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18 luglio 2009

La manifestazione a Pescara

La lotta per salvare l'Abruzzo continua. Oggi a Pescara c'è stata una nuova manifestazione, simpatica e allegra come sempre i gruppi ambientalisti riescono a fare. I giochi con le lettere umane dovevano farsi in spiaggia, ma il tratto davanti alla fontana di Cascella era occupato da strutture di cui era stata promessa la rimozione che però non c'è stata. Il volantinaggio non è stato consentito. Evidentemente qualcuno ha paura di quello che questi ragazzi e ragazze vorrebbero dire. Comunque gli abruzzesi che vogliono salvare l'Abruzzo si sono spostati verso Piazza Salotto con cartelli e bandiere del WWF, Legambiente e Nuovosensocivico. In passato sono stati perfino accusati di terrorismo psicologico. L'oasi del WWF ad Alanno è stata incendiata da mani anonime forse per evitare che lì qualcuno potesse insegnare il rispetto della natura o la bellezza di vivere senza rincorrere gli affari.

Ma a rifletterci meglio è vero. Se terrorismo è spargere terrore, allora è proprio questo l'effetto di chi racconta la verità sul futuro petrolifero dell'Abruzzo: incute terrore. Però dobbiamo anche chiederci se sono terroristi quelli che raccontano la verità o sono terroristi quelli che operano in silenzio e rassicurando tutti continuano a promuovere ricerche ed estrazioni di petrolio solfureo che avrà bisogno di essere raffinato qui, con danni gravissimi per tutti noi.

Il "Centro-Oli" non si fa, lo dice il governatore Chiodi. Il "Centro-Oli non lo faremo, non ci conviene, lo dice il presidente dell'Eni. Siamo contrari al Centro-Oli detto anche da berlusconi a Pescara. Si dice contrario anche Mauro Febbo mentre presenta la legge regionale che autorizza ricerche ed estrazioni senza limiti in cambio di pochi spiccioli da distribuire ai comuni colpiti.

La gente è tranquilla. Non c'è più nessuno a scrivere una legge come quella firmata a malincuore da Del Turco che per un po' ha bloccato l'inizio dei lavori. Non c'è più nessun a sostenere i ricorsi. Non c'è più nessuno a chiedere in provincia che venga dichiarata la decadenza delle concessioni. Nella giunta provinciale ora c'è l'avvocato Di Martino, quello che voleva denunciare gli ambientalisti, pensava che la professoressa californiana che segnalava la pericolosità degli impianti ENi fosse un'invenzione degli ambientalisti.

Ignari cittadini gli hanno votato ed ora Di Martino gode anche della fiducia del nuovo presidente della provincia che l'ha voluto nella sua giunta. Diceva nei manifesti di voler dare fiducia ai cittadini invece ha dato fiducia all'uomo dell'Eni e gli ha messo accanto quel Tavani che dichiarandosi ovviamente contrario al Centro-Oli s'affrettava a precisare ai giornalisti "che oggi la realizzazione del Centro Oli è solo nelle mani dell'Eni, che potrà realizzarlo o meno a seconda delle sue strategie". Non sia mai che un politico voglia ficcarci il naso per dare qualche tutela ai cittadini.

Ora Di Giuseppantonio dice che non permetterà speculazioni sulla costa dei trabocchi e ci piacerebbe tanto potergli credere. Ma finora i fatti lo smentiscono perché anche per impedire le speculazioni sono necessarie leggi chiare e divieti rigorosi, invece quel famoso Parco della Costa Teatina aspetta ancora di essere definito e finora i comuni (compreso la Fossacesia di Di Giuseppantonio) non si sono mai accordati anche per evitare i divieti che il parco avrebbe introdotto.

Mentre accade che perfino la più importante stampa internazionale ( BBC) parla della nostra trasformazione del vino in petrolio e gli strani conflitti di interesse del sindaco di Ortona, noi abruzzesi siamo tranquilli. La gente che oggi prendeva il sole sulla spiaggia di Pescara non è stata disturbata da angosciosi volantini. Continuerà a non sapere nulla.


Nella simpatica scenetta vista stamattina davanti alla fontana di Cascella un enorme cane nero tentava di assaltare una bella ragazza in costume popolare abruzzese. Lei lo scacciava in malo modo: "Vattene che nun te vojo! Lasseme che nun me faccio trivellà! sei brutto, puzzi e porti schifezze cancrenose". E lui per convincerla diceva: "Col petrolio se possono fa tante cose e poi pure li cancri fanno bene, perché così ce stanno gli ospedali e ce sta pure la gente che ci lavora pe' li malati, l'economia funziona, è na cosa bona".
E lei gli ribatteva dicendo quello che penso anch'io: "Vattene ca nun me serve l'economia tua e li cancri tuoi. Ci ho tutto quello che mi piace ed è buono: l'olio, lu vino, la pasta, li dolci... vattene co' tutte se zampe che c'hai, sciò"

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