Finora abbiamo visto elargire soldi pubblici in modo estemporaneo, per il Festivalbar, ma anche per lo Stellario voluto dalle precedenti amministrazioni. Iniziative che hanno richiamato in città molti giovani lasciando però uno strascico di polemiche su costi e utilità.
Finalmente lo scorso 22 dicembre è stata presentata al pubblico una ricerca sui bisogni giovanili nel nostro territorio. Credo che sia la prima volta che si decide di interrogare i diretti interessati, un metodo nuovo inaugurato dalla neonata Azienda Speciale Multiservizi "Chieti Solidale".
L'analisi grafica dei dati raccolti nell'indagine è stata abbinata ad un film-intervista.
Il campione è stato scelto tra i giovani degli ultimi anni delle scuole superiori di Chieti e il lavoro è stato coordinato da specialisti di statistica e sociologia (le dott.sse Lara Fontanella e Mara Maretti). Gli esiti dell'indagine sono stati riassunti in una ventina di cartelle che non riesco a riassumere ulteriormente, perciò mi limito ad alcune impressioni personali:
1- l'ottimismo - l'80% degli intervistati ritiene che nei prossimi 10 anni avrà un lavoro soddisfacente e avrà indipendenza economica - il 43% si immagina anche sposato con figli.
Questo è un dato incoraggiante perché ci mostra ragazzi che pensano al positivo, ma i numeri contrastano con i dati correnti sull'occupazione e sull'età in cui si riesce a costruire una famiglia.
2 - i valori - nella scala dei valori troviamo in cima alla lista "famiglia" e "amicizia" e in coda "studio", "impegno sociale", "impegno religioso" e inevitabilmente ultimo l"impegno politico".
Sono dati che confermano la percezione immediata, ma che diventano preoccupanti se confrontati con le ampie aspettative di cui abbiamo detto sopra.
Se i diciotenni immaginano di avere prospettive migliori di quelle che oggi sono riservate ai giovani di 25-35 anni, dovrebbero capire che stanno immaginando un netto miglioramento del sistema economico-sociale. Ma da dove verrà questo atteso miglioramento se la maggior parte di loro non è disponibile ad impegnarsi nello studio e nell'ambito sociale? probabilmente questi ragazzi non sono consapevoli che il ripiegamento verso gli interessi ristretti (famiglia e amici) rischia di aggravare la situazione già degenerata proprio a causa di una cultura basata sui legami familiari e sulle relazioni di amicizia che hanno fatto prevalere le logiche clientelari e nepotistiche a discapito della competenza, del merito, della serietà, della correttezza legale e professionale.
Va detto anche che per l'84% la città è giudicata poco o nulla soddisfacente e più della metà vorrebbe vivere fuori dall'Abruzzo o dall'Italia. Questo vuol dire che in molti casi l'ottimismo si associa ad una prospettiva di emigrazione. Come dire che il mancato impegno viene da una sfiducia totale e questo è ancora più sconfortante del semplice disimpegno.
3- La stragande maggioranza (70-80%) degli intervistati vorrebbe essere informata attraverso la scuola e internet, ma poi emerge che le reali fonti di informazione sono la TV per quanto riguarda sport e attualità, la famiglia per quanto riguarda il lavoro e la salute, e gli amici per i problemi legati al sesso. La scuola sembra fornire solo informazioni su studi e viaggi e internet solo per gli studi fuori regione. I ragazzi quindi usano poco internet e non ne sentono il bisogno perché le postazioni internet gratuite e le biblioteche sono le cose meno richieste per il miglioramento della città. Loro vogliono soprattutto locali e concerti di gruppi famosi. Vogliono anche centri di orientamento.
Il primato di scuola e internet sta quindi solo su un piano immaginario, nella realtà i ragazzi non chiedono né internet, né scuola, e vogliono orientamento perché evidentemente non riconoscono a queste entità una capacità orientativa. Gli adolescenti dunque si sentono disorientati, ma restano attratti proprio da ciò che li disorienta: il vuoto esistenziale creato da un tempo eternamente libero, fatto di Tv, di concerti, di musica, di svago, di incontri e di relazioni che non si sa su che cosa fondare. E qui mi fermo perché il discorso diventerebbe lungo e complesso.
Se avessero potuto decidere loro credo che il Festivalbar e lo Stellario avrebbero avuto una piena e convinta approvazione, ma su questa strada continueremo a disorientarli.
Finalmente lo scorso 22 dicembre è stata presentata al pubblico una ricerca sui bisogni giovanili nel nostro territorio. Credo che sia la prima volta che si decide di interrogare i diretti interessati, un metodo nuovo inaugurato dalla neonata Azienda Speciale Multiservizi "Chieti Solidale".
L'analisi grafica dei dati raccolti nell'indagine è stata abbinata ad un film-intervista.
Il campione è stato scelto tra i giovani degli ultimi anni delle scuole superiori di Chieti e il lavoro è stato coordinato da specialisti di statistica e sociologia (le dott.sse Lara Fontanella e Mara Maretti). Gli esiti dell'indagine sono stati riassunti in una ventina di cartelle che non riesco a riassumere ulteriormente, perciò mi limito ad alcune impressioni personali:
1- l'ottimismo - l'80% degli intervistati ritiene che nei prossimi 10 anni avrà un lavoro soddisfacente e avrà indipendenza economica - il 43% si immagina anche sposato con figli.
Questo è un dato incoraggiante perché ci mostra ragazzi che pensano al positivo, ma i numeri contrastano con i dati correnti sull'occupazione e sull'età in cui si riesce a costruire una famiglia.
2 - i valori - nella scala dei valori troviamo in cima alla lista "famiglia" e "amicizia" e in coda "studio", "impegno sociale", "impegno religioso" e inevitabilmente ultimo l"impegno politico".
Sono dati che confermano la percezione immediata, ma che diventano preoccupanti se confrontati con le ampie aspettative di cui abbiamo detto sopra.
Se i diciotenni immaginano di avere prospettive migliori di quelle che oggi sono riservate ai giovani di 25-35 anni, dovrebbero capire che stanno immaginando un netto miglioramento del sistema economico-sociale. Ma da dove verrà questo atteso miglioramento se la maggior parte di loro non è disponibile ad impegnarsi nello studio e nell'ambito sociale? probabilmente questi ragazzi non sono consapevoli che il ripiegamento verso gli interessi ristretti (famiglia e amici) rischia di aggravare la situazione già degenerata proprio a causa di una cultura basata sui legami familiari e sulle relazioni di amicizia che hanno fatto prevalere le logiche clientelari e nepotistiche a discapito della competenza, del merito, della serietà, della correttezza legale e professionale.
Va detto anche che per l'84% la città è giudicata poco o nulla soddisfacente e più della metà vorrebbe vivere fuori dall'Abruzzo o dall'Italia. Questo vuol dire che in molti casi l'ottimismo si associa ad una prospettiva di emigrazione. Come dire che il mancato impegno viene da una sfiducia totale e questo è ancora più sconfortante del semplice disimpegno.
3- La stragande maggioranza (70-80%) degli intervistati vorrebbe essere informata attraverso la scuola e internet, ma poi emerge che le reali fonti di informazione sono la TV per quanto riguarda sport e attualità, la famiglia per quanto riguarda il lavoro e la salute, e gli amici per i problemi legati al sesso. La scuola sembra fornire solo informazioni su studi e viaggi e internet solo per gli studi fuori regione. I ragazzi quindi usano poco internet e non ne sentono il bisogno perché le postazioni internet gratuite e le biblioteche sono le cose meno richieste per il miglioramento della città. Loro vogliono soprattutto locali e concerti di gruppi famosi. Vogliono anche centri di orientamento.
Il primato di scuola e internet sta quindi solo su un piano immaginario, nella realtà i ragazzi non chiedono né internet, né scuola, e vogliono orientamento perché evidentemente non riconoscono a queste entità una capacità orientativa. Gli adolescenti dunque si sentono disorientati, ma restano attratti proprio da ciò che li disorienta: il vuoto esistenziale creato da un tempo eternamente libero, fatto di Tv, di concerti, di musica, di svago, di incontri e di relazioni che non si sa su che cosa fondare. E qui mi fermo perché il discorso diventerebbe lungo e complesso.
Se avessero potuto decidere loro credo che il Festivalbar e lo Stellario avrebbero avuto una piena e convinta approvazione, ma su questa strada continueremo a disorientarli.
11 commenti:
Sai meglio di me che i giovani se vogliono sono dei gran sentimentaloni e nel caso specifico dei gran sognatori. E' comunque giusto lasciarli sognare avranno tempo per doversi ricredere sulla situazioni della vita dove giorno dopo giorno si paventa un durissimo scontro generazionale. I vecchi di adesso, al potere, stanno decidendo dei loro destini futuri, senza minimamente curarsi delle loro aspettative e delle loro reali necessità, prendendo decisioni ( vedi pensioni )che incideranno profondamente nelle loro vite future. "Loro" li considerano solo dei rompicoglioni da accontentare con manifestazioni tipo Festival Bar ( panem e circensem )fateli diverti, fateli 'mbriacà fate che siano contenti !A contestà ci pensano i grandi, poveretti, quelli che stanno in cassa integrazione e che rischiano a cinquant'anni di rimanere senza lavoro. Nel '68 noi non eravamo così accondiscendenti, eravamo in prima fila a fianco delle persone che reclamavano il giusto dal "parùn dalle belle braghe bianche" che oggi è ridiventato il padrone assoluto e tratta i suoi dipendenti, spesso precari, con durezza ricattandoli in continuazione.
Mi piace confrontare le idee soprattutto quando queste sono costruttive e di interesse collettivo, ma non posso fare a meno di rispondere a dovere quando si cerca di distorcere le notizie ed orientarle a proprio piacimento..e forse anche per qualche altro fine di natura politica. Analizzando l'articolo in questione si evidenzia e si pone sullo stesso piano Il FestivalBar e lo Stellario. Ecco, a mio avviso sono due cose totalmente diverse. Il festivalbar è stato un evento importante, se fosse stato organizzato da persone competenti, ma circoscritto a due sole serate è stato a mio avviso un flop totale, sia come richiamo di pubblico che come macchina organizzativa..Tutta quella spesa pubblica per apparire due sere in televisione? Non ho parole. Secondo il mio modesto parere le cause del flop sono state: in primis la vendita dei biglietti che doveva servire a pagare gran parte dell'evento è stata insufficiente perchè a causa di una pessima campagna pubblicitaria ( ricordate le polemiche sui manifesti? o li avete già rimossi? Erano piccoli, poco chiari ed ubicati solo nel comune di Chieti e Pescara in un paio di strade ), non si è riuscit a portare sul colle la mole di pubblico che ci si aspettava. Ed ecco la beffa. A causa della scarsa partecipazione si è coniata la stupefacente idea di far entrare anche chi non aveva pagato il biglietto, alla faccia di chi come il sottoscritto aveva tirato fuori ben 100 euro (io e mia moglie) per entrambi le serate. Vogliamo aggiungere altro? Insomma a te che scrivi opinioni di un indiscusso interesse, ed anche simpatiche, cerca almeno di essere obiettivo. Ho scritto in risposta ad altri tuoi blog, che la mia non è una presa di posizione politica o polemica, bensì una semplice costatazione dei fatti visti da un occhio obiettivo e sincero. Secondo punto. Lo stellario era diventato un vero e proprio punto di ritrovo estivo per teatini e non. Problemi. Si parecchi. Ma di lieve entità come si vive in una qualsiasi cittadinà che vive, che pulsa, che suscita voglia di divertimento. Bene dopo secoli, non potevo credere ai miei occhi quando vedevo quello sciame di gente affollare il corso e le vie limitrofe, il venerdì sera o il sabato sera, e non vedevo l'ora di andare a prenotare il tavolo ed invitare i miei colleghi e amici della costa a Chieti... "E loro: A chieti? e che venem a fà!! Mo ce vo che da Pescar ving a Chiet..." ..ma poi rimanevano incantati da quella mole di gente e dal posto insolito per ballare sotto le stelle o consumare un drink o vedere uno spettacolo di cabaret all'anfiteatro. Vi siete chiesti da quando è sparito tutto? Bhe..rispondete da soli e fate una considerazione scontata!!! Altrimenti vi aiuto io. Esattamente due anni. Sono riusciti a toglierci perfino questo. Ma l'elenco è cosi lungo che solo a parlarne mi si rivolta lo stomaco. Vogliamo aggiungere la fine del Calcio Chieti? ..In che mani siamo capitati...Aggiungo inoltre che il famoso sondaggio fatto sui giovani non ha evidenziato tutte quelle chiacchiiere che hai scritto, sulla vogli di andar via e fenomeno immigrazione..bensì ha posto in evidenza il totale disdegno che i giovani, ma anche gli studenti universitari e i cittadini nutrono nei confronti della citta di chieti e della sua amministrazione comunale. Non piace più a nessuno rimanere in una città lasciata al totale stato di abbandono e di sporcizia imbarazzante!! Questo per chiederti di essere più obiettivo nelle considerazioni che coinvolgono la città e soprattutto i suoi cittadini che hanno ancora voglia di battersi per una CHIETI VIVIBILE E NON SOLO ABITABILE!! Buona giornata a tutti.
Caro obiettivamenteatino,
io non ho la pretesa di essere obiettivo neanche quando uso l'obiettivo fotografico perchè, come puoi vedere dal post dedicato a Porta Pescara, basta spostare di poco l'inquadratura e uno scorcio bellissimo diventa un orrore. Vorrei essere propositivo e rispettoso di tutti i punti di vista.
Le tue osservazioni mi sembrano molto buone, qui come negli altri commenti che hai lasciato. Non mi sembrano obiettive, ma questo per le ragioni che ti ho già detto non è un difetto, è una cosa ovvia e normale: tu porti il tuo punto di vista. E il tuo punto di vista ti ha fatto apparire una cosa che non era nelle mie intenzioni: non volevo affatto parificare Stellario e Festivalbar, sono manifestazioni molto lontane dalle mie abitudine e dai miei gusti, ma riesco anch'io a cogliere le differenze che tu hai rimarcato.
Le avevo citate insieme solo perchè appartengono allo stesso ambito di eventi legati alla musica giovanile su cui la nostra città ha investito molto.
In genere chi apprezza la discoteca riesce ad apprezzare anche le canzonette del festivalbar e il tuo commento mi conferma in questo giudizio perché tu non critichi la scelta del festival, ma solo l'organizzazione.
Io faccio volentieri a meno di entrambi, ma so bene che chi amministra la città non deve seguire le mie esigenze, deve invece trovare un equilibrio tra le diverse esigenze di tutti, compreso quelli che vogliono ballare e ascoltare dal vivo le canzonette delle popstar. Perciò ho guardato con interesse i risultati dell'indagine sui giovani, per cercare di capirli come spero che starà facendo chi ha commissionato quella ricerca, e ho cercato di offrire qualche mia riflessione, ovviamente dal mio punto di vista che è questo:
quando ero io uno studente Chieti era una città impraticabile, la villa cadeva a pezzi ed era stata tutta transennata, ci si passava come in una trincea di lamiere, grandi opere pubbliche ferme da decenni e politici impegnati a fare ciò per cui negli anni successivi finirono in manette. Quello che c'è adesso, per quanto criticabile, mi sembra rosa e fiori.
Eppure ti assicuro che la voglia di emigrare che anche io avevo allora e che mi portò a cercare una università lontana, non veniva dal disdegno per la città e per i politici teatini, ma piuttosto dalla mia voglia di crescere e di conoscere. Sulla base di questi ricordi non mi va di attribuire ai giovani di oggi una visione totalmente negativa, né di pensare che scappano dall'incuria delle piazze e delle strade. Se fosse solo quello il problema basterebbe alzarsi presto una mattina con tuta e ramazza. E questo i giovani potrebbero farlo molto meglio degli anziani.
I problemi veri sono altri e l'indagine svolta ha mostrato che i giovani non li vedono. Ti faccio solo un esempio preso dal giornale di oggi: le imprese private della nostra provincia sono amministrate quasi tutte da ultracinquantenni. Questo è un sintomo di una grave disfuzione sociale che porterà quelle imprese al fallimento se dietro il vecchio imprenditore c'è solo qualcuno che pensa ai divertimenti. Questo è un dato che non si presta a fare polemica politica, ma è molto più importante di una panchina sporca. Vogliamo guardare anche queste cose?
Io vorrei continuare a offrire le mie non-obiettive riflessioni e a leggere i commenti e le critiche di chi ha la bontà di seguirmi, però non ti nascondo che sono anch'io un po' sconfortato dal fatto che i commenti che ho ricevuto finora mirano mirano spesso al pianto sulla malasorte di Chieti e a voler cercare qualche capro su cui scaricare la colpa. Se è questo che si vuole per la nostra città mi conviene scappare subito.
.........coinvolgono la città e soprattutto i suoi cittadini che hanno ancora voglia di battersi per una CHIETI VIVIBILE E NON SOLO ABITABILE!!......
sono contento di sentirti dire questo perchè fintanto che ci sarà una voce che si leverà, giustamente, bovinamente viene accettato dagli altri, induce alla speranza. Anch'io sono convinto che non è un problema di colore politico, anche se questo attuale non mi piace, ma di idee. Il tempo è passato ed è ora che il conume dimostri di amare Chieti facendo qualche cosa che la riqualifichi.
Ciao Tom. Non è assolutamente mia intenzione quella di farti scappare. Ritengo, come da me evidenziato più volte, che questo spazio è una manna dal cielo per le persone che credono nella comunicazione sociale. Uno scambio di opinioni anche con chi non si conosce ( forse ) è davvero interessante e costruttivo. Quindi se trovi che i miei post possano infastidirti, in quanto mi piace dire quello che penso apertamente, a far le valige saro' io e non te che porti avanti tutta la baracca. Comunque le mie risposte se analizzate con un pizzico di attenzione lasciano sempre spazio a qualche piccola proposta, di cui aimè non ne sono l'inventore bensì un semplice ladro di idee, suscitate dalla voglia di approfondire la conoscenza politica-amministrativa e di sviluppo territoriale delle altre realtà urbane dello stivale. Senz'altro le nostre opinioni sono divergenti, forse legate alla diversa appartenenza politica, ma comunque a scanso di equivoci mi piace ribadire che scrivo e rispondo solo per il bene della mia città e sensa altro secondo fine, in quanto non riesco ad accettare l'idea che questa stia sprofondando, per usare una metafora, come il " Titanic ". Quindi dopo averti esternato per l'ennesima volta le motivazioni che mi portano a seguire i tuoi blog, per ricollegarmi a quanto hai scritto, non posso fare a meno di farti notare che proprio i pub, la squadra di calcio, basket e sport in genere, la discoteca e le canzonette delle pop star sono l'essenza affinchè le giovani generazioni possano crescere con una certa stima e orgoglio nei confronti della loro città. Quando si è giovani questi eventi fungono da collante tra i ragazzi e la propria città, e creano quella sorta di stima reciproca che ne favorisce la crescita e lo sviluppo per entrambi. Ti dico questo consapevole del fatto che non sono solo i divertimenti a far crescere i ragazzi in una città e nel suo tessuto sociale, perchè di superiore importanza vedo la cultura , ma quando hai un età compresa dai 13 ai 20 anni ossia l'eta dello sviluppo, la calamita che ti tiene attacato alla tua terra e l'orgoglio di vivere in un posto bello, dove non devi fare 15 km e spostarti in un altra città o addirittura in un paese anche più piccolo per andare in un semplice pub o in una discoteca, sono le basi dell'amore che ti lega alla tua terra alla tua gente e nella società in cui vivi.La mattina quando ti svegli ti fà sentire meglio, hai più spinta, hai sempre una buona carica di ottimismo, vi sembra che il teatino medio sia ottimista? Per me no. Ed il perchè è molto più semplice di quello che si possa credere. Provate ad andare in un bel posto, e fate questa prova. Provate a valutare voi stessi, il vostro ottimismo e di chi vi sta attorno. Mi spiego meglio. La mia adolesenza a Chieti è stata stupenda. Ho dei ricordi magnifici degli anni della scuola e di quando iniziavo a fare le prime " vasche" ecc.ecc. Ma già da allora mi rimbombava nella testa quella cazzo di frase che tutt'oggi mi da fastidio.. e che purtroppo a distanza di vent'anni devo ancora sentire dai più giovani .."Jem a Pescar pecchè a Chiet nin ci sta nient!!!".. Non è campanilismo o vittimismo. E' coscienza di quello che ti accade intorno. Stare con gli occhi aperti. Non lasciarsi sfuggire anche le piccolezze che però sono in fondo molto importanti, come ad esempio hai fatto con loscontrino fiscale del megalò. Proprio quello scontrino mi ha dato la spinta per esternare quanto sto facendo. Bene Tom, voglio solo farti capire che coloro che hanno avuto la fortuna come me, come te e mi pare di aver capito come Enio, di vivere o aver vissuto fuori per motivi di studio o di lavoro hanno dei termini di paragone su cui far riferimento e su cui riflettere.. Pertanto analizziamo quanto ci succede intorno, proprio perchè se per dieci anni hai vissuto in una realtà dove il senso civico del cittadino è elevato e dove l'amministrazione comunale indipendentemente dal colore politico fa girare a dovere una città, quando torni nella tua ti piacerebbe che le cose fossero simili. Ma quando ti accorgi che qualcuno che ha fatto tante promesse solo per occupare una poltrona e poi non fà niente, non puoi riprendermi e dire che si scrive solo per far polemica politica o piangere la malasorte di Chieti. Sai che non è così e lo avrai capito dal mio primo commento. Prendi coscienza che questi personaggi che siedono a Palazzo d'Achille stando a quello che si è visto fin'ora non sono stati capaci neanche di mantenere pulite le strade perchè c'è un disinteresse collettivo, perchè non si hanno le palle per prendere dal cravattino la ditta che si occupa della pulizia della città e dire o lavorate bene o fuori dalle palle!! Non puoi stare alla mercè di quattro commercianti per non togliere qullo scempio di parcheggio in piazza S.Giustino..e ne avrei ancora tante. Quindi come puoi pretendere che si risolvino problemi legati all'anzianità degli imprenditori? Penso che qui bisogni ricominciare dall'ABC. Vademecum x l'amministrazione comunale : le strade vanno rifatte e poi mantenute in ordine e pulite quotidianamente, le strutture fatiscenti restaurate, le segnaletiche stradali riviste e cambiate tutte con quelle di nuova concezione, ridare uno spazio fruibile ( che già esiste - c.so marruc. tutto intero dalla villa alla trinità villa e piazza V.Emanuele comprese )per il cittadino pedonalizzando le principali vie del centro storico, adottare una politica sociale che faccia sentire orgoglioso il cittadino della propria città, e non costringendoti a dire quando sei fuori regione..." Di dove sei? - ..di Chieti? - ..dove? - .. Chieti, Abruzzo!! ..a si..ma dove si trova Chieti? -..vicino Pescara. - Ah ..Pescara, bella città. - Si bellissima, ma io sono di Chieti!!!- ".. Insomma capisci, no? ti sarà capitato anche a te o a qualche altro che legge. Sono sicuro. Aggiungo per concludere che non faccio parte da parecchi anni del mondo dei discotecomani ed affini ma posso garantirti che quelli sono spazi di aggregazione sociale fondamentali assieme a quelli sportivi e culturali con tutti i pro ed i contro che possano esserci. Il problema del lavoro è importantissimo ma lì sai benissimo che il comune ha dei grossi limiti e l'intervento sul piano lavoro tocca soprattutto a chi ha preso le redini di questo magnifico cavallo sbizzarrito chiamato ITALIA. Un sincero saluto a tutti.
Obiettivamenteatino
(ma non potevi trovarti un nick meno lungo?) non mi sembra che le nostre opinioni siano molto diverse. Se riuscissimo ad accantonare la tendenza a fare il tifo, cioè a guardare la città e i suoi problemi come una partita e quindi a fischiare e urlare all'avversario solo perché è l'avversario, allora molti sospetti si spegnerebbero e molti opinioni troverebbero una facile convergenza.
Per esempio guarda come ci siamo arrotolati nelle parole: tu mi hai rimproverato come peccato di non obiettività un banale accostamento tra Stellario e Festivalbar, ci hai letto una parificazione e forse un modo per mascherare gli errori organizzativi del Festivalbar; ma se vai a rileggere il post, non c'era scritto. Nel farti notare che non li stavo mettendo sui due piatti della bilancia ti ho detto che volevo mettere a confronto ben altro, ciò che si fa per i divertimenti e ciò che si fa per l'economia reale, ma dicendo questo è come se ti avessi accusato di non capire la differenza. Così si finisce a litigare e perfino a dire a dire vai via tu o vado via io. No! per carità. Il senso di un blog sta nella possibilità di discutere e creare un confronto, non voglio evitarlo. Il mio scappare era uguale a quello dei ragazzi, volevo dire che se Chieti non è recuperabile vado anch'io a vivere altrove.
Io do per scontato che tutti quelli che mi leggono hanno un interesse al miglioramento di Chieti e credo anche che il miglioramento, nella gran parte dei casi, è lo stesso a prescindere dal tifo politico di qualcuno, perché ormai le questioni sono tutte di carattere amministrativo, mentre le ideologie politiche sono soltanto bandiere, non indicano più modelli alternativi di Stato o di società. Inutile accapigliarsi tra destra e sinistra e molto fuorviante è il voler guardare dietro le parole per capire: ma questo da che parte sta?
Non voglio farlo e invito te e gli altri lettori a non farlo. I nostri colori politici possono star bene insieme senza polemiche e senza sospetti, se stiamo parlando di fatti con il comune intento di migliorare la nostra cosa comune: Chieti.
Oltre a questo mi dici una cosa di grande interesse per il blog: la storiella dello scontrino (credo che ti riferisci al mio post di fine luglio). Da allora ho cercato di proporre solo cose e fatti (questioni obiettive diresti probabilmente tu) e non vicende soggettive. Ma se è vero che quel post ti ha colpito, forse farei bene a dedicare qualche intervento in più a ciò che riguarda la soggettività delle relazioni. Mi confermi?
Confermo tutto quanto da te asserito e mi compiaccio per la tua fluidità discorsiva. Tornando ai miei post non erano certamente rivolti a te, bensì all'attuale classe politica che attualmente ci amministtra in maniera incompetente e priva di risultati. E con la mia obiettività risaltare qello che non và. Lo avrei fatto anche se ad amministrarci fosse stata la destra. Credimi. Sai meglio di me che alla base del buon funzionamento di un contesto sociale c'è per forza di cose una buona politica, quella stessa politica che a quanto pare tanto ti crea imbarazzo, consapevole degli scarsi risultati ad oggi ottenuti, a tal punto da non volerne riconoscere neanche l'appartenenza ideologica. Non è un indagine sulle tue ideologie in quanto sapere qual'è il tuo schieramento politico non mi cambia la vita, ma la domanda circa il tuo orientamento sorge spontatnea quando si è al vertice anche di un semplice ed apparentemente " innocuo " blog!! Sai a volte proprio dall'utilizzo inopportuno dei mass-media in genere che si possono plagiare le persone intellettualmente più deboli. Non è il tuo scopo, spero. Cmq senza cadere nel personale, tengo a precisare che il mio fine ed il tuo viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. La voglia di vivere in una città che sia degna di fregiarsi dell'appellativo di " capoluogo di provincia ". Ordinata e funzionale. Pertanto dopo tutte queste parole spese per far conoscenza è ora di passare ai fatti concreti. L'eco che suscita questo blog è sicuramente di rilevata importanza ma non così forte ( spero mi sbagli ) da poter giungere alle orecchie di chi può far realmente qualcosa, prendendo spunto perchè no, dalle idee del semplice cittadino per trarne benefici per la crescita di chieti e della sua comunità. Iniziamo con il cercare il modo, ammesso tu non lo abbia già, per far arrivare a chi di dovere cosa ci piacerebbe fare per migliorare la qualità della vita di quei pochi abitanti rimasti sotto i 40 anni, che popolano il colle e cercando di non far scappare chi non lo ha già fatto. Poi si può pensare a come far riavvicinare coloro che, come il sottoscritto, sono stati costretti a farlo per il semplice motivo che il mercato immobiliare teatino non è mai decollato a spese della crescita della concorrenza che si rileva, nel marketing immobiliare, fattore determinante affinchè scendano i prezzi degli immobili e ne aumenti la qualità. Bella città = migliore qualità della vita = maggiore autostima sociale. Esempio: La tanto decantata pedonalizzaaione del centro storico con la nuova pavimentazione di piazza Vittorio Emanuele a che punto si trova? Per ora solo uno scandaloso parcheggio e una pavimentazione indecente difronte ad un duomo di estrema bellezza ed importanza come S.Giustino. Ne consegue che io non inviterei nessuno degli amici che ho fuori città perchè non mi piace far vedere il posto dove sono nato così triste e degradato. Quindi mi piacerebbe che si iniziasse a lavorare su alcuni punti: Chiusura e ripavimentazione totale di corso marrucino e vie limitrofe con pedonalizzazione permanente per h24 di tutte le strade comprese tra Arco porta pescara - passando per corso Marrucino dall'inizio, fino alla villa comunale e tutto il quartiere civitella per intero. Se solo si riuscisse a creare una parte del colle capace di calamitare su di se solo la metà di tutti i teatini che quotidianamente emigrano sulla costa anche per farsi una semplice Birra la città comincierebbe a svegliarsi da questo tepore eterno che non vuole abbandonarci..e poi calamitare studenti e abitanti delle numerose città limitrofe ( compresa pescara ) accantonando questo benedetto campanilismo che ci sta tornando addosso come un boomerang. Ne gioverebbe l'economia con la nascita di attività commerciali e gastronomiche. Pensate solo che ho conosciuto persone a pescara e montesilvano che non sono mai state a chieti. A me sembra impossibile eppure se c'è stato qualcuno che si è dovuto recare a chieti per esigenze lavorative ed ho dovuto spiegare perfino dove prendere la transcollinare!!! Preciso che non erano dei rinco. Ma gente che per 35 anni di vita non avevano avuto mai la necessità e la motivazione di venire a chieti. Grave per noi, molto grave. Ora Sfido a trovare qualsiasi teatino che non sia stato a pescara o montesilvano almeno una volta alla settimana da quando è nato!! Cmq la vocazione del centro storico di chieti è senza dubbio questa. Creare una piccola "trastevere" per intenderci. Questo sogna, potrebbero pensare tanti di voi? Si. Mi piace immaginare così la mia chieti. Ma proprio dai sogni si può arrivare alla realtà. Ma se le strade sono rattoppate e le macchine ti sfrcciano a dx e a sx in quello che dovrebbe essere il salotto della città, quale buon motivo potrebbe spingere un turista o un vicino a venire a chieti o un cittadino ad investire dei soldi per attività commerciali? Ecco perchè caro amico Tom ho un gran rancore nei confronti di questa amministrazione comunale. Perchè giorno dopo giorno vedo il mio sogno sempre più distante. Come faccio a non puntare il dito contro una classe politica che aveva sommerso di promesse tutta questa gente che li ha votati? D'altronde se non sono loro a fare qualcosa non posso mica andare io a ripristinare le strade e a restaurare i palazzi fatiscenti!! Noi da soli possiamo solo scrivere, sognare...e sperare che qualcuno da qualche parte prenda coscienza che non siamo un popolo di pecore!! Un caro saluto.
Vedi obbiettivamenteteatino volere che la classe politica democraticamente eletta e messa a dirigere le sorti della nostra città facendo, come ogni buon governo fa, gli interessi degli elettori che hanno permesso il suo insediamento, è una sacrosanta aspettativa di tutti. Purtroppo si deve registrare ancora una volta che la politica, essendo una cosa sporca, fatta oggigiorno con miserabili allenze che a malapena stanno su con il bostik, tendende tutte a salvare il cadreghino, non fa assolutamente niente per la città. Parlare di immobilismo a Chieti oggi è lecito. Per fortuna che ogni tanto la magistratura, sollecitata da denunce sacrosante, qualche volta interviene, come nel caso della De Meis e incrimina tre o quattro incapaci che avevano creduto di approfittare della situazione. A Chieti la magistratura dovrebbe stare sveglia e intervenire 24 ore su 24 per chiedere spiegazioni su tante e tante cose che secondo me non vanno. Primo fra tutte la dislocazione della de Meis, perchè lì, quando sul colle abbondano edifici vuoti che avrebbero potuto sostituire degnamente quell'ex deposito di ferramenta di periferia cosi pesantemente affittato. Perchè non si sono dislocate delle filiali della su citata biblioteca in modo da coprire in maniera più capillare tutto il territorio ? I soldi spesi per l'affitto si sarebbero potuti risparmiare e utilizzarli per fare qualcosa d'altro di più urgente e più utile, magari accendendo un mutuo come fanno nelle città da te citate ( Pescara, Roma... ).
L'aggiu vistu io lu scontrino de lu Megalone, ca ci sta scritte Chieti in pruvince de Pescare. Lu chietine sà ncazzate, sa cuscì obbietttivammente 'ncazzate che ha sbajate blogghe. Je s'ha ntreccecate la viste. Ma lu blogghe ca staddice esse jè quelle si chiame lu teatine comma si chiame pure esse. Obbiettttivammente però.
Salute cumbà.
Lukiluke lu Cafone
i blog su Chieti, sono seguitissimi e tutto quello che viene pubblicato sulla città viene letto e abbondantemente commentato, se vai a leggerti sul blog "il Teatino" i commenti sono arrivati già a 15.Vuol dire che il blog fa un buon servizio al cittadino che usa internet, pari se non superiore a quello che farebbe un articolo sul Centro o sul Messaggero.
Per Lukiluke. Ciao simpaticone. Per chi fai il tifo oggi? Pescara o Lecce? Continua a studuare che ti fa beeeneee!! Saluti Nero Verdi.
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