Pur curando da qualche mese questo blog ho scoperto solo di recente che la parola BLOG non sta ad indicare semplicemente un tipo di pagina web, ma è un pianeta a sé, abitato dai bloggers, che non sono omini verdi con le orecchie a punta, ma per la gente comune sono ancor più distanti e misteriosi, praticamente impossibili da incontrare. Formano tribù, parlano in gergo, hanno strani nomi, usano strumenti complicati (feed, permalink, blogroll, pingback, template, atom, trackback...) forse mangiano naftalina, come Eta Beta.
Il loro re o ambasciatore presso noi babbani, si chiama Beppe Grillo e molti pensano che sia lo stesso nome di un comico da tempo scomparso dagli schermi. Potrebbe essere proprio lui, smaterializzato e recluso per incantesimo nella blogosfera.
Ho scoperto che nel mondo dei blog si gareggia per emergere. Come per i famosi maghetti di Howards anche le gare tra i bloggers sono combattimenti, si combattono a colpi di link e di clic.
Il loro re o ambasciatore presso noi babbani, si chiama Beppe Grillo e molti pensano che sia lo stesso nome di un comico da tempo scomparso dagli schermi. Potrebbe essere proprio lui, smaterializzato e recluso per incantesimo nella blogosfera.
Ho scoperto che nel mondo dei blog si gareggia per emergere. Come per i famosi maghetti di Howards anche le gare tra i bloggers sono combattimenti, si combattono a colpi di link e di clic.
I vincitori hanno la possibilità di essere tratti fuori dalla blogosfera. Ma non si tratta di un ritorno alla dimensione umana, bensì di un'ulteriore trasformazione. E' accaduto a Selvaggia Lucarelli e recentemente a Pulsatilla, due cenerentole entrate nell'aristocratico mondo incantato dei vip.
Qualcuno sospetta che possa accadere anche il contrario: Vip che si bloggherizzano e potrebbe essere il caso di Grillo e del giudice Di Pietro.
La sirena Pulsatilla, senza squame né link né pingback è recentemente apparsa in sembianze umane in un salotto televisivo dove la ragazza ha osato criticare il suo paese natio, Foggia.
Si può, è lecito, è tollerabile che qualcuno disprezzi il proprio paese natio? può una ragazza criticare il suo luogo d'origine? oppure sarà ributtata immediatamente nella blog-fanghiglia da cui proviene?
In questo mio blog ho cercato di inserire proposte (umane) per la città dove vivo, Chieti. Proposte e non critiche, lagnanze, accuse o polemiche. Ho invitato alcuni amici a darmi suggerimenti e a discutere, ma nessuno è mai entrato. Dico NESSUNO! nemmeno quelli che sembravano molto attivi nelle iniziative cittadine. I commenti che potete trovare sono quasi tutti di altri blogger che mi hanno anche gentilmente invitato e linkato (un link è come uno che ti tende la mano evitandoti una caduta negli abissi della blogosfera) e da quella mano tesa uno comincia a sentirsi parte della comunità. Tranquilli, le mie orecchie non si sono ancora appuntite.
Ma gli altri, quelli normali, dove sono? hanno forse pensato che un blog con poche e semplici cose su Chieti era una sorta di invito ad una seduta spiritica? hanno paura di essere risucchiati nel gorgo del web? oppure esiste un problema teatino di rapporto con le nuove tecnologie?
Qualcuno sospetta che possa accadere anche il contrario: Vip che si bloggherizzano e potrebbe essere il caso di Grillo e del giudice Di Pietro.
La sirena Pulsatilla, senza squame né link né pingback è recentemente apparsa in sembianze umane in un salotto televisivo dove la ragazza ha osato criticare il suo paese natio, Foggia.
Si può, è lecito, è tollerabile che qualcuno disprezzi il proprio paese natio? può una ragazza criticare il suo luogo d'origine? oppure sarà ributtata immediatamente nella blog-fanghiglia da cui proviene?
In questo mio blog ho cercato di inserire proposte (umane) per la città dove vivo, Chieti. Proposte e non critiche, lagnanze, accuse o polemiche. Ho invitato alcuni amici a darmi suggerimenti e a discutere, ma nessuno è mai entrato. Dico NESSUNO! nemmeno quelli che sembravano molto attivi nelle iniziative cittadine. I commenti che potete trovare sono quasi tutti di altri blogger che mi hanno anche gentilmente invitato e linkato (un link è come uno che ti tende la mano evitandoti una caduta negli abissi della blogosfera) e da quella mano tesa uno comincia a sentirsi parte della comunità. Tranquilli, le mie orecchie non si sono ancora appuntite.
Ma gli altri, quelli normali, dove sono? hanno forse pensato che un blog con poche e semplici cose su Chieti era una sorta di invito ad una seduta spiritica? hanno paura di essere risucchiati nel gorgo del web? oppure esiste un problema teatino di rapporto con le nuove tecnologie?
6 commenti:
Complimenti per la tua lucida e precisa analisi della blogosfera italiana. In effetti è tutto come descrivi tu, tranne che per un fatto: Beppe Grillo non è affatto il nostro "re", ed anzi molti puristi della blogghitudine tendono a non considerarlo nemmeno un blogger. Per quanto riguarda invece la tua osservazione finale, non credo che i teatini abbiano un cattivo rapporto con la tecnologia: secondo me è semplicemente un problema di mentalità, di pigrizia, di immobilità e di mancanza di quel campanilismo che molti vedono come un aspetto negativo, ma che altrove è il motivo principale dell'interesse dei cittadini alle sorti del luogo in cui vivono. Buon anno caro Tom!
Eppure io sono molto ottimista sul futuro dei blogger. Siamo solo all'inizio, è la punta dell'iceberg.
E così sei conterraneo della Pulsa...
Vedi sw4n un blog ha successo se ha molti commenti e se ha molti commenti o interventi vuol dire che dice cose interessanti e la gente partecipa attivamente, altrimenti come dice Ton, si rimane nella blogsfera e nell'anonimato più assoluto. Per essere utili alla società e, nel caso specifico a Chieti, bisognerebbe che a partecipare fossero in molti e i suggerimenti fossero costruttivi o di denuncia che dir si voglia.... Da un attenta ricerca nel mondo del web cittadino debbo concordare, a malincuore con maxime, debbo altresì dire, con tutta franchezza, che i teatini sono un pò chietini! Nel vero senso della parola. Subiscono l'immobilismo di una classe dirigente inetta e litigiosa e sopportano quello stato di cose come uno sopporterebbe un semplice raffreddore... tanto che vuoi farci devi solo aspettare che passi!
enio
Caro Maxime,
ho detto "re" perché è quello che gode di maggiore visibilità e notorietà, ma vedo bene che non è un vero blogger, perciò mi è sembrato meglio dire ambasciatore.
Conosco diverse persone che leggono spesso Grillo e non sanno niente di blog, questo lo pone su una linea di confine che è l'unica zona dove bloggers e "babbani" (passami il termine, ma ho un figlio fanatico di Herry Potter) possono parlarsi e mi convince della necessità di continuare a scrivere sul mio con lo stesso linguaggio che userei in un normale giornalino.
benvenuto sw4n,
un nick da autentico marziano, come un po' marziano mi è sembrato lo stile del tuo blog.
Sono anch'io molto ottimista sul futuro dei blog, un po' meno sul futuro di Chieti.
Scusa, ma conterraneo in che senso?
Caro Enio,
ho fatto una visita al tuo immenso sito personale e mi complimento con te per la scelta di non nasconderti dietro i nick e le foto tagliate o altri espedienti che molti usano per tutelare la propria privacy.
In realtà tutelando la privacy si scinde la persona dall'autore del blog o del sito con conseguenze talvolta alienanti. Io sto rinviando la scelta e nell'indecisione mi firmo con un nome e un cognome un po' rosicchiati.
La mia visita al tuo sito è stata fugace perché mi è apparsa una finestra che mi invitava a scaricare un programma di pulizia (una sorta di antivirus?) e non sono riuscito a rifiutare l'offerta. Ho dovuto chiudere velocemente tutto.
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