Signorile viale alberato con edicola, bidoni e locandine dazebao. Delle vetture è inutile parlare perché ormai sono onnipresenti come lo smog.
1 commento:
Anonimo
ha detto...
Le tue denunce fotografiche sulle brutture di una città sono seconde solo a quelle di Jollino, un personaggio simpaticissimo del NG sulla città di Chieti, che addirittura di queste sue FotoDenuncia ha fatto il suo credo. La strada se non erro e quella che va oltre la Villa Comunale, quella che porta verso le scalette che conducono al quartiere Filippone, quella strada si che è invasa dalle macchine tanto che dovrebbero farla a senso unico. Io ai tempi delle Industriali, partivo, correndo, da Viale Maiella arrivavo a Femminella e sempre correndo salivo per quelle scalette all'altezza dell'ex roronda, salivo per intero le scalette, percorrevo tutta la Villa fino alla Trinità, salivo per la strada del mercato ortofrutticolo e scendevo, tornandomene a casa per la via De Turre, quella scoscesa. Questo naturalmente la mattina presto e qualche annetto fà, adesso farei a tempo a morire intossicato dagli scarichi delle macchine che hanno trasformato tutto il percorso in una camera a gas. Comunque il mio quasi coetaneo Zappacosta Agostino, prof. di Matematica in pensione lo fa ancora oggi, lui scende, allungando il tutto dalla discesa oltre il parcheggio dietro il tribunale e attraversando Madonna degli Angeli se ne torna al quartiere di Filippone.
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Le tue denunce fotografiche sulle brutture di una città sono seconde solo a quelle di Jollino, un personaggio simpaticissimo del NG sulla città di Chieti, che addirittura di queste sue FotoDenuncia ha fatto il suo credo. La strada se non erro e quella che va oltre la Villa Comunale, quella che porta verso le scalette che conducono al quartiere Filippone, quella strada si che è invasa dalle macchine tanto che dovrebbero farla a senso unico. Io ai tempi delle Industriali, partivo, correndo, da Viale Maiella arrivavo a Femminella e sempre correndo salivo per quelle scalette all'altezza dell'ex roronda, salivo per intero le scalette, percorrevo tutta la Villa fino alla Trinità, salivo per la strada del mercato ortofrutticolo e scendevo, tornandomene a casa per la via De Turre, quella scoscesa. Questo naturalmente la mattina presto e qualche annetto fà, adesso farei a tempo a morire intossicato dagli scarichi delle macchine che hanno trasformato tutto il percorso in una camera a gas. Comunque il mio quasi coetaneo Zappacosta Agostino, prof. di Matematica in pensione lo fa ancora oggi, lui scende, allungando il tutto dalla discesa oltre il parcheggio dietro il tribunale e attraversando Madonna degli Angeli se ne torna al quartiere di Filippone.
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