L’utilizzo
dei fondi europei in Italia e le mire delle mafie sono entrati nel
dibattito pubblico dopo la pubblicazione di un articolo su Die Welt
in Germania, da diverse settimane ci sono molti allarmi sulle
predazioni della mafia nella crisi economica e nella gestione del post
emergenza sanitaria come abbiamo raccontato in vari articoli e nelle
interviste con Antonio Ingroia e Catello Maresca.
Le
mafie si infiltrano e deviano l’economia nei settori più diversi, non
solo noti come l’azzardo, l’usura, il riciclaggio, l’edilizia, il ciclo
dei rifiuti o gli appalti. Tra i settori meno noti ci sono i pascoli, a
gennaio un’imponente inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia di Messina ha coinvolto l’Abruzzo.
I magistrati siciliani hanno documentato lo sfruttamento da parte del gruppo mafioso dei Batanesi di terreni intestati fittiziamente nei comuni abruzzesi di L’Aquila, Barisciano, Ofena, Pettorano sul Gizio, Crognaleto, Cortino, Valle Castellana, Rocca Santa Maria, Isola del Gran Sasso, Caramanico e Castel del Monte.
«Un’organizzazione criminale - ha scritto il gip di Messina Mastroeni
nell’ordinanza al termine dell’operazione giudiziaria - che non
costituisce ricchezza per il territorio, non sviluppa agricoltura e
pastorizia, ma fa ditte di carta, ingurgita profitti milionari, che come
tutti i profitti di mafia spariscono e niente lasciano alla gente, al
territorio, alla vera agricoltura e pastorizia».
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