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21 marzo 2009

Non ci posso credere

Ieri in cronaca di Chieti:

Il Centro Oli di Ortona continua a far litigare il mondo politico. Ed è botta e risposta, stavolta fra il gruppo dei Verdi e quello di Alleanza Nazionale alla Provincia. I primi hanno presentato una mozione, approvata l'altro ieri dal Consiglio provinciale, per avviare l'iter che è finalizzato alla dichiarazione di decadenza delle autorizzazioni all'impianto.
«Nella mozione a firma del sottoscritto, ed approvata dal Consiglio - dice il capogruppo dei Verdi Alex Caporale - ho prima evidenziato le numerose inadempienze amministrative da parte dell'Eni che non ha rispettato tempi e modi prescritti dai due Decreti Ministeriali autorizzativi quindi, il mancato rispetto da parte dell'Eni delle norme di legge che regolano la materia. Sono molto dispiaciuto dell'uscita dall'aula, al momento del voto, del gruppo di An e di Fi, mentre apprezzo il no di Montepara».
Replica An con Tavani: «La posizione del gruppo di An alla Provincia sulla realizzazione del Centro oli è sempre stata chiara e inequivocabile, per cui viene ribadita netta contrarietà all'insediamento. Tuttavia non possiamo dimenticare che oggi la realizzazione del Centro Oli è solo nelle mani dell'Eni, che potrà realizzarlo o meno a seconda delle sue strategie».
Sulla vicenda una nota di Carlo Costantini (Idv) : «Non immaginavo la possibilita’ che Chiodi si rendesse fino a questo punto complice dei progetti dell’Eni e di Berlusconi, addirittura rinnegando il suo stesso voto espresso in Consiglio Regionale». E così Acerbo (Rc): «Il Presidente Chiodi ha rinunciato a difendere l'Abruzzo davanti alla Corte Costituzionale».
Il Messaggero - 20 marzo 2009
Ho letto bene? Ditemi che non è vero! Esprimono la chiara e inequivocabile contrarietà al devastante progetto dell'Eni, ma si rifiutano di verificare se le inadempienze dell'ENI sono tali da implicare la decadenza delle autorizzazioni.

A certe ambiguità e contraddizioni della politica siamo tutti abituati, ma questa le supera tutte!

Autorizzazione amministrativa: anche se la chiedo per una innocua bancarella, ma poi non rispetto le condizioni previste a pena di decadenza, mi sembra inevitabile che l'esercente dei pubblici poteri DEVE dichiararmi la decadenza. Lo deve fare anche se mi vuole bene e non ha alcuna contrarietà verso la mia modesta bancarella: Dura lex sed lex, come dicevano gli antichi. Altrimenti è inutile discutere e scrivere leggi.

Invece qui non solo dobbiamo assistere al vigliacco rifiuto di appurare i fatti per paura, forse, di dover applicare le norme facendo decadere le autorizzazioni dell'Eni, ma il rifiuto viene motivato in base al fatto che quelle norme potrebbero togliere all'ENI la libertà di perseguire le proprie scellerate (e forse anche illecite) strategie, cioè di realizzare un impianto a cui lorsignori si dichiarano chiaramente e inequivocabilmente contrari. Caspita che ineccepibilità di ragionamento!

Siamo in mano ai pazzi oppure si tratta di una malafede che mai fu esibita con tanta sfacciataggine?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti vivissimi per il post, Tom. Che tu sappia, a quando una prossima manifestazione contro il centro? I "teatini" che si dessero una svegliata, come pure i miei concittadini pescaresi

Angelo ha detto...

Antonio Tavani...il mio blog ha trattato spesso di questo soggetto in merito ad un'altra vicenda, quella del destino dei "piccoli ospedali". Personaggio simbolo di una strumentalizzazione pluriennale votata ad acquisir popolarità facendo del populismo spicciolo.

Per fare un esempio delle perle che quest'uomo sa regalare, durante una manifestazione, parlando del debito sanitario abruzzese disse: "Nessuno può farci lezioni, sappiamo da dove deriva il debito sanitario. Il debito deriva dal precedente governo di centro-destra, il quale l'ha ereditato a sua volta da un altro di centro-sinistra!". Peccato si dimenticò di accennare che il governo Pace ereditò 198 milioni di debito e chiuse il suo mandato a 1 miliardo 760 milioni, con un aumento di circa il 900%.

Detto questo, sulle sue dichiarazioni dunque io non perderei nemmeno tempo, salvo per far satira. E' capace di questi ed altri numeri. Ciò che è vergognoso sia a livello provinciale che regionale è il modo spudorato con il quale si sta regalando la regione ai petrolieri.

Dobbiamo movimentarci subito. Io domenica proverò a segnalare l'argomento all'interno di un incontro sul tema lavoro organizzato dal centro-sinistra guardiese. Cercherò di farli ragionare la gente sul fatto che è inutile analizzare la nostra situazione territoriale in ambito lavorativo, proporre idee per rilanciare il turismo quando l'eventuale realizzazione del centro oli e/o la petrolizzazione delle nostre coste e del nostro mare il turismo lo spazzerà via per sempre.

Non so quanto mi presteranno ascolto, ma spero di riuscire a far breccia in un po' di gente in modo che si inizi a scendere anche dalle montagne. E' una battaglia di tutti ed a questo punto, non resta altra possibilità che combatterla e far tremare le fondamenta del potere.

Tom P. ha detto...

@ Maurizio

Benvenuto e grazie dei complimenti. So che esiste un coordinamento delle diverse associazioni impegnate sulle emergenze ambientali dell'Abruzzo.
Nel blogroll ho riportato i link a moli siti nei quali si possono trovare informazioni.

@ Angelo

grazie del contributo.

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

good start