L'articolo di Rumiz pubblicato da La Repubblica di domenica scorsa non ci dice niente di nuovo, salvo che mostrarci ciò che vede il visitatore venendo da fuori. E' uno specchio impietoso sul quale sarebbe opportuno fermarsi a riflettere. Dopo aver descritto la nostra valle, con i suoi centri commerciali tra cementifici e discariche, Rumiz conclude:
Gli abruzzesi sono abituati a tacere da secoli. La loro è una "regione camomilla", utilmente nascosta in una zona d'ombra dei media. Il dossier di un'azienda multinazionale la descrive così: "facilità di penetrazione, costi d'insediamento minimi, zero conflittualità sociale". Soprattutto, "poche obiezioni ecologiche". Sembra il Congo, invece è Italia.
Perché ci siamo ridotti così? In questi giorni, commentando i risultati elettorali con alcuni amici, ho ascoltato la loro orgogliosa difesa della scelta di non votare: tanto sono tutti uguali, destra e sinistra. Nessuno è onesto. Così, dietro questa giustificazione che sembra nobile e pura, fondata su fatti ben noti, e nel nome della perfetta onestà, gli abruzzesi onesti continuano a tacere. Tralasciano, come se fosse un dettaglio di poco conto, che i nostri sfruttatori non sono più gli aragonesi, i d'Avalos, i Torlonia che prendevano il frutto delle terre senza per questo distruggerle. E i nostri nonni potevano essere servi remissivi conservando nel privato la propria dignità. Anche ai tempi del fascio o in quelli dei clientelismi democristiani e socialisti si poteva essere orgogliosi di restarne fuori. Ma ora, di fronte a quello che hanno fatto e che potrebbero fare Montedison, Eni, Orim e le varie ecomafie questa possibilità non c'è più. Ora si profila una devastazione senza precedenti, un disastro irrimediabile. Eppure in tanti, giustamente disgustati da una politica che reca danni morali e materiali senza mai chiedere scusa, preferiscono stare chini sull'orticello privato. Un amor proprio che però è anche un modo per tacere e subire. Si rinuncia al voto per questioni di principio: "finché non mi dimostrano serietà, onestà e competenza, non avranno il mio voto!". Giusto, perfetto, intanto gli opportunisti si candidano, si votano, approvano ogni scempio, progettano l'Abruzzo minerario e lo consegnano ai trafficanti di scorie tossiche e radioattive.
Oggi il silenzioso orgoglio degli abruzzesi onesti rischia di negare il futuro ai propri figli.
Gli abruzzesi sono abituati a tacere da secoli. La loro è una "regione camomilla", utilmente nascosta in una zona d'ombra dei media. Il dossier di un'azienda multinazionale la descrive così: "facilità di penetrazione, costi d'insediamento minimi, zero conflittualità sociale". Soprattutto, "poche obiezioni ecologiche". Sembra il Congo, invece è Italia.
Perché ci siamo ridotti così? In questi giorni, commentando i risultati elettorali con alcuni amici, ho ascoltato la loro orgogliosa difesa della scelta di non votare: tanto sono tutti uguali, destra e sinistra. Nessuno è onesto. Così, dietro questa giustificazione che sembra nobile e pura, fondata su fatti ben noti, e nel nome della perfetta onestà, gli abruzzesi onesti continuano a tacere. Tralasciano, come se fosse un dettaglio di poco conto, che i nostri sfruttatori non sono più gli aragonesi, i d'Avalos, i Torlonia che prendevano il frutto delle terre senza per questo distruggerle. E i nostri nonni potevano essere servi remissivi conservando nel privato la propria dignità. Anche ai tempi del fascio o in quelli dei clientelismi democristiani e socialisti si poteva essere orgogliosi di restarne fuori. Ma ora, di fronte a quello che hanno fatto e che potrebbero fare Montedison, Eni, Orim e le varie ecomafie questa possibilità non c'è più. Ora si profila una devastazione senza precedenti, un disastro irrimediabile. Eppure in tanti, giustamente disgustati da una politica che reca danni morali e materiali senza mai chiedere scusa, preferiscono stare chini sull'orticello privato. Un amor proprio che però è anche un modo per tacere e subire. Si rinuncia al voto per questioni di principio: "finché non mi dimostrano serietà, onestà e competenza, non avranno il mio voto!". Giusto, perfetto, intanto gli opportunisti si candidano, si votano, approvano ogni scempio, progettano l'Abruzzo minerario e lo consegnano ai trafficanti di scorie tossiche e radioattive.
Oggi il silenzioso orgoglio degli abruzzesi onesti rischia di negare il futuro ai propri figli.
9 commenti:
Hai perfettamente ragione. Anch'io ho fatto parte della schiera dei "non votanti", ma mi sono ravveduta e sono andata a votare. Ci sono andata convinta di quello che stavo facendo, perchè purtroppo chi invece non dovrebbe votare, perchè non ha coscienza, ci va e vota in maniera sbagliata. I voti poi vanno a chi dell'ambiente se ne infischia, e della salute dei cittadini altrettanto. Non si può restare in silenzio con tutto quello che ci hanno fatto subire e che ancora subiremo da chi ci governa. E' importante far sentire la nostra voce, è fondamentale che capiscano che gli abruzzesi non dormono!
E già, La stessa tecnica di difesa dei ricci (non quelli politici!): si accovacciano rintuzzando gli attacchi degli aggressori con i propri aculei.
Peccato che l'evoluzione dei ricci non avesse previsto le automobili: si accovacciano e vengono spiaccicati sulle strade. Ed infatti si stanno estinguendo.
Come gli abruzzesi se non cambiano tattica passando all'attacco, _scegliendo_ chi votare, partecipando attivamente alla vita politica non per i propri tornaconti ma per l'interesse comune.
Se non si torna alla Politica, quella alta, siamo spacciati.
Bello il post sull'arresto del segretario regionale del PD..bello quasi come quello del...presidente della regione..tho: anche lui del Pd...e forse c'è ne ancora per l'altro giustizialista...incallito!!
Finalmente la magistratura diventa imparziale.
E i conti tornano..
Ma pensa te!! Come siamo stati idioti a votare il centro destra eh..compagnucci miei!!
Nonostante tutto: Auguri di buon Natale e felice anno nuovo a tutti..
-66100-
@ Mara
benvenuta nel blog, una visita davvero gradita.
@ Max
grazie del contributo. Non sapevo questa cosa dei ricci: una perfetta analogia. Si potrebbe mettere un riccio nell'emblema della regione: tra orsi e cinghiali non ci starebbe male.
@ 66100
peccato che tu non possa mai dire niente che vada oltre lo schema destra-sinistra. Non sono i colori politici ad impedirmi di parlare di vicende giudiziarie, avrai notato che non le ho mai evocate neanche quando riguardano esponenti dell'altro schieramenti (e ce ne sono tanti come ben sai - a proposito Del Turco da che parte sta?), ma sono vicende giudiziarie e devono vedersela loro, voglio sperare che anche Chiodi ne esca fuori pulito perché in caso contrario non ci guadagnerebbe nessuno.
Qui si parlava di salute, quella di tutti perché pare che certi veleni facciano lo stesso effetto a destra e sinistra. Mi sembrano cose più importante degli affari (leciti o illeciti che siano) e delle tifoserie.
Buon Natale a tutti.
@ Roberto
Sono convinto anch'io che lo schema destra-sinistra abbia perso la sua funzione di bussola degli orientamenti politici. Ho appena finito di leggere il libro di Raffaele Simone "Il mostro mite" che analizza con grande chiarezza il processo di confusione tra destra e sinistra. Se "La casta" di Rizzo e Stella ce ne ha descritto gli effetti, Simone guarda alle premesse logiche.
Ma proprio la rinuncia allo schema unico destra-sinistra deve impedirci di fare travasi di giudizio: "siccome la sinistra che governa Chieti ci ha deluso, allora non voterò a sinistra per la regione". La delusione generata del governo della città deve ricadere sul voto comunale, non può essere usata come criterio per decidere sulle regionali.
Anche alla regione siamo rimasti delusi. Per quanto mi riguarda la delusione non è stata solo Del Turco, che non voglio neanche giudicare per i suoi guai con la giustizia. La sinistra al governo della regione ha prodotto atti inaccettabili: dalla legge-fogna, al silenzio di Caramanico e Caporale sui pericoli della petrolizzazione, fino alla recente sistemazione dei portaborse. Quella sinistra a mio parere va bocciata (con o senza Del Turco). Però prima di andare a votare per la parte opposta e prima di arruolarmi nel partito dei non votanti io ho bisogno di fare i conti con le proposte in campo. Il voto a Costantini (che non è PD e dalla Margherita uscì per dissensi nel modo di gestire l'amministrazione pubblica) non premiava il passato e sulle questioni più importanti sulle quali si gioca la salvezza della nostra regione c'era una differenza di proposte che secondo me era impossibile non vedere: centro-oli, termovalorizzatori, recupero di una vocazione del territorio. Un buon programma non significa avere la certezza della sua realizzazione e so benissimo che alla prova dei fatti anche Costantini avrebbe potuto riservarci la stessa delusione di Ricci, ma non provarci nemmeno e lasciare che vinca l'altro che (qualunque sia il suo colore) non promette nulla di buono e si limita ad evocare il Paese dei Balocchi, non mi sembra una mossa intelligente.
Credo che le vittime del teatrino destra-sinistra siano di due tipi: quelli che ci credono e quindi si schierano da una parte con fede cieca e furore verso gli avversari, ma anche quelli che rinunciano per disgusto.
Il partito anti-politico di una casta corrotta che mira allo sfascio della democrazia si giova dei voti che gli portano i suoi fedeli (dove uno vale uno) ma si giova ancora di più degli astenuti perché qui uno vale due (infatti per superare un eventuale punto dato all'avversario te ne servono due). Una brava persona che si astiene porta al loro mulino più di quello che porta un voto comprato. Per vincere devono creare qualunquismo e facendo danni sia a destra che a sinistra si sta creando un qualunquismo ben motivato, ma gli effetti non cambiano.
Questa è la mia opinione, che non equivale a dire "tappatevi il naso e votate PD". Il mio ragionamento non mi impedisce di capovolgere la scelta qualora vedessi buoni propositi e buoni comportamenti in partiti o persone schierati da un'altra parte. Mi faccio guidare dalla prudenza, dalla concretezza, ma per quel pochissimo che può valere il mio voto non lo butto via.
Oggi abbiamo la prova che anche quando il partito del non voto diventa maggioranza assoluta non risolve niente, non si vede nemmeno. Tu dici che avrebbe più valore l'annullamento della scheda, perché? a me sembra che i numeri delle schede bianche e nulle sono ancora più invisibili dei dati sulle affluenze al voto.
no non si chiamano più aragonesi, d'Avalos, Torlonia...oggi hanno altri nomi, in abruzzo come in altre parti del mondo...ma cambiano solo i nomi. Devastazione senza precedenti? non so, la verità è che non abbiamo ancora toccato il fondo
ciao verrò a guardarti più spesso, www.pagineonlife.it
Ringrazio Eugenio e Francesco del contributo che ci hanno portato e degli apprezzamenti.
Voglio segnalarvi l'ultimo post della profsssa D'Orsogna che riguarda un articolo della stampa estera. Non si parla di noi, ma della Basilicata, dove l'ENI ha già compiuto lo scempio. Là non si può dire "come il Congo", ma ben peggio del Congo: ci trattano come i selvaggi a cui regalare specchietti in cambio di tesori, tanto cosa capiscono? cosa capiscono i lucani? cosa capiscono gli abruzzesi? basta corrompere uno dei loro capi-tribù con quattro o cinque specchietti in più.
Ha ragione Eugenio a ricordarci che c'è pure il furbacchione che non molla neanche una scheggia di specchietto, solo fregature.
Ci sveglieremo?
Augurandoti un Buon 2009 ti esorto a continuare così col tuo Blog anche in futuro... facciamo qualche nuova proposta per Chieti però!
Caro Tom allora devo dire che anche te sei murato nelle tue idee.
Sei il classico "travaglio" giustizialista della situazione, che come al solito predica bene e razzola male.
Soprattutto, non accetti assolutamente la mia presa di posizione schierata ed orgogliosa, al contrario di te che invece continui a nasconderla con una sottile velatura che purtroppo, leggo tra le righe di ogni tuo post.
Per il buon senso e la democrazia impara ad accettare anche quello che non conviene con quello che secondo te è legge, quello che scrivi, senza buttarti giù a capo basso pronto a colpire alla cieca ogni mia osservazione.
Impara a valutare e soprattutto a rispettare.
Te lo dico spesso, ma non lo capisci proprio.
Stendo un velo pietoso sugli avvocati di turno, che scrivono senza neanche sapere perchè, e poi parlano di buon senso.
Per eugenio, preciso che non ho dato degli idioti a nessuno.
Era un affermazione ironica ed è solo il continuo della lunga polemica che forse sconosci, che l'amico Tom ha innescato contro di me fin dai miei primi interventi,(addirittura sul mio nick che odia al cospetto dei ringraziamenti che di continuo fà, non me ne vogliano perchè per me non cambia nulla, ad altre firme siglate), il tutto solo perchè sono politicamente schierato, secondo il suo umile parere dalla parte sbagliata.
Almeno è quello che lascia intendere.
Per lui questo è un grosso problema.
Per me, solo democrazia.
Ti chiederai, allora, perchè continuo a scrivere qui sopra.
Facile: fin quando si usa il nome della mia Città come specchietto per le allodole, ossia invece di parlare e discutere sulle reali situazioni disastrose che l'amministrazione attuale sta provocando giorno dopo giorno, si continua a difendere un operato incompetente e a scrivere post-antiberlusconiani e contro la parte politica che mi rappresenta, sarò sempre qui a difenderla con schiettezza ed educazione.
Buona giornata a tutti.
- 66100 -
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