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02 gennaio 2008

Il balletto delle ipocrisie

Il 2007 ci ha regalato un triangolo mortale di veleni intorno al quale è iniziata una vergognosa danza di ambigui personaggi.

Sulla questione del Centro Oli stiamo scegliendo tra spiagge con aria buona, mare balneabile, olio, vino e ortaggi per la nostra ottima gastronomia, oppure trivelle, oleodotti e petroliere con tutti i conseguenti danni all'ambiente e alla salute delle persone; si decide se vogliamo sistemare la rete idrica oppure se vogliamo peggiorarla; si decide per l'intero futuro della nostra area offerta ai petrolieri per un piatto di lenticchie avariate.

Centro Oli di Ortona è un nome che già tende a nascondere il problema, fa pensare, come ha detto qualcuno, ad un grande frantoio da costruire in mezzo agli ulivi, perciò sarebbe meglio chiamarlo il "Petrolchimico di Francavilla", rende meglio l'idea, perché sarà un impianto chimico di desulfurazione e sorgerà nel tratto di riviera tra il Foro e l'Arielli, quindi molto più vicino a Francavilla che a Ortona.

Petrolchimico come Porto Marghera, Gela e Val d'Agri: nomi che si associano a storie spaventose di distruzione del territorio e della salute. Il petrolchimico è un pertugio attraverso cui entra di tutto: prima arrivano le trivelle, l'inquinamento, le malattie, poi gli interessi che impongono il silenzio, ostacolano la realizzazione dei parchi e bloccano ogni indagine, limitazione o controllo come sta succedendo in Basilicata, dove ora s'è deciso di andare a stipare anche le scorie nucleari.

Le promesse di fare le cose in modo rispettoso per la salute e per l'ambiente non sono MAI state mantenute. Le imprese hanno altre priorità. Questo lo sanno TUTTI.

Eppure di fronte ad una questione tanto grave assistiamo al balletto politico delle ipocrisie: i partiti di centrodestra (cioè proprio quelli che a Ortona hanno dato l'approvazione agli impianti ENI e persistono in questa decisione nonostante le proteste) in regione hanno presentato un emendamento alla finanziaria che prevede la sospensione delle autorizzazioni per impianti industriali ad alto impatto ambientale in tutta la costa teatina fino a quando non sarà istituito il Parco. I partiti di maggioranza però hanno votato contro e l'emendamento non è passato. Eppure il principale partito di maggioranza è proprio il PD guidato da D'Alfonso che recentemente s'era espresso contro il progetto ortonese. E' lo stesso partito di Coletti che ha chiesto al sindaco di Ortona di sospendere ogni autorizzazione. Ognuno sembra fare il contrario di quello che dice: quello che fai nel comune lo rinneghi alla Regione e viceversa.
L'unica posizione coerente è espressa da Italia dei Valori, il piccolo partito di Antonio Di Pietro: una magra consolazione.

Come si fa a non capire che "la regione verde d'Europa", la regione dei parchi e degli orsi non ha alcun bisogno di interpellare gli scienziati per sapere che la proposta ENI è irricevibile?

Come si fa a non capire che la provincia di Chieti deve impegnarsi per valorizzare la propria meravigliosa costa, il tratto più incantevole di tutto il medio e alto adriatico e non può approvare progetti che vanno in senso contrario?

Come si fa a non capire che bisogna valorizzare i prodotti agricoli come olio e vino che sono tra i migliori del mondo e non distruggerli per qualche barile di petrolio?

Come si fa a non capire che le acque sorgive della nostra montagna vanno date ai pastifici e agli agriturismi e non possono essere usate per ripulire un poco di greggio melmoso estratto dai pozzi?

Come fanno i nostri politici a non avere neanche una pallida idea del valore immenso della nostre risorse ambientali?

Come fanno ad ignorare completamente quale sia l'immagine della nostra terra e star lì ad interrogarsi su cifre, perizie, previsioni di livelli di inquinamento consentiti o non consentiti?

Come si fa a dare una sveglia agli abruzzesi e a questa Chieti sonnolenta per uscire dalla logica della delega politica e del tifo destra-sinistra che ci rende ciechi e impotenti di fronte ai veri grandi problemi?

Come si fa a trasformare il 2008 nell'anno in cui l'incubo del Petrolchimico fu definitivamente scongiurato?
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9 commenti:

Robin Hood ha detto...

Sono sconcertato da questa "politica", da questi uomini politici che parlano bene e razzolano male; la cosa grave è che questi soggetti pensano che noi cittadini comuni abbiamo l'anello al naso solo perchè non prendiamo torce e forconi per far valere i nostri diritti, i diritti dei nostri figli verso i quali abbiamo l'obbligo e il dovere di lasciare loro un territorio ed un ambiente il più possibile privo di inquinamento e distruzione.
In questi ultimi anni stiamo assistendo alla corsa sfrenata allo scempio del territorio e delle sue risorse naturali; nemmeno il buon senso del padre di famiglia ha la forza di fermare questa politica sporca e corrotta, che gioca con la salute dei cittadini; destra o sinistra non c'è differenza, purtroppo sono pochi quegli uomini politici che credono ancora nell'onestà e nel rispetto degli altri e soprattutto nel rispetto di se stessi.
Siamo arrivati in un vicolo cieco qui ..... o si rifà l'Italia o si muore.
P.S. tengo a precisare che il mio non è assolutamente un inno alla violenza, ma al raziocinio; i nostri avi hanno combattuto in passato per la democrazia non lasciamo che questa politica ci estirpi anche questo, dobbiamo solo avere la forza di cacciare a calci nel sedere tutti quei politici che non hanno saputo e voluto "rappresentarci"; il voto è l'unica arma in nostro possesso ma non dobbiamo farci ingannare nuovamente da belle "parole".

Robin Hood

nonno enio ha detto...

@ robib hood

il problema non lo risolvi con il voto quì, perchè mi pare di capire che sia la destra che la sinistra seguano lo stesso percorso, quella dell'estrazione del petrolio e della raffinazione in loco. Si dovrebbe, votando, anche cambiare i "soggetti" politici locali, sostituendoli con altri più adatti, ma questo è un discorso lungo che comporterebbe il cambiamento della legge elettorale con il ripristino delle liste di preferenze nel partito. Staremo a vedere cosa succederà, intanto accetto il tuo consiglio di "VIGILARE" per potermi poi regolare nella cabina elettorale. In parole povere bisognerebbe spazzare via questi voltagabbana che intendono trasformare una delle zone più belle d'Abruzzo in una succursale di Porto Marghera.
enio

Anonimo ha detto...

secondo me è impossibile il discorso politico.Il livello delle persone è troppo basso,delle piacevoli eccezioni ci sarebbero pure,ma sono rare e difficili da scovare.
Poi c'è il problema degli elettori che pecorescamente vanno alle urne..come li convinci quelli??gente che non si accorgerebbe che il mondo è finito,nemmeno il giorno seguente.Basta che gli dai il pallone,maria de filippi,l'isola dei famosi e stanno contenti
mah..
mi vado a fare un bel gemellaggio con qualche inglesina a tenerife cosi per un pò non penso a questa sciagurata nazione
saluti

Unknown ha detto...

Vi assicuro da ortonese che il senso di disgusto per il comportamento, tranne pochissime eccezioni, dei nostri policanti, è tanto. Si tratta di scelte che avevano un loro senso e una logica negli anni ottanti, ma nell'era della exit-strategy dal petroli appare davvero irrazionale. Noi ci stiamo battendo con i denti, ma ormai una cosa l'abbiamo chiara: la politica non prenderà mai la decisione di bloccare l'insediamento. L'unica possibilità è quella di una sollevazione popolare di una certà entità che potrebbe mettere alle corde i nostri politicanti e spingerli a prendere una iniziativa forte, goloso dei ritorni elettorali che questa azione potrebbe produrre. Lo dico sapendo di essere cinico e malizioso, ma purtroppo non v'è alternativa. Se vi va di darci una mano, fate un salto sui nostri siti, aperti appositamente per far conoscere la vicenda:

http://ortonaviggiano.altervista.org/

www.comitatonaturaverde.it
http://abruzzono-triv.blogspot.com/
http://www.maurovanni.blogspot.com/

a presto

Anonimo ha detto...

mandiamoli tutti a casa....sti politicanti...quali politici!!!
Barattano la nostra terra e la nostra salute per un piatto di lenticchie...

Tom P. ha detto...

Sul Messaggero di ieri era riportata una dichiarazione del sindaco di Ortona: per lui l'allarmante relazione dell'Istituto Mario Negri è una conferma che i livelli di inquinamento rientrano nei limiti consentiti dalla legge, quindi il via libera all'ENI è confermato.

Ora si muoverà la Provincia?

Mi domando se questa è politica o solo cieca burocrazia.

Se il petrolchimico rientra nei limiti di legge, cioè non è molto peggio di Marghera e di Gela sembra che il problema non c'è più. L'agricoltura, il turismo, l'immagine della nostra zona, la salute dei cittadini... nulla. Tutto ingoiato dal "parametro" legale.

La professoressa D'Orsogna in questi giorni torna dagli Stati Uniti per aiutarci a fare qualcosa. Noi che siamo qui dobbiamo batterci con lei e più di lei perché questa partita mette in gioco la nostra salute e il nostro futuro.

@enio ha detto...

non so quanto la professoressa D'orsogna possa dire o fare di più venendo ad Ortona. Quì andrebbero fatti dei comitati di quartiere e proclamati degli scioperi cittadini e con una raccolta di firme da portare alle autorità competenti, facendo assumere a queste delle posizioni precise e non aleatorie come accade oggi. Se necessario la protesta andrebbe indirizzata più in alto, alla Regione e se non basta bisognerebbe andare a far sentire la voce dei dissidenti a Roma. La paura di scontentare una vasta fascia popolare che potrebbe ritorcersi contro questi "sporchi" politicanti potrebbe causare una riflessione sulla qualità delle strutture che si andranno necessariamente ad installare sul territorio ( qualità dell'aria e studio sull'impatto ambientale come sulla salute degli abitanti ). Io credo che questo sarà fattibile perchè le decisioni su cosa fare lì sono state già prese molto più in alto e pertanto, a meno di grossi avvenimenti eclatanti, saranno/saremo destinati ad essere una piccola Porto Marghera. Spero di sbagliarmi, ma il tempo deciderà se ho ragione.

nonno enio ha detto...

Da non credersi! oggi Del Turco va da Prodi per proporgli in cambio di aiuti economici di stoccare parte della munnezza di Napoli a Lanciano. E' proprio vero che al peggio non c'è mai fine, costui vuol trasformare la regione verde d'Europa in qualcosa d'altro, non oso pensare che voglia trasformarlo in un immondezzaio. Stiamo quì a menarcela per le nostre discariche che fra un paio d'anni saranno strapiene e adesso ci mettiamo a importarla dalla Campania senza avere un termovalorizzatore neanche a pagarlo. Ma costui ( Del Turco ) sarà mica impazzito dopo il sondaggio del Sole 24Ore ?

Anonimo ha detto...

fratino e di martino devono dimettersi sono scandalosi ...così come del turco...

siete la vergogna dell'abruzzo...

www.abruzzono-triv.blogspot.com

no centro oli

no monnezza