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24 maggio 2009

Spunti di rflessione su Chieti

Mentre a Chieti si continua a considerare l'idea dell'Area Metropolitana come nemico da combattere o fantasma da esorcizzare (vedi articolo di Teate.net), i separatisti della "Frentania" si preparano a conferire a Lanciano la centralità economica e turistica della provincia, almeno sembrano essere questi gli intenti del sindaco di Fossacesia Di Giuseppantonio (vedi articolo di PrimaDaNoi) che tra pochi giorni potrebbe essere eletto nuovo presidente della Provincia.

Una piccola constatazione che apre questioni su cui ci sarebbe molto da discutere. Per ora posso solo rinviare. Nel frattempo vi segnalo un'occasione da non perdere, davvero importante per chi vuole riflettere su Chieti: venerdì prossimo 29 maggio, alle ore 20,30 sarà proiettato al Supercinema il film di Luciano Odorisio "Sciopèn". E' il miglior ritratto cinematografico della nostra Chieti, un film del 1982 che ha ricevuto importanti riconoscimenti. Era completamente scomparso, introvabile.


La proiezione sarà preceduta da una presentazione del prof. Bartolo Iossa. Tra i diversi interventi c'è anche quello del regista Luciano Odorisio.

9 commenti:

@enio ha detto...

ma allora a Chieti si fanno anche cose interessanti ? Questa estate promette proprio bene a partire dalla Mozartiana !

Unknown ha detto...

si si fanno cose interessanti...per non far pensare ai troppi problemi che abbiamo!!

Tom P. ha detto...

Non voglio negare i problemi, Vittorio, ma non essere troppo catastrofista. I problemi si possono affrontare. Il modo migliore per farlo è quello di esaminare le cose e agire razionalmente. Una cosa che si può fare anche se finora si preferisce fare in altro modo.

Northside ha detto...

L'area metropolitana non credo che si farà...il problema principale della città di chieti è l'amministrazione vergognosa...da fastidio ovviamente , da pescarese purosangue, sentirsi addossare tutte le colpe della situazione lì...il fatto è che la politica italiana si basa sulla legge del più furbo...però a quanto pare in abruzzo sono restii a ribellarsi alla politica...speriamo bene per il futuro...complimenti ennesimi all'autore...mi pari una persona molto intelligente e obiettiva

Northside ha detto...

Sono Maurizio, ho lasciato commenti in passato, se ti ricordi di me...puoi chiamarmi come vuoi

Erri ha detto...

Che peccato non poter partecipare a questa splendida iniziativa! Rivedere un bellissimo film e salutare il mio ex-prof di storia e filosofia. 1500 km non son pochi.
Chissà se "Sciopén" esiste in DVD?

Un saluto dalla Germania
enrico

Tom P. ha detto...

@ Maurizio

Grazie per i complimenti. Spero di trovare il tempo per ritornare sugli argomenti e spero di riuscire a farlo senza scadere nelle inutili polemiche di campanile.

@ Enrico

Davvero un peccato che non sei qui. Il film attualmente non esite né su cassetta, né su DVD e non ve n'è traccia neanche sui circuiti di scambio file.

FR:D ha detto...

Bellissimo il film!
La battuta sul nome della nipote Deborah fatta dal nonno è passata agli annali, delle volte la sentivo ripetere dai miei genitori, purtroppo sempre come una battuta decontestualizzata, troppo spesso ci troviamo ad assistere ai conflitti dei nomi strani messi da figli altrettanto strani.
Ora ho capito tutto il senso.
Il supercinema era strapieno stasera e molti forse lo hanno visto per la prima volta, molte cose di Chieti sono rimaste uguali dagli anni 80, altre sono cambiate anche in peggio. Il motore infame di tutta questa storia è il pettegolezzo, ma anche delle zone d'ombra. Quelli che vogliono fuggire da Chieti alla fine provano uno strano piacere nel tornare.
Altri dettagli che non mi sono sfuggiti: La villa comunale aveva un fascino ruskiniano e le aiuole erano recintate da semplici cornici di pietra. Rivedremo le panchine high tech e il perfido porfido, che va tanto di moda adesso, come vediamo oggi l'arredo interno anni ottanta del Caffè Vittoria, poi trasformato in un salotto neo liberty.

Tom P. ha detto...

Grazie FR:D

vorrei che anche altri intervenissero con qualche riflessione sui vizi nascosti che ancora ci affliggono e che il film ha mostrato lucidamente.

Per ora mi limito a segnalare l'articolo di G. Zulli su Chietiscalo.it.