«Il serbatoio della Civitella risale al milleottocento, sarebbe da ristrutturare completamente, così come le tubature. In tutta Italia si registrano delle perdite nelle reti; a Chieti la percentuale è abbastanza elevata, intorno al trenta per cento. Bisognerebbe fare un piano a lunga scadenza di milioni di euro».
E la situazione dello Scalo? Come la giustifica?
«Pensi che dai nostri contatori risulta che il consumo notturno è pari a quello diurno, impossibile; vuol dire che le tubature sono davvero malandate e quell'acqua registrata come consumo notturno in realtà sono gravi perdite della rete. Allo Scalo c'è molto da sistemare».
Sono parole di Bruno Catena, direttore dell'Azienda acquedottistica, riportate sul Messaggero di giovedì. E' la conferma di quello che scrivevo qui quasi due anni fa, quando l'amministrazione Ricci era all'inizio del mandato e avrebbe potuto fare scelte importanti e utili alla città.
Il rifacimento dei serbatoi e delle tubature è un'opera impegnativa e molto costosa, ma è sempre meglio dello spreco, che non è solo spreco di acqua, perché bisogna mettere nel conto anche i dissesti idrogeologici causati da questa enorme quantità che finisce nel sottosuolo e genera problemi di umidità in quasi tutti i locali del centro storico. Le acque sotterranee non provengono dalle antiche sorgenti, come a molti teatini piace pensare, quella è tutta acqua potabile che esce dagli antichi muri della Civitella, la fortezza-serbatoio, dalle tubature logore e dalle antiche fognature a mattoni.
Si stanno già spendendo cifre enormi, milioni di euro, per la manutenzione ordinaria, non sarebbe meglio realizzare impianti nuovi che ridurrebbero drasticamente questi costi, risolverebbero molti problemi di stabilità della collina e non costringerebbero più alla sospensione periodica delle erogazioni? Non è sciocco spendere milioni per continuare ad inseguire le emergenze causando sempre nuove emergenze?
E la situazione dello Scalo? Come la giustifica?
«Pensi che dai nostri contatori risulta che il consumo notturno è pari a quello diurno, impossibile; vuol dire che le tubature sono davvero malandate e quell'acqua registrata come consumo notturno in realtà sono gravi perdite della rete. Allo Scalo c'è molto da sistemare».
Sono parole di Bruno Catena, direttore dell'Azienda acquedottistica, riportate sul Messaggero di giovedì. E' la conferma di quello che scrivevo qui quasi due anni fa, quando l'amministrazione Ricci era all'inizio del mandato e avrebbe potuto fare scelte importanti e utili alla città.
Il rifacimento dei serbatoi e delle tubature è un'opera impegnativa e molto costosa, ma è sempre meglio dello spreco, che non è solo spreco di acqua, perché bisogna mettere nel conto anche i dissesti idrogeologici causati da questa enorme quantità che finisce nel sottosuolo e genera problemi di umidità in quasi tutti i locali del centro storico. Le acque sotterranee non provengono dalle antiche sorgenti, come a molti teatini piace pensare, quella è tutta acqua potabile che esce dagli antichi muri della Civitella, la fortezza-serbatoio, dalle tubature logore e dalle antiche fognature a mattoni.
Si stanno già spendendo cifre enormi, milioni di euro, per la manutenzione ordinaria, non sarebbe meglio realizzare impianti nuovi che ridurrebbero drasticamente questi costi, risolverebbero molti problemi di stabilità della collina e non costringerebbero più alla sospensione periodica delle erogazioni? Non è sciocco spendere milioni per continuare ad inseguire le emergenze causando sempre nuove emergenze?
3 commenti:
Tom. P.
La situazione idrica a Chieti e sopratutto allo Scalo è di quelle scandalose. Qua giù l'acqua va via e nessuno avvisa, a volte l'acqua se ne è andata anche alle 20.00 e non alle 22.00!
Sono state scritte molte cose sull'acqua e sull'ACA ma nessuno sembra capire o voler capire la situazione...
Perchè non pubblichi i tuoi messaggi anche nel nostro blog? Oppure mandali al sito chietiscalo.it! Collaborare penso sia utile per la nostra città così.... sonnolenta!
@ MeetUpchieti
Grazie dell'invito a collaborare, che ricambio volentieri.
Non sapevo che MeetUpChieti fosse anche un blog. Lo aggiungerò al blogroll.
Il panorama teatino in rete sta crescendo anche attraverso una moltiplicazione di strumenti. Non so se questo rappresenta una dispersione di energie e non sarebbe meglio convogliare gli sforzi su un progetto unico, un blog multiautore oppure un portale che possa aggregare una pluralità di opinioni. E' una prospettiva di cui s'era parlato.
A mio avviso il blog così com'è offre enormi vantaggi di libertà sia per il blogger che risponde solo a se stesso di ciò che scrive e di come lo scrive, sia per i lettori che possono andare dove vogliono e trovano sempre possibilità di interloquire. Questa è la ragione del grande successo dei blog.
Ripubblicare uno stesso testo in più siti può allargare la platea dei lettori, ma può anche essere un appesantimento. Io credo che sia giusto sfruttare al massimo l'ipertestualità. Quello che scrivo e pubblico qui contiene quasi sempre link ad altri. Gli altri possono fare lo stesso riprendendo i miei contenuti o linkandoli come già accade. Nel caso del link sta al lettore decidere se approfittarne, ma è già un buon modo di collaborare, non vi sembra?
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