Alla fermata nei pressi della stazione ferroviaria di Chieti, in quello che dovrebbe essere il principale snodo viario della città, non c'è una piazzola per gli autobus e, per quanto riguarda l'Arpa c'è solo un paletto che segnala la fermata "suburbano". Non esiste un cartello con gli orari e nemmeno una pensilina. Non so come possa il forestiero o il turista arrivare ad immaginare che Chieti è dotata di una rete di servizi urbani che arrivano anche Sambuceto, Pescara e Manoppello.
Allo snodo di Madonna delle Piane è ancora peggio: non c'è neanche il paletto con la banderuola "suburbano". La fermata è segnalata da una piccola scritta sopra il cartellone pubblicitario a portata d'occhio delle rondini. Orari niente, gli orari dell'Arpa non esistono. Le altre avvertenze forse sono scritte sul bordo del tombino, così le leggono i topi e le formiche. Gli umani chiedono orari e destinazioni dei mezzi a qualche indovino di passaggio.
Per quanto riguarda il personale in pochi giorni ho visto un bus partire dalla fermata di San Giustino con un buon minuto di anticipo sull'orario lasciando diversi passeggeri in fila a comprare il biglietto. L'autista non s'è degnato di guardare dentro l'ufficio e l'impiegato alle prese col computer s'è limitato a dire che le partenze non sono di sua competenza; ho visto un autista zelante costringere un passeggero a scendere dalla porta centrale trascinandosi una pesante valigia nonostante l'autobus fosse vuoto e nessuno che dovesse salire; ho provato il brivido dell'autista che risponde al cellulare mentre s'immette nella rotatoria tagliando la strada ad una piccola vettura. Quasi tutti i giorni vedo un pulmann sfrecciare in via Spatocco alle 13,30. La professionalità dell'autista gli fa ritenere che sia quello il punto migliore per improvvise fragorose accelerate, davanti all'uscita delle scuole medie, tra ingorghi d'auto e bambini che sciamano sulla strada. Sono convinto che prima o poi quell'autista riuscirà anche a farlo impennare il gigante blu dell'Arpa.
Non so i turisti, ma io ho cominciato a capire il vero significato della parola sub-urbano: è come sub-normale, qualcosa che non raggiunge i canoni dell'urbanità.
Spesso ce la prendiamo con le inefficienze e le assurdità burocratiche della pubblica amministrazione, ma certe aziende possono fare anche peggio. La privatizzazione fatta per restituire efficienza ai servizi pubblici ha prodotto solo una nuova forma di burocrazia talvolta lasciata in mano a dirigenti dello stesso genere del manager Telecom che vorrebbe vincere le sue battaglie come vinse Napoleone a Waterloo. Ora tutti ne ridono, ma lo strafalcione storico mi sembra perdonabile. E' il resto che non si può perdonare: non si può mettere a capo di un'importante azienda un ragazzotto con lo spirito di un venditore di pentole e il linguaggio di uno scaricatore di porto. Vendere, tutto il resto non conta.
Devo essere io, malcapitato utente, a chiedere che le fermate dei bus siano segnalate e che ci sia anche un cartellino degli orari, come fa regolarmente La Panoramica? La mia proposta è questa: bloccare le automobili (sicuramente lussuose) dei dirigenti Arpa e farli viaggiare per qualche settimana sulle loro autolinee, potrebbero impare molte cose utili e meglio che in un master di scienze manageriali.
Allo snodo di Madonna delle Piane è ancora peggio: non c'è neanche il paletto con la banderuola "suburbano". La fermata è segnalata da una piccola scritta sopra il cartellone pubblicitario a portata d'occhio delle rondini. Orari niente, gli orari dell'Arpa non esistono. Le altre avvertenze forse sono scritte sul bordo del tombino, così le leggono i topi e le formiche. Gli umani chiedono orari e destinazioni dei mezzi a qualche indovino di passaggio.
Per quanto riguarda il personale in pochi giorni ho visto un bus partire dalla fermata di San Giustino con un buon minuto di anticipo sull'orario lasciando diversi passeggeri in fila a comprare il biglietto. L'autista non s'è degnato di guardare dentro l'ufficio e l'impiegato alle prese col computer s'è limitato a dire che le partenze non sono di sua competenza; ho visto un autista zelante costringere un passeggero a scendere dalla porta centrale trascinandosi una pesante valigia nonostante l'autobus fosse vuoto e nessuno che dovesse salire; ho provato il brivido dell'autista che risponde al cellulare mentre s'immette nella rotatoria tagliando la strada ad una piccola vettura. Quasi tutti i giorni vedo un pulmann sfrecciare in via Spatocco alle 13,30. La professionalità dell'autista gli fa ritenere che sia quello il punto migliore per improvvise fragorose accelerate, davanti all'uscita delle scuole medie, tra ingorghi d'auto e bambini che sciamano sulla strada. Sono convinto che prima o poi quell'autista riuscirà anche a farlo impennare il gigante blu dell'Arpa.
Non so i turisti, ma io ho cominciato a capire il vero significato della parola sub-urbano: è come sub-normale, qualcosa che non raggiunge i canoni dell'urbanità.
Spesso ce la prendiamo con le inefficienze e le assurdità burocratiche della pubblica amministrazione, ma certe aziende possono fare anche peggio. La privatizzazione fatta per restituire efficienza ai servizi pubblici ha prodotto solo una nuova forma di burocrazia talvolta lasciata in mano a dirigenti dello stesso genere del manager Telecom che vorrebbe vincere le sue battaglie come vinse Napoleone a Waterloo. Ora tutti ne ridono, ma lo strafalcione storico mi sembra perdonabile. E' il resto che non si può perdonare: non si può mettere a capo di un'importante azienda un ragazzotto con lo spirito di un venditore di pentole e il linguaggio di uno scaricatore di porto. Vendere, tutto il resto non conta.
Devo essere io, malcapitato utente, a chiedere che le fermate dei bus siano segnalate e che ci sia anche un cartellino degli orari, come fa regolarmente La Panoramica? La mia proposta è questa: bloccare le automobili (sicuramente lussuose) dei dirigenti Arpa e farli viaggiare per qualche settimana sulle loro autolinee, potrebbero impare molte cose utili e meglio che in un master di scienze manageriali.
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7 commenti:
questa è l'italia
è proprio cosi che non funziona da decenni questa nazione
amen
Hai proprio ragione...
Il fatto che mancano le locandine con gli orari è una questione non degli ultimi tre anni ma quasi dieci!!
Si dovrebbe fare un piano di rivalutazione dell'area stazione dello Scalo in modo da rendere l'intera zona snodo sia ferroviario che veicolare!
Oggi è il primo di maggio.
Terrei a precisare però che tutti gli uomini hanno una dignità, un etica, una morale. E soprattutto uno stile di vita che ci rende simili e mai uguali.
Ora sono proprio curioso di vedere in giro per Chieti gli autobus della filovia, come promesso da Ricci&co. a tutta la cittadinanza, innanzi alle telecamere di Italia1.
Do you remembar?
.... previo la dimissione dell'assessore Febo.......
...staremo a vedere...dove arriva la dignità di una persona!!
Buon Primo Maggio a tutti.
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Qualcuno mi sa spiegare perché i Bus devono passare alla Trinità, anche in ora di punta?
Parlo di quelli enormi ovviamente e non dei pollicini di servizio urbano. Che ci sta a fare un Terminal se poi tutti devono comunque transitare in pieno centro storico?
saluti
Laura
Sono passati 8 giorni dal primo maggio.
Ma qualcuno non doveva dimettersi?
...questi hanno la faccia come il...
Coerenza è una parola che non esiste nel loro vocabolario.
Mi auguro che i cittadini tutti, prendano atto di come questi personaggi ci prendono..quotidianamente per i fondelli e non hanno nessun rispetto per i cittadini che dovrebbero rappresentare.
Meditate gente. meditate.
- 66100 -
P.S. Quasi lo dimenticavo anche io...
Ma il sindaco c'è ancora a Chieti?
- 66100 -
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