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03 maggio 2007

Bioessiccatore

Località Casoni : qui c'era un punto di raccolta dei rifiuti. Adesso non c'è più niente, almeno in apparenza. Solo un grande spiazzo. E i rifiuti dove li portano?

Sul cartello di segnalazione dei lavori c'è scritto: "Realizzazione di un impianto di bioessiccazione con produzione CDR". Cos'è?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il CDR è combustibile derivato dai rifiuti. In pratica una parte dei rifiuti oggi destinata alla discarica di Contrada Casoni qui a Chieti, verrà "trattata" mediante essiccamento, ecc. e preparata per l'avvio agli inceneritori (termovalorizzatori è il nome che si usa oggi, ma la sostanza è la stessa). Oggi a Chieti non ci sono inceneritori e questi rifiuti verranno conferiti negli impianti esistenti da qualche parte in Italia. Spostare i rifiuti a destra ed a manca costa ed in un futuro molto prossimo (si parla di 2008), avremo anche a Chieti il nostro bravo inceneritore, in pratica un distributore di cancro e di altre patologie altrettanto serie vicino casa. Se oggi producono rifiuti da bruciare, hanno sicuramente previsto di costruirne uno e del resto la voce esistente nel bilancio di previsione del Comune di Chieti, per il 2008, mediante Project Financing previsti euro 30.000,00 circa per un impianto per la produzione di energia elettrica ed acqua calda, la dice lunga sulle intenzioni di questa gente. Per saperne di più su come funzionano gli inceneritori, visita la pagina sul sito www.chietiscalo.it

http://www.chietiscalo.it/linceneritoreotermovalorizzatore.html

Anonimo ha detto...

Dimenticavo di dire che i rifiuti per adesso li portano ancora la, dallo spiazzo bisogna procedere ancora per un paio di chilometri lungo una strada sterrata e si arriva alla discarica vera e propria. E' ben coperta, non è possibile vederla se non inoltrandosi fra le colline ma si sente che c'è, anche da lontano, dal puzzo che emana.

Anonimo ha detto...

@ Roberto Di Monte
Grazie delle informazioni.

Non è facile capire quanto siano preoccupanti perché il bioessiccatore in sè dovrebbe essere innocuo; il problema sta nel quando e dove sarà realizzato l'inceneritore.

Comunque condivido il ragionamento e credo anch'io che non potranno collocarlo troppo lontano. Purtroppo.

Anonimo ha detto...

Devo precisare quanto già detto nel mio primo intervento sull'argomento: ho parlato di un investimento di circa 30.000,00 Euro per la costruzione di un impianto per la produzione di energia elettrica ed acqua calda, pensando che lo stesso fosse previsto in Contrada Casoni a Brecciarola. In effetti ho commesso un doppio errore, uno di semplice trascrizione, non si tratta di 30.000,00 euro ma di 30.000.000,00 (30 milioni di euro), cifra ben diversa da quanto avevo scritto; il secondo errore commesso è sull'ubicazione dell'impianto. Quello previsto per il 2008 nel piano triennale dei lavori pubblici del Comune di Chieti è un inceneritore per fanghi prodotti dalla Cartiera Burgo, impianto che una volta sottoposto agli studi sull'impatto ambientale verrà creato all'interno dello stabilimento a Madonna delle Piane. Quindi l'inceneritore lo avremo ancora più vicino al centro cittadino. Che bello!!!! Prima di cosrtuirlo ci diranno che avrà basse emissioni di sostanze tossiche e ci diranno pure che l'impianto servirà per tenere in vita la Cartiera di Chieti e conservare il posto di lavoro ai dipendenti. In quanto alla non pericolosità vi chiedo di non crederci e di documentarvi sull'aumento delle patologie tumorali nelle zone dove tali impianti sono già in funzione; per quanto riguarda la conservazione del posto di lavoro dei dipendenti Burgo, bisognerà trovare una soluzione alternativa all'inceneritore, io non baratterei il posto di lavoro con un bel cancro ai polmoni. Meditate gente, meditate ............

Anonimo ha detto...

Voglio ringraziare Roberto Di Monte per le segnalazioni particolarmente utili e interessanti, come sono anche quelle pubblicate sul sito www.chietiscalo.it.

Spero che anche altri nostri concittadini contruibuiscano alla stessa maniera, perché un blog come questo rischia di perdere la sua ragion d'essere senza uno scambio di informazioni, idee e proposte.