesi, il muro di ipocrisie costruito dalla TV e dalla stampa interessata.

Ora sappiamo che già alla notizia del terremoto qualcuno festeggiava perché sapeva cosa avrebbe fatto la Protezione Civile e già assaporava dal tepore del comodo letto la facilità dei grandi guadagni. Ora sappiamo che le case antisismiche erano concesse ai terremotati solo per un breve periodo. Le casette di legno costavano il triplo di case vere e ben rifinite. Gli appalti venivano dati anche ad imprese mafiose. La nuova casa dello studente si costruiva sui terreni della Curia in modo che i soldi generosamente offerti dalla Regione Lombardia arricchissero una proprietà privata. Tutti guadagnavano a L'Aquila, tutti tranne gli aquilani a cui dopo un anno è ancora vietato di entrare in città. Perfino la dispersione della popolazione negli alberghi di tante località sembra parte di una strategia ben nota ai lettori di Naomi Klein, un'altra giornalista che non vedremo mai in TV.

Tra lo stanziamento statale inferiore ai precedenti terremoti e gli sprechi compiuti dal nuovo metodo delle decisione accentrate e sottratte ad ogni controllo a L'Aquila si è compiuto uno sciacallaggio legalizzato. Oggi L'Aquila non c'è e non si sa niente della sua vera ricostruzione. Ci sono palazzine antisismiche e villaggi di casette che nessuno avrebbe mai autorizzato in condizioni normali. Forse è stato il primo esperimento italiano di "Shock economy". E' avvenuto qui, in Abruzzo, complice il nostro silenzio e la nostra voglia di credere alla bella favola che tutto andava per il meglio, che c'era San Bertolaso a proteggere i nostri conterranei del capoluogo.

Cari fratelli aquilani perdonateci di non aver voluto capire o di non aver avuto il coraggio di urlare per voi, deportati e sfruttati dopo la vostra tragedia.

13 commenti:

@enio ha detto...

in condizioni normali, no, ma in vista di un inverno freddo come quello di Aquila sì. Non si è mai contenti e solitamente se è tonda, per i Sinistri tutti, era meglio averla quadra... l'Italia tutta è sempre stata così, gli uni da una parte a fare e gli altri dall'altra a disfare nella speranza che un giorno le parti si possano invertire.Oggi c'è l'aggravante che siamo diventati tutti dei "pappagalli" e non ci chiediamo più il perchè delle cose, siamo troppo abituati al baratto dei voti e lo minacciamo ad ogni piè sospinto. Io mi ricordo dei governi DC e dei governi Prodi e ti posso portare come ese4mpio il BELICE... 10 anni dentro dei puzzolentissimi containers...

Tom P. ha detto...

Chi vede i problemi solo come scontro tra "noi e loro" dev'essere davvero impossibile ricoscere gli errori (e gli orrori) della propria squadra. Quindi tutto va bene: le regole violate, i soldi sprecati e regalati agli amici, i soprusi, la mafia... tanto anche gli "altri" qualche peccatuccio ce l'avranno, no?

In questa maniera si giustifica tutto. E anche gli "altri", i sinistri, come cucullianmente si chiamano a Chieti, potranno giustificare tutto.

Io non ho detto che bisognava fare come il Belice, ma come l'Umbria, dove c'è stata una fase transitoria e anche là, nella casette provvisorie di Gualdo Tadino, i problemi ci sono stati, perché il paradiso terrestre non esiste. Rifiutare quel metodo di ricostruzione affidata alle decisioni locali (qualcuno la chiama sussidiarietà, a me piace chiamarlo semplicemente rispetto della democrazia) per poter gestire tutto in modo segreto e privato non è una scelta che può essere difesa.

E' un vero imbroglio quello di dire che senza le ruberie gli aquilani avrebbero passato l'inverno sotto le tende. Senza le ruberie l'avrebbero passato dentro casette che ci ci sarebbero costate quattro volte di meno e adesso non ci sarebbero processi penali da celebrare. Mi pare abbastanza semplice per chi vuole guardare i fatti senza pensare solo ai "sinistri".

@enio ha detto...

io non sò cosa sarebbe successo se avessero lasciato fare agli aquilani, non ho la sfera di cristallo, ma dati i precedenti 2 giunte regionali azzerate dal magistrato (l'ultima quella capeggiata da Del Turco)qualche cosa avrà significato e non dimentichiamoci delle casse del mezzogiorno di antica memoria dove venivano messi i soldi dall'alto e c'era sempre qualcuno dal basso che li rubava. Esempi di mal governo ne abbiamo visti in questi ultimi 55 anni, di entrambi i colori, quindi accontentiamoci (siamo in una crisi mondiale e c'è gente che sta per perdere il posto definitivamente, perchè stanno finendo i soldi della cassa integrazione)e smettiamolo di fare i giochetti con le carriole... se i soldi non ci stanno più hai voglia a sbattere i piedi...Alla fine il tempo sarà galantuomo e tutto questo bailame durerà fino alla scoperta della prossima ruberia perpetrata ai danni di chi non può difendersi perchè non sà fino a quando non interessa a questo o quel partito fargli sapere... per adesso fanno i "pappagalli" e spingono la carriola... Io ho assistito alla ricostruzione del Friuli e la gente si è tirata su le maniche e alla fine ha anche restituito il DI PIU' loro dato... altro popolo altra filosofia ?

Tom P. ha detto...

Va be' ho capito, quando sono i friulani a usare le carriole per rifarsi le case vanno bene, quando sono gli aquilani a voler fare la stessa cosa diventano "pappagalli".

Per giustificare le ruberie ci vogliono artifici piuttosto strani complicati e alla fine si smentiscono da soli.

Qui non si tratta di avere la sfera di cristallo, si tratta solo di capire che senza quella legislazione di "emergenza" che affida tutto alla Protezione Civile con licenza di fare e disfare qualunque cosa, senza regole e senza un minimo di trasparenza (neanche alla Corte dei Conti era data possibilità di controllare i soldi spesi) era ovvio che i ladri ne approfittassero per rubare quei pochi soldi che CI SONO.

Chi difende gli affari del dopo terremoto di una "cricca" che era già pronta prima e ha avuto in mano le chiavi della città o è un ladro come loro, oppure non capisce che le regole hanno un senso. Il bene e il male non sono la stessa cosa e non stanno uno a destra e l'altro a sinistra.

La necessità di REGOLE condivise e l'obiettivo del BENE comune dovrebbero essere chiari a tutti indipendentemente dai colori politici. Ma vedo che non è così, purtroppo.

Sarà vero che le future ruberie, (se le cose continueranno a peggiorare) oscureranno quelle di oggi. Ma io vorrei che le cose non peggiorassero. Non mi interessa sapere se il Belice era gestito dai "sinistri" e nel Friuli o in Umbria c'erano i "destri". Non voglio più ascoltare la solita storia di Romano Prodi che sventolava bandiere rosse al Cremlino mentre Berlusconi, Giuliano Ferrara e Sandro Bondi facevano i chierichetti da Padre Pio. Non sono questi i nostri problemi. Anche Del Turco che è di sinistra quando è ladro e poi diventa berlusconiano quando è la povera vittima di giudici cattivi. Sono sciocchezze che avviliscono qualunque ragionamento.

Vorrei piuttosto che l'esperienza dolorosa degli aquilani facesse capire a qualcuno che le REGOLE sono necessarie. Le SANZIONI vanno applicate. A me l'hanno insegnato quando facevo i capricci all'asilo, qualcuno potrebbe insegnarlo anche a quelli che oggi governano l'Italia, rossi bianchi verdi o azzurri che siano.

@ enio
se poi il tuo problema è solo quello di dire che comunque i "sinistri" sono brutti sporchi e cattivi, dillo pure, non voglio neanche sapere chi sono. Ma la difesa dei ladri e degli sciacalli direi che possiamo risparmiarcela.

@enio ha detto...

vedi Tom se tu avessi sentito la conferenza stampa di berlusconi su SKY24 oggi, ti renderesti conto fin dove possono arrivare pur di "vincere facile", si alleerebbero anche col diavolo (nel caso specifico di pietro)pur di mandare a casa il cavaliere... Non lo fanno, come vedi per fare i nostri interessi o meglio gli interessi di chi in primis li ha votati ma i loro o quello del partito (leggi Del Turco )... il mondo, almeno quello italiano è fatto a scale e loro in questo momento stanno scendendo... io a bersani non darei da portare a pisciare neanche il mio cane, lo venderebbe a un cinese per cuocerlo o lo farebbe finire sotto una macchina... ti ricordi come lo chiamavano quando era ministro nel governo prodi: IL VAMPIRO
Sai come la penso e mi vedo costretto a fermarmi quì, altrimenti il nostro diverrebbe un colloquio a due, cosa che potremmo fare quando capita nel bar di piazza S.Giustino magari davanti a un buon caffè,per non togliere ad altri la POSSIBILITA' di intervenire, magari lo volessero...
Comunque complimenti, vedo che il tuo disquisire è partito con "le proposte per Chieti" e si sta' allargando a tutto l'Abruzzo...

Tom P. ha detto...

CVD

anzi di più: diavoli e vampiri|

Anonimo ha detto...

«E’ vero che Lei, Presidente, in barba a qualsiasi norma statale ma soprattutto in spregio ad ogni criterio di trasparenza, può assumere chi vuole e quando vuole, avendo eliminato ogni limite numerico alla dotazione organica della sua segreteria di Presidente della Regione Abruzzo? E’ vero che può assumere “intuitu personae” tutti i dirigenti che vuole avendo di fatto abrogato, per il personale della sua Segreteria, il limite del 10% previsto dalla legge regionale? E’ vero che ciò è oggi possibile a causa di un emendamento proposto e votato dalla sua maggioranza, seguendo una procedura per nulla trasparente, alle cinque del mattino? Tant’è che il suo stesso Capogruppo, facendo comprendere da chi provenisse il famigerato emendamento, ha dichiarato “cui prodest” ... facendo intendere che conviene soltanto a Lei e alla sua segreteria? Se tutto ciò dovesse essere vero - e abbiamo qualche buon motivo per ritenerlo - altro che Quarta (Lamberto) e prima Repubblica!».
Domande solo domande.
Senza risposta.

Sono alcune delle domande di Alberto Di Croce (IdV) al Presidente Chiodi che ora ha assunto i poteri per la ricostruzione. Qualcuno risponderà?

L'articolo completo http://www.primadanoi.it/notizie/25489-Chiodi-ancora-nessuna-risposta-su-conflitti-di-interesse-L-Idv-insiste

Anonimo ha detto...

«E’ vero che Lei, Presidente, in barba a qualsiasi norma statale ma soprattutto in spregio ad ogni criterio di trasparenza, può assumere chi vuole e quando vuole, avendo eliminato ogni limite numerico alla dotazione organica della sua segreteria di Presidente della Regione Abruzzo? E’ vero che può assumere “intuitu personae” tutti i dirigenti che vuole avendo di fatto abrogato, per il personale della sua Segreteria, il limite del 10% previsto dalla legge regionale? E’ vero che ciò è oggi possibile a causa di un emendamento proposto e votato dalla sua maggioranza, seguendo una procedura per nulla trasparente, alle cinque del mattino? Tant’è che il suo stesso Capogruppo, facendo comprendere da chi provenisse il famigerato emendamento, ha dichiarato “cui prodest” ... facendo intendere che conviene soltanto a Lei e alla sua segreteria? Se tutto ciò dovesse essere vero - e abbiamo qualche buon motivo per ritenerlo - altro che Quarta (Lamberto) e prima Repubblica!».
Domande solo domande.
Senza risposta.

Domande fatte da Alberto Di Croce (IdV) al Presidente Chiodi che ora esercita i poteri per la ricostruzione.

http://www.primadanoi.it/notizie/25489-Chiodi-ancora-nessuna-risposta-su-conflitti-di-interesse-L-Idv-insiste

nonno enio ha detto...

@anonimo

un blog è bello quando si esprime un proprio parere in sede di commento, discutendo magari con gli altri. Se come fai tu si riportano discorsi fatti da altri si diventa un semplice PAPPAGALLO.

Anonimo ha detto...

Ho riportato una notizia che riguarda la discussione e aggiunge qualcosa, perchè sembra che il metodo che ha portato in galera un po' di gente sia quello ancora in uso.

Mi sembra molto più pappagallesco venire a dire come opinione personale che Di Pietro è il diavolo, Del Turco è la sinistra, Bersani è il vampiro senza spiegare niente.

Per i ladri quello che vuole la legalità e l'applicazione delle leggi sarà pure il diavolo, come dici tu. Ma per le persone che vogliono ragionare sui fatti io ho aggiunto un fatto: Chiodi non risponde alle domande sul suo modo di amministrare.

saluti

Francesco C.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa se ho messo due volte lo stesso commento, ma non sono molto esperto col computer.

F.C.

Anonimo ha detto...

http://www.primadanoi.it/notizie/25513-Dopo-il-sisma-un-grazie-ai-vigili-del-Fuoco-ma-la-medaglia-costa

mi sembra interessante pure questa. Come riconoscimento ai vigili del fuoco gli danno la possibilità di COMPERARSI UNA MEDAGLIA !

F.C.

Tom P. ha detto...

@ Francesco

grazie dei contributi.
Nel blog non intendo affrontare le questioni politiche di ordine generale perché non si finirebbe più. La questone del terremoto ci riguarda direttamente. I problemi creati dal terremoto su molti edifici di Chieti sono rimasti irrisolti e capire cosa avviane a L'Aquila è molto importante.