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15 maggio 2008

Un emigrante

I due incontri in programma al Teatro Marrucino per sabato e domenica (per leggere la locandina è sufficiente cliccarci sopra) sono dedicati a Severino Di Giovanni nato a Chieti nel 1901. Nel 1923 emigra in Argentina definita dagli anarchici 'terra di missione' perchè vi trovavano circoli, sindacati e giornali. A Buenos Aires fonda e dirige la rivista "Il Culmine". Processato da una corte marziale viene fucilato nel gennaio del 1931. Il giorno dopo la sua tomba fu trovata ricoperta di rose rosse. Il governo golpista si trovò costretto prima a presidiare la tomba poi a traslare la salma in una fossa comune. Alla vita di questo 'idealista della violenza', come lo definisce Osvaldo Bayer, suo biografo, è ispirato il romanzo "Un caffè molto dolce" di Maria Luisa Magagnoli che sarà presente il 17 e 18 maggio alle giornate dedicate a questo 'migrante' partito dall'Abruzzo con una valigia piena di sogni.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Avete perso le elezioni.
Svegliati blogger..trova nuovi argomenti per un sito che porta il nome della mia città.
Questo blog mi sembra tanto uno specchietto per le allodole.
Si chiama Proposte per Chieti, mi sembra.
Questo è molto allettante.
Ma poi provi a leggere quanto postato dal blogger e ti accorgi che è un clone dei più noiosi e superati filogrilliani.
Che delusione!!
Di quelli da 4 milioni di euro l'anno, il ns bel paese nè è già esausto!!
Lunga vita al tuo sito e ai suoi molti( non credo ) seguaci.

Bradipo

nonno enio ha detto...

@ Bradipo

Avete perso le elezioni.

A chi ti riferisci ? E poi tu da che parte stai ? Io le ho vinte perchè il mio partito fa parte della calizione di governo!




Svegliati blogger..trova nuovi argomenti per un sito che porta il nome della mia città.

Se non fossi stato tanto affrettato ti saresti accorto che di argomenti il blogger ne porta tantissimi, tali che questo blog è stato preso a modello da tantissimi altri. E' uno dei più longevi ed è sempre ricco di novità. E' proprio un innamorato di Chieti.




Questo blog mi sembra tanto uno specchietto per le allodole.

A noi che lo leggiamo, non sembra, ma le opinioni vanno rispettate tutte tant'è che anche la tua ha un suo peso, relativo ma ha un peso caspita.





Si chiama Proposte per Chieti, mi sembra.

da quello che si legge sull'intestazione sembrerebbe proprio di sì, a te cosa pare ?






Questo è molto allettante.

Io direi interessante e ricco di idee, non sempre condivise o condivisibili, ma di allettante non ci trovo proprio niente e tu ?





Ma poi provi a leggere quanto postato dal blogger e ti accorgi che è un clone dei più noiosi e superati filogrilliani.

Non mi sembra anche perchè se c'è un gruppo che non incide nello svolgimento delle cose quì in città sono proprio i grillini! Quì a Chieti hanno poco attecchito e non hanno un grosso seguito, prova a leggere il loro blog e a contare gli interventi ai loro post !





Che delusione!!

Se ti riferisci ai grillini te lo appoggio! Attento che mi viene subito duro però!





Di quelli da 4 milioni di euro l'anno, il ns bel paese nè è già esausto!!

Se tiriferisci al comico Grillo, ognuno ha quello che si merita nella vita e lui debbo dirti che come comico mi fa molto ridere, come politico mi fa ridere un pò meno! Ma tant'è cvisto che non lo pago io, in quanto non ho visto neanche uno dei suoi spettacoli in diretta, non mke ne prooccupo più di tanto. Si sgonfierà come il fenomeno dell'Uomo Qualunque o del regista di sinistra che faceva i girotondini. La gente non crede più nelle chiacchiere e nei chiacchieroni e una dimostrazione te l'ha data nelle ultime elezioni.





Lunga vita al tuo sito e ai suoi molti( non credo ) seguaci.

Ti sei riscattato, vedi che se pensi prima di scrivere qualcosina di buono lo riesci a dire anche tu. Non ti biasimo, sei uno dei tanti che bazzica Internet, col solo pregio di esserti firmato col tuo nick, molti più cialtroni lasciano solo commenti anonimi ( come si direbbe tirano il sasso e nascondono la manina ).





p.s. scusa Tom, ma dovevo rispondere a costui perchè un intervento del genere fa solo venire prurito alle mani, nel caso specifico ai miei due diti, quelli che utilizzo per postare sul blog.

Tom P. ha detto...

Non so cos'è che fa scattare i nervi a chi interviene con attacchi isterici come quello di Bradipo. I risultati elettorali? gli attacchi di Grillo alle caste? sì, ma io non ho uso il blog per pubblicizzare le iniziative di Beppe Grillo e non ho preso posizione a favore di nessuno nel periodo elettorale. Ma anche se l'avessi fatto, dove sarebbe il problema?

Sono molto lieto che sia intervenuto Enio a dimostrazione che non c'è bisogno di riconoscersi nelle mie proposte o nei miei giudizi per apprezzare il blog come luogo di confronto.

Se Bradipo è disturbato dal mio modo di gestire il blog scelga qualcos'altro, nel web può trovare tutto, anche su Chieti, sulla politica, su Grillo e non stia a preoccuparsi troppo dell'audience del mio blog.

Erri ha detto...

Forse è giusto ricordare Severino Di Giovanni, emigrante e anarchico. Tuttavia, a proposito degli anarchici nostrani sparsi per il mondo - sopr. sul continente americano, consiglierei la lettura dell' "Orda" di Gian Antonio Stella. Non ne viene fuori un quadro molto esaltante. Da figlio di emigrati, preferisco celebrare il lavoro nelle miniere di carbone, nelle acciaierie di tanti nosri connazionali piuttosto che le gesta di alcuni fanatici.

Un saluto dalla Germania.

Tom P. ha detto...

@ Enrico

Grazie dell'intervento che ci dà un tocco di internazionalità. Nell'evento segnalato io non vedo nessun intento celebrativo, non c'è nessuna ricorrenza a cui si vuol dare risalto. Mi sono limitato a riportare le parole con cui l'associazione Libridine (un'associazione teatina che si occupa di libri) ha invitato alla presentazione di un libro. Lo stesso biografo definisce l'anarchico teatino "idealista della violenza" e non mi sembra un complimento. Al più uno sforzo di capire. Credo che sia giusto conoscere la storia di questi nostri concittadini e che sia sbagliato volerla rimuovere. Ci sono libri e film che raccontano la storia di figure criminali in tutto come Al Capone, pochi giorni fa in Tv c'era un documentario sulla vita di Vallanzasca, personaggio vivente, ma non m'è venuto in mente che potesse esserci un intento celebrativo perché veniva presentato per quello che è: un criminale sanguinario e sbruffone. Invece, come certamente sai, l'8 agosto di ogni anno celebriamo il ricordo dei morti di Marcinelle. Celebrazione per memoria e rispetto. Tutt'altra cosa.

Forse parlare o scrivere di un anarchico fucilato tanti anni fa è inopportuno? è una storia da rimuovere? perché? vogliamo negare che la nostra emigrazione era anche quella? che in America non abbiamo portato solo muratori e mafiosi? se tu ci consigli di leggere il libro di Stella è perché ritieni anche tu che sia una storia da conoscere. Allora dov'è il problema? il timore che la vita di un anarchico possa diventare un esempio da seguire e in particolare un cattivo esempio di esaltazione della violenza? Purtroppo c'è un'esaltazione continua della violenza, quasi subliminale, ma non la fanno gli storici o i biografi. Ieri in Tv mi sono bastati pochi minuti del film 'Kill Bill' per assistere ad una morte atroce per avvelenamento che la bella protagonista si godeva descrivendone le sensazioni in modo quasi sensuale e poi un furioso duello che si conclude con occhio strappato dalla faccia della donna. Ferocia a mani nude. L'occhio mostrato con compiacimento e schiacciato dal piede nudo dell'altra guerriera. Scene leziose e raccapriccianti, dettagliatissime, mostrate con tale sapienza da diventare vere lezioni di violenza, un modo per farci superare il raccapriccio e assuefarci al peggio. Non sto parlando dell'ultima frontiera più estrema della pornografia, sto parlando di Quentin Tarantino, considerato un maestro del cinema contemporaneo. Eppure se avessi segnalato un film di Tarantino nessuno avrebbe obiettato niente. Criticandolo rischio di passare per retrogrado moralista. Eppure sappiamo che Tarantino fa scuola, che i killer della Camorra uccidono imitando nei modi e nei gesti le scene dei suoi film.

Conoscere le storie degli anarchici e di chi portava rose sulle loro tombe, potrebbe aiutarci a capire anche gli immigrati di oggi, quelli che possono essere affascinati dal terrorismo. Riuscire a parlarci prima che diventino veri terroristi non mi sembra una cattiva idea.

Erri ha detto...

@ Tom
grazie per la tua precisa replica. Nel post originale, ovvero nella presentazione dell'incontro avevo desunto un intento apologetico della vita e delle gesta di Severino Di Giovanni. Purtroppo essendo via non ho potuto assistere allo spettacolo teatrale né posso dare un giudizio sul romanzo di Maria Luisa Magagnoli, che adesso mi incuriosisce e che magari comprerò quando verrò in Abruzzo in agosto.
Non sono affatto per la rimozione della storia, né di quella di un semplice muratore emigrato tantomeno di quella di "grandi" personaggi o di intere popoli, perché sono fermamente convinto che il passato possa aiutarci a capire il presente. vi è addirittura la rimozione del presente: tutto tace intorno al trattato di Lisbono che segna praticamente la fine della sovranità nazionale dei paesi membri dell'UE. Il parlamento francese lo ha addirittura ratificato anche se il trattato contiene dei principi già presenti nella costituzione UE bocciata dai francesi per referendum! Un politico francese ha definito il trattato di Lisbona come la nuova Versailles. Leggendo questa affermazioe mi si è congelato il sangue pensando a cosa è successo dopo la firma di quel fatidico trattato.
Sono d'accordo con te: c'è troppa esaltazione della violenza. Ma con essa - come con la droga - ci si fa la "sgheia". Le multinazionali del disco hanno trovato una bella soluzione per aggirare la legge che non permette la pubblicazione di prodotti contenenti incitazione all'odio razziale, alla violenza contro i diversi ecc.: basta applicare un adesivo con la scritta "Parental Advisory" e il gioco è fatto. Praticamente quelli che ci hanno il beneficio economico prendono le distanze dal contenuto del CD o del DVD ecc. Mostruoso vero?
La violenza televisiva o mediatica fa poi colpo su quelle persone che magari da piccoli non hanno mai fatto a botte con nessuno...