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10 luglio 2007

Terzo incontro sui rifiuti


Ieri sera nella scuola media Antonelli, in una stanza ad effetto serra, accessibile solo dal retro della scuola, si è tenuta l'assemblea cittadina (la terza) sulla questione dei rifiuti. Sono certo che molti dei presenti avranno avuto l’impressione di trovarsi ad un confronto tra sordi che si è trascinato con momenti di tensione e di confusione. In realtà nella sala si svolgevano tre diverse assemblee in contemporanea.

Nella PRIMA (la conferenza sulla questione dell’inceneritore) c'era il sindaco, alcuni assessori comunali, l'assessore regionale Franco Caramanico e c'era anche Franco Gerardini, ex parlamentare ed esperto dello smaltimento dei rifiuti. La sala era piena di gente, molti cittadini e alcuni esponenti dei partiti d'opposizione che hanno ascoltato senza intervenire.

L'assessore Caramanico ha descritto con chiarezza il Piano Regionale dei Rifiuti. In estrema sintesi ha detto che il Piano è conforme alle più recenti normative che impongono la raccolta differenziata. Per il 2012 almeno il 65% dei rifiuti dovrà essere avviato al riciclaggio. In Abruzzo la parte non riciclabile è stimata nell'ordine di 160.000 tonnellate annue. Questa cifra non giustifica la realizzazione di un termovalorizzatore (inceneritore) il cui normale regime di funzionamento richiederebbe circa 700.000 tonnellate. Dunque l'inceneritore non si farà, né a Chieti, né in altre località abruzzesi. Le 160.000 tonnellate di rifiuti non differenziati saranno trattati in impianti di bioessicazione (TMB) come quello attualmente in costruzione in contrada Casoni i cui prodotti (CDR) saranno inceneriti dai cementifici già esistenti.

Franco Gerardini ha poi spiegato che i cementifici attualmente funzionano bruciando copertoni di vetture e olii minerali, perciò l'aggiunta di CDR nei loro forni non aumenterà le emissioni nocive, ma verosimilmente le ridurrà. Anche la trasformazione delle discariche, come quella di Casoni, in impianti di bioessicazione dovrebbe portare ad un miglioramento anche per chi abita vicino alla discarica.

Tutti si sono detti concordi nella necessità di privilegiare in ogni modo le raccolte differenziate e la riduzione nella produzione di rifiuti, ma questo sembra essere un orientamento ormai imposto in modo vincolante dalle leggi nazionali. Dunque nessun termovalorizzatore da costruire e nessun piano che possa penalizzare Chieti o l'Abruzzo.

Dopo ha preso la parola il prof. Quiriconi che ha sollevato qualche dubbio: perché se non c'è alcun bisogno di un termovalorizzatore in Abruzzo il Piano Regionale, invece di escluderne la realizzazione, lo incude tra le possibilità future? e perché tra le scelte possibili per il trattamento dei rifiuti non differenziati è stata esclusa la soluzione di un ulteriore processo di separazione e di riciclo?

Anche gli altri esponenti della Base del Centrosinistra hanno sollevato obiezioni relative al problema della raccolta "porta a porta" che sembra non essere più prevista nel contratto stipulato dal Comune di Chieti con la ditta TEMA. Qualcuno ha anche evocato sospetti sul fatto che le autorizzazioni alla realizzazione del bioessiccatore di Casoni e all'ampliamento del sito siano state date prima della definitiva approvazione del piano.

A me sembra che questi dubbi e sospetti non siano sufficienti a dimostrare l'inadeguatezza del piano regionale. Sicuramente oggi si scontano gli effetti di scelte sbagliate, alcune delle quali risalenti a più di venti anni fa, ma facendo i conti col presente quali sono le scelte contestabili? in quali punti si potrebbe emendare il piano? Oltre a quello giustamente indicato dal prof. Quiriconi di cancellare completamente l'ipotesi del termovalorizzatore, io non sono riuscito a vedere alcuna proposta concreta. Non è stata formulata alcuna possibile soluzione alternativa. L'unica proposta è stata quella di bloccare tutte le autorizzazioni concesse fino alla definitiva approvazione del piano, ma questo è solo un modo per temporeggiare.

Al sindaco va riconosciuto di aver accettato il confronto e di averlo fatto nel modo migliore, chiamando in causa le persone competenti a rispondere e dimostrando una personale sensibilità e disponibilità rispetto alle esigenze manifestate dai cittadini. Il suo impegno a contrastare ogni eventuale futura ipotesi di termovalorizzatori a Chieti e a promuovere la raccolta differenziata dovrebbe aver soddisfatto pienamente le richieste dei cittadini, ma questo è vero solo se ci fermiamo agli esiti della prima assemblea, quella sul termovalorizzatore.

Come dicevo all'inizio, insieme alla conferenza di cui ho riportato per sommi capi i contenuti, si sono svolte almeno altre due assemblee: la SECONDA era quella degli ‘ecologisti’, i quali pur riconoscendo la razionalità dell'operato degli attuali amministratori regionali e comunali, si pongono interrogativi più grandi sul futuro di una città che si ritroverà l'impianto di trattamento dei rifiuti dentro l'area urbana, vedrà sfilare quotidianamente cortei di camion pieni di spazzatura, inoltre i prodotti del bioessiccatore saranno probabilmente bruciati nei cementifici di Pescara e Scafa e finiranno comunque nei nostri polmoni. Insomma il piano di gestione dei rifiuti, anche se ben fatto, non elimina i problemi e non elimina le paure, così come non può eliminare le scelte già fatte nel passato.

Queste riflessioni possono condurre a domande inquietanti sugli scenari futuri: se la differenziata non si farà, se nessuno vorrà investire nel riciclo dei materiali, se prevarranno le scellerate speculazioni di imprenditori senza scrupoli, allora il termovalorizzatore diventerà inevitabile? forse non si farà a Casoni, forse a Francavilla e comunque aggiungerà i suoi fumi a quelli dei cementifici e delle centrali termoelettriche di cui già si comincia a parlare?
Nessuna risposta a queste domande almeno fino a quando politica ed economia non accetteranno di fare i conti con il futuro, ma questo non è possibile perché ciò coincide con la pretesa insolente e irragionevole dei famigerati no-global. Così ci dicono.

Infine c’era la TERZA assemblea, quella più nervosa e numerosa, quella di chi non voleva parlare di inceneritori e di sistemi di smaltimento dei rifiuti, ma solo di Casoni. Gli abitanti di contrada Casoni hanno accusato con rabbia il Comune di non aver mantenuto la promessa fatta 27 anni fa riguardo alla provvisorietà della discarica, hanno accusato le passate amministrazioni di aver tradito quell’impegno e di aver potenziato nel tempo la discarica di Casoni. Adesso non sono più disposti a credere a nessun politico e a nessun documento. Adesso vogliono l'eliminazione pura e semplice della discarica, senza se e senza ma. Lo hanno urlato. Hanno chiesto che la discarica sia messa sotto la casa dell'assessore Caramanico, hanno interrotto continuamente gli interventi, hanno urlato ‘buffoni’ e ‘venduti’ a tutti quelli che cercavano di farli ragionare. Per loro non c’è nessuna differenza tra discarica, essiccatore, inceneritore e qualunque altra parola collegata ai rifiuti. Segni di un'esasperazione grave di chi vive da anni vicino agli effetti della discarica e si sente anche tradito, trascurato e ora vede la propria situazione diventare disperata perché la discarica è diventata permanente e ora sembra destinata a trasformazioni che la faranno crescere; per loro poco importa se cresce secondo un buon modello di TMB o trasformandosi in un mostro inceneritore. Con loro non c'è spazio per alcuna negoziazione o dialogo e perciò con loro l'assemblea era impossibile. Lo dico senza attribuire loro alcuna colpa, perché so che chi vive un disagio così forte non è colpevole, ma vittima. Colpevole invece è chi volesse sfruttare la loro rabbia per propri tornaconti politici, e sapendo perfettamente di non avere alcuna soluzione alternativa da proporre. Purtroppo s'e visto anche questo.

L’aver mescolato tre questioni diverse mettendole sullo stesso piano non ha giovato a nessuno. Il corteo di domani a questo punto non riguarda più l’inceneritore e non sarà nemmeno una manifestazione per chiedere un nuovo modello di economia che sia capace di abolire gli involucri di plastica e gli sprechi domestici. Sarà solo il corteo per Casoni. Serve solo a chiedere una diversa localizzazione dell'impianto per lo smaltimento dei rifiuti, ma non sappiamo se questa soluzione esiste. Chiederanno di mettere le discariche nei parchi o di gestire la questione clandestinamente come per anni s’è fatto con le scorie chimiche di Bussi? No, questo nessuno lo chiederà apertamente, ma l’unico slogan a questo punto è: "comunque, dovunque, ma non a casa mia".
* * *
AGGIORNAMENTO: La Base del Centrosinistra sta predisponendo una petizione da inviare al sindaco per chiedere la sospensione dei lavori di costruzione del mega impianto di essiccazione in “contrada Casoni”. Lo scopo è quello di aprire un confronto con Comune e Regione per individuare forme alternative e non nocive di smaltimento rifiuti.


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19 commenti:

Robin Hood ha detto...

Vedi Tom il tuo è il ragionamento che ci si aspetta da chi il problema non lo vive in prima persona.
Ma cosa puoi pretendere da persone che con il passare degli anni, dopo immani sacrifici per farsi una casa, si sono visti non solo presi in giro sulla temporanea ubicazione della discarica, ma ulteriormente derisi per la semplicità con cui qualcuno ha voluto speculare economicamente su un'area sicuramente non idonea ad ospitare un impianto TMB per la produzione di CDR.
Questi cittadini, che hanno tutto il mio sostegno ed io non sono affatto un uomo politico, meritano rispetto e comprensione e vorrei vedere chiunque anche te nelle loro condizioni, sapere che i propri immobili sono svalutati a zero, che la loro salute è continuamente a rischio, che il loro diritto di essere cittadini come gli altri viene continuamente calpestato.
Dico solo di non fare demagogia quando si dice che non c'è alternativa alla dislocazione della discarica di Casoni, sappiamo tutti che vi sono siti più idonei, lontani dalle abitazioni, ma non si può pretendere che l'alternativa venga suggerita dagli abitanti di c.da Casoni, loro sono stati anche fin troppo SIGNORI nel non farlo, queste scelte spettano solo agli amministratori che però devono difendere il cittadino e non solo la speculazione di un imprenditore.
Vedi Tom l'ubicazine di contrada Casoni quale mega discarica ha fatto gola a tutti anche al Sig. Sindaco Ricci che ha usato due pesi e due misure nella stessa città, a Via dei Vestini si progetta il Villaggio dei giochi del Mediterraneo in c.da Casoni si proggetta la fine del quartiere.
Bisogna meditare prima di parlare e credimi fraternamente ti invito a visitare contrada Casoni e il Bivio Brecciarola così forse ti sarà più facile comprendere l'amarezza e la rabbia di chi ci deve vivere.

Robin Hood (Mario Di Fabrizio)

Anonimo ha detto...

Il video integrale degli interventi nell'assemblea cittadina puoi vederli su www.chietiscalo.it:

http://www.chietiscalo.it/assemleavideo.html

segui le istruzioni e vedi.

Roberto Di Monte

Anonimo ha detto...

Lampi di razionalità e buon senso all'orizzonte.

Non si potrebbe ESENTARE gli abitanti di Casoni da ICI e TARSU?

BISOGNA RIDEFINIRE GLI ATO SU BASE PROVINCIALE!!! BASTA COLL'AREA CH-PE CHE CI RECA SOLO DANNI...

La Tema deve fare di più e meglio, parliamone tutti.

Anonimo ha detto...

concordo con quanto detto da robin hood, non deve essere piacevole abitare vicino ad una discarica che sta per diventare da temporanea, definitiva con la paura di termovalorizzare la monnezza di almeno due città: Chieti e Pescara,fissa a tutti gli effetti. Oltre alla puzza e al rischio di malattie a cui vanno incontro questi "disgraziati" e al deprezzamento del valore immobiliare delle loro abitazioni adesso c'è anche qualcuno che fa dello spirito dicendo che : nessuno vuole la discarica sotto casa!Questi signori chiedono che vengano rispettate le promesse fatte precedentemente e se si incazzano alle riunioni "farsa" perchè non ottengono risposte vanno capiti e anche sostenuti perchè quello che oggi sta capitando loro non debba a ripeterdi un domani.Vigilare signori miei, vigilare perchè di cazzate a questo "signore" ne ho sentite dire tante, di fatti ne ho visti fare pochi.Io dopo aver sentito quello che ci ha detto l'altra sera incomincio a preoccuparmi, anche se di monte dice di no,costui conta come il due di picche quando la briscola è denari, cioè niente.

Anonimo ha detto...

Caro Nonnoenio, non ho assolutamente detto di no ad alcun concetto. Se ti riferivi al mio precedente intervento, esso non era riferito a quanto affermato da Robin Hood con il quale sono pienamente d'accordo, il "segui le istruzioni e vedi" non erano riferiti a lui ma a chi ci legge, per invogliare a guardare il filmato, molto più chiaro di qualsiasi pensiero possiamo esprimere. Ciò che hanno detto è certamente interpretable come ci pare, ma a me pare chiaro che Robin Hood ha centrato il senso ed esprime concetti molto corretti. Del resto se non fosse così perchè dovrei continuare ad impegnarmi assieme a lui nella lotta come fanno tanti altri cittadini? Mi scuso con tutti se ho dato impressioni errate con quanto ho scritto nelle quattro righe del mio precedente intervento. Per concludere, non è la prima volta che mi si taccia di essere filogovernativo, ma ripeto ancora una volta che per capire ciò che penso fatevi una capatina sul sito www.chietiscalo.it e leggere i miei articoli, capirete meglio. Di certo non sono uno che ha voglia di buttare tutto a mare, qualcosa di buono sono disposto a riconoscere a tutti, così come ho riconosciuto i meriti delle precedenti amministrazioni, e non dimenticate che le ultime due amministrazioni Cucullo sono state uguali all'amministrazione Ricci.

Roberto Di Monte

Anonimo ha detto...

L'osservazione, caro Di Monte era rivolta a colui che ha buttato quì questa frase, fidando nel fatto che vicino a casa sua non verrà costruito un termovalorizzatore o verrà buttato niente in discarica.

"comunque, dovunque, ma non a casa mia".

La discarica così com'è, con il convogliamento della munnezza di pescara si esaurirà quanto prima se non si passa in tempi brevissimi alla differenziata e non si arrivi entro il prossimo anno almeno al 50%. Per fare questo bisogna sensibilizzare la popolazione, fare riunioni e spiegare, comperare e distribuire almeno 5 contenitori da una ventina di litri l'uno e far vedere come utilizzarli e far sopratutto vedere che gli sforzi e i costi dei cittadini non vengano in nessun modo disattesi. E poi lasciamelo ripetere, il due di picche, cioè colui che mi ispira meno fiducia di tutti, cioè meno del mio peggior nemico è il "sindacone" , non mi fido di lui è più forte di me, molte volte mi sono dovuto ricredere negli ultimi due anni sulle promesse fatte e poi disattese. E' uno a cui piace troppo apparire più che fare. adesso poi è impegnato con i suoi accoliti nel cercare di occupare politicamente il Teatro Marrucino
e la discarica non lo interesserà più almeno per un paio di mesi. L'unica sfortuna e che non c'è in corso un mondiale di calcio anche quest'anno........

Anonimo ha detto...

@ Robin Hood

è possibile che il mio non sia il miglior punto di vista sulla situazione, in effetti non vivo a Casoni, ma propio per questo cercando di dare un completo resoconto dell'assemblea ci ho tenuto a precisare che gli abitanti di Casoni sono le prime vittime e perciò ho giustificato anche le loro intemperanze. Poi chi legge questo blog dovrebbe aver visto che il primo post su questo problema l'ho messo molto prima che la questione fosse aperta dalla Base e finisse sui giornali e l'ho fatto pubblicando una foto che avevo scattato ai lavori della discarica e chiedendo lumi. Dunque non sono coinvolto, ma nemmeno del tutto insensibile.

Forse è più giusta la tua critica all'altro aspetto, quello della mancanza di alternative. Su questo posso darti ragione: non spetta ai residenti di Casoni indicare le alternative.

Robin Hood ha detto...

Ciao Tom,
il tu resoconto dell'assemblea è stato completo e con una analisa sensibile del problema; non condivido quando dici che non sono state presentate alternative al Termovalorizzatore, nella riunione è stato chiesto di trattare i rifiuti a freddo con un TMB Trattamento Meccanino Biologico spinto fino a raggiungere 80% di differenziata e ti posso garantire che da informazioni assunte si può fare; la richiesta di bloccare la determina fatta proprio dal dr. Gerardini che ha permesso di iniziare i lavori per la realizzazione del TMB in c.da Casoni è stata fatta perchè vi sono punti oscuri nell'autorizzazione o megli vi sono state delle grandi forzature come il fatto che un impianto del genere non è sottoposto ad alcun vincolo di distanze dalle abitazioni, quando sappiamo bene che il piano dei rifiuti disciplina proprio questo punto demandando agli ATO di competenza di indicare le fasce di rispetto, non solo dalle abitazioni ma anche dagli obiettivi sensibili, dalle falde acquifere ecc..., se ricordo bene nelle immediate vicinanze dell'area in cui sta sorgendo il mega impianto, se non proprio nella stessa, insiste il vecchio Regio Tratturo con i suoi vincoli civici; la richiesta di sospensione era mirata a fare chiarezza su questo punto, sappiamo bene che una volta realizzate le strutture fuori terra le stesse saranno di fatto legalizzate anche se il piano dovesse dire il contrario; questo spiega anche la frenetica attività, anche notturna, nella realizzazione dei lavori.

Robin Hood (Mario Di Fabrizio)

Anonimo ha detto...

@ Robin Hood
quello che dici è importante ed è anche molto grave. Nel corso dell'assemblea ci sono state allusioni a queste cose, ma tutto è rimasto confuso perché, come ho già detto, la discussione si svolgeva sovrapponendo questioni diverse.

Stando a quello che dici, si dovrebbe chiudere il discorso sui temuti inceneritori e aprirne uno su Casoni. Dovrebbe essere un compito di denuncia della stampa. Ma esiste un giornalismo d'inchiesta?

Anonimo ha detto...

Ho aggiornato il post con la nuova iniziativa della Base.

Chi fosse interessato può recarsi nella sede in via De Lollis 49 il giorno 19 luglio ore 19.

Purtroppo nel comunicato della Base leggo che la finalità è quella (piuttosto ambiziosa) di individuare nuove forme di smaltimenti rifiuti e non quella (a mio avviso più praticabile) di individuare un diverso sito.

Anonimo ha detto...

Ancora una volta mi complimento con te per la precisione e l'imparzialità della relazione.
Antonio49

Anonimo ha detto...

Ancora una volta mi complimento con te per la precisione e l'imparzialità della relazione.
Antonio49

Anonimo ha detto...

Tutti d'accordo?
Va bene l'ATO Pescara-Chieti?
Tutti favorevoli a le QUANTITA' d'immondizia di PESCARA-MONTESILVANO?

VIVA L'AREA METROPOLITANA (tenetevela, ve la meritate).

Anonimo ha detto...

@ Giovanni

ti ringrazio dell'intervento, ma ti prego di partecipare al blog con spirito propositivo e senza reazioni indispettite perché nelle discussioni scritte è facile degenerare.

Il problema che stai sollevando va spiegato. Io non l'ho fatto perché ho incluso anche l'ATO tra le scelte che ormai appartengono al passato. Provo a farlo adesso, ma avresti potuto farlo anche tu, dicendo la tua e proponendo magari una soluzione diversa da quelle fatte finora.

Anonimo ha detto...

ATO è l'ambito territoriale ottimale. E' uno strumento con cui si cerca di ridisegnare il territorio in modo diverso dai confini provinciali che spesso sono stati stabiliti secondo criteri storico-politici che urtano con le esigenze pratiche.
In Abruzzo sono previsti quattro ATO (Teramo con tutti i 47 Comuni della Provincia; Chieti-Pescara con 67 Comuni dell'area metropolitana; Chieti con i rimanenti 83 Comuni della provincia; L'Aquila con i 108 Comuni del territorio) e per ogni Ato è prevista un'autorita' d'ambito che deve garantire l'autosufficienza di smaltimento e la presenza di almeno un impianto di trattamento dei rifiuti.

La discarica di Casoni oggi è posta al servizio dell'ATO Chieti-Pescara, mentre il resto della provincia di Chieti costituisce un diverso ATO (credo che il centro di smaltimento sia quello di Cupello).

Io non credo che il problema sia quello di separare Chieti da Pescara e ognuno si smaltisce la monnezza sua. Io credo che la questione sia più seria: Chieti è più vicina (in senso geografico, culturale, economico, funzionale, ecc.) alla Val Pescara oppure è più vicina all'area frentana e al vastese? so che con questa domanda metto il dito in una piaga (magari proverò poi a dedicare un post al problema) ma qualunque sia la risposta non mi sembra rilevante per la questione rifiuti. Infatti l'area di Pescara ha una conformazione tale che, anche se Chieti si esclude, la costringe a smaltire i rifiuti in una zona a noi vicina. Bussi docet.

Anonimo ha detto...

Il problema non è Pescara-Chieti?

E allora che parlo a fare?

E se dico:
1) Consorzio industriale,
2) Ato e Aca dell'acqua,
3)Università che RIFIUTA di tornare sul Colle,
4)biglietto urbano passato da 70 a 90 centesimi d'un sol colpo (ma ci puoi andare a Pescara..! Bell'affare!).

Alcune volte sento di predicare nel deserto.

IO L'AREA METROPOLITANA (che non esiste) NON LA MERITO : parlo per me.

Anonimo ha detto...

DIMENTICAVO:

tenetevi gli accordi "metropolitani" che hanno portato la TEMA a Chieti.

Io lotterò nel mio piccolo per difendere la MIA città e la LEGALITA' sempre.

Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

@ giovanni,
forse qualche parola in più, almeno per capire a cosa alludi...

Anonimo ha detto...

Caro Tom, ma quello della TEMA è un SEGRETO DI PULCINELLA.

Vi fu l'accordo CUCULLO-D'ALFONSO, ...ed il Comune di Pescara annunciò per primo l'aggiudicazione...! (su tutti i giornali)

Tutti sanno che la TEMA è partecipata dal Comune ostiense.

Ma davvero nulla sapevi?

Dove pescara mette lo zampino PER NOI sono guai.

Il 40 per cento (ripeto: 4 su 10) dei REATI PENALI di tutto l'Abruzzo è commesso a Montesilvano e Pescara.

Ripeto: viva l'Area metropolitana (che non esiste)