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25 maggio 2008

I furbetti dell'acqua sporca

Quando si parla dell'acqua mi sento come preso da una tenaglia: da una parte i furbi che ce la danno a bere, dall'altra i furbi che non la bevono. Questa volta anche in senso letterale.

La vicenda della nostra acqua avvelenata ha raggiunto le cronache nazionali. In questi tempi di grande velocità delle notizie c'è voluto più di un anno (il mio primo post su questa vicenda risale al marzo 2007). Il 12 maggio l'articolo su La Stampa, poi ne hanno parlato nell'ultima puntata di AnnoZero e infine gli avvisi di garanzia per i responsabili dei controlli (i nomi sono qui). Chissà se ora la gente inizierà a domandarsi qualcosa.

Nell'elenco degli indagati ci sono i dirigenti Montedison insieme ai furbetti che invece di vigilare aggiustavano i dati e ci facevano bere anche la favoletta dei rubinetti da cui sgorga l'acqua minerale, l'acqua pura della Majella, e altre gradevoli menzogne. Noi l'acqua l'abbiamo bevuta. Anch'io che a Bologna ero diffidente e a Francavilla credevo di dovermi difendere dal rischio giardia. Qui a Chieti mi sembrava buona.

L'ultima legge finanziaria ha stanziato 15 milioni di euro. Pochi. Per i giochi del Mediterrano ne spenderanno almeno 60 milioni. Chissà come saranno utilizzati questi soldi e se non finiranno anche questi nelle voragini sempre aperte dell'Alitalia o al rifinanziamento del Ponte di Messina. Chissà se davvero cominceranno i lavori di bonifica a Bussi o almeno l'apertura di nuovi pozzi a monte della discarica.

Chissà se qualcuno comincerà a predisporre un piano di controlli sanitari sugli abitanti delle zone fornite direttamente dai pozzi inquinati. Chissè se qualcuno ci dirà su quale tipo di malattie dobbiamo vigilare e come. Oppure siamo in troppi e tutti esposti a troppe diverse patologie?

Chissà qual è la situazione attuale dell'acqua che beviamo. E' diventata potabile? come? da quando?

L'unica cosa chiara in tutta questa vicenda è la tranquillità della gente. Molti non sanno niente, forse hanno appena sentito parlare dei veleni di Bussi e pensano che sia un problema di Bussi, come il Petrolchimico per molti resta solo un problema di Ortona. Questi bevono tranquillamente di tutto. Altri invece pensano di essere furbi, i furbi che non la bevono. Sono quelli che comprano acqua minerale. Confezioni di bottiglie di plastica, centinaia di bottiglie l'anno che diventano subito spazzatura creando altri tipi d'inquinamento e di guai, ma chissenefrega, l'importante per i furbi è salvarsi dai veleni del rubinetto.

Chissà se i furbi si sono mai domandati dove vanno a finire le scorie chimiche nell'acqua in cui hanno bollito gli spaghetti, con cui hanno preparato la minestra, quella con cui il fornaio ha impastato il pane, quella usata per innaffiare i campi e le serre, quella data ai polli che mangiamo ben cotti e quella con cui prepariamo il the, il caffè, la camomilla. Forse pensano che quando l'acqua diventa bollente i residui chimici scappano via. Forse non pensano niente perché la camomilla ce l'hanno nell'inconscio e non hanno voglia di associarsi agli allarmismi degli ambientalisti, altrimenti che furbi sarebbero, non s'è mai visto un furbo preoccupato e timoroso.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

ma quelli di sinistra,cioè i sinistri,non erano moralmente superiori a tutti gli altri???