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05 gennaio 2007

Politica e informatica

Il compito di elaborare proposte per migliorare la città non può essere attribuito ad un singolo cittadino che ha tempo da perdere su un blog, e nemmeno a gruppi spontanei. E' compito dei partiti, perché i partiti sono presenti con i loro rappresentanti in tutte le istituzioni e possono avere il quadro generale dei problemi e delle risorse. Dentro i partiti si devono creare i gruppi per esaminare ed elaborare le proposte e trovare poi le strategie per realizzare i progetti.

Faccio questa premessa per far capire che chi scrive non è un pazzo che pensa di poter scavalcare le istituzioni, né uno che intende fondare qualche nuovo movimento politico. Ho aperto questo blog solo per dimostrare che le nuove tecnologie hanno reso molto facile la comunicazione di idee e di progetti e la possibilità di aprirli all'intervento di chiunque.
Del parco fluviale io ho mostrato una foto insieme a quello che so (cioè niente), ma il Comune potrebbe mostrarci il progetto, il piano di avanzamento dei lavori, le osservazioni degli esperti, ecc.

Nel comunicato della Base del Centrosinistra esposto da pochi giorni nella bacheca del Corso Maruccino (di fronte alla Cassa di Risparmio) e leggibile anche sul "Piccolo d'Abruzzo" si critica il mancato utilizzo di tecnologie informatiche negli uffici comunali. Verissimo, ma il problema non riguarda solo gli uffici comunali, riguarda tutta la città e tutti i partiti.

Avete mai visitato il sito del Comune di Chieti? avete mai visto qualcosa di peggio?

Pochi giorni fa ho letto su un manifesto murale che è stato istituito un centro di informazioni per gli immigrati (una cosa sicuramente lodevole) non avevo carta e penna per segnarmi i recapiti e ora quel manifesto potrebbe essere già stato ricoperto, perciò ho cercato sul sito municipale solo per sapere che il comune ha pagato i manifesti e le affissioni, ma non inserisce le informazioni sul suo sito!

La Provincia ha realizzato un sito decisamente migliore che ha molti contenuti, ma se cercate una delibera troverete solo il titolo: a cosa serve pubblicare i titoli delle delibere se poi il contenuto non c'è?

E l'Info-point? ma vi sembra possibile che una struttura il cui unico scopo è quello di diffondere informazioni non sia presente sul web? oppure hanno davvero deciso di presentarsi con il sito "amerikano" che vedete qui?


Certo, il problema non è solo chietino, perché anche lo Stato ci offre la Gazzetta Ufficiale solo per 60 giorni e la Regione Abruzzo fa peggio: il BURA è consultabile solo dagli abbonati! a me sembra un fatto scandaloso che i testi di legge, quelli che ogni cittadino è tenuto a conoscere, non siano accessibili in modo gratuito, salvo la grazia che ci viene benevolmente concessa dal Comune di Jesi. Evviva JESI!

Le tecnologie che avrebbero potuto aprire una nuova era di trasparenza amministrativa e di partecipazione alle scelte politiche vengono usate solo per disegnare barriere. Se le barriere architettoniche contro cui sono state fatte giuste e costose campagne escludevano i diversamente abili, ora le barriere elettroniche escludono e trasformano in disabili tutti i cittadini che non appartengono al ceto dei politici, dei funzionari e dei professionisti abilitato da password e abbonamenti.

A Chieti poi non c'è nemmeno la password per il Sindaco: siamo ancora alla cartapecora.

Intanto i partiti cosa fanno? usano il web? dialogano con i loro iscritti e simpatizzanti? mi segnalate qualche esempio per favore?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Politica e informatica ipotizzi tu! Un maggior contatto con i cittadini che votano, con il politico o il gruppo politico che ha votato! Sarebbe bello e sarebbe anche TRASPARENTE cioè alla vista e al commento di tutti, tu credi che un politico accetterà una situazione simile, io credo di no, il politico come la politica è sporca e pertanto gli è stato, dai quadri del suo partito a trattarla in una certa maniera... in altri casi invece che le mail o gli sms sono stati usato dei pezzi di carta chiamati mi sembra: "pizzini". Nell' azienda, dove lavoro abbiamo una Intranet ( un sovrainsieme di Internet locale tra tutte le filiali sparse nel mondo )e tutti possono leggere quello che viene scritto ( solitamente in inglese )da un ufficio all'altro, da un dirigente come dal semplice impiegato e ognuno a secondo del livello della sua KeyPass può intervenire e dire la sua e a sua volta può essere letto e criticato da chiunque voglia intervenire sull'argomento.Tutto la sera viene salvato su un server centrale protetto da cui si possono un domani riattinger dette informazioni e consultate. La firma elettronica ha lo stesso valore civile e penale della firma manuale. E' possibile consultare, pertanto riviste scentifichje e stamparne solo gli argomenti che ti riguardano, controllare se un farmaco è nel nostro magazzino o in quello di Barcellona , sapere in tempo reale lo stock dei materiali per poter avere in magazzino solo prodotto just in time. E' possibile collegarsi al magazzino della Carlo Erba come a quello della Merck e fare direttamente un'ordinazione di solventi per il mio laboratorio analisi e averli in magazzino nel più bereve tempo possibile....E' possibile.... e quì mi fermo, basta solo volerlo.

Anonimo ha detto...

Basta solo volerlo? non è meglio provare anche farlo o almeno contribuire?

Pochi giorni dopo l'insediamento dell'amministrazione Ricci la nostra città ha ospitato una piccola delegazione delle madri di Plaza de Mayo. Sono stato ad ascoltarle in quella sala del consiglio comunale per anni oltraggiata dall'arroganza e dalla peggiore volgarità di certi rappresentanti eletti dai chietini e ne ho avuto una lezione di grande dignità, unita ad una straordinaria pacatezza ed equilibrio. Non mi sarei aspettato tanto da donne senza istruzione e senza ideologia politica, ma evidentemente il dolore è una grandissima scuola. Ricordo che una di loro ha riferito la risposta data a chi le consigliava di tacere e di restar fuori dalla politica, perché la politica è una cosa sporca: "No, la politica non è sporca, alcuni politici sono merda". Detto da chi ha sofferto il peggio che può venire dalla politica è perfino un eufemismo gentile, ma serve a cogliere una distinzione importante.

Io non ho mai avuto tessere di partito, non ha mai chiesto candidature o incarichi pubblici, perciò in queste cose non ho interessi da difendere e piuttosto avrei molte critiche da fare, però ho capito che la politica come cosa sporca è uno slogan che può essere usato solo dai guardiani della m... Se c'è bisogna toglierla, anche a rischio di sporcarsi, è vile volerla lasciare lì a riprova che il mondo è un cesso.

don Lorenzo Milani diceva "Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia". Per questo so che il mio essere rimasto fuori
dalla politica (una scelta che volendo potrei anche giustificare con un eccesso di zelo o di onestà) non va a mio merito, ma è solo un mio peccato di avarizia.

I politici (parlo di quelli che fanno scelte politiche, non dei dittatori o dei truffatori) fanno quel che io non faccio, dunque se qualcuno di loro agirà correttamente ne avrà tutto il merito, e se non lo farà... amen.
Io come cittadino posso fare l'arbitro delle contese col mio segno di matita sulla scheda elettorale, ma non posso permettermi di restar fuori a tranciare giudizi ed emettere condanne. Sarebbe molto comodo, ma troppo vile. Perciò mi limito ad offrire qualche contributo, qualche piccolo suggerimento, ma senza alcuna pretesa. E quando mi capita di trovare qualche buona idea voglio mettermi a disposizione per fare in modo che si realizzi, piuttosto che snobbarla perché tanto, quello che dicono i politici è sempre solo imbroglio o aria fritta.

Sarà poco, lo so, forse niente rispetto a don Milani, a Gandhi o alle madri argentine, ma sono contento così e ringrazio D-o d'avermi finora risparmiato le loro umiliazioni e sofferenze.

Anonimo ha detto...

Segnalo, a voi che leggete questi threads su questo blog, questi due siti che riguardano la città di Chieti, tenuto il primo in ordine e aggiornato almeno settimanalmente, ricco di informazioni sulla nostra città , su tutto quello che ci si può trovare e ci si può fare oggi giorno senza spendere inutilmente tempo a cercare informazioni che difficilmente si troverebbero altrove. Aggiornatissimo e curato nei minimi particolari. Anche se è un pò caotico, perchè forse nel voler trasmettere agli altri tanto in così piccolo spazio a volte esagera....

http://www.infochieti.it/

Poi segnalo questo secondo sito che iniziato alla grande, tenuto all'inizio in maniera professionale, forse fatto da gente che ne capisce di web e lasciato morire miseramente ad appena un anno e mezzo dalla sua messa in rete.


http://www.chietionline.com/index.shtml

Un vero peccato perchè ogni volta che si spegne la voce di qualcuno che parla della mia città : Chieti, quella che più amo al mondo, la stessa fa un passo in più verso l'imbarbarimento e l'isolamento. Si dovrebbero incoraggiare queste iniziative, anche da parte di chi è al Palazzo d'Achille perchè tutta questa è pubblicità per Chieti e a bassissimo costo. Il sito di Chieti fatelo funzionare meglio in modo che la gente conosca quello che troverà venendo da noi e sopratutto cercate di dargli una buona sistemazione anche per la notte perchè può darsi che decida di rimanere per diversi giorni.

Anonimo ha detto...

Volevi un esempio di politico che dialoga con le persone attraverso un blog ? Quello che mi viene in mente e Di Pietro, quello dell'Italia dei valori, sei suoi valori, che ha aperto un sito proprio per questo, stufo del fatto che non lo invitino in TV.Forse nessuno lo invita perchè ha poche cose da proporre e il più delle volte si assiste ai suoi scoppi d'ira che intimoriscono pure i suoi interlocutori e pertanto i presentatori di talk show politici lo evitano come la peste....

Anonimo ha detto...

Pare che quel capolalavoro del sito internet del comune di chieti l'abbiano cominciato a notare anche altri -

http://www.primadanoi.it/modules/news/article.php?storyid=480

Anonimo ha detto...

Lu sito comunale di Chijeti l'hanno fatte certi frignuni amichi de lu piede di porc che sa credevene cuscì frignuni ca cianne messe pure VOTA QUESTO SITO e lu Regolamento dei CANI cl'hann fatte.

Arpulì la munnezze ca lassate qull nin ce lappò nisciun!

Anonimo ha detto...

Il mondo entra in aula grazie alle lavagne interattive. La Provincia di TN, l'altra settimana ha provveduto a fornire alle scuole 225 lavagne, un innovativo strumento in grado di migliorare il processo di apprendimento e di cambiare le strategie didattiche grazie alle tecnologie informatiche. Grandi come quelle nere che hanno accompagnato la vita scolastica di tutte le generazioni precedenti, le lavagne interattive sono collegate a computer e proiettore. Possono pertanto essere paragonate a un grande schermo da appendere al muro o da sistemare su un supporto. La prima funzione è di mostrare il desktop a grande dimensione. La seconda prevede la possibilità di agire a mano direttamente sulla lavagna senza utilizzare la tastiera per richiamare file, per connettersi, per modificare documenti e per qualunque altra operazione. L'interattività è possibile anche dai computer collocati nei banchi di ciascun alunno e collegati in rete. Cento corsi di formazione sono stati promossi per preparare i docenti alla nuova tecnologia. «Un'interazione completa in tempo reale - afferma il dirigente del servizio innovazione e sviluppo dell'assessorato all'istruzione - capace di facilitare lo svolgimento delle lezioni e di coinvolgere maggiormente gli studenti perché attirati dalle nuove opportunità. Senza dimenticare che stimolerà i docenti a rinnovare la loro professionalità. Le tecnologie informatiche non sono infatti fini a se stesse, ma devono avere efficaci ricadute nella didattica». Le lavagne interattive sono destinate a sostituire i libri di testo in modo da evitare agli alunni il peso degli zainetti. «Numerose case editrici - precisa il responsabile - hanno già preparato dei learning objects che prenderanno il posto dei vecchi libri». La lezione appresa in classe potrà essere portata a casa per un ulteriore approfondimento oppure utilizzata in caso di assenza da scuola. «E non va sottovalutato l'utilizzo ai fini dell'educazione permanente e a distanza a favore di persone impossibilitate a frequentare una scuola». Il progetto non si ferma alle 225 lavagne distribuite a tutti gli istituti, sia comprensivi sia superiori. La Provincia quì, è infatti intenzionata ad assegnare altre lavagne interattive in base a progetti mirati formulati da consigli di classe o da team di docenti omogenei. «L'obiettivo è quello di dotare di lavagne quelle classi dove l'intero corpo insegnante ha deciso di utilizzare questo nuovo strumento didattico». Verrà infine creata una piattaforma digitale che garantirà la costituzione di una comunità di apprendimento e la condivisione dei progetti. A quando si potrà fare una cosa analoga a Chieti ? Coletti sa che ci sono queste nuove possibilità per il miglioramento dell'insegnamento ? Se avesse un blog o un posto sullo sterminato WEB, qualcuno potrebbe informarlo. Per adesso ci dobbiamo solo augurare che ci sia un PASSAPAROLA e che eventualmente gli arrivasse LUI poi ne capisse l'importanza realizzativa........

Anonimo ha detto...

La lavagna elettronica di cui parli l'ho vista e usata nel LIceo Scientifico di Francavilla al Mare nel 2002.

Quasi tutte le scuole di Chieti hanno acquistato i video proiettori, quelle più avanzate oltre alle aule informatizzate hanno anche una copertura wireless.

Le scuole elementari di chieti scalo sono state saccheggiate negli anni scorsi dei computer di cui erano dotate.

Anche i corsi di preparazione dei docenti alle nuove tecnologie esistono da diversi anni e sono suddivisi in vari livelli.

Questo senza nulla togliere alla Provincia di Trento che è da sempre la più avanzata d'Italia per attenzione al mondo dell'istruzione, ma non vorrei che qualcuno possa credere che cento o duecento lavagne distribuite una per ogni scuola produca un reale cambiamento nei metodi di insegnamento.

La scuola italiana avrebbe bisogno di investimenti enormi, ogni studente dovrebbe ricevere la stessa attrezzatura di un impiegato e ogni aula dovrebbe essere dotata almeno come un piccolo ufficio. Altrimenti le nuove tecnologie restano un oggetto unico, un oggetto da vetrina, che nel migliore dei casi il preside concederà una volta l'anno ai pochi docenti più interessati.

Purtroppo quando si parla di investimenti sulla scuola sappiamo qual è la risposta.