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07 settembre 2008

Quale parco per la costa teatina?

"Con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'Ambiente, d'intesa con la regione interessata, è istituito il Parco Nazionale Costa Teatina." (art.8.comma 3 della legge, n. 93 del 2001) Il parco c'è, manca la perimetrazione, cioè l'atto con cui la Regione ne definisce i limiti. Lo facciamo grande o piccolo? una striscia che seugue il tracciato ferroviario oppure una vasta zona che comprende anche città e paesi fino all'autostrada? Non si sa, finora la perimetrazione non s'è fatta.

Nel 2006, diverse proposte di perimetrazione del Parco della Costa teatina sono state bocciate e rifiutate, dalla politica, e dall’ associazionismo. Nel maggio 2007 qualcuno scopre il Progetto del Centro-Oli affisso all’albo pretorio del Comune di Ortona. Il Parco non è mai stato definito e nel frattempo l'ENI è riuscita a farsi autorizzare qualcosa che farebbe scempio di tutto il territorio. Intanto, nel 2005, precisamente il 27 novembre, e’ stata dismessa la linea ferroviaria.

LA PISTA CICLABILE

La linea ferroviaria adriatica è stata dismessa il 27 novembre 2005.
Ora che si fa? ecco, facciamoci una bella pista ciclopedonale. Uno studio di fattibilita', commissionato dalla provincia ha stimato un costo di circa 1 milione di euro a km, e su questo studio, verra' fatta la gara d'appalto per la realizzazione.

L'idea sembra molto bella, rispettosa dell'ambiente e capace di proporsi come richiamo turistico. Possiamo facilmente immaginare i vecchi caselli ferroviari trasformati in osterie, i trabocchi, le aree da pic-nic, le pinetine, le spiaggette, le gallerie, una libreria nella zona dell'Eremo dannunziano, i campeggi, qualche maneggio per chi vuol fare il percorso a cavallo... sembra di sognare. Però c'è qualcuno che in questa proposta ci vede un sogno ingenuo e inconsistente. Un lungo commento inserito nel blog della professoressa D'Orsogna ci offre un'idea diversa di quello che potrebbe essere il Parco della Costa Teatina. Riporto alcuni stralci di quel commento. Chi è stato il Liguria, alle Cinque Terre, potrà cogliere più facilmente il senso della proposta.

LA CONFORMAZIONE DELLA COSTA

"Avete presente la pelle del leopardo? Bene, questa e’ l’immagine che si avvicina di piu’ alla realta’ del territorio costiero teatino e frentano.

Non sono impazzito, parlando di leopardo: il territorio costiero teatino, e soprattutto, frentano, ha – da un punto di vista naturalistico - carattere PUNTUALE, dove, ad aree di wilderness concreta e – oggettivamente – incontaminata, si aggiungono aree fortemente antropizzate, come paesi e citta’ costiere, e poli industriali importanti per metratura e attivita’, come il porto di Ortona, quello di Vasto, e l’area industriale della Val di Sangro o del Trigno. L’UNICO CARATTERE LINEARE, capace di unire questi PUNTI, e' dato dalla ferrovia.
(...)
Il recupero dela ferrovia adriatica e' una opportunita’ unica in Europa.
Si sapeva dal '63, che sarebbe stata smantellata, nessuno ha fatto una proposta o un progetto, per il DOPO, e si e’ gridato "ole!!!!" alla sua dismissione.
Hanno chiuso le gallerie, smantellato la linea, e via, tutti contenti, "finalmente quell'ammasso di ferro, se ne va!!!!!!!!!"
"La costa torna, finalmente libera, dopo 140 anni, e via, finalmente, tutti in bicilcletta!!!!"
NO.
No. La costa torna, di fatto, nuda, e vulnerabile.
E non e' un gioco di parole. La colpa storica dell’ambientalismo e’ questa, a mio avviso.
Non aver capito che la ferrovia era il futuro. Che la ferrovia non aveva SOLTANTO protetto la costa, per oltre 140 anni: la ferrovia aveva CREATO la costa.
TUTTO, TUTTO, e' FERROVIA, sulla nostra costa: ponti, gallerie, i frangiflutti, gli interventi di protezione, le pinetine, le zone non costruite, gli stessi trabocchi (costruiti con i binari, n.d.r.) le massicciate, tutto e' ferrovia."

SALVARE LA FERROVIA PER SALVARE LA COSTA

"La regione Liguria, quello che NON ha fatto, e' stato smantellare la ferrovia. Perche'? Tra le mille ragioni, perche' senza ferrovia, CHI fara' gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dela linea?
Ecco. Cosi' rispondono: "Mancano i soldi."
Si puo' rispondere: "la 394 del 91 aiuta a far arrivare soldi!!!" Sì, sara' anche vero, ma si ha una minima idea di quanto costa proteggere dall'erosione 40km di linea litoranea? solo il turismo, avrebbe difeso la costa, lo capite, o no??

Smantellare la linea e' stata LA sciagura.
E si e' deciso di smantellare la linea, sapeva GIA' tutto, perche' CHI decide, GIA' sapeva che le scelte prese andavano verso un'alta direzione.

Ma questo e' drammatico: TUTTI hanno gridato ole!!!!! allo smantellamento dell’ancora di salvezza per questo territorio, in nome di non so quale valore etico e morale, o calcolo economico.

NESSUNO ha pensato a questo:
La ferrovia salvera’ la costa, perche' rende la Costa, finalmente, VISIBILE, dal treno. Da ortona: "prima fermata: Acquabella", "seconda fermata: mucchiola" e cosi' via.
Nessuno ha pensato a guardare, chesso', alla Liguria. A lasciare il treno, semplicemente, perche' GIA' esiste l'infrastruttura, perche' la ferrovia protegge dalla speculazione, perche' la ferovia AVVICINA al mare, perche' l'Abruzzo non ha bisogno di altre gare d'appalto.
NESSUNO ha pensato: lasciamo il treno, lo convertiamo a trasporto passeggeri lungo la costa, lo usiamo come strumento di fruibilita' diffusa, e evitiamo di svendere il territorio a 2 lire. Nessuno ha guardato alla Liguria.

Ma la liguria, ad esempio, ha guardato a noi!!!!! La motrice che accompagna i turisti alle 5 terre e' della Sangritana, per fare un esempio tra milioni!!!!! tutti felici che "dai, si fara' la ciclabile!!!!!"

Senza sapere, nemmeno, cosa sia MATERIALMENTE una pista ciclopedonale. E, ripeto, non e' un gioco di parole. Senza sapere cosa sia una cantierizazione infinita della nostra costa.

Adesso la smetto, ho scritto un sacco.
Spero che continui la discussione, mi piacerebbe che, alle regionali, questa situazione diventasse oggetto di dibattito politico. (...)"

CONCLUSIONE

In questa appassionata proposta ci sono punti che forse si dovrebbero chiarire meglio:

1) la conservazione della ferrovia non comporta una manutenzione "gratuita" della costa. Se le FF.SS. hanno rinunciato da tempo a gestire quel tratto, realizzando una nuova linea più arretrata sarà proprio per risparmiarsi quegli oneri, allora chi li paga? una compagnia ferroviaria abruzzese (la stessa Sangritana) potrebbe farlo solo se potesse ricavare utili adeguati dallo stesso servizio ferroviario: è realistico?

2) come si vede dalla foto i binari sono stati già rimossi e la linea elettrica non c'è più. Bruno ha ragione a dire che in questo c'è stata troppa fretta e troppo silenzio. Smantellare un'infrastruttura di quel tipo potrebbe essere stata una grande sciocchezza, soprattutto considerando che lo si è fatto senza avere alcun piano concreto per il futuro. Possiamo chiederci perché e possiamo anche sospettare che ci siamo tentativi di approprioazione speculativa già in corso. Forse questa proposta di salvare la ferrovia arriva quando è già troppo tardi, quando i buoi sono già scappati dalla stalla.

3) se in Abruzzo ci fosse un buon giornalismo si potrebbe cominciare chiedendo qualcosa ai dirigenti della Sangritana per sapere se un recupero è ancora possibile, se oltre agli appalti che la Sangritana va a cercare nel nord non si potrebbe fare qualcosa di buono anche per la nostra terra e per il Parco della Costa.

In tutto questo ci sono molti spunti importanti ed interessanti che meritano davvero di diventare oggetto di dibattito politico.

2 commenti:

Tom P. ha detto...

Riporto qui una notizia stampa che mi è stata segnalata:

E' stimato in 30 milioni di euro il costo totale per rigenerare la costa teatina dopo la dismissione del tracciato ferroviario adriatico tra Francavilla e S.Salvo. Il progetto preliminare è stato presentato in anteprima a Fossacesia nel corso della "Serenata per i governanti: dal treno alla bicicletta". Presenti i sindaci dei nove Comuni della Costa dei Trabocchi e il Presidente della Provincia Tommaso Coletti. Grande la curiosità sul futuro percorso ciclo-pedonale presentato dal gruppo di progettisti incaricati dalla Provincia e dai Comuni interessati dalle aree dismesse. Sarà di 50 chilometri il percorso ciclo-pedonale a ridosso della Costa, che ingloba 35 chilometri di tracciato dismesso, 2 milioni di metri quadri di superficie, 7 gallerie, 6 ponti, 5 stazioni dimesse e aree da proteggere. Si tratta di un distretto turistico di eccellenza, inteso come sistema paesistico culturale complesso, con progetto urbanistico di vasta area.
«Si realizza un sogno accarezzato per anni - dice il sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio. Finalmente si può partire con l'intervento che trasformerà il volto della nostra costa, dando concreto sostegno allo sviluppo del turismo abruzzese, con una nuova idea di territorio che coniughi anche l'ambiente». I primi tratti saranno appaltati entro l'anno e interesseranno 5 km tra San Vito e Torino di Sangro e altri 8 km nel vastese, in località Vignola. «Se con Fs non ci sarà una soluzione bonaria per l' acquisto delle aree - ha detto Coletti - allora si procederà con l'esproprio, in quanto opera di pubblica utilità».
(W.B.)

Anonimo ha detto...

n.b.
Il sindaco Di Giuseppantonio usa la parola "percorso", al posto della parola "pista".
E non e' un gioco di parole: la legge 557 del 1999 norma questa differenza, che significa, in sintesi, minor livello di sicurezza nella infrastruttura, e che significa, sempre in sintesi, molti meno milioni di euro di investimento (e di speculazione??), e molto meno tempo di realizzazione.
Perche': una pista e' un'opera ingegneristica molto complesssa.
E' una STRADA, in tutti i sensi.
Un percorso, e' qualcosa di meno complesso.
E un sentiero (escursionistico-ciclopedonale), e' qualcosa di ancora meno complesso, meno costoso, e molto piu' veloce.
C'e' differenza da milioni e milioni di Euro, e siamo in Abruzzo.
Le parole sono pietre, credetemi, in questo.

Altri politici usano la parola "pista", ciclopedonale.
Bisogna sapere COSA intendono.
Bisogna sapere come FISICAMENTE intendono questo recupero.
Perche' Pista significa, papale papale, strada ciclopedonale, una cantierizzazione infinita della nostra costa, e un sacco di soldi.
Un percorso, significa qualcosa di piu' leggero.

n.b2. 30 milioni di euro.
Giorni dopo, si e' parlato di 41 milioni di euro.
Il 15 settembre verra' consegnato il progetto preliminare, a detta del presidente della provincia, lo aspetto con ansia.
Mo': bisogna trovare 41 milioni di euro.
Non ci sono,sti' soldi, e allora, come si fa?
cosi', in 2 righe:il progetto verra' diviso in 8 lotti.
La provincia, ne prende uno, di sti' soldi, a detta del presidente della provincia, e con soldi propri, 5 milioni di euro n.d.r., la realizzera'.
P.S. Coletti parla di pista ciclopedonale, ma, credetemi, non sa la differenza tra pista e percorso. Nessuno sa come sara' FISICAMENTE queso recupero.

E gli altri soldi?
Il pres della provincia ha "chiesto", alla attuale, e alla futura classe dirigente regionale, (si vota a breve alla regione), di continuare ad utilizzare il progetto della provincia anche in futuro.
La regione, per una serie di ragioni (!!!??!), non si e' espressa sull'argomento.

Va detto che, interessare la regione, e il governo centrale, significa anche- papale papale - attivare e utilizzare canali di finanziamento DIVERSI e PIU' RICCHI da quelli provinciali.

mo': a me sembra strano, tra le varie cose, e semplicemente, che il "percorso ciclopedonale" costiero piu' lungo d'Europa, sia realizzato con risorse di comuni e della provincia.
Senza interpellare:
1)la regione
2) lo stato
3) l'europa
4)i privati

In Liguria, la riviera di Ponente e' stata realizzata, in 3 anni, con un progetto chiamato area24,
il recupero della ferrovia dismessa, con capitali misti pubblico-privato, e con l'europa, lo stato, e la regione, a finanziare un progetto.

In Abruzzo, lo fa soltanto la provincia, commissionando uno studio a 10 tecnici e al politecnico di milano, e con un progetto che - una volta consegnato - che dovra' essere appaltato, senza sapere, dove si trovano i soldi per realizzare la quasi totalita' dell'infrastruttura.

E Coletti chiede, alla regione, di continuare a sostenere un progetto che la regione non ha commissionato, non conosce, e sul quale non si e' espressa in maniera CHIARA.
Scusate, mi sembra strano.
Solo questo.
Bisogna saperne di piu'.
Intanto, aspettare il 15 di settembre, per sapere come sara' FISICAMENTE questa benedetta ciclabile.
Seguiamola sta' vicenda, e' importante.
Ciao
bruno
Bruno