Il botteghino è chiuso, la bacheche non hanno manifesti, l'abituale rinnovo degli abbonamenti non è stato nemmeno annunciato... segnali di tramonto sull'unica bella istituzione teatina.
Sul ponte di comando ci sono uomini nuovi del sottobosco politico locale. E i giornali parlano di un confuso passaggio da deputazione a fondazione, parlano di debiti e di confusione.
Si dice che il Teatro assumerà 143 persone. Il metodo è la chiamata diretta.
Il clientilismo che affondò la vecchia amministrazione Buracchio è ormai regola ufficiale. Saranno chiamati gli amici e gli amici degli amici e saranno pagati con i soldi versati dai cittadini: privatizzare i guadagni e socializzare le perdite. Questa è la regola e la fondazione ad altro non serve.
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