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02 giugno 2008

La Costa dei Pinocchi

Per chi crede nell'Abruzzo Regione Verde d'Europa il Parco della Costa Teatina è uno dei progetti più belli nella prospettiva di un Abruzzo capace di valorizzare le proprie risorse eno-gastronomiche e paesaggistiche per diventare meta turistica internazionale.

Il Parco della Costa Teatina dovrebbe incorniciare il tratto più particolare di tutto l'Adriatico. Una costiera molto diversa sia dalle spiagge dell'alto adriatico, sia dalle rocciose scogliere del Gargano. E' la costa dei trabocchi, delle triglie, delle pizzelle, delle neole, delle ventricine. In più gode del privilegio di poter riconvertire il tracciato ferroviario in un'amena passeggiata tra scogli, gallerie, insenature, pinete, vigneti e uliveti. Quella passeggiata nella natura si potrebbe trasformare anche in una passeggiata nella storia. Una storia che va dalle mura megalitiche di Pallano al passaggio degli eserciti di Annibale e di Diocleziano, dai castelli angioini e aragonesi, alle scorrerie dei saraceni fino alle storie più recenti raccontate dai cimiteri militari del Sangro e del Moro.

Il Parco è approvato, ma non c'è. Il mare è ora destinato ad altri progetti. I sindaci di San Vito, di Rocca San Giovanni e di Fossacesia hanno recentemente protestato per le trivelle davanti alle spiaggie: "ma come - si stupiscono i sindaci - la meravigliosa costa teatina, la Costa dei Trabocchi, il mare sempre segnalato da bandiere blu e ora questi mostri piazzati qui proprio all'inizio della stagione balneare e senza neanche avvertirci. Non si poteva aspettare un po'?"

Il candido stupore di quei sindaci per i quali tutto poteva "essere rinviato alla fine dell'estate" e senza "impianti installati alla chetichella" dimostra che essi nulla sospettano e nulla hanno capito di quello che si sta preparando per l'Abruzzo. Pensano che sia un lavoretto di ordinaria manutenzione dei fondali marini. Pensano di risolvere il problema con un rinvio di tre o quattro mesi.

Adesso, mentre la MOG (Mediterranean oil and gas) annuncia d'aver trovato altri giacimenti petroliferi e mentre le macchie di catrame cominciano ad arrivare a riva (foto e video pubblicati qui) chissà se quei sindaci si sveglieranno, se cominceranno a capire che le trivelle non vanno via a fine stagione, ma si moltiplicheranno per parecchi anni. Invece dei piccoli paradisi di Punta Aderci, di Vallevò, dell'Acquabella e dell'eremo dannunziano ci sarà qualsos'altro.

Il Parco della Costa Teatina sta morendo ancor prima di nascere. La legge che lo istituisce c'è, ma nessuno ha tracciato i confini dell'area da proteggere. Eppure quel Parco è un passo importante verso l'unica risposta possibile alla crisi di posti di lavoro. Quel Parco è l'unica difesa dai mostri di MOG e Magog. Il futuro dell'Abruzzo non può essere quello di trasformare le industrie in raccoglitori e depuratori di veleni.

I politici che inseguono queste occasioni di sviluppo sono Pinocchi consigliati dal Gatto e dalla Volpe. E' una sciocca furbizia che li porta a seminare i valori naturali (veri zecchini) avuti dai nostri avi in un illusorio e malsano Campo dei Miracoli Tecnologici. Sconfinata ingenuità. Sono talmente attratti dalla facilità dell'affare da non voler vedere che l'offerta proviene da birbanti matricolati, già artefici di altri disastri. Sembra che non ci sia medico, scienziato, professore o Fata Turchina che possa dissuadere i nostri Pinocchi dal compiere la loro colossale scempiaggine.

Poi ci sono altri Pinocchi e Lucignoli pronti a seguire l'allegra compagnia verso il Paese dei Balocchi. Un posto fantastico dove la tecnologia è perfetta, garantita, sicura: pozzi di petrolio, termovalorizzatori, impianti di pirolisi e distruttori molecolari al plasma. Una, dieci, cento nuove Bussi. Poi forse arriveranno anche le scorie radioattive delle future centrali nucleari fatte allestire da Mangiafuoco in persona.

- Ma che volete capirne voi, coi vostri noiosi abecedari, la vostra paura del nuovo che avanza, il blog del Grillo Parlante e quello della Fata Turchina. Non si possono fermare le magnifiche sorti e progressive. Dài, forza, saltate tutti sul festoso carrozzone che vi porterà nel Paese dei Balocchi.

Niente scuola, niente scienza, buttate via insieme a Mastro Geppetto in pasto ai pesci: troppo vecchio, troppo prudente, troppo pericolosamente buono e buonista e anche, diciamocelo chiaramente: troppo cafone. Via, sciò!

[NB - testo parzialmente riscritto 21,30]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Chieti,04/06/2008

Mi trovavo,circa un mese fa,ad una escursione del CAI da Punta Penna a Casalbordino.(Il luogo è uno dei più belli ,realizzato sull'ex tracciato della ferrovia.Si tratta della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci,prima riserva sulla fascia costiera, istituita con legge regionale ben 10 anni fa .
Ho conosciuto le persone della Cooperativa Cogecstre che la gestiscono e che ci hanno illustrato oltre alle caratteristiche della zona,(parco della costa teatina),anche le difficoltà di gestione.Ho potuto constatare che pur con il lavoro di queste persone,purtroppo il tracciato è disseminato da alberi,rami,etc.
Ma quello che più ha fatto male è stato la constatazione dei pini morenti per l'aggressione della processionaria.
" La processionaria è generalmente considerato come uno dei principali fattori limitanti per lo sviluppo e la sopravvivenza delle pinete in Europa meridionale e nel Mediterraneo. Attacca prevalentemente piante della specie pino nero e pino silvestre, può danneggiare talvolta anche altre specie di pino come il pino d'Aleppo, il pino domestico e il pino marittimo).
Chi dovrebbe difendere questi pini???
A chi spetta la bonifica da questo insetto???
Possibile che nessuna ISTITUZIONE voglia interessarsi per salvaguardare la bellezza della flora di questa riserva???

P.S.Questo insetto è conosciuto anche perché nocivo per le specie a sangue caldo, compreso l'uomo. I danni provocati dalla penetrazione dei peli nella nostra cute possono essere modesti o assumere notevole gravità. Nella pelle dove si infiggono le setole o i loro frammenti, insorge un molestissimo eritema papuloso fortemente pruriginoso che può scomparire dopo qualche giorno; mentre conseguenze più gravi si hanno quando i peli o frammenti di essi, giungono a contatto con l'occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.

Luciano Pellegrini

wanadobee ha detto...

un parco che esiste ma di cui non si conoscono confini, solo in italia puo' succedere.

Anonimo ha detto...

Forse ho usato un termine non corretto. Ho scritto distruttore molecolare invece di dissociatore molecolare. Se ne parla in questo articolo di PrimaDaNoi. Sembra arrivata la tecnologia perfetta, la soluzione a tutti i problemi di smaltimento rifiuti. A me sembra molto più attendibile il ragionamento della prof.ssa D'Orsogna.