Pagine

19 marzo 2008

La volontà e l'operosità

- Pera, cascami in bocca!
Mia nonna mi apostrofava così da bambino per rimproverare la mia pigrizia.
- Quale pera, nonna?
E lei mi raccontava la storia di un ragazzo che invece di salire sull'albero a raccogliere le pere, si sdraiava sotto un ramo e restava a bocca aperta tutto il giorno. La sera era triste e affamato perché la pera non era caduta. Altre sì, ma la sua no.

Questa storiella m'è tornata in mente guardando le locandine dei giornali: i turisti dicono che Chieti è inospitale. Lo sapevamo già e qui ne avevamo parlato. Però non sapevamo che perfino quelli arrivati nelle bellissime serate del Busker Festival sono rimasti delusi. Chieti è inospitale, perciò anche le migliori iniziative cadono nel vuoto. E' una denuncia grave, ma su questo Chieti non s'interroga, non reagisce, non capisce che per avere visitatori, turisti, studenti, acquirenti, è necessario offrire qualcosa.

La pera che stanno aspettando i teatini è una facoltà universitaria.
- Ma come, non ci sono già diverse facoltà a Chieti? - si stupisce un'amica che incontro all'università di Pescara.
- Sì, però il Campus è stato realizzato nella zona dello Scalo.
- Anche a Pescara è stato realizzato nella zona della pineta. E allora? Prima stavamo vicino a piazza Salotto, poi per avere più spazio ci hanno spostato in periferia. Ma è così ovunque, mi sembra.
- Sì, ma forse, con una salita di mezzo, è più scomodo - dico io per troncare il discorso. Se mi mettessi a spiegare come stanno i fatti, se dicessi che i teatini guardano la città bassa, cioè la parte nuova attiva dinamica di Chieti come un problema, una sorta di grande parassita che tende a sottrarre risorse alla città alta, farei la figura di uno che arriva da un borgo medievale dove si fanno ancora lotte di quartiere.

L'università ha portato a Chieti migliaia di studenti. E centinaia tra docenti, assistenti e specializzandi arrivano al Campus e scappano subito via. Potrebbero venire in centro tutti i giorni se avessero un motivo per farlo. Ma i motivi bisogna crearli. Chieti potrebbe fare del suo centro molto di più di quello che è stato fatto nella piccola zona di Corso Manthoné a Pescara. Ma Chieti non lo fa. Anche in paesi più piccoli come Lanciano e Ortona spuntano ritrovi, Wine Bar e botteghe di artisti e artigiani nei rioni caratteristici. A Chieti alta i locali del centro stanno diventando bazar di scadenti prodotti cinesi. Perfino i ragazzi che vivono in centro ora tendono a fuggire per darsi appuntamento al Megalò.

Pochi mesi fa sono stato ad un convegno organizzato dall'Università di Camerino. Anche là le nuove strutture universitarie sono state realizzate in periferia e in parte decentrate a Matelica. Per l'occasione del convegno l'amministrazione comunale ha offerto l'uso del teatro che si trova in pieno centro storico. Nelle sere del convegno c'erano concerti presso la sala municipale. A tutti i partecipanti è stato distribuito materiale di informazione turistica con inviti a visitare alcuni piccoli musei locali.

Un giorno c'è stato un improvviso acquazzone che avrebbe creato disagio perché il percorso dal teatro al ristorante è dentro la zona pedonale, senza mezzi pubblici. La mattina s'era presentata con un bel sole e anch'io ero senza ombrello, ma non ho fatto neanche in tempo a preoccuparmi: all'uscita dal teatro c'erano quattro vetture che hanno fatto la spola per accompagnare tutti (più di quattrocento persone) fino al ristorante. Non so se quegli improvvisati tassisti fossero dipendenti del Comune o dell'università o dello stesso ristorante, la mia impressione è stata che tutti collaborassero alla buona riuscita dell'evento.

A Chieti in un caso simile sarebbero rimasti a guardare i forestieri smarriti e bagnati sotto la pioggia: Esslé, e lu cumune ni fà nu cazz di ninte... n'gia messe manche nu bussette. Pover'a nù!

Camerino è un'antica sede universitaria che ospita spesso incontri e conferenze. La gente sa che bisogna pensare a tutto, anche alla mancanza di ombrelli. Tra i relatori al convegno c'era un professore tedesco che ha esordito dicendo che avrebbe disdetto ogni altro impegno per poter venire a Camerino, perché già da studente in occasione di un analogo convegno aveva scoperto la bella ospitalità camerte. Lo stesso organizzatore del convegno è un docente che ormai da molti anni insegna a Roma, però continua a scegliere Camerino per organizzare incontri di carattere internazionale.

Chieti è più grande di Camerino e ha molte più cose da offrire, ma si guarda bene dal farlo: troppa fatica.
Non è solo l'organizzazione che manca, ci manca soprattutto la voglia di fare e la capacità di collaborare. Parlo della collaborazione vera, spontanea, quella di quattro che persone che prendono la loro vetture private e corrono incontro agli ospiti. Parlo del vigile che li fa passare anche dentro la zona pedonale, perché sa quando si può e si deve fare un'eccezione. Camerino lascia un buon ricordo soprattutto per la cordialità della gente, capace di trattare sempre il forestiero come persona gradita.

Chieti dovrebbe guardare questi esempi per cominciare a correggere le proprie cattive abitudini. Ma Chieti non vuole correggersi, vuole solo rivendicare diritti, vuole qualcuno che le serva la città splendente su un piatto d'argento, già pronta. Il volere prevale sempre sull'operare. C'è chi vorrebbe usare anche il blog per affermazioni di volontà. In qualche caso (dove c'è diritto e non semplice pretesa) sarà anche giusto farlo, ma a me sembra più importante riflettere mettendo anche il dito nella piaga che duole.

Non ci vuol molto a capire che l'Università, i musei, le caserme, gli ospedali, le strutture ecclesiastiche, i siti archeologici sono tutte grandi risorse a disposizione delle persone di buona volontà. Sono risorse già presenti dentro la città, si tratta solo di trarne frutto. Ma nessuno lo fa. Vogliamo la facoltà universitaria davanti alla porta di casa nostra. Vogliamo che sia la montagna a spostarsi fino a Maometto. Una facoltà in centro per miracolare pizzerie e affittacamere e chi se ne frega che per gli studenti sarà più scomodo:

"Pera, cascami in bocca!"
-

23 commenti:

nonno enio ha detto...

Ancora un pò e a Chieti ci rimarrà ben poco. Basti pensare che neanche le manifestazioni le vengono a fare quì da noi, dove si limiterebbero a dire: " Che è tutt su casine, che vonne si quattre cingiuni?". Difatti i 400 operai della Villa Pini vanno a Pescara a protestare davanti alla sede dell'ASL, sperando che qualcuno metta fine al loro calvario e a quello dei malati rimasti senza cure. Il nostro sindaco avesse speso una parolina!sull'accaduto o sulla faccenda Oli di Ortona... Io sono convinto che se facessero qualche richiesta invece di dar loro qualcosa gle la toglierebbero.

Unknown ha detto...

Hai perfettamente ragione!
A Chieti vengono molte persone ma appena arrivano scappano via!
La disorganizzazione o la mancanza organizzazione del turismo cittadino fa sì che il visitatore non si trovi contento dell'accoglienza.
Chieti gia di per sè è un attrattiva, centro storico e culturale, pieno di centri commerciali, a due passi da Pescara...e allora? Perchè non rendere Chieti ancora più bella?
Perchè non organizzare serate per ragazzi con musica dal vivo nei punti di ritrovo dei ragazzi stessi!
Prendi nella Chieti collinare la Villa comunale, la piazza di S.Giustino, allo Scalo prendi la zona della Stazione etc...insomma i posti dove poter organizzare qualcosa di realmente costruttivo e produttivo ci sono e sono più di quelli citati e allora perchè non si fa niente?
Perchè siamo così chiusi?

Anonimo ha detto...

Dopo la classifica del sole 24 ore dove sindaco, presidente della provincia e presidente della regione sono nelle ultime 10 posizioni delle 104 province
... dopo i continui litigi interni nei consigli comunali dove due giorni fà sono intervenute addirittura le forze dell'ordine
....dopo l'ennesima denuncia delle testate più importanti della regione che quotidianamente denunciano degrado e bocciano la città e l'operato della sua amministrazione
...la ciliegina sulla torta arriva con l'arresto di una dipendente comunale.

E il sindaco questa mattina che fà?

Comunicato stampa in sintesi:

Collaboreremo per le indagini del caso per ripulire il comune dalle mele marcie.

Sindaco:
se ne doveva accorgere prima...che giravano tangenti in comune...non dopo!!!

Si dimetta!!

Basta con queste continue umiliazioni che i cittadini di Chieti tutti, devono subire quotidianamente per causa sua e dell'operato della sua giunta comunale!!

Siamo allo sbando più totale.
Qualcuno lo diceva che i problemi non finivano più con questi personaggi...e così che stà accadendo..purtroppo.

Sostanzialmente tra Chieti e
Camerino la differenza è tutta qui, amico Tom.

Camerino la conosco anche io, e ti garantisco che è solo una delle tante cittadine del centro-nord dove una buona amministrazione comunale indipendentemente dal colore politico che rappresenta, riesce a valorizzare quel che si ha a disposizione.
Il cittadino che recepisce il messaggio e prende coscienza di quello che ha, diventa automaticamente parte di quel progetto.

Basta colpevolizzare il solo cittadino, che secondo te aspetta la pera che cade dall'albero..dato che a Chieti questa amministraziaone con il suo operato..ci ha tagliato anche quello!!

Auguri di buona pasqua per tutti.

P.S. Rivolgo un invito a tutti quelli che leggono il blog da fuori città, in quanto quest'anno il comune è stato carente anche nella pubblicità di quello che fino a qualche anno fà era un vero e proprio evento.
Venite a vedere la processione del venerdì santo di Chieti, una delle più toccanti e suggestive manifestazioni sacre d'Italia.

- 66100 -

nonno enio ha detto...

Il fatto che dipendenti comunali siano oggetto di attenzioni da parte della magistratura è la logica conseguenza di una politica sbagliata dove, nelle assunzioni, non è stato premiato la meritocrazia o la necessità ma l'amicizia con quello o quell'altro politico. Si sono creati degli stipendi da pagare e non dei veri e reali posti di lavoro.Quì da regione verde d'Europa che primeggiava tra le regioni d'Italia si andrà a finire a scatafascio e forse si riuscirà a battere la Campania come pattumiera, in senso lato,d'Italia.Buona Pasqua a tutti e stasera tutti alla processione. Almeno questa, non essendo politicizzata, non riusciranno mai ad eliminarla, anzi statene certi che quei "nullafacenti" dei nostri governanti troveranno modo di mettervisi in mostra.

Anonimo ha detto...

senza offesa,ma chi si limita solamente a criticare o a ripetere all'infinito le solite cantilene fa qualcosa di concreto per realizzare qualcosa??perchè non si fa questo,perchè non si fa quello??Io credo che il buon Dio abbia dato a tutti più o meno le stesse capacità e la buona volontà,allora perchè non vi date una mossa???Perchè non aprite un'attività commerciale in centro?perchè non organizzate qualche evento?perchè non collaborate?perchè vi lamentate e poi magari quando c'è qualcosa criticate e non presenziate??
io ho conosciuto tanta gente,soprattutto di fuori,compreso questa sera alla processione e tutti parlavano bene della città e di quanto fosse belle.Ma non è che siete voi a parlarne male e influenzate il giudizio dei visitatori??Peggior nemico di Chieti,il "chietino"!
+Teatini e - chietini

ps per la cronaca,nessuno vi obbliga a fare qualcosa,ma almeno le critiche e i pettegolezzi da zitelle acide,se possibile,custoditeli gelosamente dentro di voi.Quanto odio i miei concittadini fare l'unica cosa:sparlare,mentre la città avrebbe bisogno di idee e di braccia forti per realizzarle.
Buona Pasqua

*1974*

@enio ha detto...

@1974
il problema e che a Chieti negli ultimi due anni non si è fatto niente per migliorarne la situazione, altro che questo o quello e negare questo è negare l'evidenza dei fatti e mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. C'era uno Stellario alla Civitella, valvola di sfogo per i giovani nostrani, lo si è fatto fallire senza dare una mano agli organizzatori degli eventi. A Chieti di gente se ne vedeva il venerdì, il sabato e la domenica sera e il corso Marrucino era pieno fino a tardi con grande beneficio dei bar del luogo. C'era una bella organizzazione ArteInRovina che organizzava manifestazioni culturali di 3 giorni, con musica Jazz e rinfreschi con prodotti dell'Abruzzo; l'hanno crocifissa, promesse di aiuti che sono arrivati dopo anni e gli organizzatori si sono guardati di riproporre simili iniziative causa il grosso rischio di rimetterci in proprio. Prova ad andare in comune per proporre qualche tua idea vedi quante risate si fanno sti ignoranti ( perchè non conoscono ). Ultimo esempio, mio cugino venuto dall'Australia, laureato in lingue e letteratutra italiana, aveva proposto di organizzare a Chieti una specie di EnglishInstitute dove tutti avrebbero potuto imparare l'Inglese con corsi intensivi e l'organizzazione di viaggi studio in Australia o Inghilterra; non hanno neanche tentato di trovargli una sede adeguata. Adesso lui è a Piacenza e fa le stesse cose lì, di insegnanti di madre lingua ne ha fatti venire quattro e la scuola funziona egregiamente e adesso stanno aprendo anche alle industrie locali fornendo insegnanti in loco in modo che le persone interessate possano apprendere o migliorare la lingua durante le ore di lavoro.Questo immobilismo ha fatto scappare i famosi "buoi" dal colle e c'è gente che pur abbitando a Chieti non ci viene quasi più. La spesa lo fà nei supermercati, costa meno e ha il parcheggio assicurato, i divertimenti: cinema, sale da ballo e teatro lo trova fuori città e con gran possibilità di scelta. Quì sul colle l'unica cosa che funzionava il Teatro, stanno facendo di tutto per farlo fallire perchè il Supercinema è già un ex cinema da tempo.Se queste sono lamentele da "servette", il pretendere che le cose "necessarie" vengano fatte in città, non hai capito niente di come funziona la vita, ma avrai tempo di rendertene conto in futuro. Chieti è l'unica città che da 50 anni non è cambiata e se lo è lo è solo minimamente e questo te lo dice uno che essendo stato via per lavoro per 40 anni vi è ritornato negli ultimi quattro anni, anzi devo dirti che è diventata un pò più "sporca"

Anonimo ha detto...

Carissimo Enio
hai ragione a criticare i politici,io personalmente non ho molte speranze nei loro confronti
Io dico che se si vuole cambiare anche minimanete le cose,le idee dovrebbero partire dalla gente e poi cercare di essere realizzate,perchè se aspettiamo sempre che arrivi qualcuno a realizzare i nostri sogni,forse la nostra attesa potrebbe durare a lungo se non addirittura in eterno.
Chieti non è cambiata,ma tanti versi è un bene.Non credo che le altre realtà che hanno vissuto questo cambiamento,questo modernismo e vivacità possano dire con tutta onestà di trovarsi tanto meglio.TUTTO non si può avere,bisogna trovare il giusto compromesso.Secondo mancano veramente poche cose per trovare un buon equilibrio.Il problema vero e numero uno è il lavoro..
saluti

*1974*

@enio ha detto...

@1974

io sono incazzato con l'amministrazione comunale.... per aprire un esercizio commerciale, tipo un bar, un ragazzo che volesse aprire doveva sborsare 5000 euro in nero... dimmi tu chi ci salverà, un impiegata di 7° livello che viene beccata con la mazzetta nelle mutande. Sono i controlli che non funzionano e queste situazioni mafiose striscianti che ci sono da sempre e solo adesso vengono alla luce perchè la magistartura fa il suo intervento. Dai, quì siamo tornati a Mani Pulite e non lo sappiamo ancora... adesso tutti collaborano, cos'è la paura che la cosa si possa allargare a macchia d'olio agli altri settori, della cosa pubblica, primi fra tutti, il più redditizio, quello dei lavori pubblici ? Non ci resta che aspettare fiduciosi gli sviluppi della situazione. Io comunque vorrei conoscerli quelli che ballavano in Piazza Malta quando si insediò questa amministrazione!Così solo per pagar loro un caffe al bar Vittoria!

Anonimo ha detto...

Grazie a *1974* per i contributi di cui condivido lo spirito. Credo sia la prima volta che interviene nel blog e quindi gli porgo il benvenuto, anche se è strano rivolgersi ad una persona usando un numero (mi fa un effetto lager) comunque ognuno si presenta come vuole.

Nel post ho provato a fare un confronto con Camerino, proprio perché è una località vicina, conosciuta e molto simile alla nostra. Non volevo fare un confronto astratto con qualche località della Svizzera o del Tirolo dove le consuetudini sono molto diverse. Allora perché uno che arriva a Camerino senza avere niente a che fare con questioni di carattere burocratico o amministrativo ne trae l'impressione di una città cortese e ospitale, mentre succede il contrario per chi arriva a Chieti e addirittura dobbiamo registrare un giudizio negativo anche in occasioni particolarmente belle come le serate del Buskers Festival?

Con questo non sto dicendo che i visitatori ci vedono come città brutta, sporca e priva di attrattive. Questo non lo dice nessuno (salvo qualche chietino annoiato o forse interessato a cercare pretesti) il problema è un altro: avere la voglia e la capacità di riflettere sul perché il visitatore vede una Chieti bella, ma non percepisce una buona accoglienza. Siamo in grado di riflettere su questo dato di fatto? oppure siccome ci abbiamo scritto in fronte "teatini" siamo tutti fregni, senza bisogno di confrontarci mai con nessuno e dobbiamo solo trovare il capro da condannare? se è così resteremo isolati per sempre. Meritatamente credo.

Anonimo ha detto...

mi spiace che non apprezzi particolarmente il mio nick,in realtà anche io avrei preferito *1984* o anche *1980* ma non è dipeso da me.
Ti dico come la penso io,in manieradel tutto soggettiva e senza alcuna pretesa di rivelare il verbo o di essere condiviso dagli altri:
Chieti non è la città più bella del mondo,ma nemmeno la più brutta.Resta comunque una bella città,con una buona qualità della vita,ritmi traquilli con assenza di pericoli,un mix direi invidiabile.
Chieti piace a TUTTI quella che la visitano e la scoprono.Piace ai Teatini che la sentono come la loro seconda pelle o come una seconda mamma,che seppure con qualche ruga di troppo,rappresenta il loro punto di origine.Chieti non piace unicamente ai chietini annoiati e alla ricerca costante di pretesti per criticare e sparlare(proprio come hai detto tu).
Problemi di ricettività ed accoglienza ve ne sono,inutile nasconderli,inutile però fare ogni volta la scoperta dell'acqua calda.Bisogna però domandarsi quanto possiamo fare noi nel nostro piccolo,oltre ovviamente a denunciare i problemi.Siamo sicuri di avere la coscienza a posto?cioè di fare tutto il possibile per migliorare le cose,senza come al solito aspettare il salvatore della patria?Riguardo i giornalai:non credo alle "cazzate" dei sondaggi e a quegli articoli,chissà a chi avranno chiesto,io non mi fido di queste ricerche da 4 soldi e poi ogni scusa è buona per far parlar male di Chieti ai giornalai aBBruzzesi nei loro giornalacci di carta straccia.Il Buskers festival è stato strepitoso,soprattutto in un periodo particolare,direi anche morto per via del caldo e delle ferie.Chieti era pienissima di gente,forse questo avrà dato fastidio a qualcuno,chi lo sa..
Non voglio dire che non si debba parlare di problemi,poi ognuno è libero di fare e dire ciò che vuole.Quello che intendo è che con la critica e la denuncia dei problemi(che poi sono sempre gli stessi che conosciamo a memoria da sempre,quindi stufa anche sentirli sempre nominare)non si risolve nulla,se dall'altra parte l'interlocutore fa finta di non sentire e soprattutto cosi ci si concentra solo ed esclusivamente sulle cose che non vanno(e ce ne saranno SEMPRE)e poco o niente sulle tante cose che vanno bene e rendono la nostra città un posto ideale.
Poi permettetemi,il forestiero viene molto influenzato da come la città gli viene presentata e descritta e si lascerà tranquillamente suggestionare.Se invece come capita quasi sempre leggerà o sentirà solo critiche su critiche verrà qui già prevenuto.
Sento sempre il solito ritornello a Ch non c'è niente e non si fa mai niente:è assurdo!Caso estremo si fa il festivalbar e non va bene lo stesso..mettiamoci un pò d'accordo,non vi sembra.La civitella ospita concerti ed esibizioni di primissimo livello con artisti di fama internazionale,Benigni tanto per ricordare l'ultimo.Conferenze,incontri,manifestazioni
ce n'è per tutti i gusti.Anche a livello sportivo:l'under 21,il giro d'italia,gli europei di basket..sì ma a Ch non si fa mai niente...
Tu sei stato a Camerino,immagina se gli abitanti del posto avessero iniziato a muovere critiche sulle cose che non funzionano(e immagino che ce ne siano tante che il forestiero non vede e non conosce),sono convinto che la tua imprressione e il tuo giudizio finale sarebbero stati diversi.Certe volte leggo sui vari blogs e siti le solite critiche(per carità in buona fede e spesso anche costruttive)e mi viene sempre il dubbio di vivere in un altro pianeta,in un'altra galassia,poi però per fortuna esco di casa e rivedo la mia bella TEATE,che conosco io e che mi piace da morire,nonostante qualche ruga e che non cambierei MAI con nessun altro posto al mondo!!
Buona Pasqua

*1974*

Anonimo ha detto...

La verità è che a Chieti nessuno vuole far niente soprattutto le persone del centro storico e quelli che abitano dietro la villa, che credono di sapere tutto solo loro so fregni quando in realtà "nun zann nu cazz" e non sono nessuno, basterebbe rimboccarsi le maniche farsi una bella dose di umiltà, ma bella forte, e magari dare una occhiata a quello che fanno le altre città vedi L'Aquila per il turismo, per i turisti e per gli studenti. Guardate che restaurando i monumenti il centro storico è più che rivalutato, aggiungiamoci in più qualche locale di divertimento e il gioco e fatto e non avremo nulla da invidiare a nessuno anzi saranno gli altri invidiare noi.

Anonimo ha detto...

guarda che i locali di divertimento come li chiami tu li devono aprire i privati e quelli li convinci a farlo solo se vedono il profitto.Come si fa a fargli vedere il profitto?semplicemente facendogli vedere che la gente c'è,che vuole divertirsi e che vuole spendere e che affolla i pochi locali che ci sono ora.Ma se la gente va fuori mi spieghi come gli può passare per la mente ad un imprenditore privato di venire a investire o meglio rischiare i suoi soldi qui??La colpa di tutto sta nella classe politica degli ultimi 50 anni che ha abituato la gente ad avere tutto senza fare niente.Ormai siamo ridotti che sappiamo solo vedere nero.Sembriamo un esercito di depressi in italia.Non è solo Chieti,è tutta italia che è ridotta da schifo.La politica non serve a nulla,fa schifo,è un fallimento generale,non si salva nessuno.Ma a Chieti si è dimostrato nel tempo che quando le cose vengono organizzate bene,dalla gente comune,poi tutto riesce al meglio.Ci vorrebbero molte parole in meno e qualche mezzo fatto di più.Criticare,parlare male,o anche proporre idee lo sanno fare tutti,ma non serve quasi a niente,purtroppo.

nonno enio ha detto...

Serve, serve a far capire che la gente è incazzata. Neanche un cesso alla Villa Comunale sono stati capaci di fare o meglio a restaurare, i vecchietti con la prostata ingrossata, quelli che accompagnano i nipotini o vanno alla Casina dei Tigli e si bevono il caffè o pisciano dietro la fratta e risparmiano 90 centesimi. Datemi la malta e i mattoni che ve lo risistemo io a tempo perso. Lo so che una sistemazione dei cessi non porta voti o lustro alla giunta comunale ma almeno non ti scoppia la vescica. E poi con tutti questi anonimi che scrivono, a parte quelli col numero( 66100 e 1974 ) non vale più neanche la pena di rispondere. Sta diventando un bailame inutile e privo di significato!

Anonimo ha detto...

Enio le critiche ci sono sempre state e sempre ci saranno,ma ti sembra che cambi qualcosa??Dopo tangentopoli-mani pulite la gente si era giustamente infuriata e che ha risolto?niente,anzi la situazione ora è addirittura peggiorata.Purtroppo non contiamo nulla e dobbiamo subire tutto.
Ai politici non gli frega niente.Loro vanno avanti per la loro strada e se ne fregano di noi.Poi fanno mangiare sempre un pò di gente e i voti ce li hanno asicurati.Come mai la gente va ancora a votare?è una cosa che sinceramente faccio fatica a capire..ma sarò sicuramente io quello strano.

ps la gente non viene a protestare a Ch?e che dovrebbe venire a fare?sta tutto a pescara,regione,assessorati,uffici di rappresentanza,ecc qui contro chi vengono a rappresentare?e poi le tv riprendono solo se le cose si svolgono a pescara,lo sai.

*1974*

@enio ha detto...

@1974

Costa cara la politica oggigiorno e non basta accontentare quattro poveri straccioni per essere rieletti o tantomeno per aspirare a cariche importanti a Roma. Costa caro il biglietto per la capitale, destinazione Montecitorio o palazzo Madama. Tanto più se si tiene conto del fatto che la sicurezza di arrivare non c'è. Ma i candidati alle elezioni non esiteranno ad aprire i cordoni della borsa, con «investimenti» che vanno dai 10 mila ai 60 mila euro. Sul conto finiscono pranzi, cene, depliant, gazebo, camper, bicchierate. Tutto l'armamentario, insomma, a disposizione dei candidati per raggranellare consensi e voti. Adesso è tutto fermo in attesa di chi vince, poi anche i "nostri baldi amministratori" cittadini passeranno all'incasso dal loro referente romano. Il gioco che si faceva nella prima repubblica si è ripristinato tale e quale e anche le tangenti sono le stesse, adesso per ottenere una licenza sborsano mazzette da 5000 euro e a ritirare gli oboli sono impiegati di 7° livello che nascondono i soldi nelle mutande. Roba da non credersi, dimmi tu chi aprirà qualcosa a Chieti ? I buoi come dici tu sono scappati a Pescara e chieta sta diventando sempre più una città di vecchietti!

Anonimo ha detto...

Bellissima la storia dei musei chiusi..e del teatro che si appresta ad avere la gestione tecnica ed organizzativa affidata ad una sorta di " circolo arci ", ne vogliamo parlare?

Ormai anche gli organi di informazione regionali, si sono accorti che a Chieti c'è qualcosa che non funziona.

Secondo te, tom, a Camerino sarebbe mai accaduta una cosa simile?

..e poi si punta il dito contro il cittadino che non si applica abbastanza.....EH!!!

Che bella figura, che bella immagine della città d'arte e cultura..grazie Sindaco, grazie amministrazione!!

Questa è la realtà signori.
La gestione fallimentare dell'amministrazione ricci..che comunque a quanto pare sta proprio cadendo in disgrazia.

Secondo me..il bello deve ancora arrivare..ma qualcuno continuerà a difenderli anche quando tra pochissimo tempo...non ci saranno più..finalmente!!!

Per ora, continuano a ridicolizzarci in tutti i settori.

Chieti è in ginocchio.
Guardatevi intorno e aprite gli occhi quando siete nelle altre città, proprio come ha fatto tommasino a Camerino.

Ma non c'è bisogno di andare fino a Camerino.

Basta fare pochissima strada: Pescara, L'Aquila, Teramo, Lanciano, Vasto, Ascoli..e le altre aggiungetele voi..per rendervi conto di quanto siamo fermi da tre anni a questa parte..

Leggevo su un quotidiano che ricci chiede aiuto a S.Giustino: penso non basti solo lui per rimediare a tutte le cappelle che ha combinato, assieme alla sua allegra compagnia!!!

Che Dio salvi Teate!!

- 66100 -

Anonimo ha detto...

Innanzitutto a Chieti non si dice "ninde" (!!!); poi mi sembra che la cazzata del Chietino che dice che Chieti Scalo è un parassita che sottrae ricchezze alla parte alta te la sei sognata stanotte.
Inoltre la tua soluzione ai problemi, cioè che i cittadini debbano attivarsi per sopperire alle carenze amministrative e organizzative del Comune finanche accompagnando con le proprie autovetture 400 studenti in un ristorante per far loro evitare la pioggia, mi sembra una cretinata.
Probabilmente sul limitato turismo di cui la nostra città gode incide anche una scarsa tendenza all' accoglienza e all' ospitalità dei cittadini, ma il loro grado di colpevolezza è ben inferiore a quello dei politici e dei commercianti.
Una cosa però si può senz' altro imputare ai Chietini, poichè in un' altra città un Palazzo comunale ospitante un Consiglio comunale così degenere sarebbe già stato assalito e le vetrine dei negozi dei commercianti che svolgono in modo totalmente disinteressato per il bene comune della Città e con una avidità inaudita le loro attività sarebbero già state frantumate.

Tom P. ha detto...

"...accompagnando con le proprie autovetture 400 studenti in un ristorante per far loro evitare la pioggia, mi sembra una cretinata"

L'intervento di Burzum è la migliore conferma di quello che cercavo di dire nel post: Chieti non è inospitale per qualche malintesa percezione da parte dei turisti e non lo è nemmeno per ragioni di carattere organizzativo. Chieti non vuole essere ospitale e Burzum ce lo dice senza infingimenti.

Il suo giudizio potrebbe non essere rappresentativo dell'intera città, nella quale certamente non mancano persone disponibili al cambiamento. Però egli è sicuramente un autentico teatino (lo vediamo dal fatto che giustamente corregge la mia imperfetta traslitterazione del nostro dialetto). Il suo atteggiamento ci mostra in modo chiaro dove sta la differenza d'impatto con la nostra o con altre città.

Oltre al giudizio che egli esprime, c'è anche un'altra cosa molto significativa: gli studenti. Nel post non si parlava di studenti perché non c'erano studenti tra i congressisti di Camerino, salvo che non si voglia continuare a chiamare studenti i laureati impegnati in specializzazioni e dottorati.

La qualifica o il titolo di studio del forestiero che arriva in città non dovrebbe fare nessuna differenza, invece credo che l'aggiunta fatta da Burzum ci fa capire bene il modo con cui una buona parte di Chieti guarda l'università: "sono studenti, cioè ragazzetti sfaccenndati, buoni solo a pagare l'affitto della camera, quindi si bagnino o s'arrangino da soli."

Nell'ultima parte del suo intervento la proverbiale calma dei chietini viene messa al confronto con uno standard ben diverso dall'esempio di Camerino, che poi è simile a moltissime altre località italiane, tra le quali ce ne sono molte con consigli comunali ad altissima collusione mafiosa, con gravi dissesti finanziari, per non dire dei commercianti che pensano solo al proprio profitto (sono la maggioranza ovunque e mi sembra anche normale che sia così) eppure da nessuna parte credo si sia vista una sommossa come quella portata ad esempio da Burzum. Allora mi chiedo quale sia il modello a cui Chieti dovrebbe ispirarsi: i quartieri neri di Los Angeles o i villaggi del Ruanda?

Di una cosa sono sicuro: con tali modelli invece di perdere altro tempo sul blog avrei già dovuto preparare le valige.

Anonimo ha detto...

Deludentissima risposta, basata sul solo e insignificante fraintendimento circa i congressisti/studenti. Fossero pure 400 papi, il problema di Chieti si risolverebbe trasportandoli con le macchine di privati volenterosi per far loro evitare la pioggia? O forse il problema è più radicale? Mah. Certa gente adora avere l' ultima parola pure a costo di dire cose inutili.

Anonimo ha detto...

Dimenticavo, si scrive "valigie", non "valige".

Tom P. ha detto...

Qui, nel mio blog, cerco di ricevere gli ospiti con cortesia, porgendo il benvenuto ai nuovi arrivati e cercando di rispondere agli interventi che hanno carattere interlocutorio. Non tutti mi approvano. Per molta gente le buone maniere sono anticaglie inutili. Ognuno ha il suo stile. Io sono rimasto alle buone maniere: agli anonimi e ai provocatori non mi sento di dovere nulla.

Credo che chiunque voglia entrare nel blog per discutere con me o con gli altri ospiti degli argomenti proposti possa e debba farlo rispettando un minimo di buona educazione. Altrimenti non è benvenuto.

E' sempre piacevole discutere con qualcuno che voglia ribattere alle mie opinioni con argomenti contrari. E dovendo replicare non lo farei mai dicendogli che le sue parole sono solo cazzate o cretinate. Non è questione di purezza dei termini, è solo evidente che l'uso di certe espressioni non si concilia col dialogo, è un modo per stroncare qualunque discussione o per colpire senza volerla neanche iniziare una discussione.

La buona educazione vuole anche che nei blog, nelle chat e nei forum, si lasciano passare gli errori ortografici perché sono quasi sempre irregolarità di digitazione. Ma se uno vuol proprio fare il pignolo e se ne infischia della buona educazione, prima di evidenziare il presunto errore altrui dovrebbe almeno consultare un dizionario, tanto per non fare la figura del presuntuoso che è anche un poco c..., come si usa dire tra noi cafoni abruzzesi.

Anonimo ha detto...

Mio caro, circa l' errore ortografico (che tale è) non è mio costume sottolineare quelli altrui, salvo nei casi in cui il mio interlocutore, oltre che a manifestare un fastidioso tono di prosopopea, mi dia praticamente del cretino, come è stato fatto da te. E' vero che io ho usato qualche parola inidonea per dissentire da ciò che hai scritto, ma c' è una certa differenza tra dire "le tue idee PER ME sono cazzate" e dire invece "tu sei CERTAMENTE un cazzone" (mi si scusino i termini, purtuttavia decisamente esemplificatori), perchè praticamente tu mi hai etichettato come un imbecille irrispettoso verso gli studenti universitari nonchè facinoroso, senza considerare minimamente il senso del mio discorso, per quanto sciocco potesse essere. Ci tenevo solo a chiarire questo.

Rompicoglio ha detto...

I chietini doc si lamentano della decentrazione delle Università solo perché hanno qualche problema ad affittare le camere agli studenti. Il chietino doc, non è cambiato. Basta parlare con qualche anziano dei paesi limitrofi che ha vissuto lo sfollamento durante la guerra mondiale. A loro interessa questo, sfruttare la situazione, tutto qua. Hai fatto bene a riportare quell'esperienza di Camerino.
Ma secondo me non si tratta solo di un problema di "pera cascami in bocca". Il vero problema di Chieti è stato ed è il clientelismo. Quei pochi che avrebbero potuto apportare un cambiamento alla città sono dovuti emigrare. Nella città sono rimasti i più inetti, i raccomandati. E gli uffici pubblici, le università di Chieti Scalo, sono pieni di questi personaggi. La crema della mediocrità. E si vedono i risultati. Un intera generazione è stata letteralmente "sfrattata" dalla propria città natale. E la morte della città è una ovvia conseguenza di tutto questo..
E non mi si venga a scrivere qualunquisticamente "ma tu che fai per renderla migliore..lamentarsi non serve, etc.".... Se uno viene sfrattato, l'unica maniera per renderla migliore è quella di additarne la causa e gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti..