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09 luglio 2007

La settimana mozartiana

Conclusa la settimana mozartiana possiamo trarre le somme, anche se non sono io la persona più adatta per farlo.

Purtroppo delle numerose rappresentazioni ho visto ben poco e solo nelle ultime giornate:
- ho assistito ad una esecuzione applauditissima del Michele Di Toro Trio nella gradinata di Porta Pescara strapiena di gente;
- sono stato travolto dagli effetti superbi del MozArtPercussion a piazza Umberto I°. Anche qui i posti a sedere non erano sufficienti per il gran numero di spettatori;
- il balletto Mozart Egyptian realizzato dal gruppo Danzaricerca è stato un magnifico esempio di creatività nel quale si miscelavano non soltanto le note di Mozart con evocazioni della musica araba, ma anche la coreografia riusciva a miscelare grazia e dolcezza con effetti nevrotici, psichedelici, talvolta ipnotici. Bellissimo!

Sono arrivato troppo tardi al Villa e non ho visto il Mozart in Abruzzo, ma credo che un tentativo come quello di Luciano Emiliani di trovare legami nascosti e profondi tra i nostri antichi miti, l'elogio della follia di Erasmo, la "follia" di Mozart fino alle "pazzije" di VolaVola sia una ricerca comunque apprezzabile.

Il merito della Settimana Mozartiana non sta nell'aver portato a Chieti un certo numero di artisti e di spettatori, questo è solo l'aspetto materiale dell'evento. Il suo valore culturale sta nall'incontro tra esperienze e ricerche molto diverse, nell'unione di generi contrastanti, nell'affiancare tanti artisti locali con artisti provenienti dall'Italia e dall'estero. E se alcune rappresentazioni, come quella del SalzburgPlaze nel cortile di Palazzo Martinetti, è stata di tipo "scolastico" perché recitavano i ragazzi (alcuni ancora bambini) del Corso di Recitazione del Marrucino, questo non è un limite al valore dell'evento, mostra piuttosto che la Settimana Mozartiana è anche laboratorio di formazione.

In conclusione io credo che la Settimana Mozartiana sia stata la migliore invenzione che si sia vista negli ultimi decenni nella nostra città. I recenti pasticci creati dalla volontà di rinnovare il Teatro hanno messo a rischio l'evento, e dunque non ci si poteva aspettare molto, ma per fortuna questa bella tradizione dell'estate teatina non s'è interrotta, ed è la cosa più importante.

Probabilmente quella di quest'anno è stata un'edizione complessivamente meno brillante e le critiche che alcuni lettori del blog hanno già espresso nei commenti e mi hanno fatto pervenire sono sicuramente fondate: anche a me le scritte sul corso non sono sembrate un esempio di buon gusto, anche per me i disservizi del Terminal sono un segno di cialtroneria organizzativa, anch'io ho visto che i figuranti con gli abiti d'epoca non sembravano entrati nel loro ruolo teatrale, ma sembravano ragazzi che non sapevano bene perché fossero vestiti a quel modo...

Sono critiche di cui si dovrà tenere conto, che comunque non intaccano il valore complessivo dell'evento e ci sono state anche cose positive come la maggiore partecipazione di alcuni commercianti. Quindi esprimiamo pure le nostre critiche e facciamo le nostre proposte purché siano finalizzate alla continuazione e al miglioramento di una tradizione che merita di restare legata al nome di Chieti anche per il futuro.

Non so se la qualità dell'evento si possa misurare dal numero di artisti stranieri. Un eventuale risparmio realizzato puntando maggiormente sugli italiani e cercando così di salvare l'appuntamento non è necessariamente da condannare, sempre che questo ripiegamento non diventi una regola, altrimenti la manifestazione perde di respiro. Anche le critiche ai manifesti e alla schermatura dei lampioni che Luciano Pellegrini ha espresso in questo blog e anche su PrimaDaNoi, sono sicuramente legittime, ma a me paiono eccessive. Il giudizio sulla grafica dei manifesti è molto soggettivo. La luce ambrata dei lampioni mi è sembrata adatta al tipo di suggestione che si voleva creare. Forse si poteva dedicare un po' di cura in più negli allestimenti dell'Antica Pescheria, anzi, visto che il portico di fronte alla pescheria era ancora tutto impacchettato da tavole e ponteggi, per quest'anno sarebbe stato meglio non usare per niente la pescheria e creare un salotto altrove, magari in piazza Malta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

concordo pienamente il tuo punto di vista
d'accordo su P.zza Malta,angolo molto bello e caratteristico della città,privato del giusto ricnoscimento di un salotto mozartiano.
E' stata cmq una bella manifestazione,anche siamo passati dalla promessa di mantenere l'allestimento coreografico nei vari punti del centro storico oltre i termini della durata della manifestazione,all'edizione più povera e coreograficamente triste di tutti i tempi.Ma lo sappiamo come sono le promesse dei politici...
saluti teatini

FT

Anonimo ha detto...

La settimana mozartiana io la ritengo una manifestazione estremamente positiva. Anche se quest'anno non abbiamo avuto personaggi di grido ad intrattenere le numerossissime persone che passeggiavano lungo il corso, è stata positiva. Bisogna tifare per queste kermesse perchè se verranno a mancare a Chieti rimarranno solo le feste patronali delle varie comunità con il ballo della pupa e l'orchestrina sulla "cassarmonica". la gente c'era e chi non c'era ha avuto il torto di non crederci e di starsene a casa, mal per lui.Dopo la mancata riapertura dello stellario, mi ha fatto piacere rivedere il corso marrucino pieno e sopratutto dopo le ore 20.

Anonimo ha detto...

SIAMO IN DEMOCRAZIA,PER CUI POSSO DISSENTIRE dalla tua analisi.
Non parto per principio dal " remare contro" e per forza criticare.Ben vengano iniziative per la mia /nostra città.
Io parto da un altro punto di vista..Se non ci sono soldi,piuttosto che "attaccare e ripetere",meglio far durare meno la manifestazione.
Si avrebbero meno critiche e si farebbe più bella figura.
Si sapeva in anticipo,ma ormai non ci si può sempre attaccare al solito "piagnisteo ",non ci sono i soldi.
E' vero...
Accontentiamoci e facciamo fruttare quello che abbiamo,anche con artisti locali.
Ma non pavoneggiamoci come hanno fatto i giornali locali,specialmente IL MESSAGGERO, del grandioso successo o delle trenrtamila persone a sera.
Ma dove sono state contate!!!! Trentamila persone sono i due terzi dei residenti di Chieti!!!!!
D'altronde,le persone vengono da fuori se attirati da nomi di prestigio.
Vivaddio,ma che nome di prestigio avrebbe fatto venire a Chieti tanta gente...
Abbiamo giocato con persone di casa,per carità apprezzabili,ma non tanto da essere ancora famosi..
Certo,qualche negozio in più aperto c'è stato,ma la gente che è uscita,non si è fermata per ascoltare,ma per il caldo....
Sicuramente le scritte a terra,il terminal,i servizi igienici,non ci fanno fare bella figura.
Per ultimo,ma i componenti dell'orchestra della Lituania,qualcuno di voi li ha visti in giro ?
Eppure per una settimana avranno usufruito di vitto ed alloggio,DOVE???? Sicuramente non a Chieti!!!!

Anonimo ha detto...

@ luciano pellegrini

nel mio post ho detto di condividere le critiche a quesgli aspetti organizzativi che sono stati trascurati e forse è giusto aggiungerci anche il problema della ricettività, che però è un vizio storico di Chieti che riemerge ad ogni occasione importante.

Le cifre eventualmente gonfiate sul numero di presenze (non sono in grado di espremire alcun giudizio al riguardo) non mi sembrano una critica alla manifestazione perché è solo una questione giornalistica. Mi sembra curioso però che in una città che si è sempre lamentata di essere trascurata e bistrattata dalla stampa ora, alla prima occasione in cui potrebbe essere successo il contrario, ci si voglia lamentare anche di un trattamento di favore.