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23 aprile 2020

Le mafie dei pascoli: territori che non ci appartengono piu'

L’utilizzo dei fondi europei in Italia e le mire delle mafie sono entrati nel dibattito pubblico dopo la pubblicazione di un articolo su Die Welt in Germania, da diverse settimane ci sono molti allarmi sulle predazioni della mafia nella crisi economica e nella gestione del post emergenza sanitaria come abbiamo raccontato in vari articoli e nelle interviste con Antonio Ingroia e Catello Maresca.
Le mafie si infiltrano e deviano l’economia nei settori più diversi, non solo noti come l’azzardo, l’usura, il riciclaggio, l’edilizia, il ciclo dei rifiuti o gli appalti. Tra i settori meno noti ci sono i pascoli, a gennaio un’imponente inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia di Messina ha coinvolto l’Abruzzo.
I magistrati siciliani hanno documentato lo sfruttamento da parte del gruppo mafioso dei Batanesi di terreni intestati fittiziamente nei comuni abruzzesi di L’Aquila, Barisciano, Ofena, Pettorano sul Gizio, Crognaleto, Cortino, Valle Castellana, Rocca Santa Maria, Isola del Gran Sasso, Caramanico e Castel del Monte.
«Un’organizzazione criminale - ha scritto il gip di Messina Mastroeni nell’ordinanza al termine dell’operazione giudiziaria - che non costituisce ricchezza per il territorio, non sviluppa agricoltura e pastorizia, ma fa ditte di carta, ingurgita profitti milionari, che come tutti i profitti di mafia spariscono e niente lasciano alla gente, al territorio, alla vera agricoltura e pastorizia». 
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